La maggioranza ottebnuta dal Ministero alla Camera

La maggioranza ottebnuta dal Ministero alla Camera dopo xzxi lungo discordo delibo*** Bonomi gDue votazioni: 146 voti di maggioranza e 66 astenuti (nazionalfascisti agrari e salandriani), al primo appello % I 119 voti di maggioranza e *? astenuti al secondo - Politica interna e scioperi nei servizi pubblici I Roma, C, notte. ' Fuori e dentro Montecitorio molta è l'attesa; un eccezionale servizio di polizia è stato disposto verso piazza Montecitorio. Si temevano incidenti per una eventuale riapparizione del Mlsiano, ma costui non è apparso. Il Ministero dell'Interno ha comunicato ai giornalisti che il deputato comunista si trova a Genzano. Bombacci, però, nei corridoi della Camera, dava per sicuro, fino a stamane l'intervento del Misiano alla seduta odierna. Intanto, fin da ieri sera e durante la mattinata è stata affannosa la ricerca dei biglietti per poter assistere alla seduta di oggi : fin dalle 14 le tribune cominciavano ad affollarsi e alle 16 le tribune sono al completo. Molti signori e molte signore si affollano nei corridoi. Nell'aula invece i deputati sono pochi: non sono presenti a Roma che poco più di ■trecento deputati, e vari gruppi — fra cui il nazionalista e il fascista — sono, alle 15, riuniti per stabilire il loro atteggiamento di fronte al voto sulla politica del Governo. Nella tribuna diplomatica si nota, un deputalo al Parlamento cirenaico col fez rosso. Anche nella tribuna degli ex deputati si nota una discreta folla. Alle 15 precise l'on. De Nicola apre la seduta alla presenza di circa cento deputati. Sul processo verbale parla l'onorevole BOMBACCI per rilevare una inesattezza affermata nel discorso di ieri dall'on. Tofani. L'on. Tofani non si apponeva al vero — dichiara il deputato comunista — quando-affermava che in Russia sia impossibile gestire liberamente le industrie. TÒFANI, per fatto personale, dichiara che gli operai russi sono obbligati dal Governo a subire condizioni impossibili e che impediscono il funzionamento dello aziende (rumori), u verbale è quindi approvato. L'on. MUSATTI, deputato socialista per la circoscrizione di Venezia commemora il senatore conte Grimani, ex-sindaco di Venezia, una delle più bólle figure del vecchio liberalismo moderato veneto. Benché avversario, ne- riconosce le doti preclari e i meriti verso la sua citta (tutti i deputati applaudono) Altri deputati, di ogni settore, si associano alla commemorazione, e dice brevi parole anche l'on. De Nicola, presidente. Le dichiarazioni di Bonomi Dopo lo svolgimento di alcune interrogazioni.— tra le altre, una del comunista 'l'untar sugli industriali di Trieste a proposito dei licenziamenti iu seguito al recente sciopero — si viene alla ripresa della discussione sulla politica interna. L'aula si aftólla maggiormente. Sono presenti circa 400 deputati fra cui gli on. Gioiitti ed Oliando. Il banco dei Ministri è al completo. Sono le ore 16. Si alza il Presidente del Consiglio lenendo in mano un fascio di cartelle e tra la vivissima attenzione della Camera incomincia il suo discorso. L'on. BONOMI d|ce: i <(iui di Roma ■ Le mozioni sulla politica interna hanno avuto argomento dai latti di Roma. Da questi si è risalilo alle condizioni generali del paese per muovere appunti e critiche. Seguirò dunque questo ordine logico cominciando dai fatti di Roma. Nessuno na afiermato che il Governo abbia avuto torto nel consentire il Congresso' dei fascisti. Tutti hanno riconosciuto che la libertà può avere i suoi pericoli ed i suoi inconvenienti, ma qhe la Uberto non va' nè limi mia nò vulnerata nei suoi principi fondamentali. Invece, alcuiri oratori iianno criticalo il -Governo per uvefe consentito U coneo fascista. Alcuni hanno rimproverato questo cuii&cnuniento in riguardo ai raffronti di altri cortei proibiti; molti hanno rimproverato la imprevidenza per non aver preveduto ciò che da questo corteo avrebbe patino, derivare Mi sia. consentito di precisuro i fatti. Non narrerò come quelle giornate si siano svolte, nè gli incidenti verificatisi intorno alla prima decade di- novembre, ma affermò che i fatti sono profondamente diversi da quelli che alcuni oratori hanno riferito. Se vi fossj stato davvero un limitato umilerò di congressisti fascisti che avessero tenuto le loro assise ed un gran numero di fascisti che fossero venuti dal di fuori in un giorno determinato, portati con treni speciali, col consentimento delle autorità, le quali avessero permesso anche questi elementi fossero ostentatamente armati e con l'alloggio di que- ' e '.menti in locali pubblici, come è staio affermato, se tutto questo rispondesse a verità, indubbiamente il Governo avrebbe peccato non solo di imprevidenza, ma sarebbe in piena colpa. u Ma anzitutto io posso affermare alla Camera che. più dei due terzi dei fascisti che hanno partecipato al corteo erano già in Roma, arrivati nella prima decade di novembre, sia nella occasione della cerimonia per il milite ignoto, sia in occasione del Congrèsso delle Associazioni dei combattenti, sia in occasione del Congresso fascista. Ed erano stati aUnggiati in locali comunali, non in caserme, perchè queste erano già piene di soldati rimasti in Roma dopo la cerimonia del milite ignoto. Più di duo terzi di essi erano dunqpe in Roma quando la mattina del 9 novembre giunsero dalla provincia alcune altre migliaia di fascisti, forse due o tre mila. Si è detto che si poteva impedire l'entrata in Roma di questelementi. Ma come? Nessuna legge lo consentiva. Si è detto che essi venivano armati Indubbiamente, le circolari e le disposizioni diviate ai prefetti impedivano che elementi ormali circolassero sul treni (commenti), Mn si consideri questo fatto, che attiene moltr anche alle responsabilità locali. Questi elementi salirono nelle var'e stazioni alla, sipicciolata, in piccoli drappelli, cosicché non ' può parlare di treni fascisti. Vi fu in qualcine occasione un treno duplicato, ma questo senza il consenso e l'autorizzazione della autorità contale, per il semplice fatto che i regolamenti' ferroviari consentono ai capi stazione di fare duplicati di treni quando c'* molta affluenza di viaggiatori (commenti) Quindi non treni speciali, ma soltanto in alcuni cosi duplicazione di treni per esuberanza di viaggiatori e ali'infuori di ogni autorizzazione speciale (commenti, interruzioni all'estrema sinistra). • Giunti i fascisti a Roma, la mattina del 10. il Governo aveva due vie: o proibire il corteo come gliene aveva fatto invito il Cernitilo di "difesa proletaria, il quale poneva quisle condizione per cessare lo sciopero, e se. il Governo avesse accettato questa imposizione avrebbe mancato al suo prestigio (commenti): oppure consentire il corteo col proposito però di far partire immediatamente 1 fascisti da Roma. 11 Governo avrebbe potuto fare una cosa o l'altra, avrebbe potuto impedire il corteo fascista perchè aveva in Roma forze sufficienti. Porche, fra tanti rimproveri d'Imprevidenza, .si dovrebbe fare almeno questa lode di previdenza: por avere rai-unar.-j in Roma forze sufficienti per potere far fronte a qualunque, eventualità. Ma indubbiamente, una proibizione del corteo in 'juclla situazione, data l'esasperazione degli animi e lo sialo di eccitazione e di fermento che si era detcrminato in Roma, avrebbe condotto naturalmente nd un conflitto con la forza pubblica, conflitto nel qual" l'autorità Ideilo Stato ovrebbe finito di trionfare, ma a {prezzo di molti morti e feriti, e i morti, l'ha detto fnche l'on. Mussolini, ?ono assai pesanti da portare (coji\mcnti). Il Governo, riun'quo, consenti il corteo con l'Intesa che i fascisti, dopo essere sfilati dinnanzi all'Altare della Patria, dovessero per via Nazionale giungere alla stazione di Terminile, .cmi im- viario, aveva approntati, mercè ingegneri ferroviari, nove treni capaci-di 1200 persone ciascuno; talché sarebbe stato possibile far partire immediatamente tutta la massa dei fascisti. L'accordo però non venne rispettato. Il senso di disciplina di questa massa, che si è dotta militarmente organizzata, non produsse i suoi effetti perchè anche contro l'esortazione dei capi e contro gli impegni precisi di essi le masse non vollero partire, benché potessero .partire quella sera, e si riversarono in città (commenti). « Allora, l'azione dell'autorità fu questa: arginare .con la forza armata a disposizione questa massa enorme, che circolava in città per impedire che riemtirasse nei quartieri popolari e suscitasse conflitti. D'altra parte, l'azione dello Stato si svolse nel senso di indurre energicamente questi elementi a partire e di far cessare lo sciopero. Dopo 36 ore di questa opera, che non fu nè facile nè lieve, finalmente i fascisti abbandonarono Roma e. la sera di sabato si poterono prendere disposizioni precise per fare cessare lo sciopero la mattina della domenica. Questa è la narrazione dei fatti che la cronaca di quella giornata dolorosa, in cui si dovettero lamentare morti e feriti ed' in cui anche le forze armate dello Stato ebbero le loro vittimici, registra. Per concludere, in ordine al corteo fascista, credo che i più scontenti dovrebbero essere i fascisti perchè, come lo stesso on. Mussolini ha detto ed alcuni oratori hanno rilevato, il corteo in Roma ha dimostrato che il fascismo è ancora cosi provinciale che non hn potuto conquistare l'anima millenaria di Romo. Il che. in altre parole, vuol dire che certi atteggiamenti e manirestazioni del fascismo non possono acclimatarsi fuori del loro luogo di origine... (A queste parole del Presidente del Consiglio l'estrema sinistra e l'estrema destra rumoreggiano. Fascisti e socialisti si scambiano accese invettive. La parentesi si prolunga per qualche secondo, mentre il Presidente della Camera scampanella continuamente per ristabilire la calma ed il silenzio. Finalmente, poco dopo, il Presidente del Consiglio può continuare). "Una ris rotta aroa..." E qui l'on. Bonomi prende a rispondere agli oratori « che hanno portato alla Camera la descrizione del loro ambiente locale, esponendo fatti veramente impressionanti e dolorosi ». Dice: «Consentirà la Camera che 10 non esamini i singoli fatti. Non è questa la sode, uè la discussione sarebbe proficua se mi fermassi eccessivamente sopra particolari per quanto gravi, sintomatici e dolorosa Ma faccio notare il fatto che ha di per sè un significato politico : gli oratori che hanno, periato questi fatti alla Camera vengono dai una regione, da una ristretta area italiana* 11 dibattito fatto intorno a questi fatti dolo; rosi non viene infatti da deputati del Pie^ monte, della Sioilia, della Puglia, perchè fortunatamente, dall'estate ad oggi, quattro quinti d'Italia, so non sono interamente in condizioni normali, sono in condizioni di relativa tranquillità (interruzioni e commenti alla estrema sinistra; scapitilo'di vivaci apostrofi tra fascisti e socia/Asti). Io ritengo che questa constatazione sia confortevole per le condizioni del paese. Certo, vi sono ancora re-' gioni, Provincie, specialmente 11 Provincie della Valle Padana e 4 o 5 Provincie riolla Toscana, dove lo condizioni sono ancora lontane dall'essere normali e dove si verificano fatti dolorosi. Ma l'area in cui questi fatti si manifestano è ormai ristretta, talché permeate una cura intensiva ed assidua da parto del Governo. E perchè questa cura sia ifflcacj io ho emanato un provvedimento per cui nelle ultime provinole della media e bassa Valle Padana, da Piacenza al mare, nelle, rirovincie dove più si manifestano questi conirasti, queste passioni, questi conflitti, si è cercato di unificare l'opera della pubblici sicurezza: provvedimento il cui effetto non è afvcora maturalo. ' ' Stati?:k attici Prefatto di Mantova (Rumori vivissimi all'estrema sinistra. VELLA grida: — Sappiamo quale effetto hanno queste disposizioni !). BONOMI : — Desidero rivolgere una parola sincera all'on. Dugoni che ha parlato della situazione in provincia di «Mantova. Deploro le violenze che si sono verificate nel Mantovano. In tutta la mia predicazione ho sempre deplorato le violenze da qualsiasi parte venissero... BOMBACCI: — Anche nel discorso elettorale di Mantova? (nuovi rumori all'estrema destra ed all'estrema sinistra). BONOMI : — Non è vero che nulla si sia fatto In provincia di Mantova. Ho qui il rapporto del prefetto da cui risulta tutto quello che si è fatto per evitare che atti di violenza venissero compiuti. MAFFI: — Altro che rapporti! Vi furono circolari segrete ai prefetti ! CAVINA, urlando : — E la circolare del Ministero della Guerra? BONOMI, continuando, ma sempre tnterrot- 10 dall'estrema sinistra e particolarmente dai comunisti: — Per le disposizioni emanate ed I primi risultati ottenuti, dall'ottobre a tutto il mese scorso, sono stati negati 239 permessi di porto d'arma e 236 sono stati revocati. Sono stati arrestati 131 individui trovati in possesso di armi. Sono stati allontanati elementi, che non hanno potuto giustificare il motivo di trovarsi fuori residenza e destavano il sospetto di promuovere agitazioni. L'oratore dà lettura della statistica, che è accorta dall'estrema sinistra da frequenti esclamazioni di incredulità.; e dopo avere letto il rapporto del prefetto, che finisce dicendo come tutti gli scioperi siano cessali pacificamente, soggiunge: — Non voglio fare | l'esame particolare dell'ambiente, ma piutto- ; sto esprimere con la maggiore franchezza il f mio pensare attorno alle origini del fenomeno del fascismo, al quale hanno accennato nei loro discorsi gli on. Ferri, Labriola, Graziadei,- Mussolini ed Oviglio. Il socialismo dopo la guerra E il Presidente del Consiglio soggiunge: — Come l'on. Ferri ila detto, il fascismo è nato come una reazione anti-rivoluzionaria. Occorre rifarsi agli anni 1919-920 per intendere come questa reazione abbia potuto sorgere. 11 movimento socialista si trovò improvvisamente ingrossato da elementi che portavano nel .socialismo, più che la visione esatta di un divenire sociale nuovo, i rancori, 1 disagi e 1 lutti della guerra. (Commenti all'Estrema Sinistra). Una massa nuova feco blocco intorno al movimento socialista, illuminandolo di luce rivoluzionaria. Venivano allora dalla Russia notizie meravigliose. La borghesia era caduta, il potere dispotico degli Czar era precipitato con il più vasto Impero dell'Europa. Il proletariato aveva preso nelle sue mani la direzione della cosa pubblica; aveva instaurato la dittatura proletaria, preparava grossi eserciti per la conquista dell'Occidente. Il mito russo soverchiò la pratica e l'azione socialista, ma il socialismo si trovò oscurato e soverchiato, da una predicazione di violenze. Fu allora che il socialismo antico, il quale poggiava la sua azione sull'opera consapevole di propaganda e di organizzazione per le classi lavoratrici, quel socialismo che lo stesso ho propagato come elemento e lievito della fortuna nuova della Patria, perchè rappresenta l'elevamentri <\pi.ie classi lavoratrici, sì trovò oscurato e travolto .1 i f Voci dei socialisti; — Era la conseguenza della guerra I Un comunista: — La guerra dei tre mesil BONOMI : — Nei Congressi socialisti si parlai allora apertamente della necessità della violenza ed il proletariato si credette alla vigilia di un movimento rivoluzionario, di una dittatura proletaria. Fu allora che la divisa del soldato italiano, la divisa che sul Carso e sulle Alpi rappresento l'immagine della Patria, che si copri di valore, venne oltraggiata e dileggiata nelle vie e nelle piazze. (Vivi, prolungati applausi su tutti i settori, tranne che all'Estrema Sinistra; interruzioni all'Estrema Sinistra). Fu allora che tutti 1 lutti, tutti i dolori, tutti I disagi della guerra, vennero esasperati ed arroventati per gridare in faccia alla Patria, ancora incerta del suo destino, l'inutilità del sacrificio e la vanità della vittoria (Vitie approvazioni; rumori all'Estrema Sinistra)- ' Il fascismo BONOMI — Fu allora che sorse la reazione anti-rivoluzioiiaria ; cosi sorse il fascismo. La sua insperata fortuna, il suo improvviso diffondersi, derivarono da questa necessità efì vita della società italiana. Lo Sfato, aduggiato, quasi impaurito dada violenza, aveva quasi smarrito il senso della vita. Bastò ohe la violenza s'imponesse ad un'altra violenza perchè i sopraggiunti fossero considerati come liberatori (Commenti, interruzioni all'Estrema Sinistra). Ma da questa diagnosi dei fatti deriva un'illazione politica, che voglio affermare in Parlamento. In tutto questo periodo lo Stato, non per deficienza di uomini, ma per necessita di cose, è rimasto pressoché assente, quast soverchiato; la società italiana, che non poteva riprendere la sua forza vitale intorno agli organi dello Stato, invece l'ha ripresa intorno ai Fasci di combattimento (Interruzioni all'Estrema Sinistra). Gli stessi elementi rivoluzionari non trovarono conio elemento di coesione o come argini la forza dello Stato; ma invece le fazioni contristavano violentemente tra loro. Parve allora al Paese che la contesa fosse tra i vari gruppi .e lo Stalo dovesse intervenire. R tanto è penetrata questa convinzione, che appena 10 Stato interviene allorché vi è un conflitto da una parte o dall'altra glie se ne muove censura (Commenti; interruzioni all'Estrema Sinistra). Cosicché si è potuta udire l'affermazione paradossale dell'on. Mussolini, che qualora lo Stato avesse a soverchiare gli uni o gli altri, allora comunisti e fascisti potrebbero mettersi d'accordo per contrastare l'autorità dello Stato (Commenti). Ora questo paradosso rivela uno speciale stato d'animo (Approvazioni, rumori, interruzioni all'Estréiiiu Sinistra, commenti). Ora si può criticare l'opera del presente Governo, ma si deve riconoscere che l'autorità e la foiza dello Stato non possono ristabilirsi per virtù di bacchetta magica, e sopratutto non possono foggiarsi e temprarsi di un colpo tutti gli organi che sono stati per lungo tempo disabituati olla nuova funzione (Approvazioni, commenti).^ I due socialismi a I due fascismi L'oratore passa quindi ad analizzare la situazione attuale tira base alle tendenze che si manifestano, sia nel movimento socialista sia in quello fascista. Dice : — Il Governo si trova di fronte ad una situazione caratterizzata dalla presenza di quattro elementi. Il movimento socialista si è diviso in due parti,- una delle quali segue la concezione inuacolista anarchica e l'altra la concezione classica del socialismo. Quanto più la córrente veramente socialista riesce a liberarsi tinnii elementi comunisti tanto più potrà più efficacemente muoversi... l'oei dall'estrema sinistra-, — Muoversi sulle « vie nuove! » (è questo il titolo di un volume del Bonomi sul socialismo). ■BONOMI: — E come nel movimento socia-, lista, cosi anche in quello fascista vi sono due tendenze C'è un fascismo le cui direttive sono state esposte qui dagli on. Mussolini e Oviglio, che tende a fare un partito fascista, il quale, mentre è esteriormente conservalore ed antl-socialisfa, sostanzialmente, vor- ] rebbe essere un partito rinnovatore, concor- i rente del socialismo, (rumori dall'estrema sinistra). Ed è ques.ta tendenza che ha voluto specialmente il patto dì pacificazione, nel quali era detto ben chiaramente che. sopra i tutto, le organizzazioni economiche, siano I bianche o rosse, devono essere rispettate per | conservare la loro funzione storica di lievito e di propulsione di civiltà nuova. Vi è poi un altra .tendenza, che tende a cristallizzare 11 movimento fascista nella sua fase di. origine. Vuol mantenere le squadre di azione, le milizie armate per sostituirle alle milizie dello Stato, le spedizioni eventualmente punitive per reprimere il movimento rivoluzionario; non accetta il patto di pacificazione e sopratutto vuol impedire l'azione e la propaganda socialista. Oro di fronte a questi, che non sono più due movimenti antitetici, ma quattro, l'azione del Governo deve essere ben chiara e ben precisa (interruzioni all'estrema sinistra). L'on. Mussolini- ha proposto alcune soluzioni del problema politico. Egli ha det- ! to : a Voi potete accamparvi contro tutti » : od . b_a fatto l'ipotesi di un Governo di funzionari. il quale proroghi la Cornerà, faccia senza j del Parlam-fcito. instauri la dittatura, Ebfceno, questo non è affatto il pensiero del Governo ! (rumori e commenti prolungati all'estremai sinistra.). Il Governo intende governare e con l'aiuto del Parlamento, il quale ha sempre; consentito di risolvere nella libertà i maggio. ' ri problemi nazionali. Propaganda e orr animazioni legittimo « L'on. Mussolini ha poi proposta un'altra soluzione, nella quale ha avuto anche qualche consentimento in altre parti della Camera, lìdi ha detto: «Accampatevi con gli uni contro gli altri ». Orbene, sarebbe quest i un errore funesto. Quelunque Governo volesse governare, appoggiandosi agli uni per sculacciare gli altri, susciterebbe inevitabilmente reazioni sanguinose nel paese. Il Governo, dunque, deve precisare il suo atteggiamento ed io dichiaro che il Governo considera lucila, legittima l'azione e la propaganda socialista (comm. Interruzioni all'estrema sinistra). Quando questa azione si esplica nel limiti della legge essa ha un diritto alla tutela della legge stessa. Cosi, la organizzazione operaia, sia bianca o rossa o di altro colore, deve esplicarsi liberamente. Essa deve esser difesa tont.ro ogni violenza, e quando agisco per l'elevazione e il miglioramento dei lavoratori iha diritto che la forza, anche ar- , mata, delle) Stato la tuteli. Egualmente ogni j altro partito, anche il partito politico del fa- ' seismo, ha diritto di essere difeso da ogni violenza quando esplica la sua azione sul terreno legittimo della organizzazione e della propaganda (commenti). Invece, se fazioni o gruppi o partiti intendono preordinare il movimi nto rivoluzionario, o vogliono, per esempio cogli ardiu del popolo, opporre violenza a violenza, o peggio attaccare le forze armale dello Stato (rumori all'estrema sinistra), allora il Governo non può esitare ad applicare loro tutto il più severo rigore delle legi;i punitive (approvazioni, rumori all'estrema sinistra). Egualmente, se fazioni o gruppi, siane, essi fascisti o di altri partiti, vogliono insistere nell'organizzazione armata, nella, formazione di squadre di azione, nell'azione punitiva a mezzo di. violenze delittuose, allora il Governo non può che applicare rigore. samente il end. pen. che non consente la for1 mozione di corpi armati (commenti). « A questi concetti si è inspirata fin qui provvedimenti legislativi che sono stati tacciati di eresia costituzionale. Potrei dimostrare che i numerosi decreti che aggravano le pene per coloro che portano abusivamente armi sono rigidamente costituzionali; ad ognl modo affermo che questi provvedimenti straordinari corrispondono alla necessità di un momento eccezionale. Non so se tutte le disposizioni emanate abbiano avuta una interpretazione felice o se non a.bbiano lasciato lacune- Esse certamente, però, a qualche risili iato hanno portato, sia per il disarmo del paese, sia per la pacificazione delle fazioni In lotta. Ricordo a questo proposito le perquisizioni che quotidianamente si fanno par togliere le armi ai violenti e rilevo che non solo tutti i permessi di porto d'arme concessi a minorenni sono stati revocati, ma ben 25.332 permessi di porto d'arme sono stati ritirati in regioni come la Toscana e l'Umbria, dove la percentuale dèlie licenze ancora In vigore si mantiene troppo elevata. Sarà provveduto perchè le disposizioni emanate abbiano rigorosa applicazione (commenti). I risultati di queste disposizioni sono visibili. L'area nella quale i conflitti tra le fazioni contrastanti ancora si verificano con una certa frequenza è diminuita assai di estensiono, ed i fatti dolorosi che oggi avvengono hanno più il carattere di risse e vendette personali che non di conflitti di masse (commenti e rumori all'estrema sinistra). CAVINA, urlando: — Ma si sono distrutte tante leghe e camere del lavoro 1 " Bruciamo gli cionchi dot morti! „ BONOMI,: — lo confido che l'ordine e la tranquillità potranno graduultuenie anche ni quelle regioni essere ristabiliti. Certo, corno t staio oascrvatu, iioin bastano provvedimenti di polizia, uocorre un'azione concorde di tutta ia nazióne. Le misuro di «polizia possono in quoiulie taso prevenire e in molti casi reprimere, ma non possono impedire cne si opurgu il sangue yuandu la luma omicida geniiùgiiù ed e radicata nei cuori '(interruzioni all'estrema sinistra). Occorre che tutti i cittadini acquistino il senso del lecito e dell'illecito; occorre che olii comanda e chi obbedisce abbia il senso della legalità e ohe tutti, il funzionario, il giudice togato, il giudice popolare, aboiano a cooperare in quest'opera di pacificazione. MODIGLIANI : — Come Raineri a Piacenza! BONOMI: — Occorre sopratutto che l'opinione puoblica abbia a restaurare il senso dello stato ed abbia a deplorare il traviamento degli spiriti. Ed io vorrei che si cominciasse nella stessa aula del Parlamento a portare maggiore serenità (applausi a sinistra e al centro, commenti c rumori all'estrema, sinistra). Ho assistito con profondo dolore alla lettura degli elenchi di quelli che da una parte e dall'altra si chiamano i nostri morti. On. colleglli, bruciamo gli elenchi dei morti e facciamo opera di vita! (approvazioni, commenti). L'Italia non può tornare alle fazioni dei guelfi e dei ghibellini, che insanguinarono il nostro paese e che furono cagione di debolezza nei secoli (viue approvazioni). I nostri morti, coloro che sono morti nella grande guerra, sono morti per la grandezza d'Italia, non perchè fra i nati della medesima terra si continuasse una triste e mortale battaglia senza luce ideale (applausi, interruzioni all'estrema sinistra). Contro lo sciopera noi servizi pubblici Passando alla mozione dell'on. Rocco, il, quale invita il Governo a garantire nel modo più energico la continuiti! e la regolarità dei pubblici servizi. BONOMI dichiara: — Non posso accettare questo invito perchè l'ho già prevenuto. Convengo sostanzialmente negli argomenti coi quali l'on. Rocco ha svolto questa mozione, non per opportunità parlamentari, alle quali cono non m'inchinerei in materia cosi grave, ma perchè gli stessi argomenti io stesso ho già svolti traendo dalla medesima dottrina collettivista la inammissibilità dolio sciopero dei pubblio' servizi 'approvazioni). Ouaudo il servizio pubblico ha il carattere di necessità, di indispensabilità, esso nbn può venire interrotto. La sua interruzione è un attentato alla collettività perchè nel pubblico servizio non si danneggia soltanto l'imprenditore per obbligarlo ad ateettare nuovi patti di lavoro, ma invece si danneggia il pubblico, cioè la collettività, cioè tutte le classi. (Vive approvazioni, rumori all'estrema sinistra). Ho dichiarato che lo sciopero nei servizi pubblici deve trovare 11 suo limite nel danno che procura agli altri lavoratori. Io facevo cosi una distinzione di ciasse. Ma siccome lo sciopero nei sei-vizi pubblici reca un disagio a tutta la collettività, di cui i lavoratori sono la maggior parte, cosi sono gli slessi lavoratori che subiscono in maggior pnrt.e il disagio dello sciopero nel Servizio pubblico (approvazioni, interruzioni all'estrema sinistra). Ora lo Stato moderno, il quale ha proclamato la libertà dello sciopero, che è una grande conquista a cui nessuno devo attentare, non può però rimanere indifferente allo sciopero dei servizi pubblici. Ed infatti, le legislazioni di molti Stati mirano a sostituire allo sciopero del servizio pubblico l'arbitrato obbligatorio e lo Stato deve intervenire appunto per riprendere il servizio pubblico interrotto. « Questo è appunto ciò che il Governo, hn fatto nello sciopero di Roma. E nella sera del sabato io stesso personalmente m'interessai dello sciopero nei servizi pubblici di Roma, e per la prima volta (sarà un fatto grave, ma dimostra l'intenzione del Governo di mantenere il funzionamento di questi servizi) ordinai alle guardie regie di sostituire ì tramvieri scioper.uitd. SARDELL-T. deputato tranviere: — Firemo il sabotaggio: (Proteste a Dcìtra e al Centro). BONOMI : — Dirò di più. Poiché si è fatto l'esperimento che questi scioperi nei servizi pubblici avvengono quando le Autorità e 'o Stato si trovano impreparati, ho dato disposizioni perchè nelle maggiori città d'itali,), in caso di scioperi e di interruzioni nei pubblici servizi essenziali, l'Autorità prnni.imcnte intervenga {Vive approvazioni, rumori all'Estrema Sinistra). RtJOZZI: — E noi saboteremo i pubbli'l servizi esercitati dalle guai-die regie! (ilu mori vivissimi all'Estrema Destra .■ scambio di invettive tra fascisti e socialisti). I ferrovieri e l'art. 56 BONOMI: — Quanto ai ferrovieri la loro posizione e ancora più chiara. In Italia le lorrovie sono per la maggior parte ^cllo Sialo; i ferrovieri dello taato quindi non hanno di fronte un imprenditore privato, ma lo Stato, ed anche le loro questioni eooiiumicho, per aumenti di mercedi, di salari, devono essere esaminato dallo Stato, perche è io Sialo —■ specialmente oggi che IA/, en.i-a ferroviaria è In deficit — che deve pagare questi 'aumenti (Approvazioni, commenti}. Quindi deve essere il Parlamento a deliberare in Questa materia (Approvazioni,. i i sciopero ferroviario, dunque, sarebbe contro lo Stnto, contro I suol organi democratici essenziali, come, la Camera, dove tutu i partili sono rappresentati (Interruzioni e rumori all'Estrema Sinistra). Il Parlamento nel 1907 ha riconosciuto questo stato di cose ed ha voluto, in una legge, affermare che il ferroviere è un funzionario do-.) Statò, e quindi si applicano a lui le dispasizio il sullo stato giuridico degli Impiegati: cioè il famoso art. 5(i (Vive approvazioni, interruzioni e rumori prolungati al'/Estrema diti'si r a). MODIGLIANI: — E l'on. Beinomi. r.nmp ynto. Voci del comunisti: — Traditore! Traditore! DE NICOLA, pres. : — Devo fare presente all'on. Modigliani che nel 1907 l'on. Bonomi non era deputato (applausi al centro; ilarità vivissima a destra). > BO?,IBACCI : — Se l'on. Bonomi allora non era deputato era però redattore-capo dell'Avanti! e come tale ha combattuto quella legge che oggi invoca (approvazioni delle strema). BONOMI : — Io affermo che. il Governo ha il dovere di applicare le leggi punitive contro chiunque violi le leggi dello Stato, od è guello che ho sempre affermato! RABEZZANA, comunista: — Truffaldino! BONOMI : — Del resto, si parla sempre di autorità dello Stato da ristabilire e da restaurare ; si chiede al Governo che applichi le leggi punitive contro chi offende le or 'zzazioni proletarie, e poi si vorrebbe tuo ; irticolo 56 rimanesse inapplicato! (apjrrovaloni, commenti, vivi rumori, interruzioni all'estrema sinistra). ^ Un accenno all'opera di Gioiitti Il Presidente del Consiglio conclude : — Ed ora, on. colleghi, attendo con serena coscienza il vostro giudizio. Il Gabinetto che ho l'onore di presiedere crede di iioip avere demeritato della fiducia che nell'estate scorsa gli avete concessa (commenti all'estrema destra). C'era allora un problema di politica estera, quello di Fiume, che pareva soverchiare ogni altro, ed oggi il problema è avviato a tranquilla soluzione (commenti). C'era sempre grave un problema finanziarlo cne il mio illustre predecessore on. Gioiitti aveva coraggiosamente affrontato ottenendo risultati confortevoli per il paese. Orbene, il problema — come dirà il mio collega del Tesoro — nonché essere peggiorato, si presenta oggi con indici che, . perdurando ]o sforzo tributario del paese e la parsimonia vigile del Governo, autorizzano la fiducia in prossimi giorni migliori [commenti). C'erano urgenti e paurose situazioni economiche e finanziarle collegate ai nostri cambi con l'estero e,alla nostra produzione nazionale. Abbiamo con fermo animo e con fiducia nelle sorti economiche dell'Italia, emanati provvedimenti adeguati, che troveranno, lo spero, a tempo op¬ portuno, il conforto del Parlamento. Intanto, possiamo con qualche orgoglio affermare che il nuovo assestamento dell'economia avviene senza scosse e senza lacerazioni dolorose, vfc gilato ed assistito dall'azione assidua dèi Governo e dei suoi maggiori istituti. Due leggi noi chiedemmo al Parlamento nell'estate scorsa per fronteggiare la disoccupazione e per riformare tutta l'amministrazione dello Stato: all'applicazione di quelle leggi noi dedichiamo con fervore l'opera nostra. Mentre in paesi più ricchi del nostro la disoccupazione operaia è vasta ed acuta, noi siamo riusciti fin ora a fronteggiare i maggiori bisogni del" nostro proletariato, che nel suo sano buon senso ha agevolata l'opera del Governo per comporre le sue recenti vertenze (commenti). Per l'attesa riforma delle Amministrazioni dello Stato, il Governo, inspirato a criteri di semplificazione, di decentramento e di economia, prosegue nella sua opera, nè lieve nè facile, che ha già in molta parte approntata', e che, mercè 1 pieni poteri conferitigli, sta già rapidamente attuando (commenti, interruzioni all'estrema 'sinistra). " Non governo di comodo ,, « Ma per proseguire in quest'opera cosi ardua . e cosi complessa, per affrontare la discussione dei disegni di legge di alto rilievo come quelli sul latifondo, sui tributi locali e sulla scuola, il Governo ha bisogno di essere confortato della vostra fiducia. Esso non chiede nè indulgenza nè tolleranza (appro;;n;ionf, commenti, applausi ironici all'estrema sinistra). Esso non vuole essere un Governo di comodo, on. Mussolini: ma se deve rimanere, deve rimanere con dignità e con autorità, (approvazioni). L'ora non consente Governi di sola ordinaria amministrazione; 11 nostro senso di responsabilità c'impone di chiedere che con pari senso di responsabilità la Camera pronunci il suo giudizio ». Le ultime parole dell'on. Bonomi provocano applausi al centro; qualche applauso si leva dal gruppo fascista, ma alcuni deputati fascisti zittiscono. I sottosegretari si recano al banco del Governo a stringere la mano all'on. Bonomi. Dopo vi si recano i deputati ministeriali. La seduta è sospesa per dieci minuti). La maggioranza ottebnuta dal Ministero alla Camera