Landru condannato a morte

Landru condannato a morte Landru condannato a morte La disperata argomentazione del difensore -1 giurati affermano la colpevolezza e negano le attenuanti - La sentenza: "... condotto su una piazza pubblica, ove avrà tronca la testa „ - Il condannato dichiara che non per questo dormirà meno tranquillamente, ma si protesta innocente - La domanda di grazia. mv i (?. (Servizio speciale della STAMPA) la yioiruiià declsiv Parigi, ?,(). notte, io. a meno di incidenli, nel processo Landra; la giornata dui Verdetto Non 0 perciò da meravigliarsi so il pubblico si ù precipitato ancora )ilù numeroso del solito a Versailles. Dalle stazioni degli Invalidi, di Mflnlparnasse c di ^ainl Lazalre i treni sono parlili in tutta la fi'ianinata gremiti; mentre le strade clic conilucono dalla capitale, alla ex-citta regalo vibrano al pulsale poderoso delle Umousines di lusso. Mollo prima di mezzogiorno l'aula dello Assise ii gremita: cosicché il classico tranello di miglio, cadendo dall'alto, non potrebbe arrivare u terra. Ma nessuna Ira le centinaia e centinaia di persone limaste, di fuori .sudando la brezza glaciale, o che si accalcano, nei corridoi, vuole andarsene Ognuno spera nella, stanchezza dei predecessori per poter dualmente trovare un posticino libero. Il solilo movimento di curiosità accoglie Lamini, (piando quésti elitra, qualche mintilo prima delle 13. Egli ó più pallido del .solito; ed i suoi occhi sono infossali e quali di un febbricitante. Usti siede salutando profondamente il Giurì. E mentre siedo, i foloyiafl lo ritraggono in tutte le posizioni, di profilo, di faccia, iii tic (inaiti. La scimmia o it martire di Verdun Alle 13 precise entra la Corte, il presidente prima di dire la parola. ;ii difensore, avvocato Moro Gialferi, per la continuazione della sua arringa, avverte il pubblico di astenersi da qualsiasi dimostrazione, minacciando, in caso contrario, di fare sgombrare l'aula Finalmente il silenzio si stabilisce a poco a poco. E l'avvocato Moro Gialferi si alza, ripigliando la sua arringa, col ribadire quello che e il cardine della sua difesa: la legge non animelle la morie di uno scomparso se non dopo 3') anni. Quindi, dal momento che i cadaveri delle persone la cui scomparsa è imputata a Landra non sono stati ritrovati, esse non possouo essere giuridicamente considerate morie: quindi Lamini non può essere condannato come assassini). « Uno scomparso — dico Moro Giafferi — non può essere mono: la leggo esige la presenza del cadavere. Orbene di cadaveri qui non se ne sono portali : soliamo alcuni pugni di cenere e dei frammenti di ossa. . * 11 difensore da tale circostanza irai; occasione per prospettare dinanzi ai giurati la tragica immagine dell'errore giudiziario. Per mite io cause, di erroii — egli dice — le pelizie costituiscono il pericolo più grave. Dalla perizia, e quindi dal pericolo di un giudizio errato, il Giuri deve tenersi più lontano che può. Gli esperii salgono volentieri all'assali o'; ina per montare all'assalto occorre un movente dì passione, che io inno, (piando si tratta di fare opera di giustizia ». Et\ il difensore rammenta un aneddoto, il l.o ottobre r.Mif) una piccola stazione balneare mondana era messa sottosopja in seguilo alla scoperlti di un piccolo scheletro '.rovaio in mare, il itiisporlo dei medici stabili che si trattava di una bimba di •circa'due anni, ucciso a coltellate dopo avere suhilo nefande violenze prima di essere geliate in acqua. Un corico emozionante, civile e religioso, accompagnò i miseri resti al cimitero: senonclie dopo due giorni il pittore Mossot rivelò che lo scheleirino era quello di una scimmia: Ancora. 11 difensore rievoca alla memoria di-i giurati il tragico episodio di un soldato francese condannato a morie a Verdun perciò il medico aveva sostenuto ch'egli si era volontariamente ferito per sottrarsi alla trincea: ma dopo l'esecuzione si fece l'auiopsia del cadavere; e si scoperse allora clic II sol dato condannato a morie per miililir/Jono volontaria, risultava invece colpito da un proiettile tedesco..; F_a perizio c io (iurrjuisixcor.i « Luco, signori giurati. — dice Moro Giul'feii — lo scoglio che oggi bisogna evitare. Oli"prrou di esperti, che, per quanto vaienti, non sono infallibili, coinè nessun essere umano può esserlo, potrebbero citarsi a dovizia. Ma che i osa poi^vi hanno pollaio gli esperti? Delle 05;;a e deli.' ceneri, li la. perizia delle emiri è prometterne. V:-.-..- degli esperti, il prof. Kling. ha potuto dire clic le ceneri di G'ambais conlene vano il cinipi'.' per cento di fosfati, mentre le ceneri normali non ne contengono che un decimo... Ma che cosa si deve intendere per ceneri normali: La composizione della cenere non dipende essenzialmente da quello che e. stalo brucialo7 Orbene: è provato che le ceneri che provengono da tronchi d'albero contengono dal nove al 38 per conto di fosfati. Il perito si è forse preoccupato di sapere se Landra aveva bruciato delle legna? No. E tuttavia è risaputo che 'Laiid.ru ne ha bruciala, liceo una periziti la cui fragilità non sfuggirà a nessuno. — Ma accanto alle ceneri vi erano frammenti di ossa umane — hanno detto gli esperti, lo vi ho dichiarato a tale riguardo quello che sarebbe il mio atteggiamento:-vi ho detto che mi sani ri liti lato di discutere sui caratteri di queste ossa clic non sono state scoperte, nel momento in cui avrebbero dovuto esserlo; e rimarrò fedele a questa linea di condotta... ». Ciò non impedisce all'eloquente difensore di Lamini di ritornare sulle perquisizioni fatte a Gamlmis il 13 aprile 1919 dal commissario di polizia Doutel. Il mandato, in virtù del quale quel commissario agiva, era oltremodo ampio. Egli doveva operare minuziosamente una perquisizione, frugare le tettoie od il giardino. Egli non scopri nulla: né le ceneri nella cantina", nò la macchia di sangue larga due metri. I suggelli non sono siati posti alla villa se non il in, mentre avrebbero dovuto essere posta 16 giorni prima: ciò che getta l'ombra del dubbio su quello che è stalo rinvenuto nelle perquisizioni posteriori. Del resto dal momento della prima perquisizione gente estranea alle operazioni potè introdursi noi giardino; e le fotogralìe prese in quella occasione lo dimostrano ad-esuberanza ». «... le ceneri e le ossa non bastano... « E l'avvocato Moro Giafteri prospetta ai giuriti la possibilità che i funebri avanzi che oggi vengono portali contro Landra siano stali recati nel giardino della villa di Gambais da persone che avevano interesse a. stabilire la colpabilità, dell'accusato, o anche da qualcuno che avesse voluto fare uno scherzo per sviare le indagini della polizia: cosa ammissibile dal momento che nella prima perquisizione non vennero osservate tutte lo garanzie elio la giustizia esige. L'oratore fa qui allusione al processo Dreyfus. « In un altro processo celebro, la cui eco è I ut forti viva, non abbiamo l'orse veduto degli uomini introdurre un falso in un incartamento, per aumentare le prove contro colui che si credeva colpevole? E' possibile una cosa simile anche in questo processo? Le grida della piazza, le grida ostili, sono venule ad urlarsi anche contro questo tribunale. La cosa è possibile? Non posso pronunciarmi... «Ciò che è innegabile per il sangue, r possibile per le ossa. E volgendosi verso l'avvocato generale il difensore esclama: «Volete lvnddqsfGrnofvcccittidmfarasddrmssvculfgtcSdpdcsiefetUsmcshedssmfcqLqsllivfacvdsrsldczqppovvGdelie ossa umane? Quanti chilogrammi vo- leto che io ve ne poni? Basic nudare a pas- seggio intorno ad un forno crematório. E chi | nelle vicinanze, dei cimiteri non Ila riscon- • irato ossa gettale fuori delle fosse? Non sa. peto che nello campagne si ha l'abitudine di bruciare questi funebri avanzi?... Ebbene, a pochi passi dalla villa, al laio di un cimitelo-, vi era il deposito ove si mettevano l'ossa tolte dallo fosse vecchio!... Io ho tale onoro di tutto quello che putì essere teatrale, che ho trascurato idi portarvi una tibia raccolta dal mio segretario. Dunque le ceneri le ossa non hastanq a provare la presènza ; è^SalrSo difeso? ^ e imputata ai mio diremo». j•aii*»^wwf*5PaB(w?afl^|,*^^v,w3| a a a o a o n e i e i l , e a i n o e e e è , e o i r o e o a n i e n e e a o a a i rn o a . oe a oi o i ? a n o nuo o a i e o l o e ra a o a nee si a e as e r sie uon rnln io n soe L'udienza viene quindi sospesa come al solito. 'Alla ripresa il presidente rivolge un severo monito! al pubblico, che si è abbandonato ad una dimostrazione addirittura scandalosa. • Non capisco — egli dice — questa dimostrazioni» Le persone che sono tollerate qui, •dovrebbero almeno avere il pudore di staro in modi.* conveniente. Non mancherò di fare sgombrare la sala, al minimo rumore •■. Miprendeudrf la sua arringa l'avvocalo Moro Giafferi si diflonde sul poco credito che mcriiano le deposizioni di quei testimoni venuti n parlare di fumo, di chiarori sospetti, di odori nauseabondi. Passando poi all'esame del famoso taccuino di Landra, il difensore non vi: trova nessun indizio die possa provare la colpabilità di lui. Le ore che, secondo l'accusa, indicherebbero il momento in cui l'accusato avrebbe ucciso le sue supposte vittiine, precedono di una o due ore la sua partenza per Parigi. Come inai in cosi poco tempo Landru avrebbe pollilo far scomparire il cadavere? E qui l'avvocalo passa ad esaminare le condizioni della combustione di un cadavere, llammenla che occorsero al Carrara Ire giorni per far scomparire la sua vittima in un fornello a combustione perfetta ed in condizioni favorevolissime In capo a questi tre giorni gli avanzi avevano conservalo la loro forum, e la spesa di —one falla dal Carrara era stata di 380 franchi. Prendendo poi per csemp-o il dramma che ha annientalo la famiglia imperiale di llussia. l'avvocalo di Laudili rammenta che i nette cadaveri, posti su di un rogo situato in piena foresta formata da piante resinose, bruciarono durante Ire giorni, mentre venti uomini erano inlenti ad attivarne la combustione: ■ eppure gli avanzi, secondo un testimonio oculare, avevano conservalo la loro forma ■. Moro Gialferi passa poi ad esaminare l'affare Pel. die presenta la maggiore rassomiglianza con quello attuale. Anche là venti testimoni avevano constatalo che, nella casa in cui il delitto eia stato commesso, si erano Sentili odori nauseabondi, si erano vedute donne, e che vi era del sangue dovunque. Eppure irli esperimenti fatti da un professore della Facoltà di medicina per bruciare un cadavere umano rivelarono che erano necessarie quaranta ore per farlo scomparire: e che il fornello. dO"0 questa terribile operazione, era olfremodo danneggiato. Mentre invere il fornello di Gambais venne ritrovato intatto, e senza nemmeno tracce di materie grasse nei tubi » Un volgare cammei-ciarde di carno umana? L'avvocato difensore affaccia quindi l'ipotesi che Landra non sia che un volgiuv com: me re lente di carne umana, ma viva, datosi ciaì alla tratta delle bianche Questo polrebbe spiegare il silenzio che le presunte vi tf irne hanno conservato, forse credendo che una di esse porrebbe rivelarsi per salvare l'accusalo. « Si sono ritrovali in possesso di Landra i documenti di tutte le donne colle quali era stato in i dazione. Dunque, egli ne aveva bisogno per cene faccende Forse Landra è un mercante di carne umana. E' probabile che facendo io questa ipotesi Laudili nii detesti con tutte le'sue forzò: ma tanto peggio! Io qui difendo la causa della giustizia!». --E' abbominevole : — mormora, l'avvocato Lagàsse. avvocato della famiglia Pascal Ma Moro Giafferi gli risponde: — Io dico quello che risulta dall'incartamento processuale, e dirò lutto: altrimenti io sarei un delinquente. VI è un rapporto della polhT.a sulla condotta della signora Pascal e non sono io che l'ho prodotto: ma l'accusa.. E l'avvocalo, madido di-sudore, insiste nuova mente sulla, ipotesi die Landra sia un trafficarne di carne umana, e che le scomparse abbiano interesse a non farsi vive. E cosi conclude: «HO- tentato di allontanare dal vostro capezzale, signori giurati, lo spettro del rimorso', di quell'incomodo visitatore che si respinge, sempre invano, perché sempre ritorna. Se domani una delle donne scomparso ritornasse, rome potreste voi sopportare lo sguardo ghiacciato del fantasma die vi dirà: — Io non ho ucciso, ma tu mi bai ucciso'.'... — Se in margine alla vostra sentenza vi fossero scritte quelle terribili parole: essi hanno dato la morie e si sono ingannati, questo rimprovero non potreste mai addossarlo a me. Ed ora. signori giurali, vedete quello che avete da fare e giudicale secondo la vostra coscienza ! ». L'avvocato ha terminato l'arringa e siede, madido di sudore. I quarantotto quesiti Il .presidente Gilbert, interpella Landra: — Lamini, avete qualche cosa da aggiungere? Landra esita, poi. con voce lenta e monotona, risponde: — L'altro giorno si è. voluto riconoscere che se io avevo tutti i vizi e nessuna virili, avevo per lo meno l'amore della mia famiglia, dei miei 'figli, della mia casa. In nome -tiI questi sentimenti, affermo che io non ho ucciso nessuno! Il presidente dichiara chiuso il dibattito: e dà lettura ai giurali di 48 quesiti, due per ogni scomparsa, due per ogni furto, due per ognuno dei due falsi Duisson (quaiido Latidm ingiunse alla 'Propria moglie di farsi passare per la signora Duisson per riscuotere i titoli nominativi elio la disgraziala posse de. vn). L'avvocato Moro Giafferi chiede di dire an cora una parola: «(Bisogna condannare Landra — egli dice — soltanto per i falsi Bulsstiri, per il quale affare l'accusato è confesso». Ed egli spiega ai giurati le conseguenze delle loro risposte ad ogni quesito. Se rispondono affermativamente a tutti i quesiti è la pena di morte: se invece non risponriymo affermativamente che ai quesiti relativi ai falsi iBnlsson. che sono confessati dall'accusato, quesli sarebbe condannato ad una pena di vinti anni di lavori forzati. Moro Giafferi dice ai giurati che è legittimo che essi rispondano affermativamente a questi quesiti relativi ai falsi Buisson: « Ricordate che Landra ha S2 anni: se viene condannato a venti anni di reclusione per i falsi, questa condanna per lui equivale ad una condanna ai lavori forzati a vita. Non commettete un atto irreparabile L'avy. Legasse della Parte Civile chiede di parlare, e fa rilevare al giurati che, qualora Landra fosse assolto per l'assassinio della signora Pascal, sono gli eredi di questa eho sopporteranno le spese del processo, e cioè' olire centomila franchi. Mori Gialferi si indigna contro quest'intervento e dichiara che l'affermazione dell'avvocalo della Pailo Civile 6 falsa. L'Avvocato Generale ed il Presidente intervengono nell'Incidente e danno ragione a Moro Giafferi. L'accusato è accompagnato fuori dell'aula. Ed il Giuri si ritira alle ore 18,40 nella sala delle deliberazioni. Il vori!ntto: il cinismo del condannato Mentre il Giuri delibera il Presidente fa disporre nel pretorio e sui gradini che lo pre¬ mcmsgt'NrdacMdofSdadrDnnadCulvacgCtpmtacpslaaLssrrdnndlpco- cedono dei soldati del genio. Occorre che il s- verdetto sia reso in mezzo ad una calma e i | ad una serenità quali si convengono ad un n- • tale atto, e che la. solennità del giudizio non a. i a i'e e, csia turbala da dimostrazioni diunafolla nvida di impressioni malsane. La deliberazione dei giurali dura due ore e óO minuti. Alle il e 3."i precisi», i giurati rien ivano nell'aula. Essi sono gravi e commossi 11 presidente, del Giuri, il signor Giacomo Manin, tiene in ninno la carta che contiene CasdCqMscscritto il destino di Landl-u. Ad invito del presidente Gilbert, il signor Martin fa cono- a ; scèrè"chc la risposta Sea^^^énm^i «afe! SPtS,H' tmme pei ™merl 27 e jcl0è d Giuri ha_ainmes£o, che Landra non de-1 milo la slanci ina llaibelay. la serventi dicianovenne, per la quale Landra ebbe un momento di simpatia — l'aie entrale l'accusato — oidina il presidente Gii he ri. Ed ecco Laudili. L'avvocalo Moro Giafferi gli va incontro, ed esclauui. •■ Qitt.ivo. un cattivo verdetto! Il cancelliere dà lettura del verdello Laudai tiene la lesla alla, con lo sguardo ll^so ai giu'«iti. Non un inuszolii del suo volto si limine. Non dico nulla. L'avv Lagas.se, appena lei minala la lettura, si alza e chiede il tradizionale indennizzo di danni ed interessi. L'avv. Surcouff, altro avvocalo ili parie civile, vieni- alla stessa conci tisici li: Presidente: — Che cosa avele da dire. avv. Moro Giafferi, sull'applicazione della, pena? Avv. Moro Giafferi: •-• Voi siete vincolalo dalla legge; ed io non ho nulla da dire. Presidente: — Voi, Landra, non avete alcuna osservazione da fan; ? -- Nessuna — risponde Laudili con voce forum. Sdegnosa protesta dell'avvocato generale contro II pubblico La. Co-rle si ritira per deliberare sulla pena, l'ulti gli spettatori sono in piedi per guardare il condannato II procuratore generale ad un iratio, evidentemente seccato, esclama: E' vergognoso. Un uomo, siti per essere condannato a. morte. Vqi non avete dunque cuore? Io non so che vi abbia rondatiti qui AbDiate il rispetto della solennità del momento t Ma le parole del procuratore generale fanno pr»ca impressiono sul pubblico che confinila a manifestale la più morbosa curiosità Mie ore SI .33 l'avv. Moro Gialferi si avvicina ai giurali e chiede loro di firmare un ricorso di grazia. I giurali accettano: e prima che la Corto abbia pronunziato la sentenza, firmano ricorso di grazia seguente: i 11 Giuri delta Suina ni Oise. ohe lai reso un ver/letta affermatalo senza circostanze allenitami cnnlrn Laurini, crede lunaria suo riovcrCrhiedcrc chi: la péna di morie non sia applicala, c la appello per il condannalo alla clemenza del. Presidente della Repubblica ». Questo appello di grazia è firmato, dai 12 giurali ed andie dagli avvocali della Parto Civile. - Mentre la Coite delibera. Landra si intrattiene col suo avvocato e col segretario di lui: In una battaglia — "gli dice — bisogna sempre prevedere, una palla Credete pure-, io dormirò liutaio fi olle Ira nq ai II amente come le altre, notti ... E rivolgendosi in pnrticolar incido al primo segretario del suo difensore, gli dice: « luco, caro avvocato, tre anni di sforzi perduti per voi .. Poi ironicamente chiede se sarà condannato alle spese... La sentenza Finalmente, alle 51.bri la Corte rientra nell'aula li Presidente, dà lettura dei numerósi articoli del Codice penale che debbono essere applicati In seguito a ciò, la Corte condanna Laudili alla pena di morte, e ordina che egli sia r condotto su un piazza pubblica ili Versailles, ove avrà troncala la lesta. .. -Condannalo — soggiunge il Presidente rivolgendosi a Lamini — avete ire giorni per ricorrere in Cassazione Ma Landra risponde calmo: — Son ho da dire, die una. parola : il Tribunale si. e Ingannato. Non sono colpevole di nessun assassinio, (lucila è. la mia ultima protesta. La Corte accorda alla Parte civile il franco di danni e interessi, e il Presidente toglie l'udienza, mentre il condannalo esce accompagnato dai gendarmi, e ia l'olla si dirada coni mentendo. IinriIpldcz

Luoghi citati: Carrara, Oise, Parigi, Verdun, Versailles