Per dirimere i conflitti

Per dirimere i conflitti Alla Lea delle Nazioni Per dirimere i conflitti e dirimere Fa capolino anche l'Esperanto (Bervlno speoiale della ■ stamna >| GINEVRA, 13, notte. Poco prima che si aprisse la odierna seduta nel così detti corridoi'della Lega delle Nazioni, un convinto propagandista assertóio del principio dell'affratellamento fra i popoli, spiegava ad alcuni giornalisti come, assistendo da una tribuna della sala della Jtifornia oppure dall'Hotel delle Nazioni, allo svolgersi delle discussioni, si riceve l'impressione di trovarsi dinanzi ad un organismo ti cui funzionamento e perfetto. Qualche progresso in meglio indubbiamente è statò registrato, ed è che 1 componenti l'assemblea cominciano a prendere sul serio il loro compito, sebbene la Lega, ad un anno di distanza dalla {.sua nascita, non sia ancora un « enfant prodigo » o tanto meno uri « enfant gàté », come Wilson l'aveva concepita nei giorni in cui distribuiva al mondo i suoi punti. La Lega delle Nazioni è oggi un'avversaria aperta e, come tale, pure riconosciuta dall'America, il cui atteggiamento, nonostante le frasi conciliatrici gettate qua e là opportunamente net discorsi dei giorni passati, viene qualificato come « minaccioso ». L'anno scorso l'assenza dell'America era lamentata per i danni che ogni atteggiamento passivo può arrecare a chi aspira ad uno scopo; ma essa oggi ha assunto un carattere di minaccia. E così, mentre Bourgeùis parla ancora di « nostri am lei americani », Balfour accenna invece a nazioni industriali le quali non solo se ne stanno lontane da Ginevra, ma aspettano il momento opportuno per un bel gesto sabotatore. Dalle discussioni svoltesi fino ad oggi è risultato chiaro anche ai delegati stessi che la Lega manca di popolarità e di autorità ed è perciò sembrato opportuno l'appello lanciato ieri dalla stampa perchè in qualche modo si faccia banditrice ancora una volta della grande idea della pace. All'inizio della seduta di oggi, che dovrebbe porre fine alle discussioni sul rapporto del Segretariato, il Presidente annunzia che otto scn2KmIacndSpm, membri hanno proposto l'introduzione dell'E- L^ Fra i proponenti figurano i nomi ai ^ £ ^ g Presidente prò- a a- Perciòito nomimi di^^Comm^ o ; sione, ma Nansert, u_ quale pass* fi* HM* gali come uno dei meglio armati di spirito pratico, osserva che una tale decisione servirebbe a far perdere del tempo prezioso e si decide quindi di deferire lo studio della proposta all'ufficio centrale. Domani alle, 10 avrà-luogo la nomina dei to pudici destinati a far parto deUa^ndc in -1 tenzonale di giustizia, daranno eletti tei 1 loro che riceveranno la m^°^l^L^ - Ch'assemblea e del Consiglio. U delegato au- -j ò straliano Brouche, che apre la discussione generalo con l'intenzione di esaltare lo scopo inel su0 Da<rse sia costante la cPnsuetudlne 01 o e a, o ? e r a o, l a n e e n a R i n r e i o e i ae o aaa ò o di o nel suo paese sia definire tutti i conflitti in vfa amichevole. Per l'Australia, in ogni modo, il disarmo rappresenta uno dei problemi più importanti, ma, come è accaduto nella Lega delle Nazioni, in questo argomento i progressi furono fino ad oggi insignificanti. Dopo aver sinceramente espresso la fiducia che a Washington si raggiungano risultati positivi con la conferenza del disonno, egli ammonisce giustamente che non troppi problemi debbano essere posti in « risoluzione^ ■> per « épater » il grosso pubblico. Egli conclude dicendo di aver molta fiducia nella Corte internazionale di giustizia. Il rappresentante del Canada, Doherty, osserva che il suo paese, data la configurazione geografica, è fra quelli che hanno più bisogno dell'arbitrato della 'Lega delle 'Nazioni, ma crede sia necessario che le decisioni vengano prese in tempo relativamente breve e in modo da risolvere voramentc i problemi che sono sottoposti al suo giudizio. Sulla questione dei mandati fa rilevare il grande interesse del Canada. Termina col raccomandare di non tendere troppo l'arco poiché « 11 concentramento delle forze e il criterio limitatore sono i principi fondamentali dell'azione pratica e positiva ». Wellington Koo (cinese), attualmente Pre sidente della Lega, manifesta il suo compia cimento per l'interessamento mostrato da tut ti' gli oratori ai lavori del Congresso. Rim provera però il delegato Branting di aver insinuato che il segretariato abbia talora agito sotto l'influenza di azioni estranee. 11 Consiglio, egli esclama, non ha mai agito se non dietro l'aspirazione di giovare alla pace fra i popoli. Ringrazia, quindi la Commissione per il disarmo, la quale avrebbe fatto, secondo il suo concetto, tutto.il suo dovere, sebbene i risultati siano inferiori alle speranze. Egli annunzia che fra coloro che hanno rinunziato In precedenza alle candidature quali giudici della Corte di giustizia, vi sono l'on. Ador, Bory Doberty, del Canada, Fromagesy, franco se, Hontorias, spagnuolo, Himans, belga, Lange, norvegese, Marks von Wurtenberg svedese, e Poincaré. La Sotto-Commissione del blocco ha sottoposto inoltre alla Commissione una serie di quesiti circa l'applicazione delle sanzioni eco nemiche nel caso di violazione di trattati da parte di uno dei contraenti. Tali misure dovranno però essere effettuate in modo da esercitare una pressione economica e finanziaria. La rottura delle relazioni dovrà avvertire con il richiamo dei capi delle Commissioni diplomatiche. Tutte le nazioni dovranno impegnarsi a negare qualsiasi collaborazione commerciale o di alk'a specie allo Stato che si fosse reso colpevole di violazione. Nel caso in cui il blocco non bastasse, le misure dovranno essere inasprite ed anche le relazioni degli affari saranno interrotta, Sarà inoltre necessario sottoporre le corrispondenze e tutti gli altri mezzi di comunicazione ad un regolamento speciale di censura, mentre invece le relazioni puramente personali saranno mantenute. La Lega delle Nazioni dovrà agire in modo che alle misure di blocco partecipino anche quelle nazioni che tion fanno parte della Lega stessa. In caso contrario, si addiverrà al Dlocco forzato delle coste di tali paesi, die non fanno parte della Società delle Nazioni. Le proposto per il blocco si fermano qui.

Persone citate: Ador, Balfour, Doherty, Lange, Marks, Poincaré

Luoghi citati: America, Australia, Canada, Ginevra, Washington