Socialisti e comunisti per il possesso dell'Associazione Generale Operaia di Torino

Socialisti e comunisti per il possesso dell'Associazione Generale Operaia di Torino Socialisti e comunisti per il possesso dell'Associazione Generale Operaia di Torino Chiusa da pochi giorni — colla vittoria dei coriiunlsti — la lolla per le elezioni al Consiglio di ammliiisir.iziono della Cassa disoccu- •p'ozione, una nuova battaglia è slata Impegnala fra socialisti e comunisti per lo elezioni del Consiglio dell'Associazione generale degli Operai, che è il più foiie organismo operaio di mutualità e pi evidenza eliti esiste attualmente ih Piemonte, contando oltre 15 mila soci. Avventila la scissione di Livorno gli attuali amministratori, già eletti coi voti dei socialisti, optarono, iti maggioranza, per 11 partilo comunista e naturalmente inspirarono i loro ulti amministrativi allo direttive del partito politico al quale appartenevano; Ne derivò subito un fortissimo alitilo, giacché i socialisti accusarono i dirigenti dell'Associazione di scorrettezze amministrative, di- rette ad assiemarsi indettili ti vamente il dominio dell'organizzazione, e perciò non ispirate al bene unico dell'Associazione e non ossequienti ai diritti dei soci. Si ricorderanno i clamorosi incidenti avvenuti a proposito di una petizione di soci con la. quale essi chiedevano che le modificazioni allo Statuto dovessero essere sottoposte a referendum e non votate in assemblea. I dirigenti dell'A. 0 O incriminarono di falso alcuno firme apposte v'alia petizione e sospendéviino,d»i diritti sociali alcuni firmatari, Ira i quali l'ex-deputato 3'rancescò Barberis. I puniti ricorsero al Collegio dei probiviri elio, in data 8 giugno dava torto ai dirigenti, giudicando che il provvedimento da essi adottato fosse arbitrario, prematuro e contrario al regolamento. Contro questo pronunciato insorsero i dirigenti accusando i probiviiti di partigianeria e rifiutandosi di assoggettarsi al lodo e conscguentemente mantenendo i) provvedimento preso a carico dei soci. Questa scaramuccia iu la prima di una lunja sciite dì contrasti acerbi. Anche nei primi gl.'iii di ottobre il Collegio probivirale. giudicando sid ricorso di un socio contro un provvedimento prèso dall'Amministrazione, eniisc un altro lodo, che disapprovava nuovamente i dirigenti dell'Associazione affermando che non avevano alcun diritto di fare quella che avevano fatto. A questa nuova condanna i dirigenti comunisti risposero pubblicando una dichiarazione sul iBoillctino dell'Alleanza Cooperativa 'in cui chiamavano « scempiaggini » le argomentazioni dei probiviri e tacciando questi di « slealtà e disonestà ». A questo violento dissidio non poteva rimanere estranea la Sezione torinese del Partito socialista. Poiché le elezioni del nuovo Consiglio sono state indette per domenica prossima EO corrente, la Sezione è intervenuta apertamente mediante manifestini e propaganda per ln"lfare i soci a non dare più i loro suffragi ai comunisti, dicendo che i comunisti hanno portato nell'Associazione «metodi dittatoriali, coll'unico intento di rimanere in carica ad ogni costo. Noi non vogliamo nessuna nuova dittatura su di noi anche se essa si pone, per rendersi tollerabile, sotto la bandiera del nostro grande ideale ». In questi giorni, nell'imminenza del voto la ' parte socialista ha diramato ai soci un nuovo appello nel quale, fra l'altro, è detto: « La. nostra gloriosa Associazione, forte di ben oltre 70 anni di vita non infeconda per le classi lavoratrici, sta per chiudere uno dei suo'i periodi più travagliati. La ripercussione del Congresso di Livorno si è sentila anche nel nostro Sodalizio: gli attuali amministratori, eletti dal Pan.ito Socialista che da moltissimi anni ne aveva conquistata la direzione, son passati, quasi nella totalità, al Partito Comunista. Non sentirono il dovere di appellarsi alla massa dei soci per conoscerne la '■•olonià. e iniziarono, .immediatamente, un sistema di amministrazione sfacciatamente partigiano ed esclusivista, con il confessalo proposito di asservire completamento il nostro sodalizio a:i proprii fini di partilo. « Successivamente, le elezioni della Cooperativa Ferroviaria, provocate e Unite con la vittoria del iParlito Socialista, le stesse elezioni generali politiche, che segnarono vma clamorosa sconfitta per il Partito Comunista* avrebbero dovuto provare :::ii amministratori che essi non rappresentavano più la volontà della maggioranza dei soci, e li avrebbe dovuti consigliare ad affrettare le elezioni per il rinnovamento del Consiglio. Invece. cs=i, da Questi continui insuccessi, trassero maggior lena per violentare e per violare le disposizioni statutarie sociali, per crearsi artificialmente una maggioranza che sapevano di non •vere tra i vecchi ed affezionati soci dell'Associazione. E, senza interpellare a mezzo di referendum i soci, come prescrive lo statuto, il Consiglio d'amministrazione prima, quello'generale poi, modificarono le quote mensili e Istituirono una speciale categoria di soci, sen¬ za limiti d'età, senza controllo di visita medica, al solo scopo di poter tare delle grandi ammissioni di soci devoli e fedeli loro sostenitori, incuranti se questa innovazione costituisse un grave pericolo per l'ordinamento sociale nostro All'annunzio di questo colossale arbitrio, t soci che da decenni dedicavano tutta la loro energia e intelligenza al maggior sviluppo dell'Associazione, insorsero, o, so-' stenuti e guidati dalla nostra Sezione socialista, si diedero a raccogliere, in apposita petizione, le tìrme di quanti soci non approvassero i sistemi inaugurati dall'Amministrazione; Kuione rapidamente raccolte oltre duemila firme, ma ciò non valse a smuovere l'Amministrazione dalle sue determinazioni, che anzi, prendendo a pretesto futillssimi motivi, infirmarono la petizione di falso [falsò che por.'i non riuscirono a provare) e si diedero a perseguitare i presentatori di essa La truffa nv>struosa fu perpetrata, i diritti dei soci furono calpestati, non solo, ma gli stessi lodi dei Prpbiviri die davano ragione ai soci che ad e;si si erano rivolli, e che ciano stati firmali niV-Hnanimilà, rioe, anche dai probiviri eninuvisti, furono tenuti in nessun conto, e per /'( prima mitri nella storia dtlie Socie'à mimi.', si assiste allo spettacolo di un'Aminluiìti'd•/ione bollata da un lodo probivirale obbiettivo e motivato che. invece di sottomettersi, utisiu-a di partigianeria l'intero Collegio probivirale eletto contemporaneamente e dallo stessa wngaioranza di. .voci che aveva eletta l'Amministrazione. Ne qui si ferma lo spirito di pcisecuzione di questo gruppo di individui die, con i loro atti, disonorano il partito al quale appartengono. Senza motivazione, ma con semplici cavillosi procedimenti, giustificati solo dall'insano odio verso i loro oppositori, espulsero dai ranghi sociali parecchi presentatori della petizione, altri punirono con so; spensioni temporanee da soci o con pubblici biasimi. Nò basta: alla persecuzione politica, fa riscontro la sopraffazione amministrativa. Vi ricorderemo, fra i tanti episodi, la sola tentai!! truffa per stornare la somma residua del Comitato Bambini Austriaci e l'erogazione a favore di Federazioni comuniste di altre Provincie, di diecine di migliaia di lire per spese elettorali. u Urge riportare la nostra Associazione alla sua tradizione di correità pratica amministrativa e di assoluta tolleranza politica. Il Partito Socialista, nero del suo passato, si rlpresonta. a voi con l'immutato programma d'azione che seppe dare al' nostro sodalizio il grandioso suo sviluppo attuale. Si presenta a voi con degli uomini, il cui nome e garanzia assoluta di integrazione e avveduta pratica amministrativa. « Domenica non potete essere assenti: partecipate alle urne, votate! Guài ai neghittosi, guai a ehi rinuncia al proprio diritto! Noi abbiamo assolto il nostro compito: torca ora a voi dimostrare che volete un'Amministrazione ordinata e rispettosa della vostra autorità: sta a voi scegliere tra le due liste: o quella che, ponendosi sotto l'usbergo del Partito comunista, ne tradisce il principio sostanziale, «la libertà», o l'altra, che vi garantisce rispetto e giustizia e che pone a caposaldo del suo programma là riparazione dell'enorme illegalità che espelleva dalle nostre Ale dei vecchi e cari soci, rei soltanto di non essersi piegati alle sopraffazioni altrui ». • A questo appello faceva., seguilo il programma che i socialisti intendono attuare se riusciranno vittoriosi dalla lotta elettorale, e 'quindi l'elenco dei nomi clic essi propongono ai soci per l'attuazione di tale programma j che sono i seguènti: Consiglieri umerali: Barberis Francesco, capo cantina A. C. T.; Bosco Tersillo. falegname; Bosco Giovanni, tranviere: Cusinalo Pollheslore. dipendente com.: Danubio Giuseppe, edile: Favarin Pietro, lavorante cai te valori: Ferraioli Giuseppe, falegname:■ Furlani Carlo, parrucchiere: Giovo Vittorio, metallurgico; Mosso Giovanni, litografo: Orla Elia, metallurgico; Pane Michele, ferroviere: Pleitsivino Giovanni, custode A. G. O.: Bava Oreste, Posta-Telegr,; Soragna Angelo, personale A C. i'.: Sestero Filippo, metallurgico; Tosso Delponte Elvira, maestra: Turco Giovannipellettiere. — Sindaci effettivi : Berlero Oreste. Poste-Tclegr.: Soragna Angelo, perso.uale Lcomapno Agostino, pompiere: Missaglìa Paolo, foto-incisore: Vanonl Ferruccio, metallurgico. — Sindaci supplenti: Bertocco Augustolavor.- Stato: Lento Armando, sarto; Mortara Achille, macchinista, — Probiviri effettiviBorghi Luigi, organizzatore: Gasca Enricomelico: Gdzzelino Enrico, tranviere; Scaletta tigo, avvocato; Vergnano Etnodoie, personale A. C. T. — Probiviri supplenti: Bronzo Domenico, artigiano: Ma.-.zucato Ettore, calzolaio; Omodeo Francesco metallurgico

Luoghi citati: Livorno, Piemonte, Torino