La Mostra natalizia d'arte al Circolo degli Artisti

La Mostra natalizia d'arte al Circolo degli Artisti La Mostra natalizia d'arte al Circolo degli Artisti i ; i j 1 gLa piccola mostra, che si inaugura oggal Circolo degli artisti, ò la sessantaduesima promossa dalla Società di incoraggiamento a-Ue Belle Arti. E, naturalmente, conserva queli carattere di intimità, e quasi di fàmilia: rita, ciie è nelle sue tradizioni. Facciamo una rapirla rassegna: Una teslina d'un disegno serrato, vigoroso e delicalo ad un tempo, d'una colorazione sobria e nobile, e cosi sincera di intendimenti da far pensare ad un primitivo con mcUeiinita di santi incuto, ha Agostino Bosia. E l'opera è tale da far passare quasi in seconda lmea quel festoso suidio di fiori, pure cosi interessante perchè ci richiama ad una limpidità di lingiiaggijo, clic da tempo, in tale genere, il Bosià ci aveva fatta dimenticare. Uno studio interessale di lesta ha pure Cesare. Ferro. E mi pare cosa non recente. Solidamente costrutta, delicata nel chiaroscuro, dipinta "con quella larghezza, cho non è ultima tra le doti di questo pittore, la piccola opera 6 pure fra fe più succoso della mostra. Verdi vibranti c quasi accesi; d'una violenza, elio non otffende anche se rasenta qua e là la crudezza, pèrche una luminosità intènsa si diffonde dalla pittura, ha il Vallinottt. Una delle due impressioni è sovratutto ricca di buon vigore. — Io credo che il V'alliriotti s,ia sulla buoaio. via. Purché non perda il dominio su sé stesso. Un passo di più potrebbe essere pericoloso. Sappia guardarsene. Ed ecco altre tendenze, magnincamente affermantisi nella tela di Venanzio Zolla. Di questo pittore mi propongo di parlare fra breve, con altri nostri-. La nobiltà dell'esecuzione uguaglia ir., lui la delicatezza e la profondità det senUmentov Egli ama la penombra, che e raccoglimento, che è pensiero. Le sue figure ci appaiono come avvolte in una aureola di mistero. Sfumano ì contorni; lo carni acquistano trasparenze strane, come di cosa irreale. Eppure se c e pittore, che non distolga l'occhio dal vero, egli b bene lo Zolla." Ma la forma di espressione pittorica è In lui innaia col sentimento, ccfct come deve, o dovrebbe essere, in ogni vero arista. E questo sentimento, que: sto suo modo di intendere la realtà e di esprimerla con forme e colori ha qualchecosa di mistico, di ascetico, che trasforma.la realtà in visione. Osservalo la mezza figura di donna, che oggi egli espone al Circcifo. Lo Zolla volle forse significare con essa un simbolo: quello della fecondità. E di faccia: ci guarda; il-suq occhio è vivo; ma io sguardo che ci penetra ha un fascino strani-. C'è una vita in esso, cho va al; tu la. E ' da tutto il viso, pure cosi delicato di chiaroscuro da non avere quasi piani, cosi fermo 'di contorno, mentre ogni contorno sfuma, si diffonde una pienezza di gioia e. di forza contenute, da farci quasi dimenticale l'opera d'arte, per cercare di scrutarne t'anima., che l'avviva. dUri giovane ini richiama ancora a se. ed „ il Depeuis. Egli cominciò bene; scene di guerra, schizzate con bravura, con l'ardore, di elli visse la vita di trincea, e yiuo e seppe vedere, lo pùsei-o in evidenza. 1 oi, in opere maggiori, egli si lasciò andare ad un impressionismo gustoso, abile, ma alquanto di maniera. Né sempre il colore seppe tenero lontano dalle tinte terrose. Ora sembra elio egli abbia trovata la sua via, e la segua con balda sicurezza. Si e fatto chiaro, luminoso, più largo e più personale. Un senso piacevole di verità pulsa nelle sue tele. Il paesaggio acquista un'anima; le semplici scene dell'umile vita f.ampagnuola, se non hanno ancora nel Depeiris il loro poeta, suggeriscono perlui accenti di forza che è la forza snnrtac—rncvrailafcsdGt-rrDnuSmSrsv1rmpnpmessmt1lp,ncsadspnsdpMgntvaddalcune j puclspnpsml.c|l; jaltro a della sincerità nell'espressione, ussejrva, e nl'osservazione acquista un carattere sintetico. teche la rende, nella semplicità, più acuta, e . npiù profonda: disegna, con fermezza di convinzioni, più di quanto non faceva un giorno. E progredisce assai. li qui potrei quasi fer¬ vgcinarmi. Ma sarebbe giusto? Se ai'Osti veri c. . 1#1 f\crt. ' forse una sinfonia squisita di gngi la i0u- rina, che ci presenta ilQlaniTE WaP^mSt sa ( brendere, sotto la luce dorata di una lampada, un ambiente con tutta la gustosità di ricerche, e l'abilità, e lo spirito di osservazione, come sa fare Ennio Morelli, non si ha diritto ad essere ricordati con lode? E il Serralunga non si riafferma artista veramente signorile nelle rose, così leggere, cosi trasparenti, e lcdvnel delicato nudino di donna? Altu, sono ita pqualche tempo in deciso progresso, b Aimone, per esempio, si anemia con due manne, o\c . la succosità del colore: 1 arte con cui sono . disegnate e rese le macchiette sulla spiaggia; lo studio del movimento dell onda, e 1 rap-1 porti di colore tra cielo e mare costituiscono altrettanti .pregi notevoli. Vigoroso, come sem- pre, il Falchetti, e originale nel taglio di uno degli studi. 11 Boe.tto ha voluto invece provarsi con lo difficoltà di rendere una camera arredata con quella semplicità che un tempo si soleva chiamare borghese. E intorno ai mobili circola l'aria, grazie all'osservazione acuta dei valori, delle forme dei rapporti, e la costruzione e solida. Ma percne queua bambolesca figura di bamoina, cosi dannosa 1 all'austerità dell'insieme? Delicato il Piz!o in certe ricerche di Ioni 1grigi d'un sapore assai gustoso. Ma non ve do i corpi sotto le vesti: tutto diventa come liquido e trasparente. Invece il Durante; fedele (e giustamente) alla sua, arte penetrata di ricerche di solidità, di insistenza sul valore del disegno, sino a rasentare talora la durezza,'di'vigorosa sincerità, ci dà una testina di donna, di un'audacia, se non giustificata, certo riuscita nel'..contrasto fri il rosso smagliante del fazzoletto, che cinge il capo, e il fondo intensamente azzurro del cielo. Anche il tVellan si dimostra assetato di;luminosità, in"alcune figurine di dàssodatrici di terreno. E riesce nell'intento. L'impressione è vivace; La vorrei più accurata, pur conservando il suo carattere di visione fugace. Del Mon^ezemolo mi piace la schiettezza della pittura nel ritratto.'di nimbo. Ma. anch'egl! rivela-lo sfòrzo del*'colore, come tale. 1 grandi coloristi del'passato,' che pure seppero — checcliè sene dica — i problemi del'« aria libera u, -non fecero mai della tavolozza pura. Aititi nomi? Vittorio Piana, con un ritratto di un'esecuzione un po' arida, ma diligente; il Rossi, piacevole, come sempre, m anche alquanto superficiale; il Pozzo, tempra robusta di artista, ora roso evidentemente dall'assillo d.i faticose ricerche; Anselmo Sacerdote, equilibrato 0 coscienzioso paesaggista. E con essi il Con terno, con nobili accenti di coloro e di disegno S.11 certa. attUeratura; il Carpanetto, fine in alcuni gruppetti di contadine con bimbi; il Mnnzone, vigoroso e- luminoso in uno studio di fiori; il Vercelli, vivace, qui alquanto farragginoso, ma ricco di festività di colore. Dal Bonifanti, disegnatore esperto, al Cachet, arioso; dal Cappa Legora, frastagliato, ineguale, ma gustoso in certo fondino, al Pollonera, maestro di coscienza in arte; dall'Albarello al Carutti, laivgo ed efficace attraverso i grigi d'una marina; d.il Mennegey al Ferraudi, fedele al suo p issato, come il Follini, sempre- gustoso; dal Rho al Ghersi-Parussa, al liiusiàna, al Sobrile. al Carera, al Grida, al Cavassuti, ricvocatore non privo di poesia, e via via 'altri nomi vengono alla memoria. Ma è forza passare nel campo della scultura. La qualo ha poche opere, ma buone nel complesso. E' improntata ad un gustoso ed efficace senso di vita la figurina di fanciulla del Monti. E del Monti trovo pure una meditata e spirituale figura di Cristo, sognante altri regni'. Un nudino di donna d'una eleganza e di una line modellatura mi parla del Fiorentino; l'Alloati sorride vivace in una bella testina di ragazza e studia ancora una volta la caratteristica fisionomia di Giovanni Giolitti: lo Stagliano ha due piccole opere caratteristiche della sua maniera; il Pozzi è, al solilo, movimentato e qua e là efficace nel gruppeilo « la violenza »; il i?aglioni dà nuovo prove del suo ingegno in un ritratto di giovinotto, e in una cera, raffigurante un'elegante signora. L'Aghemo ci "dà alla sua volta un busto, ove un noto professionista della nostra città -è reso con vigore, crai larghezza, mentre della penetrazione dell'artista nel rendere psicologicamente l'aspetto della persona 6 un buon saggio un altro ritratto di uomo in piedi, modellato con semplicità e di un solido impianto. E. F.

Luoghi citati: Rho, Serralunga