L'importanza della Sezione manoscritti alla Biblioteca Civica di Torino

L'importanza della Sezione manoscritti alla Biblioteca Civica di Torino L'importanza della Sezione manoscritti alla Biblioteca Civica di Torino Nel 1881 veniva partecipato al Municipio di Tosino il legato fatto dal conte nob. Augusto di Cossila della collezione d'autografi d'uomini Illustri composta dal padre del testatore, conte Luigi, che fu conservatore del Regi Archivi di Corte. Intento preciso dell'illustre cittadino era che tali importanti documenti non andassero dispersi, siccome di tali cose spesso avviene, e appunto per ovviare a tale pencolo egli li lasciava ad un corpo morale, che non muore, cioè al Municipio lira questa una prova d'affetto dell'illustre cittadino verso Torino, epperò 11 Consiglio comunale con riconoscenza accettava il prezioso legato. il conte Augusto Nomis di Cossila apparteneva — scrive Paravicina — a quelle operose famiglie del patriziato subalpino che, aliene dal disperdere la loro fortuna in una vita d'ozio o di lusso provocante, dedicavano invece le energie della mente e del braccio in servizio del proprio paese. Giovanissimo entrò nella carriera amministrativa, dove tosto venne apprezzato per acume d'ingegno e per non comune senso pratico : e cosi dapprima fu intendente in Piemonte ed in Liguvja. poscia intendente generale a Cagliari, indi sindaco di Torino (1860-61) per passar tosto prefetto a Palermo ed a Genova; dovunque l'opera sua fu imparziale e vantaggiosa alle amministrazioni e queste qualità perspicue gli apersero le porte del Senato, dove prestò opera diligente ed assidua, n padre di lui aveva avuto occasione di comporre una copiosissima raccolta di autografi ricca di oltre diecimila fogli volanti, che, accettata dal Comune di Torino, fu dapprima conservata al Museo Civico, ma dopo alcuni anni, nel 1892, ne venne deliberato il trasferimento alla Biblioteca Civica, sede naturale per tal genere di materiale, giacché al Museo Civico non potevano gli autografi essere dati in consultazione del pubblico con evidente danno degli studi storici. Per dare un'idea dell'importanza di tale ricca raccolta valga la citazione dei nomi di alcuni illustri personaggi a cui gli autografi si riferiscono. Tra gli uomini di Stato-. Bogino, Boterò, Cavour, Colbert, Gronrwell, Danton, D'Azeglio, Manin, Marat, MetlerniK, O' Connell, F.obespierre, Pellegrino Rossi, Santorre di Santarosa, Talleyrancl. Thiers, ecc., ecc. — Tra i generali : Bava, Fanti Garibaldi, Lalayette, Masseria, Nelson. Napoleone I. Oudinot. Wellington. — Tra gli scienziati: Allioni, Balnas, Condorcet. Galilei, Jenner, Langragia, Lalande, Lavoisier, Leibnitz, Liebig, Linneo, Malpighi, Newton, Parmentier, Plana, Puccinotti, Reaumur, Redi, Vassalli Eandi, Volta. — Trai filosofi, letterati, giureconsulti: Alfieri, 'Arici, Ariosto,. Baretti. Rerchet, Beranger, Brofferio, Byron, Chateaubriand, Cousin, Demesitre. Descartes. Erasmo da Rotterdam, Fauricl, Fénelon, Filangieri, Filicaia, Foscolo, Gallupni, Genovesi, Gioia, Giordani. Goethe^ Goldoni, Guerrazzi, Hugo Kant, Klcpstock, Kotzebue, La Harpe, Lamartine, Lamennais, Leopardi. Machiavelli, Maffei, Magalotti, Manzoni. Mazzini, Metastasio, Montesquieu, Monti, Mus3et, Nicolini, Pellico, Pignot.ti, Pindemonte, Fomagnosi, Rosmini, Scialoia Schlegel, Scott, Scribe. Spencer, Sue. Tiraboschi, Tommaseo. Vasari, Voltaire, Zeno. — Tra gli storici : Ammirato, Balbo, Botta, Gantù, Cibrario, Colletta, Denina, Giannonc, Guizot, Thesauro. — Tra gli artisti: Canova, Guarini. Juvara, Malibran, Mendelsshon, Meyerbeer, Rossini, Rubens, VanDyck, Verdi. Numerosi sono gli autografi di Principi dr-lle Case di Austria, Baden, Baviera, Este, Francia, Inghilterra, Spagna, ecc. La Casa Savoia vi è rappresentata da circa ottocento autografi, di cui il primo è di Ludovico di Savoia; circa 700 autografi sono di Cardinali. A questo ricco fondo di autografi in fogli volanti pervenuti col legato Cossila, sono da aggiungere altri minori fondi pur essi molto pregevoli, pervenuti coi legati Pallavicino Trtvulzio, Capelli. Caletti. Oltre agli autogran anzidetti la Biblioteca possiede pure dei manoBcritti a volumi, fra i quali ci limitiamo a ricordare il manoscritto autografo della Francesca da lìimini del Pellico, con una dedica a Gegia Marchionni. Importanti per la biografia d'una gloria piemontese sono gli autografi di un grande fisico chimico italiano, Amkdko Avogadso, che pervennero pure co] legato Cossila. Chi sia stato Ameden Avogadro, la grande influenza che ha esercitato nel prorrreRso delle scienze chimiche non è qui il caso di ricordare. Oui ci limitiamo a ricordare corno nel 1811 l'Av/isradro formulasse le sue famose leggi sulla costituzinna molecolare dei corpi e cioè « volumi eguali di ga.s differenti nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione contengono esimi numero di molecole ». Orbene, siccome nel 1911. cioè cent'anni dopo la R. Accademia delle Scienze di Torino, con nobile pensiero, intendeva solennizzare tale ricorrenza con una pubblicazione storica e con una seduta onoraria alla sua sede per mettere bene in evidenza i mpriti dell'Illustre scienziato, cosi parve per quell'occasione doveroso ordinare onrnnionmente l manoscritti scientifici dell'Avogadro in modo da renderli presentabili a quezli studiosi della storta della chimica, per 1 quali tale materiale poteva offrire un interesse del tutto particolare Era un paziente lavoratore e ne fanno fede 1 suoi copiosi spogli delle letture che periodicamente faceva delle opere scientitlcne ciie più da vicino riflettevano le sue ricerche fisico-chimiche. Sono pagine d'una scrittura finissima, fittissima, di dil'lleile faticosa lettura, ina che conservano attraverso una lunghissima serie d'anni la loro fisionomia: pensi il lettore che l'Avogadro ancora nel 1854 appuntava le sue letture, cioè in età di 78 anni, appena a distanza di due anni dalla sua morte avvenuta nel 1856- Fenomeno grafico curioso, che facilmente si avverte percorrendo i volumi dei suoi autografi, è che, man mano invecchiava, la stia scrittura perdeva l'alineamento orizzontale lineare (scriveva su carta non rigata) ed assumeva una notevole obliquità sulla pagina. Valeva realmente la pena di procedere a quel lavoro di riordinamento, il anale venne eseguito formando dei suoi scrìtti 75 volumi e compilando un cataloghetto sintetico: invero nel voi. II si trova precisamente la fondamentale monografia della legge di Avogadro : « Essai d'une manière de dóterminer les masses relatives des molécules élémentaires des corps et les proportions selon lesquelles entrent dans les cornbinaisong •. Formidabile lavoratore l'Avogadro ! Questi .75 volumi rivelano, nella loro aridità, una mente ordinata costante nel seguire il metodo di studio adottato. Colossali le letture dell'Avogadro! Come il Gioberti, l'Avogadro leggeva ed appuntava sempre instancabilmente ciò che più lo colpiva: ce lo dimostrano questi 75 volumi di 700 pagine ciascuno circa, i quali, fra le minute di memorie originali, contengono miscellanee di note, appunti, memorie, riassunti intorno alla matematica, astronomia, fisica, chimica, ecc. Dal 1829 tale lavoro di spoglio si fa regolarissimo, tanto che si poterono formare da quell'epoca tanti volumi quanti sono gli anni, a mo' di annuari, ognuno dei quali è corredato da indice dall'Avogadro stesso redatto per facilitare le ricerche- Per la storia della scienza (ed in questi ultimi anni si nota un salutare risveglio negli studi storici delle varie discipline) questi ?ó volumi meriterebbero un esame accurato per parte del competenti.