L'uccisione di Sonzini e Scimula nelle risultanze dell'istruttoria

L'uccisione di Sonzini e Scimula nelle risultanze dell'istruttoria X prossimi processi d'Assise L'uccisione di Sonzini e Scimula nelle risultanze dell'istruttoria ■ Alla fine di novembre si discuterà dinnanzi nai giurati il processa per l'uccisione dell'imjviGgato Mario sonzini © dall'agaate carcerario Costanlino Hclmula. Sarà il processo, più ùniwtante e più interessante dell'annata psr la inole della sua istruttoria, pel numero degli imputati o perchò il truca delittq, che avrà lalla distanza di quattordici mosi la sua riessmizlone flavaniti alla giustizia, nel quadro degli' avvenimenti del turbinoso settembre 1920 occupa 11 primo posto, n ppocesso per l'uccisione delle regie guardie Santagata e Grimi, ohe avrà il sua svolgimento qualehe giorno prima, rappresentò un triste episodio di follia collettiva; ma il processo per Scimula-Son.zini lo supera, in Iredda erutteltà e, come in(taressaroeDitei,, per quel sensoi di romanzesco le di drammatico che lo pervade e per quel senso infine di pauroso mistero eh» l'ismititórla si è propo*tc< Ai diradare. { Vogliamo desumere c&biettiramtnte dalle carte d'istruttoria, senza, nulla aggiumgere. i piarticolaii Ai questo processo e la esposizione ideile singolo colBaJbilità. Nal setawahre, dun[que, dol 929 in tìccasione dell'epoupazione di (quasi tutte, le officina da uarte della maestranze, sarsero. In molti stabilimenti dol veri e fproDri fortilizi, dove si ceincentraronoi armi le munizioni allo, soop» di (enora in iscneco la tforza pubblica. In nessuna parto d'Italia coma fa Tonno s'affermò l'organizzazione e l'opera [delle «guardie rosse» veri corpi armati — dice la sentenza r]ella sezioìoe d'accusa presso la Corte d'Appellò — costituiti di individui racimolati fra glt elementi più turbele-nU, di professione disoccupo*!, la maggior parte pregiudicati, die armati di rutto punto incutevano1 terrore nella cittadinanza compieiodo impunemente atti di vielenza e di intimidazione. Torino ebbe le sue giornate tragiche; e il fosco episodio Scimula-Sonzi-ni, ha daremo, il suo punto di partenza dagli incidenti che si svolsero nel pomeriggio del 32 settembre in corso Regina Margherita durante un corteo funebre Ictìe accompagnò al cimitero due operai morti in conflitto fra guardie regie e guardie rosse. Dopo un corteo funebre i Allo svolto del pente Rossini — leggiamo isempre nelle carte processuali — un gruppo idi individui al seguito del corteo, avvistata [unti gnardia regia che percórreva in bicicletta il corso la prendeva di mira a colpi di (rivoltella. Fu l'inizio di un clamorosa tafteamglio con scariche di moschetterla e di riivtówlle. I gruppi di individui, tutti armati, JalcuiKi persino di bombe, si riversarono sul ivicino Ponte delle Benne e sul Corso Regio 'arco, o riparando iiejrli stabilimento Snvi- Eicqua e Nebiolo, presidiati da guardie rosse, sbancandosi nelle adiacenze ad operare a#Igressioai e sequestri. Fu cosi che sul potate |aelle Benne dne guardie di finanza vanivano 'aggredite da un gruppo di persone armate le squali riuscivano ad impossessarsi dei loro f ulotfl, delle cardicele e delle sciabole-baionetta, [Risulta elio uno di tali fucili sarebbe stato (portato allo stabllLmrtnto Bevilaccnia da certo ■Sifoni £,ùigi, panettiere disoccupato, ex-vigilato speciale in funeioni di guardia rossa e [l'altro fu portato stilla terrazza dello stabili[memo N'ebiolo. Tali latti formano oggetto di [altro separate proocAure. Ma è intani» da notare lo stretto collegamento; che esisteva tra i due stabilimenti Bevilacqua o Nebio.io. Verso le 17,30 si ripeteva. u|n. altra episodi». TTn numeroso gruppo di inuivffliil proveniente dalla Nebiolo aggredivano a ntan® armata nel pressi del Ponte delle Beno» il tenente d'artiglieria Giuseppe Ghersi e gridatìdo: « dagli, bnstoBatelff, ammezzatelo » la trascinarono nello [stabilimento Nebiolo usandogli violenza e ingiuria. A un certo pwito si avanzò fra quel jgruppa di violenti, l'operaio consigliere di fabbrica Biava Giacomo;, U quale aveva grande lasrendento ed imperio sulla turba, sicché; !quc*si.i coadiuvato da altro membro della Com'ìnissione Interna, certo Luigi Vairvelle, faceva entrare il malcapitato'ufficiale itegli uffici dello (stabilimento e quivi, dopo avergli fatto scrivere e firmare una dichiarazione colla quale jaffermava di essere Btato sequestrato da persone estranee allo stabilimento Js'ebiolo e eh» Li cciaponenti la- Ckrmpniselone intema d»Ua liabbrtea gli avevano usato atti di vera cordiailltà, veniva posto in liberti. Alasi, perette non [gli fos?e ripetuta l'aggressione, il Bfcta e il |Varvelio invitarono il tetfente a designare alleimi degli operai presenti che gli avessero iispirata maggior fiducia per accompagnarlo a Jcasa. Così TOlidameinte scortato anche dall'oli, ipngello. polè rientrare Incolume nella sua abitazlone. Onesto particolare avri a suo tempo al suo valaro per la difesa piavi e del VarvellD e si di senno; ma non trova più rispondenza con Spianto e noi avvenuto; è Biava e Varvello ;Kono tra gii accusati della truca uccliniepe di tSonzini e Scimula. j Sul ponte delle Bewnie continuano ls opeitazioni. Appena liberato il lenente, uno svizzero, anziano d'età, è acciuffato, da un grupp<v di borghesi armato e trascinato ancora tarilo telSimrbNiscu„i 11 eonterno etel tato infatti "emo h*SJe^Sfe^S&stabilimento Nebiolo. Mentre il vecchio sta entrando vede un altro drappello che introduce nello stesso stahilimenio un gio- vino cigli occhiali. Era il'povere- Mario San- !»uu. Lo svizzero veniva fatto fermare nella corto mentre Sonzini veniva introdotto in unacamera sotto llal.no, davanti alla commissione interna. Brino una diecina di minuti circa, lo Zweifel veniva anche lui introdotto nel lo- "cale e mosso davanti a una commlssio/ie di t'otto o nave persone, interrogato, perquisito e. invitato a rilasciare la solita dichiarazione 'che era stato trattato «con tutti 1 riguardi». iMa il wcohio aveva preso tale spavento che ;tremante non potè scrivere nemnieho una Iriga e la dichiarazione dovette essere redatta ida un membro dello commissione, certo Stoppino, e controfirmata dal vecchio che finalmente fu dichiarato in libertà e acconipagna- !to fuori da certo Cotrrturba, pure commissario interno. . Ma uguale sorto non doveva toccare al iSonzini. Riconosciuto per nazionalista — e il Sonzini che era -figlio di una povera £ìov- .nalaia della località era bea noto a molti — •veniva trattenuto in uria camera — poscia Sottoposto a più stringente inten-osa'orio. Chi presiedeva la commissione investigativa erano il Biava e il Varvello. i quali peraltro mnstravansi poco disposti a trattenere il Sonzini. Ma i suoi catturatoti — rimasti sconosciuti perchè nessuno volle farne il nome — ierano di avvisa, contrario. L'accusatore implacabile E' risultato che tra r presenti il più accanito era ceno Boggio Agostino, operaio olla Nebiolo e guardia rossa, il ijualo crnosceva il Sonzini per avere lavorato con lui, tempo prima, nella fabbrica Beccaria. Il Boggio accusava Sonzini di avere in occasione d'uno sciopero alle Mptellurcrlche, ove era impiegato quale segretario dol reparto fornei-ia, oisteggiato il moviménto operaio -estraendo anzi una volta la rivoltella. Inoltre, lo accusava idi avere nei giorni precedenti dato aiuto alle guardie regie per l'arresto di alcuni tram vi eri in pi/izza Castellò. Il Sonzini, in mezzo a quel gruppo- di persone, tutte a lui ostili,pur confermando d'essere nazionalista, (rilega-\a di volere male njrli operai e invocava la | pi' testimonianza degli stessi suoi compagni di lavorot Fu allora che il Roggio! si.offerse di toLSS*Ì? SUnfaChneònagfà S^h Gitoti testimoni che difendessero il So|raini, < dma per chiedere rinforzo di persone come luì,drisolute a tradurre, il catturato ad altro stabilimento, una volta che la commissione della Nebiolo nwi avesse più valuto trattenerlo. Ed infatti il Boggio giunto alle Metallurgiche vton si curò di invitare a seguirlo certo Piovano ìfngcondannato per furto e diserzione e che non ; conosceva_allatto__Sonzlni ^uu.^1^<^eMo';ache non potè essere mai identificato perche i coimputotl non vollero mai designarlo. • Duranto l'assenza del Boggio, cioè per oltre un'ora, Sonziiat era rimasto sequeslraio alla'Nebiolo. La folla degli operai e degli elementi estranei più turbolenti si era diradata e sa- rebbe Stato facile — dice la Sezione d'accusa _ al Biava e al Varvelto di liberar* il cat- turato, tanto più eapeado quali propositi Tforaci nutrivan» gli assenti. Avevano autorità di farlo, avendo ordinato to sgombro della fabbrica dagli elementi estranei ed avevano liberato il tenente Ghersi e lo svizzero con- cedendo loro persino una scorta. Perchè neri usarono uguale trattamento al «onzini? L'accusa dice- perchè avevano riconosciuto un nazionalista, u,tu o.\-vorsario che doveva es- sere punito. Quando ritornò il drappello for- ^^BSA^^\Lm&^- zito fu da costoro preso in custodia, essen- dosi stabilito di condurlo alle Fonderie Su- balpine, stabilimento dipendente dalle Ne- blolo Scortavano il prigioniero il Boggio il Bertero ^t8^^u^j?^«dntt tonti verU Sonzini che tn caso! d'Incontro colls stesso. Mentre si svolgeva tale primo episodioiW guardie rosse. Chicco Pietro. Rossi Giuseppe e Vincenzo Andrea catturavano in via Pisa un giovine borghese. Colle rivolteUe.puntato* io trascinarono allo stabilimento Beyilaemia e lo portarono innanzi alla commissiono intorna allora rappresentata spltanto dali operaia Farcito Calterina. Perquisito, gli fu Uovata una tessera da cui risulto.esse e Costar.tino Solmula, agente di custodia alle Carceri Nuove.-Gli venivano pure, sequestrati e= ritirati dalla Farcito una spilla e un portasigarette di metallo bianco. Sparsasi nella fabbrica la notizia di quesia cattura, accorrevano nella stanza del prigioniero le due guardie rosse Tealdl Antonio e «lanciotti Giacomo unitamente a quel Sironi, noto pregludi: dato ed ex vigilato speciale, entrato nello stabilimento 'Bevilacqua in quei pomeriggio con uno dei fucili rapinati alle due guardie di iguardia rossa e.ila fabbrica Bevilacqua rispondeva alla portinaia indicando Sonzini: -~ Ora conduciamo questo alle Fonderie Subalpine, eppoi verremo a prendere la guardia! Crudeltà di donne iSonaini era infatti poi consegnalo nell'uniciò del direttore delie subalpino al commissario di fabbrica Giorgétti Martino e quindi lo slesso drappello ritornava alla Bevilacqua per prendere in consegna il Sciniula il quale era staio confinato al terzo piano, attorniato da molto donno tra le quali le commissario di fabbrica Actis Maria e Farcito Caterina, in portinaia Tealdi Margherita e molti uomini tra cui alcuni che con laboriose indagini furono poi iMentiflcafi e cioè: le due guardie rosse Tealdi Antonio e Bianciotfi Giacomo, il Sironi Silvio, JoTietti Giuseppe, Monticùne Luiei e Avataneo Matteo. Onesti due erano guardie rosse nel vicino Calzifìcio Torinese di eorso Recìo Parca ina erano siati chiamati in rimòrso. , . ... dui si svolse una seena di ferena inaudita. .N« confessò i particelari l'impmato Chiern Pietro dinanzi ai commissari d; polizia di Marsiglia ail'atìo del suo arresto cola avvenulte • al giùdice istruftove nel suo primo inte.rrogatono. Confermo ehe il Scimule era stato tratto a mone in. seguite a. un giudizio sommario pronunciato da un tribunnlr di donne che lo aveva condannato ad essere bruciato nesli alti forai delle Fondfi-ie Subalpine e eh» ciò non fu possibile perchè i forni erano spenti. Successivamente il Chicco ritirò quest'ultima parie dì sue dichiarazioni. Tuttavia i sei^u''mol"i "discorsi s'incrociarono: eh. doleva portarlo ai forni e bruciarlo vivo. Chi ]o voleva ammazzato a colpi ili rivoltella, e e]li lo voleva infine trascinato nelle sottostali, U cantine perchè provasse le delizie della pu |jerj, i nBoggio si dimostrava niù inesorabile. Vo ' - leva fosse ammazzato insieme al Sonzini altrimenti i due, se rimessi in libertà avrebbero denunciato tutti e tanto più lui <he era ben conosciuto dal Sonzini. Il povero 'Scimula piangente rome un bimbo, implorava pietà nel home delia vecchia madre lontana e dei fraielliui di cui era l'unico sostegno. Nessuna di quelle donne senti un'ombra di ptetn. Il Sinori Imbracciato il fucile, poco prima rapinato alle guardie di Finanza, lo punì ava coniro il Scimula nsolamando: — Se assaltano la fabbrica, questa nòtte ii primo colpo è per te. Un prepriutiicnto di cuore L'Avalaneo e il Monti nome appresero che quel giovine borghese era una gu.tdia carceraria si scagliarono su di lui percuotendolo al viso si da farlo sanguinare. e Scimula cerneva: —' Non Uo mai ìaito male a nessuno!... Pietà, pietà! Una sola voce sor>e a protestare contro l'inumano procedere. dèll'Avataheo e del Mclnticone, quella di un pregiudicato ripetutamente condannato per furti, la guardia rossa Joriettl Giuseppe. Epli assicurava che trovandosi detenuto era sempre stato trattato bene dal Scimula ed anzi una volta questi 1>> aveva di nascosto persino slepato dal tavolaccio ove per misura disciplinare era stato nwinlo. Ma tale dichiarazione eccitava maggiormente la ferocia dell'Ava.taneo il quale con arroganza imponeva a Jori etti di tacere, mentre il Mo.àticónà smetteva dal percuotere il Scimula essendosi fono male ad un dito. — Di quest'unico parola pietosa. — scrive la Sezione d'Accusa, e a questo punto sospendiamo ner oggi la nostra narrazione — sorta fra tanta sente di animo malvagio deve ossr ire tenuto conto a favore de! Jori ètti, non l'os; ialtro per rispetto aliti memoria del Sciniula 1ohe trovò in queste pregiudicato l'unico, per qaant ito inefficace suo difensore!.

Luoghi citati: Bevilacqua, Italia, Marsiglia, Torino