Selvaggia aggressione fascista nel Cremonese

Selvaggia aggressione fascista nel Cremonese Selvaggia aggressione fascista nel Cremonese deplorata ai] Il vice-presidente della deputazione provinciale ucciso a bastonate • 13 arrestati, di cui uno confesso. Roma, ;2, notte, f.e Irilmne sono poco affollate. Nell'aula, si noia una viva animazione, specie nel settóri di sinistra. Miglioli si ferma a lungo a parlaro con vari deputali socialisti sui luttuosi fatti di Cremona. Mentre l'on. Agostinone leggo il verbale della seduta, di sabato, l'onorevole Mingrino grida: — Oggi si fa a cazzotti I... B l'ori. Bombacci, rivolgendosi al j banco del Governo, dice: «Poiché la violen- i ssvnza i>. il solo mezzo di dlfes'a saremo costretti a usarla anche contro i rappresentanti del Governo ». Bollettino dello vittoria mutilato Approvalo il verbale, .si svolgono alcune interrogazioni » interpellanze. Tra le* altro, l'on. TESO risponde ad una. Interrogazione dell'ori. Do Vecchi sulla prelesa mutilazione del bollettino della vittoria sull'altare della patria a Boina. Il sottosegretario agli interni dice che dal rapporto pervenutogli, la questione si riduce in proporzioni assai modeste. Si dovevano i incidere iscrizioni sul monumento ni llt'.e di 'Tpsfare esperiménti: si presero brani di scritti Ivdi Mazzini, di Vittorio Emanuele o .lei boi- :lettino in parola. A queste parole l'on Ile Vecclii ride ed il sottosegretario, scatu.ndo, eesclama: — Non c'è da ridere, oh. De qVecchi. | DE VECCHI : — Como posso non rìdere a |questa magra scusa? PRESIDENTE; — Non interrompa! TESO: — Io riferisco alla Camera quanto ini risulta dai rapporti. Il Ministero dell'in- ; terno non c'entra. Sul monumento a titolo- vdi esperimento vennero scritte a grandi ca- Iatteri alcune frasi di Cavour e di Vittorio | 'i Emanuele e brani del bollettino. Che si tratti di un esperimento lo nrova il fallo che quei brani vennero scritti a colori diversi, rosso e oro. Quando ne sarà studialo l'effetto si piovvedera a cancellare quegli scritti. DE VECCHI: — No, i vari brani sono stali tutti scritti in rosso! TESO: — Non ò vero, rosso e oro! DE VECCHI: — Lei vada a vedere all'altare della pania. TESO, seccato: — Ilo altro da fare! DE VECCHI, scaldandosi: — Cosi dicendo, lei insulla il più puro sentimento nazionale! Si tratta di questione che sembra ì sia da poco, ed invece riguarda la più grande storia dell'Italia nuova, 1 TESO : — Io le ho risposto nel senso Tifo ritorni da chi ha la sorveglianza del mollu mento, \. DE V. | della n ECCHI: — Per giudicare del coloro o misura delle lettere bastava inciderò i urani rfel bollettino. Invece, è riportato per , intero.tutto il bollettino meno le note nin l ] a a o a i , e i e ri i. a e l ai e n e o a ta: i ioi a a ae a i u ? c o oe è o. si e. do si ti li e aftilazioni. Ne consegue che la spiegazione di oggi ò una pietosa spiegazione. Manca In quel bollettino il significativo rapporto tra li! forze Italiane e quelle alleate che parteciparono alla guerra nostra ed alla vittoria. Prendo alto che lo scritte deve essere cancellato e mi auguro che per l'avvenire simdl mutilazioni non abbiano più a verificarsi. SICILIANI conferma che non brani, ma l'Intero testo del bollettino della vittoria era stato scolpito sull'.Almrc della Patria o deplora elio volontariamente sia stato mutilato dei particolari relaitivi alla enumerazione delle forze e si augura che il Governo vorrà ordinare l'Immediata reintegrazione del bollettino che rivendica la più pura gloria del nostro popolo (approvazioni). ANILE, Sotto-Segretario della P. I-, all'on. Cucca, dichiara che allo stato attuale della legislazione non può il Ministro stabilire una sessione straorJmaria di esami per i candidati caduti in una sola prova agli esami di licenza dalle scuole medio: Circa i giovani iscritti alla leva, assicura che il Governo si interessa molto della loro condizione e quindi non ù alieno da prendere a loro favore equi provvedimenti. CUCCA rileva che i professori hanno quest'anno dimostrato una eccessiva severità negli esami di licenza. Si augura quindi che il Ministro riesamini la questiono nei riguardi dei candidati caduti in una sola prova, e di ogni grado, alla linea di condotta tenuta nelle elezioni amministrative, avvenuto ne- gli ùltimi tempi, specie ad. Aversa ed a Maddaloni, e alle ordinario contingenze di vita lecale. Constata che. subito dopo l'insediamento del Gabinetto, furono in Terra di Lavoro, per rappresaglie, traslocati il Prefetto ed il Questore e successivamente anche altri funzionari: enumera molteplici episodi di violenza die sono tuttora compiuti colà ed invoca dal Governo una inchiesta per l'accertamento dei fatti denunziati. CARAPELLE, popolare, parla in senso contrario, dicendo che l'interpellanza Greco ha scopo politico di opposizione al Ministero: e TESO risponde pel Governo, senza riuscire a soddisfare l'interpellante. L'aggressione fascista di Cremona Alle 17,30 il Presidente comunica che il sottosegretario agli Interni on. Toso risponderà ora alle interrogazioni d'urgenza rivoltegli sui fatti di Cremona. L'aula si affolla maggiormente. TESO, dà lettura dei telegrammi pervenuti al Ministero dai qualj risulta che quattro componenti della Deputazione provinciale di Cremona, mentre su un automobile facevano ritorno a quella ■ città, incontratisi con un camion di fascisti che si erano recali a costituire un nucleo di aziono a Crema, furono inseguiti e colpiti a bastonate e due idi essi gravemente feriti: di questi mio, il vlcò-presldente di quel Consiglio provinciale è morto stamane, (vivaci commenti, apostrofi dell'estrema sinistrai. Aggiunte elio il camion col quale i fascisti effettuarono! Ja spedizione a Cremona ora i-eguito da un altro camion che portava carabinieri e guardie regie. Ma il camion della forza pubblica subì un serio guasto per cui dovette fermarsi e non fu più possibili) agli agenti della forza pubblica seguire i fascisti. Il Governo, dopo i fatti dolorosi, non ha mancato di òirdinare la massima severità nelle indagini. Furono già eseguiti molti arresti e le indarini continuano con tutta alacrità. Voci dall'est rema: — Bisogna arrestare Bonomi! Assassini! Ci vogliono le rivoltelle! I socialisti sono tutti in piedi ed urlano invettive contro i fascisti e contro il banco del Governo. Il Presidente fa ogni sforzo per ristabilire la. calma senza riuscirvi. L'on. Argentieri, socialista, fa per slanciarsi contro il banco del Governo, ma è trattenuto da alcuni colleglli. BOMBACCI: — I responsabili sono in quel banca! (ed Indica il bancQ de.'. Governo). figlioli Fattosi un po' di silenzio, si leva a parlare l'on. MIGLIOLI, popolare, Il qualo narra i dolorosi fatti di Cremona ed aggiunge: — Dalla stessa esposizione dei fatti ' letti dal sottosegretario di Slato risulta che si tratta di un efferato assassinio che non ha giustificazione alcuna. Voci dei socialisti: — Peggiol E' l'atto di liticanti! MIGLIOLI : — Questa storia dura da troppo tempo. Non si tratta più di episodi isolati. Voci dei socialisti: — Bravo!! Bravol MINGRINO: — Alibasso tutti i Governi monarchici! ^ MIGLIOLI, rivolto ai fascisti: — Ncn posso ammettere che si dichiarino fascisti coloroche abusano di questo nome per commettere- ^Ì^ì'iffiÉ^|j^d^vtetenze jj^K^^ MIGLIOLI -- Voi fascisti dovete, per i primi seni in: il dovere di rintracciare tutti i responsabili. Questo è. nel vostro interessel MINGHINO — Farinacci! E' Farinacci l'av. velehal.ore della provincia di Cremonall Mliii.iOi.i, rivolto a Mingrino: — Non fate] nomi di còlteglill MINGHINO: — Non posso chiamare col nome -li collega uomini come Farinaccil MIGLIOLI: — Non fato nomi di coilcgtal., T1 Si traila di tutta una psicologia, di tutta una preordinazione ili violenze. Io non so chi; c'ora, al canto della strada. Sono convinto) che eli assassini non sono fascisti, di quei fascisti cioè corno intende l'on. Mussolini. Coi tino l'orso dei teppisti, forse della gente) pagata dagli agrari... BKLLOTTl, socialista, ai fascisti: — Siete pagati dagli agl'in i ! * MIGLIGLI : - .Nella mia Provincia, in questi giorni, si sia tacendo una. razzia di persone della malavita. Amo credere che gli! assassini ili Bodolaro fossero di cotesti flguSono mesi e mesi elio nel. Cremonese si vive cosi, sotto la continua minaccia della I v"''- . .... , , BOMBACCI, a Mighoh, scuotendo le brac eia: — •Bibellatevi anche voi, per Dio! Se no,, queste sono chiacchiere! MKil.K'i.t si rivolge :d banco del Governa e dico: — A voi del Governo, che siete col Dovete dire ai vostri funzionarli che il dent io di Cremona non deve essere impunito. Do veto renderci sempre più convinti che non solo deplorate il delitto di Cremona-o tutti g|j altri d-eu'tH del genere, ina che agite- nostri amici, io rivolgo l'invito di porte uni termine a quésto siuio esasperante di cose- [Applausi al Centro; urla. dell'Estrema contrai il novcrao). Non oso dire che questa di Cremona possa essere l'ultima vittima; forse yel ne potranno essere altre, ma voglio esprimere In speranza clic il Governo sappia sentirò tutta la responsabilità che qrava su di essa o voglia energicamente intervenire per restituire la poco allo nostre Provincie, così duramente provalo .iallu violenza e dalla sopraffazione. [Applausi ai Centro). Duganì Prende quindi la parola il sucondo interro» tante, cioè, il socialista on. DtlUONI: — 11 povero Bodolaro — e^ii dice — avrebbe potuto essere tra di noi, se invece di optare per* Cremona, avesse optato per Milano. Voi loi avreste conosciuto e stimato. Nella sua \Vita, egli non ha dato un solo motivo clip potesse giustificare la selvaggia aggressione! odierna. Pochi giorni or sono descrissi lai situazione nel Cremonese e feci oscuri pre« sagi. Ecco che i fatti danno una tragica conferma alle mio paiole. La mia signora oggi ini scrive, esortandomi a non andare pei', qualche tempo nel Mantovano, perchè anche sulla mia persona c'è unti, taglia, [tnnprcssione). Ora non parlo per me, per la mia) vita, per la vita dei miei amici, parlo pw il mio Partito, che vi invita a scrivere uO« basta » al la lunga serio di delitti e di vielenze di osni genere, r'orse, non sono soltanto gli agrari i responsabili di ipiesto stato! di cose, nm sono coloro che guidano il movimento, ed in (pianto al Governo, non bastai diro che i morti pesano a portarli. Non si uccido chi, por il trionfo delle suo idee, eom-> pie it proprio dovere- La mia convinzióne! personale, peraltro, fi che voi uomini del Governo dovreste fare un-bilancio in questa orai tragica e trarne le conseguenze. Pochi giorni! or sono, l'on. Bonomi ha difeso il Questore VV'enzel, chiamandolo ii migliore dei funzio» narii. Più tarli venne alla luce che questo! Wenzel, in passato, scontò drillo cambiale presso la Banca nuoccio, l'orso fu lo stesso! Wenzel che può avere autorizzato l'atto barbarico di Cremona? Un'ultima cosa vorrei diro al Governo. ?i trutta delia Magistratura* Nella mia Provincia sono a centinaia i processi iniziati contro omicidi e tentati omicidi, ina i processi non vanno avanti ed H significativo il fatto che il Procuratore det Ro di Castiglione, interrogando in questi giOTni alcuni testimoni di un processo a carico) di incendiarli di case socialiste,' disse che sii trattava di spedizioni riparatrici. Dopo avere citato altri l'atti contro la Magistratura, elio dall'on. Dugoni è accusata LIU essere in molti casi mollo tenera verso i fascisti, l'on. Dugoui dico che il Governo noni I vuole evitare gii assassini! e lo tragedie", per- o o e ù a i n l l l e i — l i i o oche, se lo volesse, no avrebbe la.possibilità.DUGONI conclude: — Noi non diciamo*nulla, non ci armiamo neppure di rivoltella; per !a nostra difesa: diciamo soltanto elio nelle nostre Provincie non si può più vivere sotto il terrore e voi avete l'obbligo di restituire alle nostro Provincie la pace e lai tranquillila '.applausi, all'estrema). Un fascista L'on. ACERBO, fascista, dico che i suoi compagni di gruppo hanno appreso con vivo senso di raccapriccio la triste notizia. Noi1 stentiamo a credere — dice — che l'efferato delitto possa ossero avvenuto por ' colpa di. giovani che militano sodo la bandiera dei nchilo movimento che si ispira ad alili ideali.. * l'on. ilei socialisti : — Si vede... ACERBI ) : — Non possiamo credere elio quel djWitto sia stato compiuto da giovanti elio imiliiauo nel nostro partito e crediamo! piuttosto clic l'autore del delitto sia o siano ignobili speculatori. Qualunque sia l'origino e chiunque sia il colpevole,'invitiamo il Governo ad agire nel modo più energico nelleJ indagini per rintracciare gli autori del dolilto e deferirli alla giustizia. Noi vogliamo) dire una sincera parola di pace, e mentre! . esprimiamo il nostro rammarico e raccapriccio per il delitto, la direzione del nostro partito si propone di eseguire una inchiesta peti conto suo por ricercare i colpevoli o colore* che corcano speculare sul nostro movimento, perchè gli uni e gli altri siano additati alia pubblica esecrazione; Continuando, l'oratore invila la parte avversaria a non prendere occasione dal tristissimo futlo por fare speculazioni (rumori e proteste vivissime dei socialisti alcuni del quali gridano-. — Le speculazioni le fate voi,, che siete i responsabili dei delitti !) Noi siamo ei"'(vati nel movimento fascista per faS si elio questo magnifico movimento diventas» so sul serio elemento essenziale del rinnovamento morale ed economico e per oviitara chi; potessero specularvi coloro che nanna interessi particolari da sostenere. l'ori dai socialisti; — Parli al singolari}!. ACERBO: -- Dobbiamo cominciare collo) smobilitare i nostri animi e riconosciamoi clie il ncsiro dovere è far si oho, mentre lai nostra idea trionfa., si epurino le nostre file... Voci all'estrema sinistra : — Allora non. ci resta più nessuno! ACERBO conclude invitando tutti ria assumersi la nroffi'ia parte di rcsponsnbnìvA compiere il t-oblle dovere che l'ora r-npoMi [approtHizionl ed applausi del fascisti). Il "grazie,, di uno alavo SCHENK, slavo, deputato di Gorizia; dichiara, a nomo dei suoi colleghi di Gruppo: —; Sentiamo che 11 comrn. Wenzel andrà Questore a Gorizia. Simile regalo non è punta gradito, e quello popolazioni dicono al Governo: «Grazie, nun, lo vogliamo! u. (Grandi applausi dei socialisti*. Se il Governo avrà, la cortesia di mandarcelo, si assume una grave responsabilità. (Applausi dei social-còmu' nist'O. GNUDI, comunista, domanda la pubblicaziono di questo discorso. (Rumori a Destra), SARDI, fascista, all'indirizzo del deputato o o j slavo.- — Con Francesco Giuseppe non par» e lavate cosi ! ^^xjll-ttnmwi,t\~tim*ir-tr~M-\ ì-ma^jmfifa^l