Quelle che si sono salvate da Landru

Quelle che si sono salvate da Landru Quelle che si sono salvate da Landru L'avventuroso fidanzamento della signorina Fernanda (Servizio speciale della «Stampa») Parigi 22 notteLd id i l fid Parigi, 22, notte. E' fuori di dubbio che fino a questo mo. mento Landra aveva goduto presso il pubblico di una « certa simpatia». I motti di spirito attribuitigli, le sue risposte spesso caustiche gli avevano creato una indiscutibile popolarità, mentre l'enormità stessa del delitti imputatigli e la mancanza di prove formali avevano lasciato non pochi dubitqsi della sua colpabilità. Non vi erano forse stati anche dei giornali che per tanto tempo avevano preteso che Landra fosse stato inventato di sana pianta dai governanti di allora per distogliere l'ai tenzione dell'opinione pubblica dal negoziati della conferenza della pace, alla stessa guisa che Rocherort aveva sostenuta accnnltamenle che il famoso assassino Tropmaim, lo sterminatore di una intera famiglia, era stato immaginato dai ministri di quel tempo, per quanto i cadaveri delle sue vittime fossero stati rinvenuti, per stornare le preoccupazioni del pubblico dalle difficolta che minavano il secondo Impero? Ma da Ieri 1 sentimenti del pubblico verso Landru sono cambiati. L'uccisione dei tre cagnolini recati a Gambais dalla Marchanier, la decima fidanzata scomparsa, sono stati causa di questo mutamento. I-alndru aveva intuito perfettamente il lato svantaggioso per lui di questo episodio cri aveva cercato fino all'ultimo di evitare di rispondere, ma quando non poi è più sottrarsi e confesso con un fll di voce — per quanto fisse cosa da lutti risaputa — che egli aveva strangolato 1 tre animali, un .brivido passò nell'aula; in'qiiel momoiaio si ebbe l'impressione che Landru noteva benissimo, con la stessa fredda crudeltà con la quale aveva soppresso le tre bestiole innocenti, avere ucciso le persone scomparse. L'impressione di Landru as. snssino è cosi scaturita ieri improvvisamente, irresistibilmente per tutti. E il pubblico, accorso numeroso come al solilo,-noja ha lasciato oggi occasiono pet mostrare verso l'accusato la sua ostilità. La giornata è stata pertanto tutt'altro che favorevole per il Barbableu di Gambais. Lo " scampate ,, Dopo le « scomparse » è stata oggi la volta delle « scampate », cioè delle fidanzate che hanno avuto la fortuna di poter tornare da Gambais. Le loro deposizioni sono state preziose per dimostrare in qual modo Landru cercava di captare la fiducia delle sue ndan gate. Di una di queste, la signorina Falque si legge la deposizione resa in istruttoria perchè la malferma salute della te3te le ha impedito di presentarsi all'udienza. La teste riconosce di essere entrata in relazione per il tramite di un'agenzia matrimoniale col sedicente industriale Guillet profugo da Rocroy, vedovo, che aveva stabilito nei dintorni di Parigi -una casa di automobili e una officina. Il "sedicente Guillet non era altro che Landra. Questi aveva detto di abitare nella via Rochechouart e di avere in affitto una villa a Gambais. Ci recammo a visitare la villa ove pranzammo. La villa era ammobigliata in modo sommarlo. Landru lece visitare la villa da cima a fondo ad eccezione della cantina che era situata accanto alla cucina. Il fornello, disse la teste, ini parvo piccolo ma Landru mi dichiarò però che funzionava benissimo e che vi si poteva bruciare tutto quello che si voleva. Il Guillet. ossia Landru. prosegue la teste, diceva di avere molta abilità in borsa ed insistette per farmi realizzare 1 valori che possedevo conducendomi anche alla Banca nella quale egli aveva un conto corrente. Landru mi aveva promesso di sposarmi e siccome il matrimonio doveva aver luogo in febbraio, gli prestai novecento franchi per completare la somma necessaria all'acquisto della villa di Gambais. Al suo ritorno egli mi parve oltremodb imbarazzato, difesi delle informazioni ad una agenzia ma lai! informazioni furono molto strane. Il locatario della villa di Gambais non si chiamava Guillet ma Dupont: al garage abitavano quattro figli di Guillet; siccome esli mi chiedeva altri tremila franchi, gli dissi i risultati della mio ricerche. Oltremodo imbarazzalo, protese -allora che 1 figli erano quelli del suo capomastro e Dupont il nome del precedente afflltuario. Allora gli chiosi il suo libretto militare, ma allora egli si assentò per un'ora ed ni ritorno mi disse che aveva chiesto ad altri il denaro per rimborsarmi. Il 15 egli mi rimborsò la prima cambiale di cinquecento franchi ed il 29 marzo mi pagò il resto: 58? franchi. Nel frattempo avevo saputo che 11 >sedicente Guillet si faceva anche chiamare Fremiet e Cuchet, che era ammogliato e che aveva tigli. Ne sapevo anche troppo sul suo conto e da quel momento non si trattcì più di matrimonio. 'Terminata la lettura, Landru si -tlza pfr precisare alcuni particolari, a La signora I'al- our egli dice —- non ha visitato la cuii- tina non perchè io glielo avessi proibito, ma perchè essa nor. volle discendervi. In quanto al fornello, poiché l'accusa, sotto'neando quel passaggio, ini incrimina per «vera io detto fihe vi si jvoteva bruciare qualunque -osa si volesse, ini permeitelo di ossei mv" Hié bisognerebbe allora tradurre su questi bau rli'i cinque o seimila portinai d'i Parigi che facendo visitare un appartamento, afferiiTi.no che il fornello brada tutto quanto si vuole ». Questa trovala è accolla da una ri.iutn gpucra'le. «E terminerò — continua Laudiu -• rammentando che la teste ha sempre dotto che io avevo procurato In tutto le occasioni di renderle dei servizi, e che io sono maio sempre cori-etto verso di lei ». Signorina Fernanda Esaurita cosi questa testimonianza, viene chiamata la signorina Fernanda ©curei, che ieri non uvulidu potuto deporrà essendosi sentila male. Essa entra v'esilia eleg mtenienlc, con un grandi; mantello di pellicci i ed i.u cappello di velluto inanone. Duratile! la Imposizióne essi si lòglio il mantello, lasciarlo scorgere la blouse iosa e la gònfia di s> ui grigia. Dopo aver prestalo giuramento, ai:..indù ni arto una mano inanellala, ossa dice eli voce strozzata dall'emozione : « l'Oi-u.iud1. oegret, di tj anni, ari'istn urica, abitarne i Parigi ». Landra guarda intensamente la sun f.v-auiic.11. Non si capisce se sia commos^;. La sua faccia è una maschera iuipiu.etri.lille. La tesie comincia a deporre con voce l/nia: « Ho conosciuto l'accusato in un Iranvai -• essa dice — egli mi cocleite il posto con molta cortesia, e <lopo pochi minuti di conversazione, mi chiese di rivedermi l'indomani, dandomi appuuiumeuto in piazza data .Stella. Io non volevo recamiivisi, ma una luvzn misteriosa mi indusse u non .mancai all'appuntamento. Oltromodo rispettoso, La 'dru ni accompagno al Bosco di Huulogne e mi propose di fare un giro in barca sui lago, in quel moment» io non facevo ancora del teatro. Ugni mattina venne a cercarmi, roi tutte le sere. Del resto egli si mostrò sempre oltremodo rispettoso. Egli si era presenlaio come l'ingegnere Guillet, originano di RociOi, paese allora occupato dai tedeschi ». Nel l'ai? essa divenne tuttavia la sua amante. « Avevo avuto unitivi per lagnarmi di Landru — lu-ie la signorina segret — ed avevo ritiralo la mia parola, ma egli si mostrò cosi buono e cosi dolce, che gli perdonai. G-lì permisi ili venire da mia madre. Egli aveva mandato mi grande canestro di fiori, e fu cosi grazioso con mia madre, che essa gli apri la porta di casa. Lo sollecitai ad affrettare il in tri inonio; egli disse di voler pure fare presto ma di essere obbligato a ritardare la data tanto desiderata per la necessità di far venire i suoi documenti da Rocroi, allora sotto la dominazione nemica. Finalmente fu stabi lito il giorno del fidanzamento. In casa mia si era preparata una colazione, ma al mollino mia madre ricevette una lettera di scusa da Guillet, nella quale egli diceva di essere costretto a partire per la provincia. Mia ma dre si adombrò. Siccome egli aveva detto clic uno dei testimoni al matrimonio sarebbe sia to il sindaco di Rocroi. allora profugo, ci recammo a trovarlo, e grande fu la nostra sorprosa nel sapere che egli non conosceva a • cuti Guillet e nessuna oiticinn di tale nònio nel Comune che egli aveva amministrato. Nji oravamo sorprese e addolorate, tanto più che cominciavo ad avere per Guillet una grande affezione ». A questo punto la teste prorompe in sin ghiozzi. Landru, livido in volto, non la abbandona con lo sguardo. « Pertanto — dice la teste — il fìdarRpeinento ebbe luogo nel maggio del 1918. UI Quel tempo io aiutavo Landra, scrivendo a macchina. Il fidanzamento ebbe luogo, ed 'alla sera Landru c: condusse all'Opera Comique. Aveva fatto le cose in grande. Fiori dovunque. Mi diede un magnifico anello di fldaiizo.mento. Il matrimonio doveva aver luogo alla fine d'anno. La signorina Fernanda sviene un'altra volta Sopravenne l'armistizio e mi ricordo una parola che mi sconvolse. La guerra .Unisce per me troppo presto 1 — ini disse il mio fidanzato. — A questo punto la signorina Sogrel. ù commossa e obbligata a fermarsi. Poco dopo ha un altro accesso di •debolezza e reclina la testa sul petto. Il presidente sospende momentaneamente la-seduta mentre la signorina è trasportata fuori mezzo svenuta. Landru si ritira impassibile senza, che la minima emozione si palesi sul suo volto livido. La sospensione della seduta trascorre burrascosa fra i commenti del pubblico che si esprime in modo poco simpatico per l'accusato. Dopo mezz'ora la seduta è ripresa e la signorina Segret sempre in preda a viva emozione, ritorna nell'aula. « Dopo l'armistizio, Landru rivide mia madre. In quell'epoca egli mi disse: Fra poco ritorneranno i prigionieri dalla Germanio, Voi rivedrete il vostro antico fidanzato. Allorché questi ritornò ebbi un colloquio con lui nella via Rochechouart. Questo colloquio ebbe luogo il l.o gennaio 1919. Egli si mostrò molto addolorato por la rottura e mi chiese di ritornare sulla, mia decisione. Landru interruppe tre volle il nostro colloquio. Egli voleva imporsi a me o sentivo, che egli intendeva costringermi ad ima unione con lui. Quando ruppi definitivamente i rapporti col mio primo fidanzato, Landru si getto in ginocchio ai miei piedi ringraziandomi. Da quel tempo io andai ad abitare con lui in via Rochechouart. Mia madre mi fece delle osservazioni e rimasi per qualche tempo In rotta con lei. Dopo però essa mi restituì la sua affezione. Del resto vi furono delle scene fra mia madre e Landru circa le carte dello stato civile. Essa gli disse: Io non ho paura di mostrare i miei documenti; perchè non volete mostrare i vostri? Landru le rispose — Credete forse che io sia un tedesco? — Non arrivo fino a questo punto — rispose mia madre. Ed a questo punto il colloquio terminò per quella volta. La tesle dtee poi di essersi recata spesse volle a Gambais e che la sua Impressione fu buona per quanto la villa fosse ammobigliata poco bone. Landru non disse mal di essero padrone della villa ma soltanto affermò che piti tardi l'avrebbe comperata. Egli la pose a disposizione della teste e della famiglia durante il bombardamento. A domanda del presidente, se essa avesse notato, durante il suo soggiorno nella villa, la presenza di armi, la teste risponde di aver veduto un grande fucile da caccia oltreché una rivoltella con delle cartuccie. Questo particolare t provoca dei mormorii fra il pubblico, poiché, come è noto, Landru disse ieri sera di aver strangolato i cani della signora Marchanier non avendo armi. Il presidente fa rilevare questo particolare e Landra tace. La leste dico poi che lo risorse finanziarie del fidanzato si limitavano a tre o quattro mila franchi. Dopo alcune ceintestazioni l'esame della teste è finito. Il presidente rivolto a Lalndru gli chiede se ha nulla da domandare. E l'accusato risponde: — Nulla. JVaw. Moro Giafferi prima che la teste sia licenziata fa precisare se, durante l'ultimo viaggio, la signorina Sogret facendo cucina sul lamoso fornello non avesse trovato nelle ccineri un cranio umano o per lo meno delle ossa. La leste risponde negativamente. La teste è autorizzala a ritirarsi. >i . Il Presidente passa poi all'esame dei testi che debbono deporre sullo stato mentale dell'accusato. I peri a dichiarano che Landru non è pazzo ed egli li ringrazia II dott. Vallon, che nel 1914 ebbe occasione di esaminare Landru accusato di truffa o che quella volta aveva concluso dichiarandolo in uno- stato da attenuare la sua responsabilità conclude ora dicendo che Landru non e colpito da .nessuna malattia mentale e che perciò .leve essere ritenuto ìesponsabile dei faiti che gli sono attribuiti. — Quqndo un uomo è stato dichiarato pazzo 17 anni fa, — interrompe l'avv. Moro Giafferi, —- egli resto sempre per Io meno una persona inquietante. Il dott. Vallon replica che Landru non è stato mai pazzo, ma solo in uno stato di malinconia. Il dott. De Roques de Fursac, che gli succede, fa i.taa deposizione uguale terminando con la meilesima conclusione: «Landru è pienamente responsabile ». Alla stessa conclusione arriva il terzo perito, il dott. Rubiovitch, il quale, dopcj maturo esame, può dire che Landru niVi è uè un sifilitico nò un alcooliro e che nessuna, traccia si trova in lui ili malattia mentale, Egli' è quindi pienamente responsabile. A domanda dell'avvocato generale se Landru sapesse ipnotizzare le donno, il loste risp:\'jle dicendo ciò essere possibile soltanto so le donno sono isteriche. Landru ha la parola: « Ringrazilo i signori perii! medici — egli dice — per il risultato: del loro esame. La mostruosità dei delitti che mi sono imputati, straordinari anche per l'uomo più perverso, non potevano spiegarsi che colia pazzia più caraitoiizzatn. Non riconóscendomi alii-nato, essi pioclamario cos- la mia innocenza. Stato di... servizio di Landru L'udienza c sospeso, ed allorquando il presidtiil-la dichiara di nuovo aperta, si passa ad esaminare il moverne dei delilti che, secondo l'accusa, 6 la cupidigia. Perciò i> stata compiuta una diligente inchiesta per stabilire il bilancio di camini. 11 padre dell'accusato, suicidatosi nel luglio del 1912, lasciò un'eredità che sarebbe ammontala a dieci mila franchi, ma tale cifra non risultava che da un'affermazione non appoggiata da nessun documento. Landra era uscito dalla prigione di l.oos nell'Ottobre del tOli od ebbe allupi due conti In banca. 11 primo si trovò ridotto il n febbraio! 191V a franchi 7,20 ed il 2.0 si chiù«r alla data del 31 dicembre 1913 con franchi G/J5. Fu in quel mornemo che incominciarono gli oblisi di fiducia di Landru. che valsero a luesii miaitro anni ili cai-ocre e la relegazione. Dal calcolo fatto dui periti contabili, risulta che dal 1914 ni 191!) gli 11 assass,inii fruttarono a Landru. :i5,tM2,!iO. Landru, naunnlmentc protesta e dichiara che lo somme che figurarono al suo atlivo orano il provento dei suoi lavori. E' la volta dell'undicosima e probàbilmente dell'ultima deposizione del brigadiere Riboulet. Landru, egli dico, non ha avuto, dopo la sua fuga dal garage Malaknfr, nessuna occupazione normale. Al momento d. 1 suo arresto (•gli aveva in tasca una iiuarn-ntina di fianchi. Prima che il tosti- venga licenziato, l'avvocato generale si alza e gli rivolgo alcune parole di felicitazione in nome della giustizia. Un cavaliere senza macchia e senza paura — Qualche giorno fa Landru dichiarava — egli dice — che non vi erano più cavalieri in Francia. Dal punto di vista generale, la cosa (• falsa: in un paese, in cui 1.400.0IX) soldati si sono sacrificati pel diritto,'la giustizia e l'indipendenza del mondo. Ed 6 falso anche dal punto di vista particolare, quando ci si trova in presenza di un difensore del diritto di cui troppi dei suoi difensori sono caduti sui campi dell'onore. Voi sie'e di questa falange, voi siete il buon cavaliere senza macchia e senza paura, e ve ne ringrazio sinceramente. Il Presidente associa In Corte a questo lodi, e l'aw. Moro Giafferi, pur recando il suo tributo, soggiunge che se i collaboratori della Giustizia si sono mostrati all'altezza del lóro compito, qualche cosa li domina ancora: l'anima del giudice istruttorie, che vuole a tutti i costi vedere in ogni accusato un colpevole. Landru si alza e vorrebbe dire a sua.volta qualche cosa, ma il Presidente toglie rapida mente l'udienza prima che egli abbia potuto cominciare a parlare.

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