L'epilogo notturno del processo di Alessandria

L'epilogo notturno del processo di Alessandria L'epilogo notturno del processo di Alessandria pgiurati entrano in camera di consiglio a mezzanotte La febbrile attesa per il verdetto sull'atroce misfatto Alessandria, 12, notte. Alle 9,15, con un lieve ritardo sull'ora fissata, sono stale Marnane ripreso le arringhe. 11 presidente da lettura di una lettera spedita da uu boigo della provincia di. Firenze coda quale sì fa presente l'esecraada carneficina, invocando dai giurati un verdetta di piena colpabilità. Il pubblico commenta la lettera dell a- noniino scrittore che rivela quale profonda eco di pietose di orrore abbia avuto tale eccidio. Lo arringhe defensionali L'avvocato Fontana, avuta la parola, dopo avere reso un sinceno e profondo tributo di dolore alla memoria delle vittime, parla in difesa di Rosa Bailo e di Tombori Teresio, dei quali, doipo due anni circa di carcere preventivo, 6 sfata riconosciuta l'innocenza, e lo stesso procuratore generale onestamente ha ritirato l'accusa. Entrando nei particolari della causa l'oratore afferma che la Bailo non ha partecipato in alcun modo alla strage nè direttamente nè indirettamente. La sua colpabilità è così vaga ed imprecisa che non regge ad una efficace critica. Unica colpa della Bailo, se colpa si può chiamare, è la natura delle abitudini che la portavano a contatto con persone di malaffare. Del Tombari, che all'inizio della causa era definito come uno dei partecipanti al delitto a causa della cattiva riputa- zione nella pubblica estimazione e per 1 suoi riessimi nrp.-prit.nl i ò st.nr> flnnimpuup .mniA possimi precedenti, è stato finalmente provato l'alibi da lui invocato e confotrtato da nuove precise indagini esplicate dalla parte civile e dalla procura generalo. E pertanto egli è posto fuori causa. Per lo Spalla, dice, noti vi sono elementi sicuri di colpabilità. Il delitto fu compiuto indubbiamente da malviventi e lo Spalla avrebbe potuto prepararsi comodamente un alibi, come solevano fare i,n simili circostaiaze i malviventi consumati a tutte le eventualità, Il mattino dopo il delitto egli va alla stazione per recarsi ad Asti in cerca di lavoro, vivendo separato dalla moglie, e dovendo pure procacciati i mezzi di sussistenza. Smentisce che egli sia stato colà arrestato in compagnia di pregiudicati, bensì por ragioni di pubblica sicurezza., per cui fu rimpallato dalla Questura come avviene in simili casi. La storia della confidenza fatta, secondo l'accusa, dallo Spalla al Bocconi, sul colpo che si stava preparando', non regge ad utrin serena disamina. E' noto, d'altra parte, che il Bocconi l'ha ripetutamente smentita, ed il Belloni in pubblica udielnza non seppe coraggiosamente smentire o confermare la divulgazióne di tale leggenda. In merito al famoso colloquio avvenuto al Castello, fra 11 Land ini, lo Spalla ed il Castellano, ove si sarebbero accordati per mandare ad effetto il iruce proposito, non si possano assolutamente e vantaggiosamente ritrarre positivi elementi di colpabilità. L'aw'. Fontana conclude affermando vii essersi fatto il sicuro convincimento della innocenza dolio Spalla e raccomanda ai giurati molta serenità e imparzialità nel loro verdetto, ricordando 1 gravi errori giudiziari per cui furono oggetto di tanti danni e sciagure nei processi indiziari come l'attuale. Prende indi la parola l'aw. Suriano, in difesa del maggiore imputato, Roberto Landini. Accenna alla tragica notte, e sì domanda perchè la Laudonia Ciabatti, quando avverti i rumori dei ladri, non si armò della rivoltella per affrontarli e non avverti la sua padrona, e perchè questa non si affacciò alla finestra a chiedere aiuto. Dice che il Procuratore Generale fu molto abile quando parlò di premeditazione condizionata, perchè, in caso contrario, la sua requisitoria sarebbe andata . alla deriva. Non è del tutto persuaso che la Ciabatti sia stata colpita nell'atrio, tanto che l'Ugo Bassi disse che la donna era di sopra nella camera della mamma. Non crede che i. ladri fossero persone note alle povere vittime, perchè in questo caso, primo di allontanarsi, si sareibero assicurati che fossero tutti morti. L'Ugo Bassi nei suoi interrogatori! all'ospedale fece sempre il nome di Margarino e di Cesarino, e non mai quello del Landini. Gli assassini colpirono per uccidere e per sopprimere le vittime. Si voleva la strage della intera famiglia. Secondo l'oratore, vi è molto mistero in questo terribile delitto, e le lettere attentamente sfogliate provano che non si andava in cerca di denaro. E' vero che Si asportarono gioielli e che questi furono in seguito impegnali si Monte di Pietà di Asti, ma questa fu una simulazione, secondo l'ornare, un'astuzia probabilmente per sviare le ricerche dell'autorità. Gli autori del delitto avevano un'automobile e potevano con tale mezzo fuggire molto lontano, e non fermarsi ud Asti, città molto vicina al luogo del delitto. Contesta che alla povera Ciabatti siano state usate violenze. Contro il Landini vi è l'episodio del colloquio al castello, ma non ha alcun serio fondamento. Fra lo Spalla e il Landini, sempre secondo l'accusa, doveva esservi una intesa per effettuare il delitto. Ma niente in proposito è stato dimostrato con esaurienti ori gomentozioni. Dopo un breve riposo l'oratore l riprende il suo dire e nega che il Landini sia un delinquente nato, come ù stato definito dal procuratore del Re. Il Landini, contrariamente a quanto fanno i delinquenti comuni, si preoccupa della condannn avuta nel imi per il primo furio a Villa Bassi, e cerca con tutti i modi, ricorrendo in Anpello e in Cassazione, di ottenere l'assoluzione proclamandosi innocente. Non si possono ammettere atti di lussuria e di violenza, nò vi sono punti di contatto, come vorrebbe l'accusa, fra l'attuale delitto e quello del 1M2. Vi è nell'animo di tutti una profonda .-uiirgestionc per aggravare la posizione dell'accusato, e se questa siiggeI sticne è anche in quelli che non hanno ragioni di rancori.' contro di lui, deve ossero maggiormente radicata negli altri Le donne non percepiscono bene e non ripetono bene- La teste signora Maria Bassi, che è donna, e non vede favorevolmente il Landini. può aver detto cose non esatte. Essa si dimostrò troppo interessala olla causa; può aver intravisto e aver male riferito. Il difensore si dllunua poi per tentare di dimostrare che l'accusa non è riuscita a Smentire l'alibi del Landini. Parla del colloquio di questi con lo Stocchino e la Bailo. Cont'nuando a discutere .sulla deposizione della signora Maria Bassi aggiunge di non esser possibile che la teste possa aver controllato cosi esattamente, come essa afferma, l'entrata e l'uscita del Landini in casa sua, e aggiunge non essere provato che in mezzo a tutto il sangue in cui il Landini. sermid'i l'accusa si sarebbe trovato nella rasa del delitto, ne sia. uscito con una nuasi invisibile macchia ad una manica, che n°n è ancora provato essere rli sanene umano malgrado il referto medico, cosi termina l'arringa: ma l'oratore si riserva ad ogni modo di ritornare sull'argomento se scià il caso. l"er i «Saie osti L'accesso all'aula del palazzo di giustizia riesco nel pomeriggio oltromodo laborioso o diffìcile. I coitili, -e scale ecl i corridoi del):: Ceto di Assise sono lucro libilnìente stipali di pubblico, clic si contende tMsiòsamerìte il passo, malgrado la severa vigilanza dei carabinieri i quali faiicano non poto o regolare I entrata nell'aula, il cui aspetto, è impres sionaote. ■ L'udienza è aperta alle 15. E' presente anche l'a.vv. Sardi, che chiamato a Roma per uno causa vi era stato M'attenuto a ca| gione dello sciopero, ferroviario, t'ali dicliia. ia di nrm prendere In parola a difesa dei coniugi CastiOllanó>Silla, sia perchè i! procuratore generale ha nella sua requisitoria di ieri annunciato di ritirare l'accusa nei loro confronti, sia perchè parleià l'aw. Fausto Costa. Sorge quindi a parlare l'aw. Costa stesso, il quaio premette che la difesa dei Cartellano si è sentita quasi assente nel dibattimento: se gno che la posizione dei due coniugi era fin da principio da tulli considerata favorevole o liquidata. Entrando poi nel merito, e rilevando che si fa colpa al Castellalo di non aver udito nulla nella notte del fa;to. afterma che non poterono udire essi, se non udirono gli abitanti della vrlla più vicina, compresi i testimoni che deposero di essere rimasti svegliati tutta la no^e. Sostiene poi che Ir frasi pronunciale dagli accusati subito dopo l'arresto, non possono èssere interpretate come confessioni di sapere qualche cosa del l'orrendo misfatto. « Sono piuttosto — dice l'aw. Costa — il prodotto naturale dell'animo semplice dei Castellano, turbato profondamenle dalla terribile accusa che a loro veniva fatta. Ricorda infine che il famoso colloquio fra Laindjni e Stocchino, non avvenne nell'o- steria. del Bersaglio, bensì sulla strada di Vho e perciò i Castellano non vi presenziarono. Avessero tuttavia anche saputo qualche cosa, altro è la scienza del delitto e altro la complicità a termini del Codice penale. Ma l'argomento più convincente a difesa dei Ca cdc sono incensurati: e buoni lavoratori, e la e stellano, è il contrasto profondo assoluto fra1 gì precedenti e la natura degli Imputati che'"normità del triplice omicidio. Tale incapacità a commettere, anzi a concepire soltanto il delitto, unito alla mancanza completa di indizi seri, avrò, il suo peso pressoi i giurati, che risponderanno negativamente al quesito che sarà loro sottoposto ». Il difensore termina con una calda perorazione, che viene accolta dagli applausi del pubblico. Il secondo oratore di l'urte Civile Prende poi la parola l'aw. Baravalle di parte civile. Egli durante il dibattimento si è sovente detto trattarsi di un processo indiziario e dalla maggioranza dei prqfani del pubblico tale affermazione è stata interpretata nel senso che si tratti di un processo in cui manca la prova della colpevolezza. Questa interpretazione è un gravissimo errore. Indubbiamente questo è un processo indiziario, ina poiché l'indizio è un vero e proprio mezzo di prova si deve più rettamente concludere Mrtì di tìa nroceM d clawvrde trattai si ai u'ni processo in cui ia prova aena 2edstdlclupltesrczccolpevolezza è data da indizi, i quali, quando siano precisi, gravi e concludenti, possono coistituire anche la base di una dichiarazione di colpevolezza. Ritieioe pertanto che almeno tre a quattro persone abbiano preso parte al delitto, che deve aver richiesto lunga ed accurata preparazione da parte di alcuni elementi locali e la collaborazione di elementi forestieri, che si incaricarono di portare via la refurtiva. Dimcistra che 11 delitto dovette svolgersi verso le due e che le famose » galline» uei colloquio Landini-Stocchini altro non erano che i gioielli della trucidata signora Bassi. Passa in seguito a parlare, delle responsabilità specifiche della Ballo, del coniugi Castellano e del Tombari, e pure ammettendo che le risultanze processuali non abbiano stabilito la loro responsabilità in linea, del triplice omicidio e del mancato omicidio; dichiara esserci indubbiamente qualche cosa che fa sospettare circa una complicità dei Castellano con chi avrebbe dovuto rubare. L'oratori tratteggia poi la figura dello Spalla accenna al suo arresto ad Asti assieme ad altri pregiudicali, al suo inesplicabile rilascio, malgrado le ben visibili graffiature che recava al viso ed al successivo nuovo arresto. Richiama l'alibi fallito e tutta la serie di contraddizioni in cui cadde nella narrazione delle sue peregrinazioni e nel tontativo di Spiegare le cicatrici rimastegli sulla faccia: ricorda egli pure la nota frase dello Spalla circa il « colpo che nessuno sarebbe stato capace di mandare ad effetto all'lnfuori di lui. Invano lo Spalla cercò di smentire 11 testo che affermò questa circostanza. Invano egli negò di avere in carcere (dove trovavasi detenuto per altri motivi insieme col Landini prima di essere accusato del fatto di Villa Bassi) imposto ai Castellano di noti rivelare qualsiasi cosa sul fatte stesso pena la morte; invano cercò di negare altre precise circostanza: le sue negazioni furono spezzato dallo recise affermazioni dei testi. Egli non volle mai dire perchè, subito dopo il delitto ebbe a recarsi ad Alessandria e ad Asti, dove fu arrestato tre giorni dopo che una persona, mentendo le proprie generalità, aveva impegnato in quel Monte di Pietà parte dei gioielli rubati. Per-. che tutto questo dal momento che egli trova- vosi in carcere per fatto diverso e rispetto al-1l'eccidio l'autorità non aveva ancora neppure"pensalo a piocedimenti contro di lui? Egli adunque non ho saputo portare olla sua difesa una sola circostanza che resistesse e si mostrasse vera, mentre contro di lui la partita passiva reg.stra tali e tanti indizi concludenti e decisivi da non esserci più dubbio alcuno stila suo. colpabilità, E poiché egli fu tra coloro ohe lottarono per annullare la resistenza opposta dalle povere vittime fino a riportare i segni gravi ed evidenti, non è men certo che egli deve rispondere del triplice omicidio e del mancato omicidio al pari del Landini. che della orrenda strage fu indubbiamente l'esecutore principale. Landini, l'anfore principale della carneficina Quanto alla colpevolezza del Landini, l'aw. Baravalle, che parla da quasi quattro ore fra la più intensa e favorevole attenzione del pubblico, che stipa letteralmente l'aula, dice che non è necessario rinnovare l'esame minuto e analitico, dal momento che le prove sono emersò ben chiaramente durante lo svolgimento del processo. Farà perciò un rapido riassumo. Londlni, al part di Spalla, non ha se non un bilancio inesorabilmente passivo. Egli pure arrostato, ha prospellato un alibi Interamente caduto* Disse di essere rincasato alla sera del ló allo ore 10 e dì essere uscito il giorno dopo alle ore 8. Indicò una teste che invene l'ha smentito in pieno, dicendo che non solo epli ei'a stato fuori di casa tutta la notte, ma che il mattino del 16 rincasò 'soltanto verso mezzogiorno. Caduto l'alibi, si sono potute accertare invece circostanze formidabili e decisive di accusa. Giorni prima del fatto fu sempre veduto anche nella casa ili via Matteo Bandelle con faccio sospette e forestiere. Alla sua amante. Ada SfogllQtti promise di fare un regalo di gioielli appena avesse portato a compimento un prossimo buon colpo. Allo Stecchini il giorno 12 o 13 febbraio, segnando la villa Bassi, propone che egli pure partecipi al furio che. vi si tai'à prossimamente Lti sera del 15. verso le 32,30, è venuto nella rasa equivoca con forestieri, uno dei quali, smaniando l'orologio, dirà: Andiamo, ragazzi è l'ora II giorno dopo, sulla via e nella casa ' di malaffare, si fa notare per la. sua inquieto-1 dine molto stronn e sospetta. Arrestato, sono notate sui suoi abiti, medio, sulla giacca, macchie di sangue recentemento lavate, clip la prova dirà poi essere quasi certamente di sangue uireno. Lu prova non fu assolutamente decisiva, proprio in conseguenza della diluizione delle macchie per effetto della lavatura. Inoltre perchè il Landini, che afferma potersi li-altare di macchio di sangue di cavallo, per aver avuto lineilo giacca alcuni mesi primo dal macellaio Grassani, ha creduto doverla lavare proprio il mattino del lunedì'' \ parte il rilievo che quel macellaio deposi' trattarsi di una giacca nuova, dt cui egli non ivcVa mai rilevato alcuna macchia, anche perchè non se ne serviva mai durante l'esercizio del suo mestiere, vi sono poi le ninrsiraiuiv. Celle vittime che i periti affernìann coincidere con l'impronta della dentatura del Landini ed Infine lo terribile corrispondenza di quanto egli fece a danno della giovane rocrazzs mentre con alcuni compagni nel 101? stava rommettontln un furto a danno dolio sv=sa Famiglili Bassi e l'oltraggio ripugnaiii," ohe egli tentò indiihhiampn'e rli commettere ■-•ul corpo moi'm della Laii.loniia Cianatii. oon.p attestano le traceie di violenza riscontrale sui corpo di e=sa. Terribile corrispondenza clic rivnia le stesse nn<e caratteristiche di grave degenerazione. Egli pure fu ndunque. per tutti 'iitesli indizi e per gli nitri che l'oratore l'in r-'rwìuto di non dover più rlU • .re, uno degli 'Ultori rp»l!o strage e luìin lascia supporr" p creiiPi'e che egli sia ou/.i stato radiare prini.i'.•mlo dell'orrenda rarneiìcina. L'oratore conclude dicendo di sentirsi nell'animo la legittima soddisfazione che gii viene dal dovere scrupd'.osamente compiuto. Oro incca ai giurati compiere il loro. Dice che su di essi è rivolto lo sguardo di micliaia e mi•li"ia di persone, che non intendono premere sulla loro coscienza, ma che attendono tulle una giusta soddisfazione e'"e li contorti del', dolore profondo che la rievocazione dell'immane delitto ha ogcji ravvivato. Ricorda er' ha narole di pietà vivissime, che commuovono Intensamente l'uditorio, per la fedele T.andn-nia -Ciobitli, per la misera signora Bassi e per '.'innocente Bn.-Pita e rievocata nell'aula la Il-ui-o dell'infelice litro-Bossi termina dicendo: » Sono certo, signori giurati, che la giustizia di Dio darà a suo tempo il meritato costino ai colpevoli ancóra opei sconosciuti e sono egualmente certo che se la forza miracolosa che contese il novero Ugo alla morte, vorrà un giorno ridestargli l'intelligenza dai doloroso sonno in cui trovasi ancora immersa, Iij giustizia umana gli darà il conforto di ap prendere che contro i colpevoli, noti e qui pre senti, esso seppe comporiarsi senza esitazioni senza velleità e senza debolezze ». L'aw. Ba rovalU—r-hn tin nnrlntn nnr niron ptnnllA ore consecutive, è alla fine calorosamente applaudito e complimentato dal presidente, dal Procuratore generalo e dagli avvocati tutti. I silurati sì ritirano L'udienza, interrotta dopo la fine dell'arrin- ga dell'avvocato di parte civile. èf ripresa ape " " ""~ 20.30. La ressa è enorme, incontenibile. Si fanno sgombrare con da forza i corridoi, le scale e i cortili del palazzo di giustizia, fra il viro disappunto degli ultimi accorsi che non possono cosi offrirsi lo spettacolo finale di questa tremenda tragedia. Ma i curiosi non si arrendono e attendono pazienti e rassegnati sotto le finestre del Tribunale, in piazza dei Duomo e in via Parma, che loro giunga l'eco di qualche frammento dì queste decisive battute. Nell'aula l'atmosfera è quasi irrespirabile e più di una signora è portata fuori svenuta. L'attesa per l'arringa deU'avv. Iachino. 1 ultimo difensore dell'accusato Spalla, è vivissima. Data l'ora tardissima, non mi è possibile anche in breve riassumere la brillante, poderosa ed efficace parola dall'oratore. Egli ha sviscerato minuziosamente e diligentemente tutti gli elemenli della causa, emersi dalla lunga discussione. _ Dcpo una breve sosta, prendo ancora la parola, in difesa del Landini. l'aw Suriano, che replica a lungo sopra alcune argomentazioni dello. Parte civile, facendosi anclit richiamare più volte dal Presidente. E' mezzanotte. L'aula è fatta sgombrare. Gli imputati sono fatti rientrare in guardina. In questo momento i giurati si radunano per pronunciarsi sui cento quesiti proposti dai Presidente. VEDI ULTIME NOTIZIE. . eerto punto da lettura di una, lettera da 1«l m-evuta dal manto Cnviel nella auale egli " " " """ " " ~" " La donna che non seppe uccidere L'udienza dèi verdetto Tr, 12, l't* Una grande folia si accalcava stamane dinanzi alla Corte di Assise nella speranza di poter assistere all'ultima seduta di questo processo che tanto interessa,mento ha suscitato nella nostra città. Pochi però sono i fortunati e tra questi «'.cune signore che riescono a' penetrare nell'aula davvero ristretta, sicché la maggior porte del pubblico rimane fuori dell'Ingresso. La folla va sempre più crescendo neif.o ore serali in attesa della sentenza che però non si potrà avere che aile ore 2 di stanotte. k Apertasi l'udienza, il procuratore del Re ayv. Adolfo Gargano ha pronunziato la sua requisitoria. Il giovane magistrato, dopo avere descritta la figura del marito Pietro Crivicl, nonio ili grande nobiltà d'animo, definisce il dramma, non dramma, passionale, ma epilogo del pervertimento di ogni senso morale in cui erano caduti i due accusati. Analizza con sottile disamina gli stati d'onimo che condussero i due amanti alla grave decisione di sopprimere il marito e tutti gli atti preparatori compiuti freddamente con cinica premeditazione per compiere i! delitto. Egli dunque vede nella siculazlone della tentata aggressione a scopo di l'urto un trucco cosciente, un trucco banale che dimostra come la Crivicl non avesse altro scopo che quello di trarre in inganno le autorità ed intralciate ie indagini quanto più a Iranno possibile. Non infermità di mente quindi ma coscienza, completa. Il Pubblico Ministero finisce la sua stringerne requisitoria chiedendo un verdetto di piena condanno, per gli Imputati. A lui seguono gli avvocali di parto civile e deilì difesa tra cui l'aw. Wondrich, che ad innova il perdono alla moglie. « Nel momento in cui si avrà la sente aza. scrive il marito, sarò lontano da Trieste e mi permetto quindi di invocare dai giurati quella clemenza che il mio animo ha già elargito verso l'infelice Ada » Terminata la discussione alle ore 24 l giurati entrano nella camera di deliberazione. Qnattro anni e nn mese di reclusione ad un borsaiuolo [Tribunale Penale di Torino). Abbiamo narrato le vicende di quel singolare tipo di borsaiuolo intemazionale, Ercole Michieli d'anni 66, vecchio di anni e di esperienza di gai.'era e arrestato sere sono al Cinema Ghersi In flagrante borseggio d'un portafogli contenente 7fX) lire. La sua fedina penale conta una ventina di condonne, tra cui una a 15 anni presa a Bruxelles per tentato omicidio. Complessivamente ha -scontato 27 anni di reclusione ma, a quanto sembra, non gli sono bastati! E così lavora per Unire la sua esistenza tn carcere. Comparso per direttissima eccepì che voleva essere difeso dal suo avvocato di fiducia aw. iCamoH-etto: eppoi che voleva provvedere alla efficace difesa della sua innocenza e della sua abitudine al i,avoro con nuove testimonianze. Èra in altre parole, con quei precedenti penali, una dilazione che il. chiaro Èrcole Michieli pretendeva. E cioè un perditempo per la Giustizia. Ma siccome il codice di procedura gliene dava diritto, il rinvio gii fu concesso e ieri la causa fu ripresa. Però le cose rimasero al punto di prima. L'agente Investigativo Madonno, specialista nel riparto borsaiuoli, che aveva proceduto all'arresto, confermò la sua deposizione aggiungendo anzi qualche nota caratteristica su questo vecchio delinquente che nel suo mondo è conosciuto col nomignolo di guerra « Baorot ». L'imputato aveva deito nella precedente udienza che vo'.eva, a mozzo di testimoni, provare che da parecchi anni risiede a Torino dove lavora. Ma sarebbe stato pericoloso per l'imputato specificare e provare il genere di lavoro a cui dedica la sua bella attività, per cui nessun teste ha potuto presentare alla nuova udienza, Venne a ' deporre invece 4 inserviente del Cinema Gher1 si e il nuovo teste disse di avere trovato il portafogli borseggiato in terra a pochi passi dal borsaiuolo dove costui l'aveva gettato vistosi scoperto — insieme al ferro del mestiere, li tradizionale « sacagno ». Quindi testimonianza disastrosa. Neanche il suo avvocato di fiducia — come era do immaginarsi — si ò presentato, onde anche questa volta fu difeso d'ufficio. Il tribunale ha ritenuto opportuno, dato l'Individuo, di gravare la mano. Nessuna, pietà per questo vagabondo Invecchiato nel delitto, I giudici lo hanno condannato a 4 anni e un nie.se di reclusione e a due unni di vigilanza Cioè uscirà di carcere — so uscirà — a 70 artni suonati... Un appello dei Sindaco di Bergeggi per i danneggiati dall'esplosione Gonov; , 1'/, Il sindaco di Bergeggi, paese distrutto dalla esplosione del forte di Sant'Elena, rivolge un appello alla stampa ed a tutti i sindaci d'Italia, invocando il cuore della nozione, che ancora vibra al ricordo della celebrazione del milite '.anoto, perdio sia generosa verso tutti i feriti e danneggiati dall'immane esplosione e perchè i soccórsi giungano solleciti. L'appello invita i sindaci di tutto le città e paesi del regno a voler fare una piccola offerta di almeno 10 lire, che pntrò essere inviata per cartolina vaglia al sindaco di Bergeggi (Liguria). 11 sindaco di Bergeggi esprime la fiducia che non vi sarà paesello dell'alpe o borsa-41 de! piano che inanellerà all'appello, e inn'u-and'j (he quéste cartoline giungano a migliaia e migliala di tutto il Begno, rmgrizi-i gli Italiani. Siete ifaliami ? Sì. Allora Muori ! (Sert'tzio speciale della Stampa) Ma si"H~, 12. notte. Un inqualificabile quanto odioso delitto è stoto commesso ieri sera verso le ore nove, nelia Bue Milton o Marsiglia. La cinquantaduenne signora Giacinta Volli, slava rincasando, quando venne avvicinata da uno sconosciuto, che le domandò, bruscamente: — Siete un'italiana, voi? La signora Vottl per quanto sorpresa dalla strana domanda, rispose affermativamente; ed allora lo sconosciuto si gettò furioso su lei, gridando: — Al.ora muori! — E ia colpi con due coltellate al peìto, dandosi poi a fuga precipitosa. La povera signora cadde svenuta. Qualche istante dopo, alcuni passanti la trovarono immersa nel suo sangue; e si affrettarono a portarla prima ai.a Permanenza e poi ll'Ospedale Hdtel-Dieu, dove rinvenuta, potè arrare la selvaggio aggressione subita La llzja ha aperto un'inchiesta su questo quasi