La pietosa testimonianza del piccino unico superstite della famiglia

La pietosa testimonianza del piccino unico superstite della famiglia Il delitto di Tortona calle Assise eli .^lessiaiticlriai La pietosa testimonianza del piccino unico superstite della famiglia j do. N. 2. ! il P. M. domanda allo è arrivato a Asti. I Spalla: — Sono arrivato-in Asti la sera ste Alessandria, S, som. l'udienza di sabato del nroces«o contro i P«^"^ pei il pimclpaie impui,,to, il i.aiiuini. iniai-ii, ^Vl »%%??lXoKX»1%^ tr in e la. notte del delitto 1 a\renne passala, ti .in- quinamónte a casa, dormendo, uscendo: di casa versoi !>,30 del mattino Ora la l«drona «Mia casa dove aluta la famiglia Landini 1deMarla Bassi, ha deposto Il Landini la 'notte del delitto er stato f ori di, casa, e non vi ora. rientrato che a mezzo- giorno del giorno successivo. La Lassi nalor- nito vari particolari per conici mate questa c.irrostanza, rilevando 1 mot ni pei 1 qiial essa seguiva con interesse 1 movimenti del Landini. Anzi, appena al mattino del. lunedi conobbe la notizia del delitto, siamo 1 suoi sospetti caddero sul Landim, e anche per quo- sto lo sorvegliò per vedere quando sarebbe rientrato. Il Landini, di fronte a queste a.u-ei- inazioni cosi •categoriche, tentò di piotesiare, ina notai portò alcun sussidio di mOjtiU suo proteste. Il fratello della bassi ha conici- mato pienamente le circostanze esmis 0. da a teste precedente. Queste don deposazioni1 la 111 processo indiziario come il presente .manno certame}.ite un grandissimo peso. I/orì'akio clic non ricortla ,- . ™,„„ -, »,„.„ niir> ni Ludienza di slamane si apio ano oie ni oirce l'in dulie ore 0 il pubblico ha incornin- ciato" ad affollare l'aula, che all'inizio della udienza, è interamente stipata. Quando entra nell'aule l'ultimo supèrstite dell'orrenda stra- ge di queliti perite, il piccolo Ugo Bassi, tic- cohipagnato dal suo nuore, un senso di vivis- sima commiserazione 0 'di commoziola'e inll- iuta ci manifesta nel pubblico e noi giurali. (Hi sguardi di tutti si rivolgono pietosamente su questo piccolo orfano, sopravvissuto per un miracolo' alla strage. Soltanto gli imputali chiusi nella gabbia nòto' hanno un moto, (non lili "osto di "commiserazione e di pietà; re- stano freddi e Impassibili davanti a lauto stra- zio Sfuggono eli sguardi della folla irosa. 11 pòvero bambino, esile, brunoi, delicato, vesti- 10 elegantemente di nero, allarga i suoi gran- di ocelli profondi e ncrissimi sotto l'arco pre- ciso di due ferite sopracciglia. Sembra spor- dine) in tale ambiente, fra. tanta, gente. Egli presenta urna profonda depressione al capo, Una larga cicatrice tosiimonia tutta lo ferocia idi. chi lo ha colpito r -nella notte terribile. Ha una costante Irrequietezza al viso ed alle maloi e alle gambe, conseguenza questa della legione riportata, oltre all'arrosto, che sembra. ormai irreparabile, della sua intelligenza, ' intelligenza, di affettuose i patroni di Vvvocati Baravalle e Flore. sua L'Ugo Bassi viene, fatto oggetto curo speci almeini.o, da ^parte « parte civile 11 i- snondè loro però cm una coita, vivacità, la nuale ^ invece soltanto manifestazione di quella agitazione elio, tutto lo pervade 0 noli lo lascia mai. . ,„ \perta l'udienza il presidente eav. Nasi, lascia in libertà il giurato Porta, il quale bil avuto la disgrazia di perdere ieri la fluii e io sostituisco col giurato Baroni. Poscia chiama "anche il' maresciallo Cucchi: — Ha preso informazioni circa il tempo ed il luogo 111 cui fu arrestato lo Spalla? Cucchi- — Lo Sonila e stato arrestato la sera del 27 febbraio 1920 in Asti. L'arresto 0 avvenuto dallo ore 21 alla mezzanotte. II 1> marzo lo Spalla In ìradono in Asti e Vii la rilancialo in libertù. Fu arrestato ner misura di pubblica sicurezza in pia/za San Secon- spnlla in che giorno a G l sa del 18 circa. Andavo in cerca di lavoro. pres, : '.— Andavate a cercare lavoro alio nove di sera? , , .. L'o.w. Baravalle chiede di chiarire la posizione dello Spalla. - Spalla: — Mi hanno arrestato il Kì giugno per iestone ad una guardi;: notturna di Tortona l'ili condannalo por questo latto a sei mesi dalia Corte di Appetì-, di Casale. Avv. Flore : — Dopo il 10 giugno non fu più in liiicrià* Spalla: — Espiai tutta la pena e fui trattenuto. Il teste dopo altre contestazioni di secondaria importanza è licenziato. Ed e. la volta (b-! povero Ugo Bassi- Nell'aula vi è un movi! ionio generale ili compianto e di pietà. 11 disgiaziatò ragazzino è portato su di una sedia. Per alzarlo e farlo vedere al giurati è tenuto dall'avvoc.'ito Ploro, perchè, come rj noto, i- stato colto da un tic nervoso dipendente dalle ferite riportate. Gli sono rivolle molte domande 11 cui égli risponde con indifferenza ti 111 jli'bi e molto pianò, tanto che 11011 è 1 niire unti, quello riosiisibile , non che dice. Egli non ricorda più nulla con precisione; sembra che la sua vita si siti fermata alla violenza subiti davanti allo strazio della mammà c della s rolla trucidale soi'o i suoi occhi-. Nei siili occhi sembra ancora si rifletta -l'immagine terribile. E' circondalo dal presidente, dai giurati, dal Pubblico Ministero e dagli avvocati. Capisce, in ultissima- le domande che gli vengono rivolte, ma il suo cervello non può comporre bene il pensiero e rispondere. Du¬ cile gli assassini erano in sette, c'era anche una donna. Erano lutti mascherali, iutìa la famiglia si trovava giù a letto quando la serva e la mamma, iurono svegliale dal]'abbaiare del cimo. La bestia continuava ad abbaiare 0 la mamma la invitava a smetterla, Improvvisamente comparvero nella camera gli assassini. iLa mamma, rivolta, verso dì Ioio gridò- Vigliacchi! assassini! Andatevenel Ma uno di essi le diede dapprima uno schiaffo provocandolo una forte emorragia e quindi la colpi con ini palanchino. A questo punto il piesidonte fa vedere.al ragazzo i! palanchino c'.:e si trova tra i referti ed il bambino dice elio è precisamente con quell'arma clic venne compiuta la strage. L'interrogatorio del ragazzo prosegue con grandi stenti e ci vuole tutta la pazienza è la dolcezza del presidente, dol P. M. e dei rappresentàliti della parie, civile por ottenere dello risposto dal ragazzo, il quale sembra non rendersi conto di qui Ilo cho avviene Intorno a lui, Egli ovai tanfo si inette lo mani in tasca e sembra si tritsM'ili con qualche oggetto. Continuando a rispondere «Ile insistenti domando dico elio sua inanima ceno di difendersi od afferrò un bastone tentando di colpire i suoi aggressori, ma fu presto ridotta all'impotenza. L'ira dei malviventi fu quindi rivòlta contro la persona di servizio che aveva tentato di intervenire ed anch'esso subì la stessa tragica sorte. Quindi I venne la volta dei due bambini, cioè di lui ■■ della piccola Rosa. Egli, in seguito al tremendo colpo ricevuto al capo, rimase tramortito io non vide più nulla. Si ricorda tuttavia che Ila strage venne compiuta specialmente da due indi'," poiché gli altri erano in questo frattempo intenti a rubalo. Ad altre domande [^mde che egli ^Sj^Sr . ■ , ulottriea era comu'etamente accesa E li cèr-0 oonalnano HuaSma^mfi ..7,,,,.^,,, „,,i i„itn vuoto Vide noi sua f"°,,?^„ °Pho si èra albata nor recarsi avec ^qn to'" :,e succedei TpSUb che a „•» , e che comn *, ]l0 pla comu. meato porta ancora le macchio di sangue con appiccicati dei capelli di donna viene mo ^ , tìuVaii cUe l0 ORnminano a lungo - ,m scns0 d, raccapriccio. E' imo di (moa .. ^ <x>mmi rii cu, si fervono normal n„ ;itR j malfattori por scassinare le porte, u 1);lIlli>;I)0j meSso a confronti cogli Impnta rìccnosca nei m-jm„ t! Landini, clic afferma (J. pvort, vjst0 jn auella orribile notte, ma poi - affCTOm purn Qi avere visto anche gli osti, ad e esen,pj0i ciò c!lP VOYc 0 escluso dalla stessa - a<} ormai il suo cervello ò annebiato e v,>mpro. il povero piccino ha contrazioni ncn,ose P(1 appare in preda ad una irrequie- w.,yn (,,lc non u fl.pg,ja UnR commozione a ,„,,.i1l, ,)rende gli animi'di tutti i presenti 1 du ot.,.ni sj ri0lnPi0no (li laofithè. Soltanto o j, imputali conservano una impassibililà ci nJ(Jft n pgvcro rn^;izzo viene fallo sedere ita la folla, che lo circonda di amorose cure. i Spalla, l'uomo del "colpo„ i » » - e si passa agli altri tosti: Bassi Luigia: — a vedova Bassi, dice, era una donna non a tanto furba. Non crede che in casa tenesse - mólto denaro. La signora aveva molti gioielli, - per una somma di circa cinquantamila lire, - All'erma che era molto ambiziosa, e che si - ornava sovente di tutti i suoi monili. ' . qwjfliada Carlo (teste) : — Sono andato a casa e )ni0 padre la domenica ultima di carnon v:m>. i,n notte mi sono fermato colà, il mattino i sono partito per venire a lavorare. Erano le n cinque e mezzo. Alle sei ed un quarto del mol- 1in„ r]0] p; febbraio sono passato davanti alla - vjnn Bassi. Ho visto del chiaro all'ultimo piano 1 (H| „j pianò terreno. Ho detto Ira me: 0 Guar- aa, ballano ancora qui ». Ilo rallentato il - pftS$0 pj ho sentito che parlavano. Non so - c]lj parlasse; ma mi sembravano voci maschili- p jj.: — Cercate di ricordarvi con precii ci,,m! pura in cui siete passato davanti alla , villa Bassi. a Gugliada: — Erano le sei od un quarto, per . oll-, ;l|!c <;ej r mozzo era in piazza a Tortona. e Settembrino Carlo, appuntato dei carabinic- a rj. _ la mattina del Hi sono andato a casa a. uc] Lajulini; erano le otto e mezzo circa, ed , j ^ |j,,l(iini non c'era ancora. Verso le noce ' ' vidi il Landini colla Bailo od un altro che non conobbi. Non ricordo, ma non escludo , e i - a o al o a u a 0 > a a - o io rei u en-! o tò r lo e 11 ile n he i hi e. al e, ire a to bba, a oel fnnno c el e e, io, o si li eie u idi d di ■■ no e e che nel cortile vi fosse ilellii gente e dei maiali. , Questa affermazione, che viene a confermale quanto aveva- dichiarato la padrona di casa di Landini, che cioè questi la mattina del giorno successivo al delitto non si trovasse in casa, distrugge l'alibi del principale accusato. « Palio Spalla, continua il teste, non sono andato perché uscito da poro dal carcere militari e r-cn l'ho neppure visto. Lo Spalla-lo vidi il 10 marzo, quando, ritorno ad Asti. Il mio compagno Marchia mi ha detto cho lo ha visto grafitato in faccia. Rellmii disse di aver visto Hi mattina del Iti lo Spalla partire collo graffiature alla faccia ». \ questo punto succede un vivaro incidente fra gli avvocati Baravalle 0 Flòre della parie civile e l'avv. Suriano della difesa. Bclloni riferisce di aver sentito dal Bocconi elio lo Spalla aveva deito clic ne lui nè il Bocconi sarebbero stali capaci di fare un colpo tale e clic lui, spalla, invece in quella sera avrebbe fatto. Questa dichiarazione., dice il Bclloni, l'ha fatta a ine. al Marchis ed al maresciallo. La cognata Pasotil mi ha detto di aver visto il cognato la sera del Ì6 ritornare da Messandria, ('ove era situo a comperare una r-tufe e di averlo visto graffiato in faccia. Pres. allò Spalla: — Dove siete ambilo qticl'.a sera del io? 1 Spalla:— Nun ricordo perchè oro ubbriaco. sii istanza dell'avv. Baravano e richiamalo il teste Cuccili. Avv. Baravalle al testo: — La sera del 15 febbraio a quale ora si dovevano chiudere gli esercizi pubblici? Cuccili: -- il sottoprefetto aveva concesso protrazione dell'orario di chiusura sino al! ore ima. Ed in quell'ora gli esercizi erano chiusi. <!••• i ha termine la seduta antimeridiana. L'udienza pomeridiana si apro alle oro 1-4,30. L'aula 0 strabocchevole in ogni pùnto, iiiohiro fuori yioi'i Dividoi e su per Jo si-ale. la l'essa aumenta sempre, più. E' sentilo per primo il carabiniere Marchis Angelo. Egli racconta di avere visto il Landini vèrso lo ore 0 del 10 febbraio in via Emilia con in Bailo e con l'exearahinie.ro Hocco. » Entrai per primo — dice nella villa Bassi, dove ho visto sangue da pert-utto. Erano le sette 0 mezza circa. Vidi la Ciabatti su! letto collo gambe divaricate. Il piccolo Ugo giaceva pressò il letto; la llosettà e Iti vedova. Bassi r< terra in un lago di sangue. Tutti erano in camicia. Le donne portavano .•niclio delle morsicature sul viso. Avevo saputo in seguito dalla padrona della casa equivoca di Tortona di avere sentito lo Spalla dire al Bocconi, la sera dol y> febbraio: « Nò tu, ut il Bclloni siete capaci di fare il colpo che fan. 10 ». Lo Spalla era in seguito scappato da Tortona, e seppi che l'avevano visto graffiato sulla faccia. Oliando è ritornato, nel marzo, lo guardai attentamente 0 mi accertai infatti che ora graffiato stilla faccia ed aveva delle echimosi alle inani. La cognata sua mi disse pine che !u Spalla ora partito il mattino del iti febbraio per Alessandria, «• la sera procedente egli appariva segnato al viso. Anche il Bclloni mi ha conformato l'esistenza delle graffiature la serti (lo! Hì febbario. Quest'ultimo ha riferito pure al maresciallo di aver sicuramente sentito 11 Bocchino dire che le. Spalla aveva, confidalo di voler fare un buon colpo ». Racconta in seguitò il lesto che il De Martino, uscito dalle carceri, era andato alla casa innominabile suddetta 0, parlando con una donna, aveva dott.. eie- quelli del Castello non erano iuiioceati. Rintracciato in seguito il De Martino e portalo in caserma, ha affermato che in carcere il Landini suggeriva allo Spalla che non si doveva confessare nulla ti proposito del loro arresto, anche a costo di, buscarsi cinoue unni di carcere. De Martini ha affermato ancora di avere avuto l'impressione pre. i-;i che gli autori dell'eccidio eli villa Bassi orano il Landini 0 Iti Spalla. L'avv. Baravalle iti a questo punto istanza ilio sia richiamato il maresciallo Cucchi, per radplLp|. ! "'sapere se sia vero che il Marchis ha subito r a e . n o a i d a e i ee i o ie . — n e i, e, si a oo e la o rl o iia r a. - a d e e o i l n uo o l a r o e e i co a l ai e e a. lo. o 5 i o lo 0. ro sa il di bxdiue di Il tà e. no to ca al ut n. rla arra si he io gli mi la to to lo arsa na on De to la to si resi za er riferito di avere visto le graffiature in faccia allo Spalla. Siila Pic-iro, agente investigativo, dice: « Invitato dal maresciallo Cucchi, andai a dormire due notti presso la Bailo, fingendo di essere un progiudicato. Ho parlato con lei e le portai 1 saluti dello Stocchini, dicendo che il suo amanto era contento di essere in carcere, poiché altrimenti lo avrebbero arrestato per l'eccidio di villa Bassi. Mi ha raccontato allora, la Bailo, clic il 12 febbraio collo Stocchini il Landini ed altri tre individui si erano incontrali al Castello e che il Landini aveva proposto allo Stocchini di andare.;alla villa Bassi 11 fare del carbone e. rubare/ dello", gallino. Carbone nel gergo dei pregiudicati- vuol dive. « in casa»; gaUiue vuol dire alle volte gioielli, altre volte proprio galline. Nel Caffè Venezia tre o quattro giorni prima c'era 11 Landini con tre o quattro individui- In quei giorni'il Landini frequentava sempre la casa equivoca. C'era anche una persona cho non ho potuto identificare, che andava sempre al Circolo. Certe volle ho visto il Lendini e lo Spalla' insieme, perche già si conoscevano ». Avv. Sardi: — Che convinzione ha della responsabilità dei coniugi Castellani? Siila: — Non posso aggiungere nulla sulla responsabilità dei Castellanii iW, questa triste faccenda. Avv. Flore: — Ha parlato la Ballo col testo dell'eccidio di Villa Bassi, e parlando di questo fatte ha accennato alla responsabilità del Landini 7 Siila: — Non ricordo: mi riferisco a quanto lio dette1, noi mio interrogatorio. So che in Asti erano stati: impegnati gli oggetti preziosi, compenso del fumo di Villa Bassi. Il Bclloni sertza che io glie lo domandassi, mi ha detto: La Spalla il giorno prima dell'eccidio ha dichiarato che, nò io, nè il Bocconi saremmo stati capaci di commettere il colpo che avi-ebbe fatta lui in quella notte. La mattina del Iti febbraio, ira le 0 e uni quarto e le 10 è venuto al Caffé Vonezia il Landini. 11 Gianni ha detto: Che brutta faccia hai stamattina. Il La.adiiil noni rispose e se no andò mogio mogio. Mazza. Ercole mirra che la sera del 15, verso le 10, passò da- Villa Bassi venendo da Lavezzano e vide la.villa illuminata. Più in giù al crocicchio di Villa Gintia seorse poi u,aa |automobile a fanali spenti. Ari erano tre in. ! divitlui che parlavano fra loro. 11 Pubblico "'Ministero si riserva di seAfire la teste Donadeo Uosa sul p«sto, perchè ammalata. Volpi Secondo dice che nel pomeriggio del 15 febbraio si recarono nel suo caffè il Landini, il Pellegrini ed altri, tre che discorrevano fra lare-:. Null'altro dice il teste di interessante. E' richiamato; il maresciallo Cucchi. Era presente alla chiusura del caffè Venezia, ma non sa diro se Sol quel momento vi fosse lo Srfaila perchè allora non lo conosceva. Avv. Baravalle: — SI ricorda il maresciallo che il carabiniere Marchis abbia subito riferito di avere visto delle graffiature sulla faccia- dello Spalla? Cucchi: — Sì. > •\vv Baravalle: — Quaflidcr e che la moglie dello Spalla andò dal maresciallo per rispondere del marito? Cucchi: E' venuta, il G marzo. Ha dotto che il marito era a Casale a a Vercelli. P g. : — La moglie ha accennato che il marito si fosse assentato per mettere a posto la famiglia? Cucchi: — Ha detto che era fuori per vagabondaggio. Ji'accnsuto che mutò g;iacct\ Si ode il teste dott. Romagnoli; quindi si passa alla lettura della deposizione di Borasi Paolina In seguito è semita la proprietaria della casa equivoca, certa De Barbieri Teresa, la quale ha sentito dalla RaveiTGerohima che il Landini aveva, detto a Ada- Sfogliarti che egli avrebbe fatto un bel colpo e che le avrebbe regalato in seguito un anello. « Qualche sera dopo l'eccidio di Villa Bassi — continua la donna — il Bclloni mi conlldò che aveva visto lo Spalla alia Stazione, tutto graffialo alla faccia ed alle mani. 11 Belloni mi aveva pure attorniato in precedenza che lo Spalla avrebbe detto al Bocconi: « Quello che devo fare io adesso, nessuno di voi è capace di farlo ». In ultimo, la teste dice che il Landini eia un prepotente 0 minacciava sovente di botto le donne della sua casa. Si legge la deposizione di Do. Barbieri Orsol ina, 0 quindi segue il confronto fra la De Barbieri. l'Orsoliua o la Bailo. Appare che la Bailo, la mattina del 10 è uscita con il Landini, perchè l'ha vista lei stessa. La De Barbieri ricorda benissimo cho il Landini eia slato la. sera, del 15 e la mattina del 16, verso le ore ti, alla casa della De Barbici:!.. Il Landini insorge allora concitato e balbettando, nella sua pronuncia, poco percettibile, nega di essere stalo nella casa la sera del 15, lino allo ore ,'2,15. Afferma fdl non avere, avuto nulla da diro con la De Barbieri. E' la volta del macellalo Grassario Giovanni, di Ponto, durone, il quale dico, fra l'altro, che il Landini, nel novembre dol 1010, si recò nel negozio e gli chiese una giacca da cambiare colla sua, promettendo di ritornargliela, ma non lo vide più. La giacca era nuova, e il leste crede che non fosso macchiata di sangue per ragioni del suo mestiere. Valdettara Alessandrina, elio si trovò por caso nella macelleria del Grasstino. vide il Landini eambiare giacca col padrone. Richiamato il Glassano, Unisce per diro che non esclude la possibilità che la giacca fosse anche macchiata precedentemente. Il P. G. si riserva di vedere che cosa dica la perizia a proposilo di queste macchie di sangue. Ballo Domenico, ex-agente investigativo, ora ispettore, foce subito le prime indagini sul fallo di Villa Bassi. Egli conferma circostanze note a carico del Landini e dol Tombari. tu domanda del P.O. se sia vero che la giacca portasse macchio di sangue lavate di fresco, risponde: — Si vedevano distintamente alcune macchie rosso, un po' sbiadite II teste seppe dal padre del Landini clic il figlio in quella notte fatale non era rincasato. Parla poi dello Spalla, la cui scarcerazione dopo l'arresto ad Asti lo stupì. Aggiungo poi ancora circa il padro del Landini che lo mandò a chiamare in ufficio il giorno dopo e gli conformò cho il tiglio non era rincasato la sera precedente. Le. confidenze «IorIì accintati E' richiamata la De Barbieri, e fra lei e la Bailo si svolge una scena di violenze verbali, che suscitano ilarità ma anche non poca nausea. Si legge la deposizione della teste Boraso Paolina, dalla quale si ricava che la Bailo passò realmente la visita il 1G. La Boraso dice pure cho il Landini dichiarò a certa che avrebbe fatto un bel colpo e l'avreb¬ ito Ada be poi portata via con lui. Quattro b cinque giorni prima del delitto un giovanotto vestito elegantemente si recava tutte le sere alla «casa» a chiedere del Landini e usciva con lui. Lo sconosciuto, dopo 11 delitto, non fu più visto. Esclude che il Tombari sia il giovanotto che andava a cercare il Landini. Sj legge anche la deposizione della De Barbieri cho vide il Landini al mattino del IC verso lo oro 0. Gli sembrava più rosso del solito. Quella mattina la Bailo usciva dicendo che andava dall'avvocato per parlare del suo amante. Con essa usci puro 11 Landini. Su questo particolare aveva pure luogo in Istruttoria un confronto fra la De Barbieri e la Bailo la quale negò sempre di ossero uscita col Landini mentre la teste lo confermò. Perracini Edvige, parlando In carcere con Scilla Giulia, ha sentito dire da questo, riferendosi al furto di villa Bassi : — Murilo io mila lire! saranno state al massimo 10 milal —il che fece pensare alla testo che la Scilla doveva essere informata dell'eccidio: Dalla deposizione scritta di Marche.selli Irene! detta «Romana», peripatetica, risulta che ossa, Marcheselli, in carcere conobbe certa 11liv' Irido, la quale le confidò che il Tombari .aveva confessato di essere uno dei complici di -Villa Bassi. Appena uscita dal carcere la toste Iride informò di tutto la questura. Il Tombari però dichiara, a richiesta del presidente, di non aver mal conosciuta l'Ulivi. Questa si assentò in seguito e non fu possibile stabilire alcun confronto fra i due. Segue la deposizione della Ulivi la quale nega invece di aver avuto le predette confessioni dal Tombari. La giornata termina con l'escussione di due donne, Gugliada Luigina e certa Casalis Adelaide, proprietaria, d'una casa equivoca di Novi Ligure, che depongono su circostanze di scarso interesse. L'udienza è rinviata a domani. 38 anni di reclusione a due omicidi contumaci Cuneo, S, notte. ■Nella farzione Niccolin'i di Inciso Barbaro sco. il 5 ottobre dello scorso anno avvenne un tragico fatto. Certo Alutto Michele, usciva dalla sua casa colonica, conducendo un mulo, diretto all'a vicina frazione Tre Stello. EgGi veniva allora aggredito da certo Fontana Lorenzo e dal figlio di costui Giuseppe, i quali stavano caricando deile uva in queit.a località. Colpito da una coltellata infertagli dal Fontana Lorenzo, l'Alutto moriva quasi subito. Il flg.io ventenne dell'Alutto, che stava nel cortile intento a spaccar legna, alle grida di soccorso del padre si preciipi-tò in suo aiuto. Ma appena varcato il-cancello, il Fontana Giuseppe gli assestò una violenta bastonata air capo, atterrandolo. Il Carlo cercò rialzarsi, ma una seconda bastonata lo ridusse alla, impotenza 0 si ebbe poi egli .pure una cotteilata alla schiena dal Fontana Lorenzo. Dal balcone della sua casta di abitazione la moglie del Michele Alutto assistette terrorizzata aita feroce stona di sangue. Abbandonate sul terreno le due vittime, i Fontana raggiunsero la loro casa e non si riuscì mai ad arrestarli. Il delitto avev;i avuto per movente questioni di rivalità por il possesso di un appezzamento di terreno. Stamane, atta Corto d'Assise si svolse il processo in contumacia dei due Fontana. Tutte le testimonianze furono concordi nel porre in luce-sinistra la figura dei colpevoli, che pelli delitto di omicidio e di mancato omicidio ferocemente commesso furono condannati ciascuno a 33 anni di reclusione con le conseguenze di legge. Presidente: Cav. Lastrucci ; Giudici : BoneMì e Re: P. M. : Cav. Debenedetil ; P. C: Avvocato Pier Benvenuto Rossi ; Difesa: on. -Galimberti ; Cancelliere: Gragioni.