La ripresa delle relazioni della Francia , con la Santa Sede discussa al Senato Franceae

La ripresa delle relazioni della Francia , con la Santa Sede discussa al Senato FranceaeLa ripresa delle relazioni della Francia , con la Santa Sede discussa al Senato Franceae (Servizio speciale dellaStampaii (evizio speciale dellStmpParigi, 8, notte. Oggi al Senato si è iniziata la discussione delie interpellanze relative ui ristabilimento delle relazioni diplomatiche con la santa Sede. Come si rammenterà. Iti Camera si era pronunziata a favore della ripresa delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede: ma la Commissione degli Esteri del Senato aveva rinviato la discussione innanzi all'Alta Assemblea. Nel frattempo il Governo ha proceduto alla nomina dell'ambasciatore presso il Valicano. Del malcontento suscitato al Senato per Questo provvedimento, preso prima che anche l'altro ramo del Parlamento si fosse pronunziato sulla questione, si e fatto eco oggi il senatore Henry, il quale, dopo aver fatto la storia della tiuestione, ha deplorato che il Senato non fosse stato consultato, ciò che equivale a provare la sua inutilità. L'interpellante si è poi mostrato preoccupato pei la ripercussione che la ripresa delle relazioni! diplomatiche con la Santa Sede poteva avere in Italia. «Il patriottismo italiano — egli ha detto — è sensibile, pronto ad impressionarsi. Come avrà accettata la presenza di .un ambasciatore francese ufficiale?". Il Presidente del Consiglio che era presente fin dall'inizio della seduta, si è subito alzato per protestare contro queste parole: «Vi sono — ha detto il signor Briand —- parole alle duali bisogna rispondere immeddatnmente. Io non farò mai ai miei amici d'Italia l'ingiuria di credere che in un atto di questa natura, che è stato compiuto dalla maggior parte delle altre grandi 'Nazioni, si possa trovare , un pretesto di malvolere verso l'Italia». Riprendendo il suo discorso, il signor Henry Iha dichiarato che la Franciaaveva un inte- resse fondamentale a conservare l'amicizia deli Italia, e che il caso della Francia non ;era per esempio paragonabile a. quello del-;l Inghilterra, la quale, liberale e patriota, e sovratu.t.to potenza protestante, poteva avere llnl^?*la-t0I? PT6??0:11 jYM^ÌMÌ&JP^S? Ila presenza a Roma di un ambasoiatoro delia Francia, potenza cattolica si sniegavai male. L'interpellante ha fatto poi notare che il vero argomento che si fa valere a favore della ripresa delle relazioni col Vaticano, si è che la Santa Sede è una grande potenza morale, cosa che egli contesta, basandosi sull'opinione manifestata da vari giuristi. E a tale proposito ha rammentato che I tribunali ItAliani non hanno mài riconosciuto il carattere sovrano del Vaticano, poiché non hanno mai accettato che questo fosse collocato al di fuori delle loro giurisdizioni. Perciò in nessun caso il Governo francese può accettare che la sovranità della Santa Sede si eserciti su francesi: il Nunzio pontificio in nessiP modo deve essere il rappresentante od il capo di un partito francese, ne deve fare della politica interna od estera. Per rint.erpelln.nte la rinresa delle relazioni colla Santa Sede apparisce come un tentativo di seduzione verso i partiti di destroi e mpntre ai attacca la scuola latca, le congregazioni rientrano in Francia malgrado la legge sulle associazioni. Perciò si pronunzia contrario alla ripresa delle relazioni colla Santa Sede. Il spgulto della discussione è rinviato a martedì prossimo, giorno in cui nrendprà la parola II Presidente del Consilio il quale porri certamente la questione di fiducia.

Persone citate: Briand, Henry Iha, Inghilterra

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma