La politica del Governo verso la Russia

La politica del Governo verso la Russia La politica del Governo verso la Russia nelle interpellanze alla Camera La necessita della ripresa delle relazioni dichiarata dall'ori. Di Cesarò e dagli oratori socialisti - Le spiegazioni del ministro degli Esteri sulle vicende dei negoziati - Perchè l'accordo commerciale è ancora da firmare Roma, 5,- notte. | li e e o l l Quando l'on. TOV1NI, vice-presidente, dichiara aperta la seduta, si trovano nell'aula circa cento deputati. Sul processo verbale domanda la parola DE VECCHI, il quale dichiara che nella seduta di sabato il gruppo fascista si è allontanato appena entrò nell'aula il disertore. Tutti i deputati italiani... (Turati ride. L'on. Maffl grida: — Siete voi soltanto italianiD... tutti i deputati italiani in segno di protesta si allontanarono dall'aula.1 Ora, a nome del gruppo fascista, mi auguro clie.se l'offesa si ripeterà, la Cartiera saprà tutelare come sabato scorso la propria dignità. (7 fascisti applaudono). GRECO, a nome del grappo nazionalista, si associa alle parole di De Vecchi. ANILE, sottosegretario P. I., risponde ad una interrogazione dell'on. De Vecchi e spiega che le tabelle organiche del personale del Politecnico rll Torino, sono di competenza di quel Consiglio di amministrazione. Assicura che il ministro non ha mancato di sollecitare l'applicazione a quel personale degli ultimi provvedimenti. De VECCHI deplora la lentezza del Consiglio dì amministrazione del Politecnico di Torino. L'on. Di Cesarò per un'intesa con la Russia Si passa alle interpellanze sulla Russia. DI CESARO' ricorda clie la sua interpellanza ha in comune l'argomento con altra analoga presentata dall'on. • Casa-lini il quale è oggi impossibilitato a svolgerla per ragioni di salute. E' sicuro di interpretare il sentimento unanime della Camera inviando al collega assente il più sincero augurio di pronta guarigione [applàusi). Rileva come nella questione della ripresa delle relazioni economiche con la Russia non si possa prescindere dagli elementi politici che ad essi si accompagnano. Afferma che egli fu il primo a deprecare il blocco economico alla Russia, che manteneva il regime bolscevico allo stato esplodente facendo soggiacere l'economia di quel paese alle pretese dell'alta finanza intemazionale. In realtà la libertà economica della Russia, significa, mei riguardi dell'economia mondiale, impedire che il trust delle materie prime sia detenuto, come oggi avviene, dagli Alleati. Tutta la politica dei soccorsi alla Russia dimostra da parte degli Alleati lo scopo di subordinare questi soccorsi a garenzie di pagamento dei crediti, che essi vantano verso questa nazione nonché a particolari mire di predominio industriale e commerciale. Con tale penetrazione economica si tenta evidentemente di fare ritirare il bolscevismo dalle sue posizioni avanzate e creare un terreno d'incontro di essa col capitalismo occidentale. 11 Governo bolscevico con la sua recente azione dimostra di volere rientrare nel regime politico europeo ed è interesse di tutti gli Stati di aiutare la Russia nella sua ricostituzione economica. Tale interesse riguarda poi particolarmente l'Italia, la quale dalla sua speciale situazione politica europea si trova in condizione di destare minori diffidenze. Una iniziativa dell'Italia per un accordo con la Russia fatto senza indugi, con coraggio ed indipendenza, permetterebbe alla Russia di uscire dalle difficoltà in cui l'ha post.a la politca dogli Alleati. Da questo accordo d'ordine politico deriverebbero indubbiamente all'Italia futuri vantaggi economici. Deve, invece, constatare che l'Italia seguita proprio una via opposta. Infatti, la missione commerciale russa, appositamente venuta a Roma, dovè attendere parecchi mesi prima di poter trattare e superare non poche difficoltà per giungere ad un accordo sulla base della convenzione angloirussa, che non poteva essere, per la diversità delle condizioni in cui questa era stata conclusa, se non un accordo preliminare cui doveva seguire un trattato commerciale definitivo. Ma nemmeno questo accordo potè essere concluso perchè alla vigilia della firma la Consulta interpretò alcune richieste della Missione russa come pretesa che l'antica ambasciata russa non conservasse la sua sede ed il suo funzionamento. In realtà la Miésione lussa non pretendeva tanto. Essa chiedeva soltanto la applicazSone di una condizione fondamentale a cui è subordinata l'attuazione d'ella convenzione, quella che ciascuna delle due parti si astenga da atti ostili contro il regime e il Governo dell'ialt.ra parte. Ora è indubbiamente un atto di ostilità ammettere che nel nostro paese la vecchia ambasciata russa continui la sua azione diretta a rovesciare il regime russo attuale. Afferma ohe l'Itana ha fórse maggiore interesse della Russia di riconoscere la giustezza delle richieste della Missione, poiché è notorio come buona parte dei resti dell'esercito di Wrajigel siano passati al servizio della gendarmeria jugoslava e come i rapporti fra questi profughi russi e la Jugoslavia si svolgano attraverso la valigia diplomatica della vecchia ambasciata russa [commenti). Conclude insistendo sulla necessiti che l'Italia si .metta all'avanguardia della ripresa delle relazioni con la Russia dando esecuzione a quello che fu già un voto quasi unanime della Camera e contribuendo così a ristabilire quell'assetto internazionale .che è anche uno dei precipui fattori della nostra pace interna (vivissime approvazioni, congratulazioni). Il comunista Garosci Molto movimentato riesce lo svolgimento dell'interpellanza sulla Russia del comunista GAROSCI. L'oratore critica l'atteggiamento tenuto dall'Italia e specialmente dal ministro degli Esteri nella questione dei rapporti colla Russia. Dice : « Le preoccupazioni partigiane e sopratutto l'odio contro la Russia rivoluzionaria hanno fatto mettere da parte anche gli interessi italiani. La politica italiana è poi apparsa specialmente contraddittoria nei riguardi delle rappresentanze estere della Russia. Non è possibile riconoscere due rap presentanze di uno stesso Stato. L'Italia in vece si ostina a riconoscere i rappresentanti di un regime che in Russia non esiste più. Questo atteggiamento del Governo italiano ha un significato ed un carattere di ostilità verso il popolo russo in quanto cela una certa compiacenza verso gli elementi della pre-rivoluzione -ed una certa nostalgia del Governo cza rista. La politica del ministro Della Torretta è contraria agli interessi dell'Italia e ciò è dimostrato dal fatto che, mentre le altre nazioni hanno già concluso da molto tempo delle convenzioni colla Russia per la ripresa delle relazioni, il nostro ministro degli esteri ancora si indugia in formalità. 11 ministro Della Torretta spera in cuor suo che risorga lo czarismo (segni di diniego del ministro Della Torretta), e fa urna politica personale di simpatia verso la politica del regime che la rivoluzione ha in Russia distrutto. E così, l'Italia, ad opera del suo Governo, lascia che si accaparrino sul mercato russo le vistose materie prime che quel paese può dare. E' la plutocrazia inglese ed americana che sta compiendo quest'operaie cosi l'Italia avrà la magra soddisfazione di ricevere le materie prime della Russia di seconda mano per il tramite americano ed inglese ». L'oratore continua rilevando la necessità di non dare al popolo russo la sensazione che l'Italia nutra sentimenti di ostilità verso la Russia. « Ormai il Governo della Repubblica dei Soviet è consolidato e nulla più teme. Per avere l'ingresso in Russia occorre il pas saporto politico perchè si è ritenuti nemici Dopo che le altre nazioni hanno tratto e traggono tutti i vantaggi possibili dall'alleanza colla Russia e quindi dall'implicito riconoscimento del Governo che la Russia si è dato, l'Italia resta ancora in queste condizioni tan- lgcn(vmgdzrzllsv l'Italia, anziché restare l'ultima nella via del- I ba i e a a a , n- la pacificazione, nort si è messa all'avanguardia? ». l'oci dei fascili: — Affamatori! MAFFI : — Siete degli sciocchi 1 TORRE Ed.: — Va a faro l'affittacamere! GAROSCI : — La carestia in Russia è stata causala in grande parte dalla siccità. Nessuna forma di Governo avrebbe potuto evitarla (covi-menu a destra). Ed oltre alla siccità vi vi è stata un'altra causa, quale il grande numero di braccia sottratte all'agricoltura dalla guerra. E non bisogna poi dimenticare che dopo la guerra c dopo la rivoluzione, la reazione europea credette di poter debellare la rivoluzione ed organizzò varie spedizioni reazionarie contro il nuovo regime russo. Dopo la guerra, che era sboccata nella rivoluzione, la Russia ha dovuto difendere colla guerra la sua rivoluzione. La Russia si è difesa ed ha vinto. Gli sforzi di Na-nsen sono rimasti isolati. I provvedimenti che le Commissioni dovevano prendere sono stati inefficaci. La Russia è stata pressoché sola nella sua immensa sventura. Il Governo di Lenin anche questa volta ha saputo fronteggiare la situazione por quanto in condizioni difficilissime e la Russia si avvia,alla salvezza. Voci dei fascisti: — Buffoni! MAFFI: — La siccità è dei vostri cervelli! TORRE Ed. : — Tu pensa ad affittare le camere a duemila lire! GAROSCI conclude dicendo che l'Italia non dovrebbe più cltre procrastinare la ripresa dei rapporti colla Russia riconoscendo il nuovo regime voluto dal popolo russo, regime che si è rivelato sempre più solido. Inneggia al Governo di Mosca (applausi dei comunisti). Un conservatore contro gli accordi Segue l'altro interpellante, l'on. TOFANI. Esordisce dicendo che, sebbene la fame in Russia sia cosa quasi dimenticata da tutti, le eause dell'agonia della Russia possono essere detcrminate, perchè gli elementi di giudizio sono ormai acquisiti. La Russia esportò nel periodo dal 1910 al I9rj 137 milioni di quintali di cereali ed avrebbe potu.o continuare le sue esportazioni se l'ordine fosse stato mantenuto (rumori all' estrema). La Chiesa fece un appello a favore della Russia, ma il Partito popolare non ha mosso mai un passo per andare in soccorso della sventurata nazione (rumori dei popolari). GRANDI (popolare) : — Che cosa avete fatto voi? TOFANI: — Neppure i socialisti fecero nulla! (rumori all'estrema). Altrettanto dicasi del nostro Governo. Ora non è solamente un sentimento di pietà, che impone di preoccuparci ed occuparci della Russia. La disorganizzazione di quel popolo è tale che tutti sono orinai convìnti che la Russia non saprà risollevarsi». L'oratore si domanda: «A che cosa possono approdare gli accordi commerciali colla Russia che non ha denari, non ha nulla, non saprebbe come far fronte e mantener fede ai suoi impegni, anche ammesso che possano concludersi accordi e convenzioni colla Russia? Quanto è avvenuto circa gli accordi russi conclusi con altre nazioni dimostra elio simili accordi non possono condurre ad alcun pratico risultato. Non valgono a nulla gli accordi dal momento che la Russia non è in grado di mantenere i patti. La Russia non ha più neppure un ordinamento giudiziario. MAFFI : — La giustizia in Russia è esemplare ! TOFANI: — I giudici in Russia sono cai zolai e contadini! MAFFI : — Se tu andassi in Russia saresti impiccato ! LAZZARI : — I. giudici sono popolani ed operai perchè tutto deve essere nelle mani del popolo. BOMBACCI, a Tofani: — Hai dimenticato il'carbone russo! TOFANI: ■- Ma se il carbone russo non basta neppure ad alimentare il limitato esercizio ferroviario di cui la Russia ancora di spone ! Seno convinto, in verità, che ad allontanare gli accordi dell'Italia colla Russia pos sa avere influito qualche Potenza estera. Noto però che la sola Germania potè ottenere qualche cosa dalla Russia soltanto per il fatto della sua vicinanza alla Russia meridionale, L'oratore, parlando dell'iniziativa italiana, deplora in essa la mancanza di una linea precisa, difettò che si è riscontrato nella missione Boggiano, che pure era una mis sione semi-ufficiale. Inoltre, gli incidenti che hanno accompagnato la-venuta della prima missione bolscevica in Italia, quando in Italia sanibrava imminente la rivoluzione, quan do il fascismo non era ancora nato, dimo strano che l'opinione pubblica .italiana non era affatto favorevole a quegli accordi. REPOSSI: — Volete fare una spedizione punitiva in Russia? CAPANNI: '— Lascia stare che et pensa Lenin ! TOFANI conclude dicendo di' credere che malgrado tutto, si potrà fare molto in Russia: i dirigenti del socialismo italiano hanno avuto il torio di non far sentire al proletariato l'utilità della ripresa dei rapporti colla Russia, Voci socialiste-. — Ma il grano russo chi ve lo ha fatto venire? TOFANI enumera rapidamente i titoli di benemerenze della Russia verso l'Italia sino al giorno della rivoluzione e dice che l'Italia desidera ardentemente che sia per sempre chiusa la tragica parentesi che soffoca una politica di oltre cento milioni di uomini senza via di uscita dalla sua agonia. L'Italia deve saper imporre un basta al triste esperimento russo (applausi a destra). wr REPOSSI : — La Russia non la soffocherete mal! L'on. Lazzari Prende quindi la parola l'on. LAZZARI, che comincia criticando l'azione del ministro de gli Esteri nei riguardi della ripresa dei rap porti colla Russia. Ricorda che nella passata legislatura la Camera approvò una mozione dell'on. Salvemini per la ripresa delle relazioni colla Russia, ma la mozione restò let torà morta appunto per colpa del Governo, il quale avrebbe dovuto sentire il dovere di incoraggiare ogni iniziativa che tendesse raggiungere lo scopo fissato dalla mozione Salvemini. Venendo ai rapporti commerciali lamenta che il loro ristabilimento sia ostacolato dalle relazioni che l'Italia si ostina a mantenere coi rappresentanti del cessato Governo russo, negando che esse abbiano carattere di ostilità verso il Governo di Mosca. Il Governo russo desidera vivamente la ripresa delle relazioni diplomatiche e commerciali con l'Italia e a questa riprosa anche l'Italia è grandemente interessata. Nonostante, infatti, lo asserzioni degli avversari, l'oratore afferma cho le condizioni di vita in Russia sono normali. Cita a questo proposito il caso di un fanciullo figlio di cittadini italiani, che rimase in Russia durante la rivoluzione ed è stato ora restituito alla famiglia dal Governo di Mosca, a mezzo dell'on.'Maffì, in ottime condizioni fisiche e morali. Conclude annunciando che il Vaticano ha ottenuto dal Governo russo Vexéquaiur per le nomine del vescovi cattolici e traendo anche da questo fatto un incitamento al Governo italiano per attuare senz'altro il voto della Camera per la immediata ripresa delle relazioni con la Russia (approvazioni all'estrema sinistra). MAFFI, per fatto personale, spiega che il fanciullo di cui ha parlato l'on. Lazzari non I fu abbandonato dai genitori ma era stato affi dato a congiunti, e conferma che il Governo I russo ebbe del bambine- la massima arra tEcteItllRèfNcSzbpftdl borso delle spese incontrate pel suo man- a a l n o tenimcnto. Le dichiarazioni del Ministro Prende quindi la parola il ministro degli Esteri on. DELLA TORRETTA, il quale dice che risponderà brevemente agli oratori intei'pellajiti sopratutto per correggerei alcune Inesattezze e per chiarire gli elementi di fatto che costituiscono gli attuali rapporti tra l'Italia e la Russia. Dichiara: «Il testo dell'accordo preliminare e commerciale con la Russia, che il Governo è disposto a firmare, è analogo a quello già concluso a Londra fra il Governo inglese e il Governo di Mosca. Ne differisce solo in qualche punto. « Lr, somiglianza dell'accordo italo-russo con (lucilo anglo-russo trova la sua spiegazione nella sua origine. Il Governo dei Sovietti aveva infatti inviato a -Londra il signor Krassin per concretare un' accordo possibilmente a tipo unico con 1 vari Alleniti o le trattative furono condotte essenzialmente, con rapprrsonìanti del uovemo britannico. L'Italia manifestò l'intenzione di firmare una convenzione analoga. A tale scopo l'addetto commerciale di Italia a Londra fu autorizzato nel marzo scorso a firmare un testo identico a ouello inglese-, il sig. Krassin però non si mostrò affatto disposto a procedere a quella firma e richiese che l'accordo fra l'Italia e. la Russia venisse invece negozialo e firmato a Roma ove intanto ora giunta la missione Worowskj. La missione Worowskj, sollecitata ad iniziare il negoziato, lasciò intendere essere sua intenzione giungere ad un accordo a tipo diverso da quello di Londra. Il ministro degli aftari esteri, nonostante questo inaspettato atteggiamento, insistette perchè si portassero innanzi i negoziati. La missione russa, però, non vi si mostrò molto hen disposta dichiarando esser di ostacolo il modo in cui si svolgeva l'azione giudiziaria in corso in seguito agli incidenti avvenuti all'arrivo della missione in Roma. Seguirono nuove trattative tra il Ministero e la missione e si rimase infine intesi che si sarebbe proceduto alla, firma di un accordo in un breve periodo dì tempo. « La missione russa inviò un procretto di accordo composto di sei articoli e che risultò essere l'inverso dell'accordo anglo-russo. Mentre l'accordo anglo-russo è un accòrdo commerciale inteso a precedere un trattato più largo e con contenuto anche politico, il progetto Worowskj rappresentava invece un accordo politico e rimandava a tempo successivo quell'intesa, comrnenjiale die invece era proposito del Governo di concliiudere, iptesa commerciale richiesta dall'opinione pubblica e per la quale si erano iniziato a Londra trattative e per cui solo era stato concesso alla missione .Worowskj di venire in Italia {commenti). E' bene notare che il progetto russo non conteneva nessuna clausola circa l'estensione della propaganda sovversiva-, contenuta già nell'accordo anglo-russo ed emetteva la dichiarazione riguardante il riconoscimento dei crediti. Il Governo italiano ritenne perciò tale progetto assolutamente inaccettabile (compienti). In tali circostanze, anche per mantenere la continuità delle trattative di Londra inizi ite fra Krassin ed il nostro addetto commerciale, il Governo di allora giudicò dover insistere sull'accordo tipo inglese consentendo alcune lievi modificazioni, ed il capo della missione commerciale russa a Roma, che era. stato presentato ufficialmente, non sembrò voler opporre difficoltà. Sonpràwenuta poi la crisi ministeriale del Gabinetto presieduto dall'on. Giolit.ti. le trattative con la Delegazione russa dovettero necessariamente subire un periodo di stasi. « 11 progetto per l'accordo commerciale dovette necessariamente essere riesaminilo da parte dei nuovi ministri, i quali, dopo lo studio e - le osservazioni del caso, diedero il loro consenso alla stipulazione dell'accordo, proponendo al sfg. Worowskj di procedere alla firma del testo che aveva fatto oggetto delle precedenti trattative. Mi la comunicazione fatta alla missione commerciale russa di Roma, della decisione presa dal nuovo Gabinetto di procedere alla firma dell'accordo, che aveva fatto oggetto delle trattative col passato Governo^diede luogo ad un equivoco. La Delegazione russa credette poter interpretare la nostra decisione come un consenso da parie nostra dì aderire al progetto russo rifiutato dal precedente Governo. Invero, mal si spiega come tale equivoco abbia potuto sorgere. Ad ogni modo esso fu chiarito, ed il signor Worowskj, al quale la Consulta si fece premura di far pervenire il progetto di convenzione quale era stato appro- vato dal Consiglio dei ministri, manifestò la sua adesione di massima suggerendo pe rò come indispensabili alcune modifiche ed aggiunte. Tali modifiche riguardavano principalmente l'insequestrabilìtà dei beni russi K le attribuzioni della. Delegazione commerciale russa per quanto si riferisce al visto dei passaporti ecc. La questione delle insequest.rabilit.T_ dei beni russi diede materia a lungo a3 approfondito esame da' parte dell'ufficio giuridico, poiché essa coinvolge gravi questioni che si connettono col regime della proprietà estera in Italia garantita anche dalla nostra legislazione interna e dai trattati intemazionali. « In seguito a tale esame ed anche per facilitare il più possibile la conclusione dell'accordo commerciale, il Consiglio dei ministri, da me investito del negoziato, decise di aderire alle domande russe. Si riteneva con ciò che ogni ostacolo fosse ormai finalmente rimosso e la Derogazione commerciale russa fu allora invitata a procedere alla firma. A questo invito il qapo di detta missione rispose con una nota colla quale, mentre in linea di massima constatava che l'accordo era stato raggiunto, aggiungeva che il Governo dei Sovietti desiderava'fin da ora precise assicurazioni che il Governo italiano cesserebbe di considerare l'ambasciata e i consolati dell'ex Governo di Russia come istituzioni che in .qualsiasi modo rappresentino la Russia e cesserebbe nello stesso tempo di riconoscere ad essi ogni funzione ufficiale insistendo sulla necessità di rimuovere questo ostacolo che si frapponeva alla firma dell'accordo (commenti). Il Governo, dunque, all'ultimo momento, e dopo aver raggiunto così faticosamente un accordo dando prova continua di accondiscendenza, si è trovato di fronte una nuova richiesta estranea all'accordo commerciale stesso e che ha un contenuto di valore politico della maggiore irr portanza. Considerato che di tale ricadeste non si era mai parlato prima e che l'accordo commerciale russo-britannico, preso a base delle trauàìive italo-russe, non era stato sottoposto à tale condizione, il Governo italiano giudicò non essere conveniente seguire la Delegazione russa in simile discussione e reiterò cortesemente l'invito di procedere senz'altro alla firma. La Delegazione russa, lungi dall'aderhe al nostro invito, con altra nota dichiarava di insistere nel suo punto d: vista aggiungendo, a giustifica delia, ivr. richiesta, che non era concepibile ammettere che si fossero venute a trovare a Roma due rappresentanze della stessa Potenza (commenti, approvazioni all'estrema sinistra, rumori). Con tale affermazione il sig. Worowskj passava ad enunciare un nuovo principio, e cioè, una volta giunti alla finna dell'accordo, secondo lui, la missione economica russa veniva a trasformarsi in vera e propria rappresentanza politica « Ojl-n to lascio cinrtlear. stione russa può essera risolta cosi leggermente, incidentalmente, e a proposito di un accordo, esclusivamente commerciale, intavolato su altre basi e con finalità ben c"ilnite (CO70. Lenti). La Camera dei deputati stessa, nella tornata del 13 dicembre 1919, votò il seguente ordine del giorno: « La Camera fa voti che il Governo prepari nel Consiglio dell'Intesa l'abbandono di ogni intervento degli affari interni della Russia, 'a. fine del blocco e la riapertura dei rapporti diplomane? e commerciali con tutti 1 Governi di fatto sorti collo sfacelo dell' impero czarlsta». 11 Parlamento italiano quindi non ha mai, colla sua maggioranza, indicato al Governo il riconoscimento del Governo dei Sovietti, ma gli ha unicamente suggerito un'azione da esplicare 'n seno al Consiglio Supremo. I vari Consigli Supremi, però, che hanno avuto luogo da quella data, mentre hanno riconosciuto i Governi di Estonia, Lettonia. Georgia, ecc., sorti dall'Impero russo, hanno sempre voluto astenersi dal deliberare intorno al Governo dei Sovietti. I Consigli Supremi, che si sono succeduti, mentre hanno riconosciuto nei nuovi Stati quelle condizioni necessarie perchè entrino a far parte "della Società internazionale, tali condizioni non hanno sin ora riconosciuto al Governo di Mosca. Gli Stati sorti in seguito alla rivoluzione russa, che hanno richiesto all'Intesa il riconoscimento de jure, hanno dato nello stesso tempo affidamento di osservare tutti gli obblighi internazionali che a tale riconoscimento sono necessari. Tali affidamenti non sono ancora pervenuti dal Governo di Mosca (commenti). Io non giudico, constato solamente un fatto, dal duale 1 vari Governi hanno tratte le loro conseguenze e reso impossibile qualunque azione conforme all'ordine del giorno del 17 dicembre. Occorre restare perciò nei precisi termini dell'accordo commerciale e lasciare che la situazione maturi per ulteriori decisioni, senza impegni per l'avvenire. Il Governo italiano, che desidera vivamente riallacciare i rapporti economici colla Russia, è sempre pronto a firmare l'accordo commerciale, ma non può tollerare imposizioni dell'ultimo momento né ammettere che lo spirito del detto accordo venga svisato per raggiungere altri scopi. L'accordo su cui si discute contiene la clausola seguente': « Ognuna delle due parti si asterrà da ogni -atto o iniziativa ostile ad altra parte e si asterrà dal fare, fuori dei propri confini, propaganda diretta o indiretta contro le istituzioni del Regno d'Italia e della Repubblica dei Sovietti. Sotto il termine «di far propaganda » rimangono compresi r assistenza o l'incoraggiamento dati da una parlo a qualsiasi propaganda falta fuori dai propri confini ». Ora, l'esistenza delle rap presentanze russe in Italia non può essere, come si vorrebbe, invocata conte atto di ostilità. Tali uffici esistono sparsi in tutto il mondo. Bisogna tenor presente che in Europa, in America ed in Asia, vivono milioni di profughi russi e per lo svolgimento della loro vita civile ricorrono esclusivamente alle loro antiche rappresentanze, e che perciò, oltre ad essere politicamente prematuro, sarebbe contro ogni principio di umanità e lesivo di enormi interessi la soppressione immediata che nessuno Stato ha compiuta, di uffici le cui mansioni sono praticamente ormai ridotte a funzioni di Stato civile e di assistenza pubblica. Tali uffici hanno ancora una vera ragione di esistere ed il Governo italiano deve continuare a renderne possibile il funzionamento secondo gli usi tradizionali (commenti all'estrema sinistra) L'Italia ha un grande interesse alla ripresa di scambi commerciali con la Russia; uguale, se non maggiore interesse, ha la Russia stessa. Mi permetto quindi esprimere l'augurio che, rimosso un ostacolo dì carattere politico inopportunamente fatto sorgere, la missione commerciale russa vorrà desistere dalle sue pretese e procedere senza ulteriore ritardo, puramente e semplicemente, alla firma di quell'accordo che viene da tutte le parti auspicato (Applausi a destra-, rumori all'estrema sinistra, commenti): Repliche degli interpellanti COLONNA DI CESARO' dichiara che la storia di queste trattative fatte dal ministro dimostra la esattezza dei suoi rilievi. Crede che, proponendo al nostro Governo un trattato di carattere eminentemente politico, la missione russa avesse porto al nostro Governo l'occasione, discutendolo, di trarre vantaggi di carattere economico. Ritiene che l'Italia non debba attendere il consenso delle nazioni alleate per riprendere libertà d'azione di fronte al governo russo, dopo quanto la Francia ha fatto nei confronti del Governo di Kemal pascià. Si augura quindi che senza fare questioni di condizioni affacciate all'ultima ora, condizioni che cM d'altronde ritiene giustificate, la convenzione almeno del campo economico e commerciale sia firmata. GAROSCI ritiene giustificata la condotta ldcridpqldcldcviPsomssccnvlpIdella Missione russa, ed afferma che le con-dizioni che questa poneva per la firma del trattato sono già state accettate in trattati analoghi che altri Stati hanno firmato colla Russia. Afferma che la speculazione di un trattelo commerciale con la Russia gioverebbe sopratutto all'Italia. Conclude riaffermando la sua fiducia nella saldezza del re- | girne bolscevico verso cui si volgono le spe¬ | fratèlli.'É' però "spiacente" dì "dover constatare ranze di tutti i lavoratori (applausi all'estre ma sinistra, rumori). TOFANI chiede che sia chiarito da quale parte dipende la mancanza della firma del trattato commerciale. Chiede pure che il ministro spieghi quale sia la natura della missione affidata al signor E. Boggiano Pico. Ritiene che sia importante provvedere perchè i rapporti di affari fra russi ed italiani abbiano una base di diritto sicura- Dichiara infine che, poiché le condizioni della Russia sono veramente dolorose, e dovere di ogni nazione soccorrerla. LAZZARI è dolente di constatare che il Governo non intende di modificare la suapolitica negativa ed equivoca nei rapporti colla Russia. Deplora infine che il Governo italiano non si sia valso del diritto di inviare in Russia una sua Missione (approvazioni all'estrema sinistra). DELLA TORRETTA replica: a Per quanto riguarda la missione del sig. Boggiano Pico dichiaro clic questo non fu che agevolato dal Governo passato in una missione che aveva di mira di far conoscere le condizioni eco- nomiche, commerciali della Russia. Contra- riamente a quanto è stato affermato, l'Italia fu la prima ad esprimere parere favorevole Rel,J,'mvl0.di soccorsi in Russia ed è stala la sola a non porre alcune condizioni all'opera di soccorso; tesi che ha finito col trionfare. Né le C00 mila lire inviate sono affatto tutto ciò che il Governo italiano intende fare per la Russia. Il nostro aiuto non sarà in misura inferiore a quello dei Governi di Londra e Parigi nonostante la diversa situazione finanziaria. Avverto pure che le istruzioni date al rappresentante dell'Italia nella Commissione interalleata dei soccorsi sono state nel senso che tutti i bisogni di cittadini russi siano aiutati con amore, senza riguardo alle tendenze politiche e sociali (vive approvazioni). Circa la questione dei prigionieri italiani che sono in Russia, il Governo non ha mancato di fare tutti gli sforzi per ottenere che una Missione speciale potesse recarsi in I Russia per portare aiuto a quei nostri Infelici ', -il; i-' J. ,—,: t,.ì. ji che, nonostante le insistenze del Governo italiano, 11 Governo dei Sovietti. con pretesti di varia indole, si è sempre opposto all'invio di tale Missione (commenti). Confida pero ancora di poter superare tali difficoltà (vivi applausi, approvazioni). FLOR, per fatto personale, dichiara di possedere documenti che comprovano non rispondere a verità le informazioni fitte in ordine agli accordi per il rimpatrio dei cittadini italiani ancora dispersi nelle varie regioni della Repubblica dei Sovietti. SI riserva di dimostrare questa sua affermazione quando svolgerà una sua interpellanza sullo stesso argomento, li niiai—»f «IH imn"> minimi «mi