Divergenza di vedute fra Harding

Divergenza di vedute fra Harding Divergenza di vedute fra Harding e la Delegazione americana a'Washington Dicniarazioni del Presidente sull'accordo pel Pacìfico e stagli armamenti terrestri (Servizio speciale della «Stampa») Washington, 26. Ricevendo i rappresentanti della stampa, il Presidente Harding, parlando dell'accordo .per il Pacifico, ha-'-Jétto che le parole «possessi insulari e domini insulari n non riguardano lo isole formanti l'Impero giapponese come non riguardano le isole britanniche ed il territorio degli Stati Uniti. Questa dichiarazione presidenziale, divulgata dai giornali, ha fatto una profonda impressione negli ambienti governativi americani,, i (inali .sapevano che tale opinione contraslava con l'interpretazione data al patto c con quanto è sfato fatto dalla delegazione americana alla conferenza. 11 segretario di Stato Hughes ed il sen. Underwood hanno avuto un lungo colloquio con Harding. Si iii chiara ora che il Presidente, rispondendo alle domande rivoltegli dai giornalisti, espresse l'opinione che il territorio giapponese vero e proprio non fosse compreso nelle parole « possessi insulari o domini insulari » contenute nel patto, come il territorio vero e proprio di ogni altra nazione aderente ni patto sfesso. Questa espressione ó stata interpretata come una divergenza fra il presidente ed i delegati della conferenza nella interpretazione del patto, ma il Presidente ha annunciato che egli non crea imbarazzi nè per la conferenza nò por la ratifica del patto. 11 Presidente è stato informato dai delegati americani che essi si sono impegnati circa la formula che include il territorio giapponese vero e proprio nelle parole «possessi insulari'e domini insulari ». 11 Presidente nulla obbietta a tale interpretazione. 11 presidente Harding ha poi fatto alla stampa In seguente nuova dichiarazione, cjrca ie attuali discussioni sulla interrare , ... ., „, , ... _.- fazione dell'accordo del Pacifico. Il presidente non commenta le discussioni attuali tendenti ad ingrandire le diversità di vedute sull'interpretazione dell'accordo a quattro. Per lui sono senza valore. Quello che si volevi ottenere, e che ha ben altra importanza, era un'intesa per conservare la pace, e un accordo per difenderla ogiii vnì'm (tic !>•■. nacciafa. Invece di perdere tempo uelie attuali discussioni meglio sarebbe rallegrarci di quanto è stato ottenuto. 11 presidente non vuole passare sotto silenzio l'accusa di divergenza di vedute tra lui e la delegazione americana. Egli confida in uomini da lui scelti per lavorare per un contributo alla paco mondiale maggiore di qualunque altro fatto durante l'èra cristiana. Una cosa è parlare di ideale di pace, un'altra è renderlo un fatto pratico. Il presidente non vede alcuna relazione tra l'accordo quadruplo e la Lega delle nazioni, eccetto che ambedue mirano ad assicurare la pace. 11 Governo americano attuale nulla può fare per la revisione del trattato di Versailles , codesta c una questione europea e spetta all'Europa decidere. Chiunque veda una relazione qualsiasi fra la Lega delle nazioni e hi Conferenza fa un lavoro di immaginazione. Al presidente importa furo conoscere che il inondo è contro la guerra. Non sa se nel patto a quattro debba aggiungersi una riserva sull'uso delle forzo milita ri, ma ciò, in ogni caso, non potrebbe farsi sensa il consenso del Senato. E infine il presidente ha dichiarato: « Oggi come oggi, non posso dire 6e la Conferenza si occuperà degli armamenti terrestri, ma esprimo il desiderio che tale questione possa venire trattata ». (Aflf, Stefani). Le richièste francesi per ia quota dei sottomarini e le preoccupazioni inglesi Parigi, 26, mattino. L'n telegramma da Washington annunzia che il giornale The Sun. tu Baltimora scrive che l'impressione che predomina in certi circoli-della Conferenza è che il segretario di Simo Hughes avrebbe intenzione di tornai;: sulla questione degli armamenti terrestri, quando quella degli armamenti navali sarà stata regolala. La Gran Bretagna, soggiunge il gioì naie, sarebbe favorevole sia ad una dichiarazione a tiiie riguardo ria pane della conferenza, sia ad una ulteriore conferenza convocata specialmente. Come he siete già stali informati il Comitato navale della conferenza dei disarmo di Washington nella discussione impegnata sull'impiegu dei sottomarini, dopo aver respinto la proposta britannica chiedente il divieto completo dell'uso dei sottomarini, ha proposto il tonnellaggio di sottomarini da assegnarsi ad ogni nazione. La delegazione americana aveva proposto che si limitasse il tonnellaggio della flotta sottomarina a 60 mila tonnellate per gli Stati Uniti e !a Grati Bretagna, e 31 mila tonnellate per la Francia, a 22 mila per l'Italia, sua cifra attuale. Un lungo dibattito si è intavolato su tale proposta durante il quale soltanto la Gran Bretagna liti accettato la cifra di 00 mila tonnellate,, mentre la delegazione francese rifiutava di scendere al disotto delle 00 mila tonnellate, considerando tale cifra come il minimo indispensabile por la difesa delle sue coste. Mentre da parte sua il Giappone chiedeva 54 mila tonnellate, l'Italia che attualmente ha 22 mila tonnellate di sottomarini chiedeva che il suo tonnellaggio non fosse inferiore a rpicllo della Francia, che è attualmente di 31 runa tonnellate. Un telegramma da Washington annuncia che, in seguito al rifiuto della Francia, un colloquio ha avuto luogo fra il capo della delegazione inglese, Balfour, ed il ministro Sarrant, capo dello delegazione francese, il delegato della Gran Bretagna innanzi all'atteggiamento della delegazione francese, che rifiutò di accettare la cifra inferiore alte 90 mila tonnellate, ha dichiarato che una tale proporziono costituirebbe una minaccia per la Gran Bretagna. Sarraui si scagliò vivamente contro questo punto di vista, assicurando clic tale argomento non meritava nemmeno di essere confutato, dati i vincoli di amici zia che uniscono i due popoli e l'atteggiamento puramente difensivo delia Francia pacifica. Telegrafano da Tokio che il presidente del Consiglio Takahnshi, eletto all'unanimità presidente dal Congresso del partito Seyukni, che si è riunito a Tokio, ha fatto dichiarazioni di ordine politico, annunziando che seguirebbe il programma del precedente gabinetto, tranne in quello che concerne alcune questioni di politica internn. I minis'ri hanno riconosciuto il successo della conferenza di Washington ed hanno particolarmente approvalo la formazione della Quadruplice intesa. «Non ho nessuna ragione di dubitare, egli ha detto che la conferenza di Washington ha ora allontana'.o ogni pericolo di conflittti nel Pacifico, e sono lieto di constatare che i negoziati sono slati condotti con la massima franchezza, e che tutte le nazioni che vi presero parte, hanno dato prova di un reale spirito di sacrificio. In questo momento non vedo perchè lo grandi potenze non si riunirebbero periodicamente per discutere degli affari mondiali».

Persone citate: Balfour, Harding, Hughes, Simo Hughes