La Conferenza di Washington

La Conferenza di Washington La Conferenza di Washington vista dall'ambasciatore americano Roma, 16, notte. L'ambasciatore degli Stati Uniti, mister Childe, ha fatto al.Giornale d'Italia le seguenti dichiarazioni sull'andamento della Conferenza di Washington: « Tutte le notizie che mi pervengono indicano che la Conferenza del disarmo trae dall'opinione pubblica di tutti i paesi una crescente speranza ed uno stimolo per nuove intese sullo misure che l'umanità può prendere per evitare le tasse, gli sperperi economici ed 1 rischi di inutili equipaggiamenti militari e navali. Questo non dico senza essere al corrente. -Non lo dico nemmeno come persona che non vuole essere pratica o che fa seguire i fatti aMa propria volontà ». Mi si chiede dal fatti riguardo ai progressi della Conferenza, ed io traggo la mia risposta dai fatti e non dalla mia opinione dal mio desiderio o dalle mie spera.nze. Grande parte delle notizie mondiali attivano a Roma. Non accenno soliamo alle notizie di semplici avvenimenti, ma ini riferisco pure olle notizie che riguardano veramente la portata di avvenimenti più lontani ed il significato di sentimenti decisi e sicuri. Cosi, vedo con piacere a Roma, forse prima ancora che io si sappia a Washington, che i discorsi alla Conferenza e specialmente i suggerimenti del Presidente degli stati Uniti e quelli del Segretario di Stato signor Hughes sono stati ricevuti dal popolo itr.liano, come pure dal popoli di molte nazioni, altrettanto bene che dal popolo del. mio paese. Mi Consta inoltre che la fonte originaria di questa Conferenza, cioè il criterio pratico della popolazione americana, è più che mai animata dalla fede di buoni risultati ora che i delegati si sono riuniti. Se non fosse per altro, l'educazione della mentalità det miei connazionali e quella di tutta l'umanità giustificherebbero questo convegno delle nazioni. Gli odii e le passioni della guerra sono ora raffreddati. 11 mondo si trova di nuovo di fronte al futuro. Ora occorre discutere insieme con sincerità e pazienza. Gli uomini e le donne, che hanno visto gli orrori della guerra, che hanno sopportato il peso dei suoi sperperi, vedono chiaramente oggi per la prima volta la buona 0 mala fede di una politica nazionale. 'Essi continueranno a dispreizare una politica nazionale debole e timida sino al punto da non saper combattere una guerra autodifensiva, ma impareranno anche a disprezzare una politica avara e brutale,, che addossi sulle loro spalle, mediante intrighi, ostruzionismi 0 altri motivi, terribili dispendi per dei timori inesistenti o per una voglia sfrenata di impossessarsi dei beni altrui ». . " .desili unno uralico ,, — Quali sono le concezioni ed i propositi del Governo e del popolo degli Stati Uniti polla Conferenza di Washington? — fu chiesto all'ambasciatore. — Un idealismo pratico — rispose mister Childe — fu quello che suggerì al popolo americano ed al Presidente Harding l'idea di questa Conferenza. Quando si parla di noi, si dice sempre che siamo un popolo pratico. E' da notare che siamo pratici quando si tratta dello sviluppo di nuove risorse mediante il lavoro delle braccia o del cervello, cioè a dire quando si tratta di coniare dollari: ma quando si tratta di permettere la sottrazione di un dollaro dal possessore, allora siamo idealisti e noi crediamo che il Governo ed il popolo d'Italia siano d'accordo con noi. La verità è che soltanto la forza del timore e l'avarizia si opporranno alle soluzioni tecniche interessanti la limitazione degli armamenti, e la forza del timore e l'avarizia del mondo invece di rafforzarsi si indeboliscono. Il mondo ha imparato che quando le nazioni si combattono in una guerra moderna ed osano adoperare i metodi che ebbero il loro terribile sviluppo in quest'ultima guerra, non solo trovano un nemico di fronte a loro, ma tanto i vincitori che i vinti si trovano di fronte ad un nemico comune: la guerra, e la guerra è la rovina di ambedue le parti. Lei crede alla pace in Estremo Orftnte? E' assurdo farmi questa domanda perchè è ben conosciuta la mia comoleta fede personale in ima pace duratura in Estremo Oriente. I paesi più interessati hanno troppo da guadagnare nella cooperazione e troppo da perdere in un conflitto per essere spinti ad una tale follia. Vi sono persone in quei paesi come pure altrove, ohe per i loro interessi politici si compiacciono di predicare le loro dottrine di timore e di avarizia. Sarebbe difficile immaginare uno scopo più infame. k «1 precedente rievocato da Tittoni li Presidente del Senato', on. Tittont, richic sto del suo pensiero sulla importanza politica della iniziativa di Harding, ha dichiarato: Nel 1906 il Ministro degli Esteri inglese, sir Edward Grev, prese una iniziativa identica a quella attualo del Presidente Harding. Quasi contemporaneamente ci trovammo ad esprimere al nostro pensiero in modo pressoché identico, il Presidente del tempo degli Stati Uniti, Roosevelt, in un messacelo al Congresso americano, ed io in un discorso alla Camera italiana, L'allora Presidente disse con me come l'ora della realizzazione delle generose aspirazioni sul disarmo sembrava ancora lontana, ma che certo un giorno sarebbe venuta. L'affretta in questo momento un grande coefficiente: il gravissimo disagio economico e finanziàrio che travaglia tutti i paesi ed esige una. politica eh rigorose economie so si vuole evitare il fallimento »•.. E le discussioni di Washington, delle quali è prematuro portare un giudiziio sulla base delle brevi notizie telegrafiche pervenute, si svolgeranno in modo da farci vedere se sia sempre mantenuto, nella sua linea politica il medesimo concetto di vedute, che forse ora troverà applicazione in tutta la sua vastità, fra l'allora Presidente Roosevelt ed il Ministro Italiano. Il "soldato ignoto,, germanico L'appello di uno scrittore al popolo tedesco (Servizio meciale della Stampai Basilea, 16, notte. Tlli prof. Foerster sulla Menschheit, occen nando alla recente commemorazione fatta dall'Italia al Soldato ignoto, lamenta che • in Germania non si sia ancora pensato ad una tale cerimonia. Alcuni passaggi dell'appello lanciato dal noto scrittore al popolo tedesco meritano di essere riportati. « Soldato tedesco ignoto — scrive il prof. Foerster fra l'altro: — I tuoi meriti certo non sono minori di quelli dei soldati sconosciuti degli altri paesi, perchè un omaggio non ti sia res0 e perchè non si porti il tuo lutto e perchè non ti si dimentichi. Tu non hai più potuto credere che una vittoria dei tuoi cani militari servisse alla elevazione del tuo popolo; ma al contrario tu hai sempre dovuto renderti conto che solo la fine della concezione germanica di allora poteva aprire la via ad una Germania migliore. F.d è cosi che tu ti sei trovato nella trincea senza speranza, e che presentemente tu ti trovi in""terra straniera^ circondato ancora nella morte da una ostilità di cui tu non devi portare la responsabilità. La tua pa- tria continua a subire la maledizione del cattivo genio che, senza ragione e preraatu- ramente, ha gettato te e migliaia di tuoi si- mili nella tomba. La tua morte oscura non sarà riscattata che con una vita completa-niente nuova, da una anima purificata, che diverrà una benedizione per la patria e per il mondo intero ». !l prossimo Congresso areooaoiico internazionale a Soma Roma, 16, notte. Il Congresso della Federazione Aeronautica Internazionale, tenuto ultimamente a Madrid, ha stabilito che il prossimo Congresso Internazionale abbia luogo a Roma nell'ottobre 1922, a cura dell'Aero Club d'Italia, .