La situazione e il Governo

La situazione e il Governo La situazione e il Governo Il gruppo socialista ripete la richiesta della convocazione della Camera — .La risposta di Bonomi — La crisi della disoccupazione. Roma, 20, notte. Oggi alle ore 19 il Presidente del Consiglio na ricevuto i rappresentanti del direttorio del gruppo parlamentare socialista insieme, a quelli del direttorio del partito e della Confederazione Generale del Lavoro recatisi da lui per rhiedere la convocazione, della Camera. Erano intervenuti gli on. Musatti, Matolo. Modigliani, Baldesi c Matteotti. L'on. Bòcci si era dovuto assentale prima che ti colloquio incominciasse. Durante il lungo scambio di idee, i deputali socialisti esposero al Presidente del Consiglio lo ragioni' di politica interna e quelle relative alle necessita derivanti dall'aggravarsi della disoccupazione, che, a toro avviso, consigliano l'immediata convocazione della Camera, 11'Presidente del Consiglio ha dichiarato che la data della riapertura del Parlamento non e ancora stabilita; non crede però sia il caso, per ora, di effrettare la convocazione della Camera. La logge per combattere, la disoccupazione è in attuazione o non si vede il ■ bisogno che vi siano per ora ragioni di radicali modificazioni. Il Presidente del Consiglio liuwdichia.ralo che, anche per lo sveltimento della procedura relativa ai lavori pubblici, la legge sulla burocrazia dà facoltà al Governo di attuare tutte le semplificazioni all'ordinamento stai-ole che fossero necessarie. Quatito alla eventuale necessità di rivedére, il regime dei sussidi ili disoccupazione (la -questiona eJ ra stata sollevata dall'on. Baldesi), il presidente del Consiglio dichiarò che avrebbe esaminalo la questione. In ordine alla politica interna il Presidente del Consiglio dichiarò di non reputare che ima larga discussione. parlamer.tn.re gioverebbe al ritorno della pace interna, che egli confida di poter raggiungere con una ferma azione intesa a ristabilire per tutti il più rigido rispetto della legge. I deputati socialisti, pur prendendo otto degli affidamenti in ordine alle provvidenze relativo ai lavori pubblici, Insisterono sulla necessità della convocazione del Parlamento sia per un esame approfondilo della situazione imerna sia per una discussione efficace e pubblica delle necessità derivanti dalla disoccupazione o dalla crisi economica generale dd paese. ^^??i0?.èJfèr ^ studio dèi provvedimenti » a fronteggiare la crisi della disorcu pazione. Erano presenti gli on. D'Aragona. Allo ore 15 si è riunita nei locali del grup po parlamentare socialista a Montecitorio la t:.-v!'ll"-"Jl''- '-"-^ueva. i un. i.nnau. La Commissione ha stabilito il programma del lavoro da espletare, lavoro che consiste nel p^d^P?^.J^_P5,)?.ro,'!lm?:.„d.i 9pere PllhBli:| Hanic-lla, Baldini, Maioto, Giacometti, Ba. ,ono e Matteotti. Presiedeva l'on. Donali un programma di che che dovranno venire graduate secondo il criterio della possibilità di immediata esecn- zione, e compiuto l'esame dello disponibilità•maliziarle esistenti, determinerà i prowedi memi per U finanziamento integrale. Le opere pubblicale riguarderanno precipuamente honi ucll°- °l1l>1,e idrauliche, strade, ponti, ferrovie, bac.lU montani etHHzia. cooperazione includi striale. Si ò dato incarico all'on. Donati predisporre gli elementi per la foraititeziODft -,el m'°Krn™»a- La. Commissione continuerà , s„01 ltlvon senza ìntenuzione da domattina alle ore undici. I puniti medi - i.p lotte inizine Il Sottosegretario di Stato agli Interni, on, Teso, interrogato dall'Epoca sul tentativo che isi sia facendo di .'...rganirzazione elei panitimedi, ha fatto le se,Aienit dichiarazioni: «Og-1■ri l'incalzare degli eventi ini fa più che maipersuaso delia suprema necessità di tale rior- ' più, ne è persuaso caijizznzfone p, ciò che il paese riho non comprende la prosecuzione di guerriglie vuote di conionutc. Alcune, quostioiii di fórma prevalgono su quelle di sostanza: transitorie opportunità umiche vestono di una parvenza di realtà inesistenti diveisità programmàtiche, neschtnl- ripicchi Aliti? renziano aniMoiosain-ni. sgruppi aftini dando ai non iniziati ln sensnzicv,e di un abisso dova non c'è neppure soiuzioi continuità. Il paese pensa clic sino a quando .ice siano risaluti gli ardui problemi die incombono, sulla nostri vi i pubblica, specialmente in quv sta difficile ora, il dividersi in frazioni affini inutile dispersione di forze. E' tempo che si mettano da parte le spttigliezze e i dissidi degli uomini e si venga ad una fusione che ormo! màtìfrn-ed urgente. Può sembrare che questa intesa è meno indispensabile dopo che la proporzionale ha reso possibile la differenziazione delle candidature e la presentazione di liste separato anche per le singole sfumature degli stessi peritti, ma, prescindendo dal fatto che ciò non avviene senza una inevitabile perdila di seggi a beneficio dei partili più forti più disciplinati, un esame molto superficiale porta a concludere che l'unione delle forze democratiche, oltre che essere consigliala da ragioni intrinseche, anche una diretta conseguenza del nuovo ordinamento elettorale. Già fi riconosciuto da tutti che il sistema proporzionale per il funzionamento regolare richiede, oltre ad una diffusa educazione politica,, partiti saldamente organizzati, Poiehfc in Italia e molto scarsa la preparazione politica, tanto più c indispensabile per noi procedere ad una forte riorganizzazione che sarà-a sua volta strumento efficacissimo di educazione delle moltitudini. Soprattutto la fusione dei gruppi democratici ò richiesta dalle condizioni che presenta l'assemblea legislativa eletta col sistema proporzionale, condizioni che non possono mutare notevolmente nell'avvenire, l'esistenza ciò»"' di due partili forti e foriemete organizzati, ai quali riesce facile dominare la vita politica nel dissidio degli altri gruppi. In queste condizioni di cose, l'unione delle democrazie gl» vera grandemente anche al migliòre funzionamento della Camera. Ouesta fusione nel l'assemblea sarà a sua volta condiziono della promessa auspicato riorganizzazione dellp for, zc democratiche nel paase. Sono ogni- aspetto è quindi suprema necessità ohe ci strtagiaino in una larga e forte concordia dimenticando il poco che ci può dividere o pensando al molto che ci riunisce: la. gravità dei problemi da risolvere n. L'on. Orlando di ritorno da Vallmnbrosa e diretto in .Sicilia è stato interrogato sulle attuali lotte intestine del nostro paese dal Giornale d'Italia. L'on. Orlando ha risposto: « Queste lotte di fazioni le credo la esplosione, di una crisi morale ó spirituale del dopo guerra. Esse mi addolorano, ma non mi turbano ed anzi mi preoccupano assai meno della risoluzione della crisi economica, e tlnanziariu.. Dirò anzi che la crisi finanziaria ò In questo momento pei' l'Italia la questione delle questioni. In quanto alla crisi morale e spirituale in Italia, alla quale, ho accennato più sopra, fio ferma fiducia che la sorriasseremo e se il mio giudizio non potesse sembrare un paradosso direi che il popolo italiano dimostra in questo momento una grande enorme resistenza. Il popolo d'Italia ha risorse di grande bontà ed ha una grande volontà o gioia di livore. Per qiiesto, .si; pure vi h qualche esuberanza deplorevole, ad un certo punto il popolo italiano sa dire: .Basta! » Per ciò che riguarda la. crisi finanziaria l'on. Orlando ha ripetuto che essa sarà più difficile a risolversi: però fioiì sarà impossibile superarla. Certo, ha dotto, '-he-il disavanzo sia sceso da '£2 miliardi a cinque mi- | ' Ilari è già mia buona cosa: rna -bisogna cori-usirte.ra.re che ora noi siamo all'estremo limite. delle tassazioni. Tu chiesto nll'on. Orlando che delucidasse ancor meglio il suo pensieri,, ma egli ha risposto: « Ma. lei vorrebbe ndrlirittm-a un programma di .governo? ». m sostanza l'on. Orlando si è ' mostrato ottimista ed ha ferma fiducia che il popolo italiano saprà superare la crisi. Riferendosi ai fatti di Mola e Modena, egli ha" detto che sono atroci; ad ogni modo l'Italia saprà superare quesia crisi. « Anzi — ha soggiunto l'on. Orlando — quando io fui in America tutti ci davano pe" già liquidati, ed io invece sono riuscito a far modificare tale errato, giudizio verso l'Italia dimostrando come il popolo italia no sa resistere a tutti i colpi che gli dall'interno e dall'estero Coni mentì di giornali | n Tempo rispondo con un articolo editoria le intitolato «Eccesso di zelo » ai giornali nittiani che vollero in questi giorni mescolare il nome dell'on Giolilti alla cronaca degli avvenimenti di Mola e -Modena sostenendo che. aUton.. Giòlitti risale parte di responsabilità della situazione attuale. Il giornale scrive: « L'obiettivo, unico, che codesti commentato|ri abbiano di mira è uno solo: Giolilti: la ciigonn !eausa una sola: il cieco ridicolo terrore di un suo ritorno. Vediamo còsi il suo nome mesco-1|iars! a.l ì.urpiloquio consueto eli un giornale del mattino, lo vediamo trascinato tra le i alignità e le invenzioni non spiritose di un giornalo della sera, .11 caso è poco stiano e facilmente decifrabile: entrambi questi giornali sono legati ad una clientela politica clif fa capo all'on. Nitti. Buon per lui se è veto ì-^'^sani^pàn» in im^i^itats^5~ctùibr» se, dove non riceve nessuno e non legge nep puTe i giornali come compiacontemente af i scrivono in suo onore ! do, il Tempo dice che codesti giornali « 1l'avvènto dell'on. Bonomi parvero prendere 'nuovo Ministero sotto la loro proiezione; o fermano i suoi zelantissimi amii'i. *vrel<h<» tinnenti da osservare come quotidianamente lo servano facendo furiosamente il vu io intoii.3 alla sua persona coloro cn-' parlai! n e gloria ». Continuai^ Hill gl scoprono chiaramente le loro batterie ci oppo sizione ma i loro colpi ovunque dirotti fanno a o cilecca. Il tempo del loro esperimento al potare non è tanto lontano da far dimenticare, che cosa fosse, in quel tempo l'Italia, a quale punto era ridotta e come governala, Quella di ieri, quella di oggi, a malgrado degli episodi tristissimi di cui sono pieni i giornali, è u.t paese da idillio in confronto. Quun.?.fl,alFon. Giolilti, stia tranquilla l'Epoca,- continui a rurnlnare le sue democratiche malinconie senza inutili allarmi; egli non pensa minimamente, per quanto noi sappiamo, al ritorno. Vi sono degli amici e perfino degli avversari suoi clie questo ritorno auspicano e desiderino. Ci pare naturale: lo strano sarebbe il contrario. Ma l'on. Giolitti non appartiene alla'categoria di uomini di Siate clic amino per ambizione personale forzare le situazioni e inventare i serpenti di mare per salire al'Governo. Lascia queste risorse a persone che non abbiano gli anni, l'esperienza e lo stile di cui 6 ricco »: 11 Popolo nomano pubblica un articolo intitolato « Stato di assedio? » nel quale è detto:'«E' ir momento di pai-lare con franchezza: il paese ha bisogno di atti che. ormai non lascino rv'ù dubbio, di atti eccezionali come la Situazioni Che li ispira. L'ora dei pannicelli caldi delle abilità, dell'ordinaria amministrazione è passato: osserviamo che con le misure restrittive di polizia adottate dal Ministero 'si è sulla via di una progressiva sospensione di garanzie personali sancilo dalla legge fondamenMttjpetlft Stato. L'on. Bonomi evidentemente p«F lo di assedio, mai, _ zioni demociatichò e/perila sua fortuna politica, di pronunciarne il nome. Forse la pania non si ferma a lui ma sate anche più in ulto. Egli sa che quella parola'na fatto in Italia la disgrazia di uomini politici di taglia ben più alta della sua. Egli pensa Ojmaue ad atti eccezionali, ma li vuole alla chetichella, di nascosto. Non si accorge che li impoverisce così del loro valore essenzialeA'Perche il paese soprattutto ha bisogno di guarire di una erisi evidente, ha bisogno di sapersi governato, di sentirsi in mano a uomini\capaci di volere a qualunque costo. Le veàioni d'Italia hanno bisogno di estreme misure'-, di eccezione e queste può valutarle solo il Governo. Tradirebbe il paese quell'uomo politica che vi rinunciasse per pavide preoccupazì\oni personali (Kvad'ìitti vero e- proprio statÌ«'Pè,ura, per le sue tradì-