Appassionato dibattito sulla disoccupazione al Convegno degli edili

Appassionato dibattito sulla disoccupazione al Convegno degli ediliAppassionato dibattito sulla disoccupazione al Convegno degli edil p I,zi relazione Quaglino siili* attività federale , a o e r e r e i e a u e a o a a g g i e i a a a i a i aa Qonova, 21, noilo. (G.) Gli argomenti che deve trattare il quarto Consiglio inizi.male della Federazione ediio, convocato in Genova, sono già stali illustrali dalla n Stampa », in ordino di inipoiinnza. A! Consìglio niizionalc ogni Sinda-i eatò ha.inumino il sue. delegalo, ed i deioga-1 ii sono 43. Ogni Comitato regionale ha ili suo rappreseli lauto e questi sono sette. E' presente i! segretario generalo l'on. Qutiglii■". l'anima univa e falliva, della Federazióne edili. I rappresentanti raggi ungono la cifra di 121 mila. Si norniiia la presidenza e si iniziano i lavori. Vengono chiamati alla presidènza Ca-1 vali Ini, Ghezzi e Rossi. Ed è il Cavallini che pronunzia il discorso inaugurale, con il rituale saluto alla città, al proletariato genovese, alla memoria dell'on. Gius. Bianchi, l.a relazione Quaglino L'on. Quaglino avverto clic la sua relazionile sulla situazione mortile o finanziaria della Fodoraziono, primo lema dell'ordine del fiorilo, sarà telegrafica. Una semplice premessa della relazione annuale. Rileva elio nel 1020 la Federazione contava 1705 sezicsni con 190 mila inscritti. Oggi lo sezioni sono 1270, con 130 mila inferriti. Quali le causo della riduzione delle sezioi'i e. dei soci? La crisi di iavoro e la reazione fascista. Le erisi portano come conseguenza la depressione morale delle masse meno forti nello spirito di organizzazione. Il fascismo ha sconquassato le sezioni della Federazione edile ir, trenta provincio. A questo due principali causo l'on. Quaglino ne aggiunge una terza; la propaganda forzatamente limitata e l'offensiva padronale per la riduzione dei salari. Accenna, poi, a quanto è stato l'alto ira Sardegna, nell'Italia meridionale, e nel litorale adriatico, per la formazione delle leghe degli edili; nota che non è stato ancora possibile formare in queste plaghe degli organismi saldi e solidi. Ma sono state gettate dello basi ohe consentono la fiducia che la Federazione avrà presto anche in quelle torre ■dei Sindacali fiorenti. Sulle agitazioni e scioperi avuli nellanna» ta, osserva che alla Federazione mancano molti dati por l'are un quadro gonoralo. Gii sciòperi che si ebbero costarono lilla Federazione più di duo milioni. La maggior pane di questa somma fu spesa a favore dogli edili casule si. Per i bisogni nuanziari doliagilazione si applicò la sopratassa e si richiesi1 l'aiuto dolio Cooperativo o dei Sindacali. La sopratassa, stabilita dalla Federazione por la resistenza, non ha potuto dare quei risultali che se ne speravano, data la situazione 'dogli organizzali. Le Cooperative non diedero l'appoggio finanziario che ora stato richiesto. I contributi furono scarsi: non si risposo con la generosità che sarebbe stata doverosa, particolarmente trattandosi di sostenere una lotta di principio. I sindacati risposero con larghezza ma.solo in parte. VI furono sindacati che sentirono la gravila del momento e aprirono le casse: altri furono sordi ad ogni richiamo. Eppure orano in lolla lo lineo generali delle organizzazioni. Accenna poi agli scioperi che si ebbero nell'uri, nata e che complessivamente furono ventotm. La sconfitta di Casale Si sofferma su quello di Casale, che si conchluse, dichiara francamente, con una sconlitta. La prima grave sconfitta della Fodera; zione: sciopero di protesta, serrata, denunzia del concordato da parte degli industriali. Quali le cause della scondita'.' La crisi e il fascismo. Il fascismo, però, non avrebbe avuto ragione del movimento proletario se non sopravveniva la crisi. Quando si inizio 10 sciopero, la crisi non c'era; si inasprì nei Vti giorni di lotta; tanto è vero che a sciopero finito solo la mela degli operai polo i ersero ìloccupata. Ricorda poi come si coni chiuse la lotta: la disfatta completa, por non j citare dei fatti olio avrebbero significato la I fine morale del principio dell'organizzazione, i Accenna quindi alla situazione delle di, verse regioni, soffermandosi sulla Venezia ' Giulia, dóve l'organizzazione malo funziona 1 por la lotta fra socialisti e comunisti, e la Federazione manca del suo delegato. Sommariamente traila, quindi, di tutti i temi posti all'ordine del giorno; riferisce sull'opera avella dall'Ufficio por la legislazione sociale e su quanto venne fatto per disciplinare l'emigrazione e facilitare i viaggi agli emigranti. Accenna alla situazione della Svizzera e «lolla Fi ancia in rapporto alla possobililà di occupazione di mano d'opera italiana. Sia in Svizzera che in Francia vi «'• ehi pensa che nella primavera prossima s'inizicratino grandi lavori; ma sono induzioni che debbono essere confermate dai fatti. 'Non v'ò ragione di essere ottimisti, dico l'on. Quaglili", ne molto vi è da sperare elio la Franila acconsenta ad affidare lavori alle Cooperative italiano; gli organizzatori francesi non dimostrano in proposito molta fiducia. Sui rapporti internazionali precisa quale è la situazione della Federazione odili italiani, posta Ira gli urli di ohi vuole essere con Mosca e di chi aderisce ad Amsterdam. Ed aggiunge: Mentre sèmpre p.'ù si rende evidente la necessità dei grandi organismi classisti, formati con la partecipazione di tutte le categorie di un dato ramo industriale, la Federazione edile, per le categorie elio rappresenta, dove aderire a tre Federazioni internazionali. I convegni internazionali si esauriscono iu discussioni sui dìritti di rappresentanza. Sui rapporti fra la Federazione operaia edile e la Federazione italiana dei Consorzi delle'Cooperative edili. Federazione costituita a Torino il giorno 9 dicembre ed avviata verso il riconoscimento giuridico, l'on. Quaglino afferma che il nuovo istituto per dare i risultati che si sperano ha bisogno dell'appocgio di tutte le Cooperativo, e lamenta che Bologna e Novara non abbiano aderito a! nuovo istituto. L'opposizione dei comunisti Nella seduta pomeridiana, presieduta da Ghezzi, si apre la discussione sulla relazione inorali? di Quaglino. Parlano Arisi. Pagano e Rinaldi- Quest'ultimo presenta un ordino del giorno di approvazione dell'operato del Consiglio direttivo della Federazione. Dati i tempi, esso ha fatto quanto era possibile fare. I comunisti per bocca di Alisi, di Alessandria, dichiarano che si asterranno dalla votazione, pur non avendo da elevare biasimi all'operato del Consiglio. Le ragioni di questo loro atteggiamento si riservano di spiegarlo nella discussione degli altri temi all'ordine del giorno. Pagano rileva l'equivoco dell'atteggiamento dei comunisti. Non si tratta, dice di questione di tendenza, ma di giudizio. O si approva o si disapprova. Essi devono dimostrare so obbediscono oppure no ciecamente ad un'oscura massoneria. Quaglino chiude la discussione, ribattendo i concetti già espressi nella sua relazione e soffermandosi su questioni di online interno. Sono riflessi della lotta tra socialisti e comunisti, conseguenza della scissione di Livorno. « I comunisti, osserva l'on. Quaglino, dove la loro frazione è predominante come a Trieste ed Alessandria, hanno allontanalo i soi-ialisli dalla direzione dei sindacati. Noi riconosciamo i diritti della minoranza, ma non vogliamo dei comunisti come nostri fiduciari, dato che la Direzione della Federazione fc socialista ». Approvata la relazione morale, Quaglino iriferisce sulla situazione finanziaria. Apprendiamo cho la Federazione al "-( dicembre 1020 j aveva un fondo di cassa liquido di i30 mila lire: il patrimonio della Federazione si ag! etra sui due milioni. I Sindacati hanno presso la Federazione un deposito in conto corrente Idi 418 mila lire. La Fodoraziono ha eia esigere dai Sindacati (erediti esigibili) ."VIS mila lire. Però le sezioni travolte dal fascismo hanno verso la Federazione un debito complessivo di 819 mila lire. La disoccupazione Superati cosi i preliminari, il Consiglio nazionale passa all'esame dei temi principali. Il primo toma della disoccupazione ó 11 più importante ed il solo veramente politico. Riferisce l'on. Quaglino. Comincia affermando che la classe edile è tra tutte la più colpita dalla disoccupazione. 11 70 per cenio degli edili è senza lavoro. Prospetta quanto la Federazione ha fatto per far comprendere al Governo la gravità della situazione ed i mezzi di ovviarla. Dove l'iniziativa privata non può giungere, devo inier- vela19gpvozicddè gqcgpddmdpzinCprpnpdsrvcgsplFfsmcdemieppdlucsrrcvsapiRqltls! 0 a e a o r a - venìrc lo Sialo. Ricorda il programma «Illa Federazione presentò alleni. Nilli sin «lai 1918, o già illustrato dalla ... Slampa », .programmai che attendi) ancora oggi la sua approvazione. Richiama ali ordini del giorno volati nelle 'diverse riunioni «Iella Fedir., zione, della Confederazione e del partito socialista per olteneri; dal Governo l'emissione del prestito destinalo a finanziare un piano di opere pubbliche. Espone i risultali a i'.ii è giunta la Commissione nominata dal gruppo parlamentare socialista por studiare quali sono le opere pubbliche che sarebbero consigliabile. S'è conslaluto, dico l'on. Quaglili.), cho vi sono più di 5 miliardi di open: pubbliche elio si possono faro, ma il Governo dichiara che non può l'ai lo porche non ha domiti. Ila trovato (miliardi por la guerra, ma non li uova por lo opere pacifiche. Trova denari poh sussidi, che sono gettati a fondo perdute., ma non ne uova per la ricostruzion.'. Ciò constatalo, conferma la nostra informazióne ohe i risultati degli studi della Commissione parlamentare socialista stanno per ossolo presentati alla ("amerà. Cane-Ila vuole elio il convegno impegni i rappresentanti dei sindacati a preparare un programma concreto per quella dimostrazione generale intosa ad appoggiare il gruppo parlamentare, bgliaro chiede ai comunisti di voler diro francamente ohe cosa pensino sul problema della disoccupazione, quali rimedi propongono, che cosa ritengono dovrebbe farsi. Meglio ili ogni critica storile, i comunisti dovrebbero mettere fuori un programma concreto. Pagani vorrebbe una discussione esauriente sull'argomento e «iù per illuminare lo masse e per determinare l'orientamento «lolla opinione pubblica. Frachlnl chiodo ohe la dimostrazione di forza proletaria sia accompagnata dalla presentazione di desiderata concreti: Cinque miliardi per opero pubbliche~'cd una leggo che stabilisca una pèrcer. aalo sugli aititii1 u! ra: lidilc\ sLb! PI p! flsi bI p| edelio case vecchie da consacrarsi alle nuovo reostiuzioiii. Arisi presenta a nome dei co- vmunisti un ordino «lei giorno col quale si liinvita a fornirne il nonio unico proletario ' se si fanno voti perchè si proclami uno scio- fpero generale nazionale per appoggiare il j progetto elio san. presentato alla Camera dai deputati socialisti, /.arietta od Esposti in- i loridor" che i rappresentanti dichiarino che una dimostrazione di forze «i possibile. L'illusione dello sciopero generale Ghezzi avverte ohe il problema della disoccupazione è il problema capitale della discussione del convegno. Deve essere esauriente. La Federazione ha dimostrato chiaramente' al Governo il problema della disoccupazione deg!f edili, olio si può solo risolvere con un largo inizio di opere pubbliche. 1 provvedi ineriti locali non risolvono la crisi. Vi sono opere pubbliche cho rispondono agli interessi generali ; il costo delle materie pi ime può essere disciplinalo e diminuito, il problema tecnico è stalo cosi illuminato. Resta la questione del finanziamento. E quésto deve risolverlo il Governo, non nell'inleresse solo degli odili, ma di tutti i cittadini. Comuni o Provincie non possono fare nuda. Solo il Governo può e! deve trovare lo necessarie disponibilità e lo può coll'emissione di un prestito nazionale. Su questo prestito si sono avute molto promesse, molti affidamenti, ma ancora nessuna risoluzione concreta. Che cosa si può fare ? Fare quello che si è progettato a Roma, far pesare sulla derisione la forza delle masse, sostenere l'opera dei rappresentanti politici con una uziono di pressione. I comunisti vorrebbero lo sciopero generale. Lo sciopero generale non risolve nulla. Lò ha ammesso anche Tasca al congresso di Verona. La orisi è un problema internazionale. Non lo risolvono due, tre o quattro giorni di sciopero generale italiano. Non creiamo delle illusioni al proletariato. Siamo oggi vilume di parecchie illusioni. Non ne nutriamo delle nuovo. Sarebbe inni illusione ed una disillusione di più. Arisi riconferma che 1 comunisti ritengono ohe lo sciopero generale nazionale sarebbe l'unica azione possibile. Crede che il momento sarebbe bene scelto. Quaglino: — Risolveremo il problema della disoccupazione o cambieremo governo ? Arisi: — Noi riconosciamo « he la crisi attuale o 'internazionale, ma crediamo cho uno sciopero generale potrebbe dare nazionalmente dogli « limi risultati. Solo con esso si potrebbe piegare il Governo. Sciopero gentii'à!i- nazionale e ad oltranza. Sal-.'i polemizza coi comunisti, a Noi, egli dico ai comunisti, vogliamo mantenere la questione nel campo sindacale, mentre voi volete trascinarla in quello politico ». Presenta poi uri ordine del giorno, col (piale, considerato che il problema si riduce ad una questione essenzialmente finanziaria, il convegno riconferma i n'iteri ripetutamente espressi dalla federazione. Insiste per un prestito per la disoccupazione o comunque por avere i fondi dagli organi statali, allo scopo di trovare un adeguato cespite di entrati' per poter iniziare quei lavori che possono assorbire le grosse masse dei senza lavoro. Impegna tutti i propri aderenti, gli organi sindacali e di partito ad agitarsi intensamente per indurrò la classe dirigente a lenire il grave peso che affligge la massa lavoratrice. Parlano ancora Correggia e Trivella ed il delegato di Pallanza. Quaglino lisponde ai diversi oratori- Si stupisce cho i comunisti abbiano ripresentato ! l'ordino elei giorno respinto a grande maggioranza a Verona. Gli scioperi generali nazionali, egli dice, non hanno portato che. a dei disastri. La Federazione d'altra parte non ii competente a discuterli. Ho chiesto — poi continua — che Arisi mi dicesse se col suo ordine del giorno intende proporre lo sciopero politico espropriatole o lo sciopero elimosti ulivo. Non ini ha risposto. A chi vuole lo sciopero politico, io chiedo di mettersi d'accordo con Bombacci e Graziadei che lo hanno esclùso, ricordando che questo non è un movimento rivoluzionario. Se si fratta di uno sciopero dimostrativo, io gli chiedo allora di dirmi a che cosa si perverrà. Nessun problema contingente può essere ìisolto da una dimostrazione. A distanza eli anni, i comunisti ripetono gli errori dei sindacalisti. Sciopero, sciopero sempre, ad ogni costo, per qualunque tosa. Causi: — L'alir'anno era in lutti la mania dello sciopero generale ad ogni pestata di calli ! Quaglino: -- La Federazione edilizia è stala sempre esonte da questa mania. Causi : — Abbiamo peccato lutti dello stesso errore. Ci siamo sbagliati tulli. Quaglino: — Se si e sbagliato nel passato, non vogliamo ripetere gli stossi errori. Un vivace battibecco si accende poi fra l'esigua minoranza comunista che è quasi tutta di Trieste o alessandrina, o la maggioranza Comunisti: — Vogliamo la reazione federalo ! Quaglino: — H giorno in cui mancherete alla disciplina la reazione federale ci sarà. La tesi federale approvata L'oruiore passa poi a rispondere a quanti hanno discusso a fondo il toma della disoccupazionc. Fa presento a Zanaiii cho la responsabilità delta disoccupazione risale più di ogni altro al Governo che sospese molti lavori iniziati. A Pagano osserva che è vero cho il Governo; noi: ha quattrini, ma ha i mezzi per procurarseli. ! disoccupali sono oggi vicino ni milione e provvedere ad essi ò indispensabile. I sussidi non bastano. Sono inadeguati. La situazione è intollerabile. Il problema non può essere risolto che dal Governo o dalle pwincie o dai comuni, per suo incarico. Il presidente Ghezzi dà poi lettura dell'ini', dine del giorno presentato da Giorgio Salvi o di piietllo presentalo dai comunisti. Quasi la totalità dei delegati meno tre o quattro oppositori approvano l'ordino del giorno Salvi, che è quello già riportato. E cosi si concludo la discussione sul tema politica, irienje più importante del convegno: riconferma di voti emesii nel passato, richiesta del prestito, impegno ad associazioni e deputati di appoggiare risolutamente la richiesta. Risolutamente? Come? Collo sciopero generale nazionale? No. Con quello generale di categoria? Nemmeno. Si deve quindi pensare a delle proteste con «logli speciali comizi. Doma tina sii riprenderà la discussione sui oroblemi tecnici. fsP