La situazione ministeriale

La situazione ministeriale La situazione ministeriale Politica interna e burocrazia Roma, 18, notte. Duo fatti nuovi sono venuti a segnare 1 situazione politica. Il primo consiste ne l'impegno del Governo di accettare una la ga discussione -sulla politica generale 1 sede di interpellanze. Il secondo fatto verifica nel pericolo dal quale è minacciai la riforma della burocrazia. L'applicazioi di questa riforma viene nd essere sabota1 dalla opposizione che talune parli di ess' cominciando dalla riduzione delle pretur incontrano negli ambienti parlamentari, secondo fatto nuovo è forse più importan del primo, il quale si riduce al consen.' del Governo ad una discussione, che, sp cialmenle dopo i fatti di Roma, apparii alle persone tli hu n senso inevitabile. : Vi ho ripetutamente deito che in momen politici agitati come quello che attrave siamo il proposilo del Governo di re3tri pere i lavori parlamentari a discussioni > affari rli ordinaria amministrazione cosi tuiva nierit'altro che una illusione. Infati non più tardi di rwrl il Governo ha dovu ricredersi, il presidente de! Consiglio rie vette slamane l'ori. Alfredo Roccof il qua gli preannunciò la presentazione di ur interpellanza dei deputati nazionalisti si: In sciopero ferroviario e sullo sciopero d pubblici servizi in rrenere. L'on. Rocco a stenne anzi la necessità di una larga discu sione separata sulla politica generale d miriistero. L'on. Bonomi, che fijrse ave> crcdtit- di evitare momentaneamente ta discussione tacendo inscrivere all'ordii del trtor'rfó delia'1 ripresa parlamentare pr cretli tli logge relativi ad argomenti sp cìnti senza connessione colla situazione p litica., ha dovuto riconoscere il desider mar>ifp«t;-itorf!i ed ha promesso che tale C seus.=ione avverrà sulla base delle inte pellame presentate. Essa comlncierà, quanto sembra, nello, sprinta di lunedì ! novembre p non è improbabile che condut alla, presentazione di una mozione e su ceBSiyaménte nrl un vo*° politico. La discussione avrà come punto centra l'esame deirnpnrnlo del Governo in occ sinne dei fatti di Roma intorno ai quali W parte dpi gruppo popolare accenna a pre dorè posizione. Infatti, i deputati popola di Roma. on. Martire, Di Fausto, e Buo compagni, hanno presentato una interpj lanzà al presidente del Consiglio e mìni9tj dell'Interno « sui dolorosi fatti avvenuti Roma in occasione dell'adunata fascista dello sciopero generale, fatti che hanno tu bato profondamente la coscienza della C pitale che dalia esaltazione unanime e co co de fatta de! milite ignoto nel terzo ani versano della vittoria, traeva auspicio rinnovata fraternità civile, di elevazioi morale e di spirito di sacrificio per le ne gliori fortune della patria ». Notevole a che il fatto che il Consiglio nazionale d partito popolare è convocato in Roma prin della riapertura della Camera per esarx nare, tra l'altro, anche la situazione poi tica. Ora è dal Consiglio nazionale e ,nc dalla volontà di Don Sturzo che uscirà ' falsariga sulla quale dovrà più o mei strettamente camminare il gruppo pop lare. Questo deve essere ricordato unic mente per concludere che soltanto dal riunioni dei grappi prima e durante la 1 presa parlamentare potrà apparire vii bile quale sia realmente la situazione ir nisteriale dinanzi al Parlamento.. Quanto alla sollevazione contro la so pressione delle preture, essa costituisce più importante episodio politico della gio nata. La sollevazione assume significato • importanza specialissime non tanto pere che riguarda le condizioni del minister quanto per la portata che minaccia di ave per quello che dovrebbe essere il gran' compito del ministero Bonomi, cioè l'esec zione della riforma della burocrazia. Il n nistero può infatti sottrarsi alla bufera a cettando la sospensiva di qualsiasi discu sione della riforma, ma certo il lato p importante della cosa consiste nel fatto c! l'opposizione alla riduzione delle pretu viene sin da ora a costituire il sabotagg — la parola è inelegante ma espressiva della riforma. Questo sabotaggio è tao più pericoloso in quanto può preludere I l'abbandono della "riforma. Non ai deputi che si agitano per la minacciata sopprt sior.e delle preture nei loro collegi de farsi risalire la responsabilità di combt te re l'articolo della riforma dalla quale,! rario attende così rilevanti vantaggi. I c putati si sa, tutelano il loro interesse eli turale di cui so': -, anche se non dovrebbe; fatalmente schiavi. La responsabilità de piuttosto essere ricercata nelle condizio in cui il ministro Bonomi ha accettato realizzare la riforma. Non per nulla l'o Giolitti poneva come condizione stne q\ non per realizzare la riforma i pieni pott dalla Camera. L'ex presidente del Coni glio sapeva quali ostacoli gli interessi stessi avrebbero frapposto allo sfollameli della pubblica amministrazione e sovratut alla soppressione di uffici statali nella pei sola. Perciò comprendeva che la riforn poteva esistere solo in quanto il Goverj avesse mano libera per la esecuzione. Oggi si raccoglie quello che si è sen nato. La giornata odierna è lo specoli della situazione: 72 deputati hanno risj*. sto all'appello del salandrino on. Codec Pisaneili per la riunione destinata ali sanie del problema della soppressione 11)0 preture. 1 deputati appartenenti vari partiti costituzionali, prevalèntemen meridionali, sostennero particolarmen danneggiate le loro regioni. La propos avanzata dal Governo nella Commissio: interministeriale per la riforma fu ogget di critiche vivaci. Le conclusioni furò) due: la prima di sostenere la sospensidell'applicazione di questa parte della :■ forma fino a che non venga esaminato progetto di riforma dell'ordinamento gi dizjario che il ministro Rodino &tà per pc tare al Parlamento; la seconda di espor al Governo la situazione che viene crea ai deputati, specialmente meridionali, dal minacciata soppressione di preture. Veni intanto votato un ordine del giorno c quale si afferma che la soppesatone del preture non risponde alle finalità della de berata riforma della burocrazia. Una coi missione di 12 fra i deputati presenti recò immediatamente al palazzo del A minale dove fu ricevuta dal presidente d Consiglio e dal ministro guardasigilli \ risposta del Governo fu composta di di parti: Con la prima l'on. Bonomi accerii a tenere dur0 cioè ad insistere sulla so pressione delle preture; con la seconc parte il presidente del Consiglio ha acco sentito invece ad un temperamento. L'o Bonomi, accennando In conclusione ad dottare la proposta soppressione di pretu nonché a insistervi dinanzi alla Carnei; finì coll'accettnre, la teoria del caso ri caso vale a dire discutere quali prera liiiiiiiim iiiMiJMirihilmiiìtn mulinili ni

Persone citate: Bonomi, Di Fausto, Giolitti

Luoghi citati: Roma