Com'è crollato il villaggio di Bergeggi per lo scoppio di 18 tonnellate d'esplosivi nel forte di Sant'Elena

Com'è crollato il villaggio di Bergeggi per lo scoppio di 18 tonnellate d'esplosivi nel forte di Sant'Elena Com'è crollato il villaggio di Bergeggi per lo scoppio di 18 tonnellate d'esplosivi nel forte di Sant'Elena L'avanzata delle fiamme verso le polveriere - Il terribile quadro dell'esplosione - Una eruzione vulcanica - Fuggiaschi sopraffatti da rovesci di terriccio - 18 morti, numerosi feriti. (Dal nostro inviato speciale) Savona 26 Savona, 26, sera. 'gravi voci sullo scoppio del' forte di Sant'Heiia, sopra. Vado, sono .purtroppo' con■ foniate dalla realtà «tot fatti. L* vittime sono rfumerose. Le ultimo cifre rese note dal.■ l'Autorità danno diciotto morti eil un centi! Sialo di feriti; ma sussiste la triste probibi\ìità' che..queste - cifre vadano. ancora auinén; .^ando." Tinta la regione- è impressionatissima: «il terrore e lo sgomento sono ancora adesso Visibili negli occhi degli abitami dei piasi, che furono più provati dal disastro, e nei jquali il ricordo delle ore angosciose eli ieri fsera sta' tuttora nell'animo come un incubo.* '.; OH incendi! dei boschi Parlare d.i scoippio del forte di Sant'Elena '.•è «rato; fortunatamante non è l'intero Ione ohe è.siltato, ina 60lo alcuni capannoni intenti parte di esso. 1 (inali contenevano esplodivi, e 'più specialmente dinamite. Si assicura fquì che se gli esplosivi deposti nei' sotterranei del fortò, che è un vastissimo edificio,' avesset) preso fuoco, si sarebbero avuti danni 'di ben lunga, maggiori. Con tutto ciò sembra itelie l'esplosivo saltato pesasse non meno di fl8 tonnellate. Lo scoppio di ieri sera è la Complicazione di -un fenomeno, che potrebbe 'd.eflniirei il dramma della siccità. Le polveri |dei ©ainannoni sono saltate per effetto del cn•lore prodottosi- su di esse dagli incendi dei .boschi circostanti, incendi la cui vastità, se non l'origine, è dovuta, come ijui affermano ! tutti, alla siccità, che ha reso secchi gli arbusti e gli oliveti, in modo da farne facilissima, esca, per (le fiamme. Sta di fatto che da icirca un mese sulle alture che ieri hanno .visto tanto triste spettacolo, quasi tutti i gioa';ni si notava qualche incendio più o meno ^.considerevole. Se ne impensierì il pubblica e se ne occuparono sia l'Autorità che la «i-xrn,pa del luogo. L'origine di tiuesti incenai rimane però avvolta nel mistero; c'è chi 3'atta-ibuisof a disattenzione dei contati ni nel ■ (Tettare 'a terra dei fiammiferi accesi: chi ne fa colpa, per eguale motivo, ai caccia'orl, «e battono la montagna, e ehi infine ritiene che 'essi siano di origine dolosa. . Ieri, nel pomeriggio, sulla grande schiena 'della montagna che. si eleva presso Vado, si manifestarono alcuni incendi in punti più o .'meno distanti fra loro. Sia a Vado clic a Sayojxia, donde si vedeva il fumo salire, <non si foce - a tutta, prima gran caso, ina. in' séguito, 'per PesteiideTsi delle fiamme, corse qualche allarme. Da. Vado si telefonò anche al pompieri di Savona per il pronto intervento, con la;ma.Rgior quantità possibile di materiali e di nomini. Gli incendi crebbero di proporzione 'sempre più; verso sera essi chiazzarono di enoiTiii macchie rosse, sormontate da colossali peniioui di fumo, la groppa del monte: il icielo acquistava un vivido riverbero sanguigiiOi tanto che a Vado. Savona ed altrove la gerite, accorrevo...ad osservare quel • pauroso spettàcolo. L'incendio cresceva sempre: il forte di Sapt'Elena minacciava di essere quasi investito dalle fiamme, che con vertiginosa .velocità, alimentale da fortissimo vento, guadagnavano gli uliveti e li bruciavano con la facilitò, della paglia secca. Lo scoppio Allora, : visto il pericolo, molli abitanti di ■frado cominciarono a lasciare l'abitato, dirigendosi verso Suvona ed altri centri minori della costa. Poco dopo, cioè verso le 22, avveniva lo scoppio che metteva in una vasta zona i\ terrore e rovesciava intorno la sciagura. Fu uno scoppio altissimo, come di mille tuoni insieme. Quasi sulla sommità del monte, dove è sito il forte, si era visto un attimo priiha un'encrrne fiammata fendere Ir lenelir": il suolo, le case tremarono in un sussulto poderóso; caddero tutti i vetri a Vado e molti anche a Savona: poi seguì corno un sordo boato interrotto ancora da qualche internale 'esplosione. Il rumore dello scoppio è stato sentito a Genova ed oltre; e qualcuno afferma pure di averlo udito a Bua. , La prima impressione degli abitanti della 'regione fu che si trattasse di una scossa di .terremoto, e' nella teina che essa si ripetesse le case vennero abbandonate. Tutti, gridando, ili preda a terrore-, si riversarono per le strade. Fu. una confusione indescrivibile. Quindi ■la gente si rese conto dei latti: comprese, cioè, 'che si trattava, di una esplosione al forte, di Satit'Elena.- Ma questa circostanza non era fatta per tranquillizzare eli animi, infatti, dofeo lo scoppio del forte eli Sant'Elena, si temeva che per l'estendersi delle fiamme avvenisse anche quello dei forti di Santo Stefano é di Capo Vado, che sono come i tre inulti di ima linea awiciuantesi sempre più a Vado. Sotto lo spavento di tale minaccia, molti abi'tanti di Vado e di altri paeselli vicini, lasciato-Tip le loro case e alla spicciolata, si riversarono specialmente verso Savona. Le si rade d: Savona furono infatti presto tulle affollate di gente terrorizzata in cerca di scampo. A Savona i fuggiaschi furono alloggiati per la notte, nelle scuole ed in aliti edifici pubblici. Intanto a Savona con questi pròfughi coinr..c lavano a giungere notizie sull'entità del disastro. Contemporaneamente, da Vado giungevano'.ripetuti inviti a mandare soccorsi il più celermente possibile: e da Savona, infatti, partivano rappresentanti delle associazioni di assistenza della Croce manca. Croce Possa e della Croce d'Oro con il materiata necessario, •unitamente à componenti di associazioni politiche, prtvate, con vetture, cainions, barelle, automobili, ecc. Questi soccorsi, unitisi a. quelli "'allestiti a Vado, erano necessari poiché il disastra aveva avuto conseguenze enormi. La forza dell'esplosione La potenza e gli effetti dello scopino erano .'sta1'! terribili. A sette chilometri di disianza, ai paese di Zinnia, due guardie daziarie rimasero ferite da materiale lanciato lino a «uella località. La forza di esplosione aveva lanciato in alto, facendole cadere poi a inverosimili distanze, granili massi di pietra e granilo, lamiere, legname, tutto il materiale, lacerato e contorte, die componeva i baracconi salititi in aria.- La. piattaforma ili bronzo 'di un cannone da ISO fu lanciata lino in pros¬ simità della spiaggia. Tutti gli ulivi per un largo 'tratto inturno vennero stroncati e piegati. 1 vigneti furono squassati e devastati, come per il passaggio di una bufera infernale. Il terreno acquistò da un momento all'altro l'aspetto di una desolazione indicibile; appariva tutto brullo e abbruciacchiato. .La caduta dei materiali ha fatto vittime; sono rimaste ferite, ed altre anche uccise, persone che fuggivano terrorizzate. Furono trovati morti nelle campagne circostanti anche alcuni bovini. Ma i danni maggiori, c dicono veramente terribili furono prodotti dall'esplosione, sul versante opposto, il quale guarda verso ti mane. Vado come dicemmo, non ebbe altro che vetri rolli o qualche muro screpolato. Nessuna grave conseguenza alle persone. Il centro vero del disastro è il paesello di Bergeggi, die sorge a. mezza costa sull'altro versante, e die conto; circa. 800 abitanti. Qui sembra che. si sia scatenata tutta la furia devasta.triee dello scoppio. Non poche case crojlarono: diroccarono' pure due o tre ville poste nei dintorni, e tutti i vetri si sfasciarono e caddero. Non un vetro è rimasto intetto. Le vie sono ancora adesso completamente colme tli materiale, che impedisce il transito; Sotto le macerie sono state rinvenute dalle squadre di soccorso moltissime' persone, che vennero estratto o ferite o morte. In una casa trovarono la morie ultia madre con tre bambini, tutti sfracellati dalla caduta delle, macerie. Altri ntnwrosi e raccapriccianti episodi di dolore e di morie si sono offerti a.gli occhi dei volenterosi, che nel cuore della nòtte, appena giunta la notizia che colà si erano prodotte maggiori devastazioni, erano accorsi al tragico paesello di Bergeri. Le vittime Per tutta la notte ed anche questa mattina hanno continuato, e continuano tutiora ad affluire feriti a Savona, mediante ogni mezzo di trasporto. All'ospedale ne sono ricoverati una cinquantina; non meno di altrettanto però sono stati portati a Vado, Spotorno Noli, ecc. Quasi tutti i feriti hanno riportato fratturo di vario entità; parecchi sono gravi, con prognosi riservata. 1 morti sono stati deposti in località vicina, a Bergejggi, in attesa della sepoltura; ne sono stati rinvenuti 18, ma, ripeto, la fifra non è definitiva, perchè sotto le macerie, attraverso la. campagna, non è improbabile che se ne scoprano degli altri. A questi 18 morti bisogna aggiungere 7 soldati artiglieri, facenti parte rid Corpo di guardia della, polveriera saltata, che sono scomparsi e che si erode siano rimasti uccisi. Fra le vittime è un noto professionista'di Genova, l'avv. Millelire, che si trovava a, Bergeggi ih villeggiatura, e trovò la morte in conipa,gnia, della, moglie. Fra. i feriti ricoverati a Savona è ring. De Negri, dì Bergeggi, con la signora ed i bambini. Si trovano pure foriti all'ospedale di Savona il panifico di Uergeg-i gi e quello di Valle, un paesotto elio come S. Ermete ha pure risentito, sebbene in assai minore misura, lai potenza, distruggitrice. dello scoppio. Quello che presenta un aspetto addirittura tragico è Bergeiggi, verso cui convergono le attenzioni delle Autorità e -delle squadre di soccorso. Si calcola qui che l'esplosione abbia .prodotta danni che salgono a non meno di cento milioni, e la più gran parte di questa cifra, sia da attribuirsi a Bergeggi e territorio. Sul .posto si sono recata lo Autorità. Furono pure mandati subito truppa, carabinieri e guardie per il servizio d'ordine e. per i lavori di sgombro. Il sotto-prefetto di Savona, c.av. Del Nero, si è recato a compiere un giro nella ragione colpita, soffermandosi specialmente a Bargeg'gi. I sospetti Al ritorno in città, egli ha indetto per oggi, nel pomeriggio, un'adunanza fra personalità polìtiche e della finanza, perchè venga deciso un versamento di fondi e concordato il modo migliore di devolverli a soccorso dei colpiti. Anche le Autorità politiche di Genova e di Roma sono state interessate. Il Sindaco di Bergeggi, signor Vignola, che da dite giorni si trovava a Genova, non appena seppe della sciagura, ritornò in paese. Interrogato, egli, — e non è, come vi dissi, il solo a ritenerlo, — dichiarò che crede di trovarsi in presenza di un atto criminoso. L'incendio secondo il Sindaco, sarebbe doloso e lo dimostrerebbe il fatto che leflamme si manifestarono quasi contemporaneamente in più punti sulla cima del monte, e quasi tutte in prossimità di forti e fortini, di cui la regione è niunilà. Sembra che l'Autorità abbia operato qualche arresto su persone sospette di Vado. La linea ferroviaria che, come sapete, era stata ostruita fra Vado e Spotorno. è stata ripristinata questa mattina ed il transito è stato ripreso. Anche la strada di Bergeggi, che era rimasta ostruita in parecchi punti, è stata liberala dai materiali ivi caànti. Intanto la foga degli incendi è andata rapidamente declinando, specialmente per la cessata violenza del vento; si può dire che nessun pericolo esista più circa gli altri forti e depositi di esplosivi posti sulla montagna. L'opera dell'uomo combatte, del resto, strenuamente contro la forza del fuoco, il quale può ormai considerarsi, se non domato, circoscritto nei suoi punti più pericolosi. Solo più qualche pennacchio di fumo, alzantesi in aria, si può vedere ora sulla montagna, che ieri sera, divorala in più minti dalle fiamme, sembrava un favoloso anfiteatro di fuoco, speccliiantesi tragicamente nelle acque del golfo. ti. E,

Persone citate: De Negri, Del Nero, Vignola