La sorte di Fiume nelle vincende diplomatiche dell'ultima ora

La sorte di Fiume nelle vincende diplomatiche dell'ultima ora La sorte di Fiume nelle vincende diplomatiche dell'ultima ora caeaesoneegrao O accettazione del compromesso o Patto di Londra (Servizio speciale della Stampa) Parigi, 15 (ritardato). La. fi lo mala dì ieri fa ricca di emozioni; si svolsero avvenimenti, diplomatici di immensa portata, destinali ad avere ripercussioni su. tutta la situazione europea. Gli avvenimenti precipitano; il momento delia conclusione è irnminetde. Vi riassumo fili avvcniniriili. I capi, di Governo si erano impegnavi a mantenere il massimo seijrcto sul progetto, ma il Temps, ed al suo seguito altri giornali, hanno rotto la consegna, feri sera v indiscrezione del Temps produeeva una immensa impressione. La pubblicazione, contiene alcune inesattezze, specie circa, l'assetto di Selenico, ma nelle linee generali è esattissima. Lo schema pubblicato dal 4i Temps Secondo questo schema di progetto la città di Fiutnc sarebbe posta, sotto la sovranità italiana e vi sarebbe contiguità territoriale tra essa e. il- regno. Il porlo sarebbe egualmente annesso all'Italia, dietro riserva dei. diritti commerciali'che la Società delle Nazioni conferirebbe ai jugoslavi ed agli ungheresi. La ferrovia FiumeSuini Peter-Lubiana apparterrebbe invece allo Stato jugoslavo. La frontiera italiana.girando intorno a Fiume si dirigerebbe verso l'Istria lungo la carrozzabile FiumeVolosea. La costa apparterrebbe all'Italia includendo la città di Volosea, e per conseguenza tutta la costa orientale dell'Istria. La frontiera si dirigerebbe quindi verso nord, in modo da seguire a una diecina di chilometri di distanza un tracciato parallelo a quello della ferrovia Fiume Saint Peter-Lubiana. Arrivata alla latitudine dì Trieste, nei pressi di Matteria, la frontiera si scostcrelibe verso est dalla linea tracciata dal presidente Wilson. Questo spostamento avrebbe lo scopo di proteggere più largamente il porlo e la città di Trieste. Zara diverrebbe Stato libero garantito dalla Società delle Nazioni e autorizzato a scegliere esso stesso la Potenza alla quale concederebbe la rappresentanza dei suoi interessi all'estero. I gruppi di isole di Lussiri. Lissà e ' Pelagisà uerre.bberó annessi all'Italia. Tutte le isole dell'Adriatico verrebbero smilitarizzate n neutralizzate; lo stesso regime verrebbe applicalo alla regione di Selenico. In queste condizioni — diceva il Temps — il progetto che ì Governi alleali stanno esaminando assicurerebbe all'Italia dei vantaggi superiori I a quelli previsti net progetto Tiltoni, il | quale non poneva Fiume sotto la sovranità dell'Italia. A titolo di compenso i Governi alleati autorizzano i jugoslavi ad estendere la propria autorità sulle tribù dell' Albania settentrionale fino al Drin. 1 giornali francesi dimostravano molta fiducia nell'accettazione di questo progetto | ^a parte dei jugoslavi. Ma n/gli ambienti [italiani si manteneva al proposilo un cerio j riscro0 i a . o e Un fatto nuovo Purtroppo questo contegno doveva ben presto apparire, giustificato. La delegazione jugoslava, invitata a dare una risposta al memoriale Clcm-enceauNitii-Lloyd George, annunciava verso le ore 16 che non poteva accettare il progetto NitU. I circoli politici della capitale furono nuovamente messi a Tu¬ psl(dcdmore. Nella serata Clemenceau e LlotjdGeorge. conferirono separatamente con Trumbic e Pasic, insistendo a che essi si rendessero conto delta gravila del momento e non rompessero senz'altro tulle le possibilità di un accordo. I delegati jugoslavi, in seguito a questo passo di Llogd George e di Clemenceau, dichiararono di consentire a sottoporre il memoriale e il progetta Nilli al loro Governo e di attenderne istruzioni. Nella serata partì alla volta di Belgrado il. principe Alessandro, i a]tMa3towc . cert0 aon: a nostro vantaggio. e . . ,. ,. ,,,, -Uer* «w. Pochi momenti prima della parl • lenza del principe di Serbia, gli si aitnune cjal,a cwtr una nuova concessione era [alla Fiume rimarrebbe fuori delle - '.frontiere italiane. Invece divenire annessa, a\Sarebbe considerala città sovrana,* come -■ Marino, ti punto essenziale del pro- • ' . , , , o | getto Nuli e la continuila territoriale del- accompagnato fino a Djgione da Trumbic. Ma la cronaca di queste agitatissimc vi- cende non è ancora finita. Un nuovo fatto Intero'éniiii'a modificare parzialmente la si- , n l e a - ,'i(0;,-a sbarrante latta la ralle conducente l o d o a o l l i _ , rf. , . u , n i l*0(a al i'-»*m'e <J'"HPo aeiu VItalia con la città di Fiume. Il territorio italiano sarebbe contiguo a Fiume con l'at- tnbuìionc alUtaha detta parte orientale dell'Istria. La càia vten posta solto un re- girne analogo a quello che prevedeva il progetto fitloni. Questo creava uno Stato indipendente attorno al Comune autonomo di Fiume, mentre nel progetto attuale lo Stato aalononiiysconiparirebbe, assorbito in parte. dall'Italia c in parte dalla Jugoslavia. Il confine italiano seguirebbe il tralto della laica detta di Wilson, poi la linea delta di Senosecchia, catena mon- a Fiume. La difesa di Trieste è così assi- curata. L'Italia avrebbe inoltre tutta /./ .. < ,,. ..... . ,',... ... ..;o,if( costiera da Arsa a l oune. Circa 1, porto di-Fiume, 'il primo quanto il secondo -1 .rl, manienàana il nrineinio eh- /affo - ■«roflreifo mantengono» prnctpia ene 'duo e il porlo passi alla società delle Nazionicome pare la ferrovia Fiume-Lubiana. Lisole che -|:to circondano, compresa Unii', rimangono alt'Italia. La Iugoslavia riterrebbe la Dalmazia, le rinianenli isole deU'arcipelago e parla dell'Albania settenlrionalt, con Seti- tori, compresa la valle del Drin. Questaì parte dell'Albania, attribuita alla Jugoslavia, avrebbe una Dieta propria, con re^ girne di. autonomia. Sihtazionc complessa f.e difettose coiiiuiiieazi.oni telegrafiche, impediscono di commentare. La situazione] è sempre complessa. Gli jugoslavi si sentono "ancora forti per l'incertezza dell'America, né intendono svelare pienamcnle 1e\ loro intenzioni fino al momento in cai ve*. (Iranno chiaro nel fallirò atteggiamento dì Washington. Sanno inoltre, poiché Niìti lai. ha categoricamente dichiaralo, che l'Italia,] della l'ultima parola, in caso di. rifallo pro-> cederà all'applicazione immediata dclpallo di Londra, significante per cssilape.riiita.de tutta la Dalmazia. Il fatto importante e il riconoscimento indiscusso da parte diLlogtè George e di Clemenceau del diritto del-' l'Italia sull'Istria, salta regione di. Abbazia; e di Volosea, regione rivendicata dall'Italia, senza che mai finora le fosse statcv riconosciuta. E' questo un punto essenziale; del progetto, il quale tuttavia racchiuda, un. solo punto oscuro: l'Halia rinuncia ad esigere l,t smilitarizzazione di Sebenico.La. questione però non è ancora decisa. Domani il Consiglio sentirà i rappresentanti dell'Ungheria, e sabato, a. causa, del-', l'elezione del, Presidente delia Repubblica non vi sarà seduta. La risposta di Belgrado è attesa per domenica o più tardi per lunedi. Nitti sempre ottimista Vi segnalo all'ultimo mento le dichiarazioni che questa, sera l'on. Xitlì. ha fatte,, ai corrispondenti, parigini dei giornali amcricani e inglesi. Il problema adriatico — ha affermato il presidente del Consiglio — si riduce ormai a una questione di confini con la Jugoslavia. Generalmente sì ignora — egli ha soggiunto — che l'Adriatico non e più grande del lago Michi-. gan. L'Italia desidera mantenere un atteggiamento amichevole in tulle questa questione, ed. il suo unico desiderio è che, su ogni punto si arrivi a un accordo amichevole coi jugoslavi, che noi non abbiamo consiiferalo mai come nemici, ciò che H. bene naturale, dato che la futura vita eco-i nomica della Jugoslavia dipende in massima parie dall'Italia. itiferendosi poi al patio di Londra, l'o< norcvolc Nitti ha detto che Francia e frighilterra lo riconoscono interamente, nini l'unico desiderio è, di abbandonare, qualche, cosa di. ciò che. é stalo dato in quel palio. Lio a d George e Clemenceau, hanno fatto lutto quanto era in loro potere per giungere, a una sistemazione amichevole, del problema adriatico « si spera che t jugoslavi se ne renderanno conto. L'I* talia è una delle cinque grandi Potenze.;' ma. se questo potesse agevolare la situazione, io non esilerei a iniziare una di- ' scussiohe particolare con la Jugoslavia., L'accordo è possibile perchè da una parte, e dall'altra siamo desiderosi di arrivare, ad una soluzione, al più presto possibile. L'on. Nilli ha aggiunto che. V'accordòfra lui, Clemenceau e Lloijd George è per-' fello e che egli attende con piena fiducia, la risposta di Belgrado. Ha ripetuto chele relazioni fra l'Italia e l'America sonar eccellcnti'e che non ha alcun dubbio cl/tè gli Stati Uniti accetteranno la decisione. \aìla quai0 si arriverà sul problema adria \Uc0t gualorà la Jugoslavia la accetti. Quan~ lo al D'Annunzio, l'on. Nitti pensa che lapartenza di lai da Fiume non solleverà la più piccola difficoltà; lascierà Fiume ap-' pena tutto sarà finito. «L'importante ha concluso l'on. Nitti — è che l'accordo, si faccia al jiiù presto possibile, perchè] l'attuale sluto di eccitamento non può con-' tinaare ». All'alluno momento apprendiamo che no-'< tizie giunte al Quai d'Orsag e. olla delega¬ {zioHe inglese, danno come, imminente la . rrt(,/l(.a del Traliato da parte del Senato 'americano.