La decadenza degli Asbburgo sancita dall'Assemblea Nazionale Ungherese

La decadenza degli Asbburgo sancita dall'Assemblea Nazionale Ungherese La decadenza degli Asbburgo sancita dall'Assemblea Nazionale Ungherese BUDAPEST, 3, notte. Il primo ministro coni» Bethlan ha presentato all'Assemblea Nazionale il progetto di legge per la docaelenza delie prerogative reali di Carlo 0 per l'abdicazione delia successione degli Abs);'.;rgo. La Uenimisstfiie del 'diritto pubblico e stata incaricata di riferire oggi stesso sul progetto. La seduta è stata quindi sospesa. L'Assemblea Nazionale, ripresa la seduta, ha ascoliato la relazione sulla leg^u per la uelronizzazione di Cario d'Abslsurgo, ed ha votato un ordine del giorno ohe approva la relazione stessa. (A. Stefani). Alcuni giornali, nei giorni scorsi, avevano dato, specialmente coi titoli, l'impressione che la detronizzazione di Carlo e Zita e la deposizione degli Absburgo in Ungheria fossero compiute. Sta di fatto che soltanto oggi l'Assemblea nazionale ungherese, clic sola legalmente aveva diritto a deliberare in merito, ha votato la legge per cui l'atto diviene effettivo e storico! Ora veramente si può dire che, per la Corona di Santo Stefano, gli Absburgo « furono ». Un dispaccio ufficiale da Budapest, precedente a ouollo sopra pubblicato, cos'i preannunciava la natura del progetto di legge votato dall'Assemblèa: Il progetto di Icijge, ulahoratn lini ministro della giustizia ed approvato dal Consiglio dei min/siri, stabilisce la decadenza delle prerogative reali di Curio e l'abolizione della prammatica sanzione. Nel progetto si affernia che la. libera elezione del Sovrano spelta alla Nazione, la quale ha adottato il regime monarchico, ma che l'elezione del re viene rinviata ad un momento più propizio. Il Presidente del Consiglio conte B?. thlen ha comunicalo il testo di tale progetto ai varii gruppi politici facendo rilevare la necessità di approvarlo, in considerazione dalla situazione estera. \ La Piccola Intesa accoglie consigli e ingiunzioni «iella Grande L'esilio di Carlo e Zita {Servizio speciale della stampa) Basilea, ;<, notte. La notte scorsa il piccolo naviglio inglese che porla in esilio il decaduto re Carlo e la vendicativa — lo affermano i giornali viennesi — ex-regina Zita, ha pernottalo in un porto del Danubio, dopo avere attraversato la capitalo serba scoriate da duo monitori jugosVavi, che lo accompagnarono fino a Negolin. L'atmosfera — sebbene possa essere un po' azzardato affermarlo — sembra leggermente rischiararsi ; ma furono necessari numerosi passi e numerose note da parte dolio Potenze Interalleate presso quelle della Piccola Intesa por impedire die la situazione si aggravasse maggiormente. Le maggiori pressioni furono dedicate al Governo ceco-slovacco che, nonostante le suo smentite o dichiarazioni di amo re alla pace, europea, si mostrava più recaicitrante degli altri, I rappresentanti dell'Inghilterra e dell'Italia hanno creduto opportu no di fare conoscere a Praga separatamente i 'risultati dello deliberazioni della Conferenza degli ambasciatori, deliberazioni che riconoscono il punto di vista della Piccola Intesa nel senso della proclamazione della decaddi za degli Absburgo, ed accettanti la collaborazione ila Piccola Intesa ne voleva Iti: esclusivilà) nel disarmo dell'Ungheria. Inoltre gli Alleati bulino messo bene in chimo come in tali circostanze un'azione militare non era pu giustificata! e pregavano quindi la Piccola Intesa in genero e la Ceco-Slovacchia, in ispecie a conformarsi a questo desiderio, adottando una linea di condotta sensibilmente diversa da cìntila seguita finora. Il passo ha avuto e.videiiteineiite Peffetta ile slovaeeo, con uno sforzo manifesto di sincerità, ringrazia le Potenze alleate del concorso accordato alla Piccola Intesa nell'opera di pacificazione dell'Europa centi ale, alla vigilia di ossero devastata da mi -nuovo cnnflilto armato fra p-jpoli fratelli. Il doverne ceco-sio. iannsvvaccò crede anzi di poter promettere (e ciò eclimostra ancora una volta corno te maggiori!Sdffficolta dei giorni scorsi fossero creale a lPraga) di faro subito pressioni presso la lugo-Uslavia e la Romania, allineile l'accordo siamcompleto. Contemporaneamente lo stesso Go- pflverno assicura gli Alleai, della più completa lealtà cu fronte ad una politica solidale, sog- tgiungendo die, sempre nell'interesse della Pa- rce europea, altre trattative avranno luogo. Il coomunicato ufficialo termina con un'èsaltazlo-jvne della completa Identità di vedute, fra le adue Intese, la Piccola 0 la Grande. j imLe associazioni reazionarie in Germania;pjju ——— ..... 1 sRivelazioni del Ministro degli Interni sassone s{Sevizio speciale della Stampa) | Basilea, 3, notte. ImNellai seduta di ieri al Landte.g'sa!sso5ie, il | ministro degli Interni Mpinski ha fatto rive- '.azioni t'titeii'essanti sulla esistenza di orgnMz-1 zazioni segrete nella Sassonia. Dopo 1 assas- zsin io di Erzberger, il ministro dichiaro <h_a-jtvere avute, conoscenza che una organizzazione ■ segreta esisteva con sede centralo a isant-i-scti, nella. SassoJ.iAa. Un'altra associazione • segreta esisteva anche sotto il nome di «lega doT fratelli », di Dresda. Perquisizioni operate tiene caso privale hanno condotto alla prova ttine esisteva, anche un'altra associazione dell genere, sotto il nome di «Stein «yijjei di uliTr^oett U DrfSffta^Whalllma^rganizzaziqiie, «I fratelli Stein... sOV- venzionaià da capitalisti noti. A Dresda, fu-1 rono sequestrali dica 900.000 inarchi, appar- ttenenti ad una di queste orga"aizzazioni se- ' Su istigazione di Hellferich, fu dee' esse semplicemente altro nomo,'La polizia tv vrebbe scoperto presso inni di-questi pani-: giryai alcuno centinaia, di fucili. Altre perquHsizioni rmono eseguite a Lipsia, e dettero modo di metter* mano sopra tmportanlii dopo- siti di armi 0 di munizioni, appartenenti alla ramosa « brinata Ehrardt ». f.o lezioni dei dif- feranìti Staii tedeschi sono .designale mediante - lettere dell'alfabeto. 11 teni-itivo fatte per rare i due ufficiali tedeschi Boll e DÌttinar, | 1 liberi condannati dalla Corte eli Lipsia per avere;af- fqndata una nave ospedale inglese, era opera di una di queste assoctazitVu reazionarie. 1 ™-- iOli operai d'un'officiiia della Geuische Wo.ke si opporranno colla forza alla demolizione di essa decretata dalla Commissione interalleata SorSino, 1 (ritardate). Il « Wnlff sul Meno: ,Buieau» ricevo da Francofone] .Poiché la Commissione interalleata ha lm.:!ìHelU 'S WeH-rif'0"0 ^ «Hne della Deuisdie WerKe, Ba cu. produzione, caa il consenso della Commissione stessa, era stata completamente trasformata in produzio-jne pacifica, gli operai dell'officina Wolfgang, ove doveva essere, cominciata, con l'assenso ' della Commissiono interalleata, la fabbrica-! zione del cuoio aniilciale, riuniti a comizio'si sono occupati della decisione della Com- missione, secondo la quale detta officina do-'vrà essere distrutta «d 30 novembre, dopo esau- rito tutto le provviste di materie primo 'gh'operai hanno dichiarato che non accetteranno!in alcun modo la domandata demolizione del- l'officina e delle macchino, e che potronaoÌessere espilisi solo a viva forza. La decisione approvata nd comizio diohiai'a che la chiù- sura è tanto più incomprensibile se si pensa al programma di fondazione della Deutsche'Worke. secondo il quale tutta l'attività è ini- , , ,,. ra • . , per faro dell officina ,,1., luogo di la- •e -non si fabbricano più. come tn altri piegata VOl'O OV„ , tempi, prodotti per la distruzione di vite urna- "-. te'-ove si fabbricano oggetti nell'interesse agl'economia mondiale, e per sopperire i hi-

Persone citate: A. Stefani, Boll, Stein