Il Gran Premio Automobilistico d'Italia corso a Brescia

Il Gran Premio Automobilistico d'Italia corso a Brescia Il Gran Premio Automobilistico d'Italia corso a Brescia L'intervento del Re, del presidente del Consiglio e dei ministri deir Industria e della Guerra Vitaliano Bordino batte il " record „ mondiale di velocità su strada - La vittoria francese nella prova automobilistica - Le gare di categoria per il Gran Premio d'Aviazione. ( Dal nostro iM.viaL'to sjjeoiatl© ) BRESCIA, 4 notte. | bLe gare d'oggi di Brescia segnano due vit- rtorio francai?*Gous,^ maccWna^BaUot, ha, l cesi, e non soltanto per n pia o meno malinconica sibbeno a legittimo ; btitolo d'orgoglio sussiste il fatto che un ita- i liano, Bordino,'su macchina Fiat, ha bai- i l ventava sfuggente, sul grigio sfondo stradale; nori era più che un tuono assordante all'im- provviso, e già passato via... Si aveva la sen saziono di qualche cosa di davvero tremendo o folle. E l'alata storica vittoria, la magnifica' N'ike bresciana, dall'alto del suo piedistallo di granito rosso, a fronte della tribuna reale, protendeva le braccia melodiosamente arcate a offrire ghirlande. Impressioni della vigilia Tutto ieri e stanotte Brescia e i paesi intorno si sono andati straordinariamente affollando del pubblico richiamato dall'attrattiva dcll'inusato avvenimento sportivo. Io vorrei potere,.per gusto di cronista,'fare un conto approssimativo del numero di persone convenute. Credo, su semplici, personali basi di impressione, di azzardare .la cifrar-di centomila. E, per gii autoveicóìF che; correvano per Brescia e. per le strade"convergenti al Circuito, credo di potere, su le stesse basi, azzardare le cifre di ottoio novemila. Alla stazione di Brescia, a ogni treno in arrivo, era un nuovo irruente scarico di viaggiatori ; per le strado della città il movimento della gente cresceva di continuo, si faceva sempre più intenso; gli alberghi, le trattorie ogni luogo ove si affittasse un letto o si provvedesse un desco, era gremito. Trovare dove installarsi o dove rifocillarsi diventava una difficoltà, che a superarla richiedeva un po' di spirito d'iniziativa e qualche abilità. « Tutto ilmusagblgdgsorrmGvdiqdcecompleto », è diventata la parola d'ordine lo-! cale. La bella cttà, tra la pianura verdeg- giante un po' scialba al sole di settembre e | i colli che grandeggiano prossimi, coi suoi | palazzi e con le suo piazze memori di molta e gloriosa storia, dalle barriere al centro, ini ogni via, in ogni piazza, in ogni corte, ha echeggiato ieri d'un incessante, accelerato fra stuono di motori: rombo cupo di motori d'automobile, fragore scoppiettante di motori diimotociclette. Sembrava che gran parto dcpliautoveicoli a srnnnin d'itali» al fÀ«p™ rlnii ! ft Mre°ndef4dHmSiefXrrtÌno!convegno qua intressanti della vigilia la sfilata precipitosa di macchine, dalla formidabile vettura per gran turismo, alla leggiadra vetturetta da <\HpSporto,- alla poderosa vettura attrezza**;--^rt^f ' o ijcorsa, che sembra tutta e unicamente, questa, iun motore issato su ruote, con l'appendice, appéna emergente, di un uomo, à costituirne In volontà e la guida. Se no notava una, di queste vetture da corsa, tutta, rossa, d'un tremendo aspetto di macchina costrutta a scagliarsi sul bianco nastro delle strade diritte a velocità che, per l'emozione e la gioia facciano tremare i polsi-a chi le conquista; e la guidava con la leggera, inguantata mano, una donna, tutta anch'ella vestita di rosso, e come inguainata nell'abito succinto, e con un copricapo anche rosso, con alette pendule di Iato, sì da ricordare nella foggia il pileo dei navigatori omerici, quello di Ulisse, forse... Ulisside in gonna, dominatrice di non saprei quante acca.nl, l'automobilista, scompariva nella corrente muggente, e travolgente di macchino e di folla. Era una ben nota sporlivonicrt, la baronessa d'Avanzo, che concorrerà anch'ella alle gare del Circuito. «L'enorme folla e la fiumana dei veicoli Stanotte, non saprei chi a Brescia è riuscito a dormire. Tutta la città era assordata come «centinaia di cilindri entro cui. la miscela dilscoppio ridonava senza mterruzione.-JS trombe. I e trdli. e squittii, e sirene;., e., granai-fasci di luce dei fari, che si.■ projottavano improvvisiJcontro le case, che si allungavano fper le strade, simili a lame d'argento a fondere l'ombra. Poi rumore di carrozze, scalpiccio !di gente che andava voci ante, richiami Noi nessuno stanotte a Brescia ha dormito. Ma chi ha tentato di riposate, avendo la fortuna di occupare arla camera e di possedere un letto, questa.mattina, alzandosi e spalancando la finestra,iha contemplato un giorno che albeggiava gri- i gio o brumoso come di tardo autunno, coni minaccia imminente di pioggia-, cielo ingom-l bro di nuvole, aria umidiccia frizzante. Per la finestra aperta giungevano forti i fragori degli autoveicoli che già correvao verso il campo di corse di Montichiari. Tullia la via da Brescia al campo era, al primo giorno, già gremita, ostruita da interminabili file di automobili, di autobus, di autocarri- Subito dopo us !,i da Bresca, verso Casltenodolo, non si pioccdeva più, con la macchina su cui si era montati, che al passo. E a'traverso il paese di Castencdolo. ed oltre, verso la Fascia d'oro, si susseguiva la serie delle lunghe soste obbligatorie, nella doppia e tripla fila dei veicoli; una sosta di via crucis, con stazioni assai più lunghe che non i tratti di viaggio. Qualcuno, come sempre, necessariamente, accade in questi casi, tentava rompere l'ordine della fila per slanciarsi avanti, per guadagnarsi, a costo di qualche ammaccatura ,ii. parafanghi, o magari di qualche cozzo del radiatore, un posto antecedente. Proteste, urla contro il prepotente; e i carabinieri e i soldati, scaglionati a fianco della strada che accorrevano a farlo rientrare, diciamo, nei ranghi. 11 tramvai interprovinciale, stipato così che la gente pareva dovesse rigurgitare dai finestrini, con grappoli viventi ammassati su i predellini, aggrappati alle maniglie e ai passamano, simili a voli d'api appesi a un ramo, lanciava, procedendo faticoso, il suo ululo lungo. Sgusciavano dal tumulto, con scoppiettare improvviso di motori, le motociclette che trovavano un varco tra le file dei maggiori autoveicoli, tra questi e il fianco dei carrozzoni del tramvai; qualche ciclista avventuroso tentava l'impresa di uscire a salvarnenlto, procedendo anche lui; e qualche pedone — poiché ce n'ora pure tra quel diluviare dì ruote — se ne marciava frettoloso sul bordo del fosso, di là dal limite dei paracarri, pronto a salvarsi magari nel fosso stesso se una di quelle troppe ruote esorbitasse, come avveniva, anche su quell'angusta riva che a lui avrebbe dovuto essere riserbata. E via e via, lento e strepitoso, defluiva quel fiume di macchine e d'uomini incanalato su la strada diritta. E il tramvai passando, ululava come per incitare a procedere oltre. L'immenso campo del Circuito Ecco il campo. Dalla Fascia d'oro, dove si inarca la gran curva parabolica che costituisce il vertice acuto della strada in giro prescritta [per la corsa automobilistica, esso appare nella isua vastità quasi compiutamente, tutto pianeg' giante, con pochi sparsi caseggiati rusiici, con poche file d'alberi a interromperlo qua e là o a segnarne i lìmiti. Lontano, all'estremità op- posta alla Fascia d'oro, si scorge il cas'.ello e un oampamle di Montichiari; verso l'altra banda l'abitato di Ghedi si nasconde dietro ima cortina di verde. ' - tglftarià reale, jg i.UAii ( bune principali laterali ad, 'essa, lo tribune, u riservate ai controllori delle gare? ai giorna-e listi, alle varie Case concorrerai, con gli m-\ ™ bona che ha nome di « tangenziale » sorge i invece esteriormente alla gran curva.parano-, c lina di Fascia d'oro. Da questa tribuna gli, vil cielo, in tutto il suo spazio soprastante, ò libero a tutti gli occhi. Ma se leviamo gli occhi al cielo, constatiamo che esso continua a minacciare, poco fa una. nuvola trascorrente si ha regalato una spruzzatina: ora un gran nuvolone oscuro si addensa, comincia a lasciar cadere qualche gocciolone rado, che schiocca su la strada battuta e incatramata ove sta per svolgersi la eorsa automobilistica. Il pubblico si rifugia nelle tribune coperte ; qua e 'là. ai lati della strada, per il campo, paracqua si aprono. Il Re e i Ministri La sfilata delle macchine •Sono le 7. Arriva il Re, in automobile, seguito da altre automobili con i maggiori personaggi ufficiali : il presidente del Consiglio, on. Bònomi, il ministro delle Industrie onorevole Bertotti, il ministro della Guerra onorevole Gasparotto, il prefetto 'li Brescia, commendatore Marcialis, il sindaco di Brescia Gadda il presidente della Deputazione provinciale, il senatore conto Bel lotti, il comandante del Corno d'armata di Milano, e altri. Questi personaggi sono andati a incontrare il "Sovrano al treno speciale che l'ha portato questa notte alla stazione di Ghedi. Una banda di Brescia, raccolta a fianco della tribuna, cui il Re si avvia scendendo dall'automobile, intona l'inno reale ; una compagnia di bersaglieri schierata rende gli onori militari : il pubblico, dalle tribune laterali a quella reale e dal campo, applaude. ! Ora che il Re, insieme con i personaggi del seguito ha preso posto nella sua tribuna — | innanzi a cui, come ho accennato, è eretta su | un piedistallo, in mezzo a un'aiuola fiorita, quella meraviglia di scultorea bellezza che è i la,Vittoria, di. Brescia, comincia la salata di " i: - .;,-■ -- --- _,,A a Wni l3 gara dei gmtlenwn Da Ghedi. ov e il.carn ! f10 militare d aviazione, si leva a volo un !n»^o d'apparecchi, che passano rombando tutte le macchine che parteciperanno alle ga: re del Circuito. Passano prima le automobili concorrenti al premio d'Italia : poi le vetturette leggere ; poi le automobili inscritto per su le tribune, che si inseguono in ampli.gin per il cielo sopra il campo. Il tempo, .ora, pare vada rimettendosi al bello : raggi di sole Hp"òr"glt smiàroi'delle .nuvole", chiazzano d'oro, t^oa e là. il veiuVael campo. Il «' via Siamo all'imminenza delle partenze, per la gara del Gran Premio automobilistico d'Italia e per la classifica di categoria del Gran Premio Aereo. Gli aeroplani hanno sgombrato il cielo, atterrando in parte sul campo d'aviazione di Ghedi, in patte su una spianata ad essi riservata dinanzi alla tribuna reale; le automobili, quelle che oggi non concorrono, hanno sgombrato dalla strada. Su la strada, davanti alla tribuna reale, si allineano le sei macchine in gara por il Gran Premio. Sei macchine semplicemente, rappresentanti due «ole Case costruttrici : l'italiana Fia e la francese Ballot. Era inscritta, e doveva concoirere anche la Seat, con una macchina condotta da Tarabusi ; ma all'ultimo momento, e più precisamente ieri sera, questa macchina ha avuto un incidente occasionale, per cui ha dovuto ritirarsi dalla gara. In gara restano dunque le tre rase Fiat, contraddistinte coi numeri 2, 6 e 10, o condotte rispettivamente da Wagner, da Bordino e da Sivocci, e le tre azzurro Ballot. contraddistinte coi mi- ubsqssplfi^^ I { C«ZX "Km P"ml1 macchina, Ja Viat»! di Wagner: il conduttore ha una Jmano su, voiante, ynpra su la leva di oc- e mando ; il meccanico suo compagno ha proso posto sul seggiolino accanto a lui : il motore romba strepitoso. Sono le 8 precise. Il cronometrista scocca il «via!» La macchina balza, come sospinta avanti di colpo dallo scattare di una molla infila il rettilineo, scorn¬ a.pare verso Montichiari. Un minuto dopo parite a inseguirla la Ballot 4, condotta da Do i Palma. Poi, sempre ad un minuto di distanni za l'una.dall'altra, la Fiat 6, di Bordino, la -l Ballot 8 di Chassagne: la iFlat 10 di Sivocci: r ultima, alle 8 e 5' parte la Ballot 11, di Goux. i o a e e i , e a , i e i , e l e e l , e e a e i a e i e a a gn o p- E, intanto, contemporaneamente, si susseguono le partenze degli aeroplani delle categorie A e C, che prendono il volo dallo spazio di campo ad ossi destinato, davanti alla tribuna reale. L'Ansaldo 300-7, N. 1. pilotato da Stoppani, si leva a volo alle 8: alle 8 e 1' si levano due Gabardini, il 7 e l'8. pilotati da Canzini e da Leonardi : poi, alle 8 e 2' il Gabardini 6, di Beghelli : alle 3 e 3' lo Spad 20 di Barattini, e il Gabardini 5, di Zanihelli ; alle 8 e 4' l'Ansaldo 300-3, N. 2. di Ferrarin. il vincitore famoso del volo da Roma a Tokio, ed infine lo Spad 34, di Musso. Seguono gli aeroplani dello categorie E ed F. Ma questi, per necessità tecniche, si levano a volo dal campo militare di Ghedi: mentre la loro entrata in gara viene poi registrata al passaggio davanti al controllo centrale, con un minuto di penalità per il compenso della velocità acquistata in volo. Alle 8 e 10' entrano così in gara i due Fiat BR 1-4 e 28, pilotati rispettivamente da Brak Papa e da Lordi ; e ultimo, alle 8 e 12' il Nieuport. Delage — unico apparecchio straniero concorrente, e precisamente francese — pilotato da Sadi-Lecointe. Il meraviglioso " rècord „ di velocità di Bordino Le due corse sono cosi cominciate, l'una iu terra, l'altra in cielo. E subito si osserva come il pubblico, contrariamente a quello che taluno potrebbe presumere, si appassioni assai più vivamente alia crfi-sa in terra, delle automobili : il che si spiega agevolmente col fatto che questa offre maggiori pussioilitù d'incidenti e di sorprese dell'altra, offre più evidente, direi più tangibile l'espressione della gara. La corsa in cielo, degli aeroplani, ha caratteri, direi, astratti : non dona che un'imagine costante, uniforme di falchi meccanici trasvolanti in vasti giri in alto; e i suoi risultali si riassumono tutti in cifre, anch'esse pressoché eostanti, uniformi. Qualche speciale, più desto interesse suscitano nel loro volo gli apparecchi di Ferrarin e di Brack Papa, per la celebrità e la simpatia personale di cui godono tra il pubblico questi piloti, e il minuscolo, velocissimo apparecchio di SadiLeccint. Nella corsa delle automobili, fin dal primo giro, l'attenzione del pubblico è attratta su Bordino, il quale ha lanciato la sua macchina alle massime velocità, e dà a credere di dover essere il vincitore della gara. Quando, al secondo giro, sul rettilineo davanti alla tribuna reale e alle tribune principali, Bordino riesce a sorpassare la macchina di De Palma, che e era partito un minuto prima di lui. scoppia a un fragoroso applauso di compiacimento e di o augurio: cui però si contrappone il malconAii■ ■■Wta--BA un altro dei corridori italiani, e cioè Sivocci, e staio arrestato momentaneamente da un Hi ™no_dl gomme: guam, remtìyarncnte, di italiane, azzurre le francesi, s'avventano nelle curve, su cui paiono piegarsi nello sforzo di vincere la forza centrifuga che tende a spia 11 giro precedente in 6' e 53" : il che comporta una velocitai media oraria di giro di circa 14D chilometri: precisamente di 148 chilometri e 945 metri. Un soldato avanza verso lo tribune o annunzia col megafono che ha battuto cosl.il rècord mondiale di velocità su strada. Prorompono applausi. Le previsioni • della maggioranza, con quel tanto di ottimismo che semirre lo contraddistingue nella loro impulsività, danno ormai per certa la vittoria di questo corridore italiano. Sarebbe però abbastanza facile osservare che I giri della gara sono ben trenta; e che per ora quindi, con il sesto giro, non si è che a poco più del principio della gara stessa... I tre corridori che conducono macchine francesi, mantengono intanto una bella regolaritàfdi corsa, con una costante, prima, poi crescente misura di tempi. Sivocci. por parte sua, tenta riconquistare il perduto: mentre il terzo dei conduttori di macchine italiane, Wagner, pressoché si equilibra, in andatura, coi Francesi. A 150 chilometri all'ora! Bordino e Sivocci immobilizzati Ed ecco ricompare il soldato col megafono Annunzia cue al settimo giro Bordino uà un cora abbassato il propriu ricord mondiale, ìagglungenuo la velocita inedia oraria di giro di lòó ciiiluineiri! .Nuovi applausi, nuovo vivissimo compiacimento del pubblico. E Bordino continua cosi ad attenuarsi primo nella gara lino al ircuieesimo giro, cioè' fino al chilometro iia della corsa, distanza che egli ha coperto in un'ora, 31', '^1" o 4/ù. Ma al quattordicesimo giro è superato nel tempo dal francese Goux. Questo superamento, che potrebb'esscre per sè stesso insignificante, segna il principio della sventura di Bordino. Al giro seguente, e poi al sedicesimo egli perde ancora nel tempo rispetto al suo competitore francese : al diciassettesimo giro, dopo due oro e un quarto, circa, di corsa, è arrestato. Gli s'è spezzato un tubo dell'olio; quindi la lubrificazione non si effettua più; quindi la macchina c decisamente, corno suol dirsi, in panne. Bordino giunge a lenta andatura davanti alle tribune dei rifornimenti, n pubblico spera ancora che non si tratti che di un guasto lieve. Ma poi lo vede che avvia la macchina fucri della strada, che entra nell'intérno del campo. Dalla macchina, da sotto il motore, l'olio cola chiazzando di larghe, bituminose macchie il terreno. Il guidatore, cui era parsa, fino a quasi metà della gaia, arridere certa la vittoria, si reclina accasciato sul volante, il volto contratto in una maschera di dolore e di rabbia. Quasi contemporaneamente alla disgrazia di Bordine, un altro accidente avviene nel campo di atterraggio degli aeroplani, davanti alle tribune principali. Atterra un apparecchio Gabardini, il numero « 6 », pilotato da Beghelli. L'apparecchio ha già preso terra, corre sul campo, è prossimo ad arrestarsi, quando, improvvisamente, una ruota del carrello cede e si sfascia e l'apparecchio stesso sbanda da lato, poi, sospinto anche dal vento in coda, di colpo si capovolge: capota, secondo il termine tecnico. E' un momento d'angoscia per il timore che l'aviatore sia stato preso sotto. Ma, fortunatamente, egli se l'è cavata con un semplice ruzzolone sull'orba. I corridori francesi intanto continuano la loro corsa regolare, sistematica. Nessuno del anrbapadgtafisPcgiI(cmpoldfilgelptv•ssRtgPsLddsdFMdsttdndigaespriplpngildAtrrrri .he s'è ancora mai fermato, né per un rifor- nimento. no per cambiare un pneumatico, ne r u a e i o a a i e o , i l o u a r a e e per un incidente qualsiasi. Le loro macchine pare che vadano come cronometri. E la disgrazia colpisce invece un altro corridore italiano, Sivocci. che dopo avere compiuto drciotto giri, ossia coperto circa 311 chilometri e mozzo, in 2 ore, 15', 53" e 3/ó, è arrestato al diciannovesimo giro dalla rottura d'un tubo del ricambio dell'acqua. Solo più, dunque uno dei conduttori di macchina italiana resta' in gara. Wagner: il quale, mentre il francese Goux continua a tenere, nella misura dei tempi, il posto di testa, tenta contendere il secondo posto al francese Chassagne. Le classifiche di categoria degli areoplani Intento gli aeroplani hanno compiuto i quattordici giri di volo per la classifica di categoria; e un dopo l'alu'o vanno atterrando, i tempi registrati dei voli completi sono i segueùtl : Stoppuni (apparecchio Ansaldo 300-7, numero « 1 ») 1 li, 65', 15" e 2/5 ; Lconaidi (apparecchio Gabardini «8») 2 li SS', 24" a 3/5; iseghelli — di cui ho già detto l'incidente occorsogli, per fortuna senza suo danno, nell'aUerrare — (apparecchio Gabardini, « u »i 1 h, 40' e 11" ; ' Burattini (apparecchio Spad, «29») 1 h, 48', 34" e 3/5 ; Zunibclli (apparecchio Gabardini, « 5 ») ih 43', 52" e 3/5 ; ' ' Ferrarin (apparecchio Ansaldo 300-3, numero a e ») Ih, 33' e 27" ; Bradi Papa (apparecchio Fiat BR, « lì r) 1 h, 18' e 58" }• Lordi (apparecchiò Fiat BR, « 28 •) l h, 28', 41" e 4/5 — penalizzato di 1', 9" e 1/5, poi-' corrispondente ritardo in partenza — penalità già però calcolata nel computo del tempo di volo ; Sadi-Lccainle (apparecchio Nieuport-Delage « tfi ») in 1 hi 13', 9" e 1/5. Erano già atterrati, senza avere compiuto i quattordici giri prescritti, gli altri due concorrenti: Ganzini. al 12.o giro dopo averne compiuti undici in un'ora, 28'13" e 4/5, e Lo- a i vadina, al sesto giro, dono averne compiuti | cinque in 30'39" e 15. ' I primi classificati delle quattro categorie, che concorreranno alla gara tinaie, distanziati, su la base appunto delle gare d'oggi proporzionalmente alla velocità dei rispettivi apparecchi, risultano dunque: Stopparli, della categoria A: Ferrarin, della Categoria B; Bruk-Papa, della categoria E : e Sadi-Lecointe — che quest'oggi ha raggiunto la maggiore velocità — della categoria F. Goux primo arrivato La corsa delle automobili continua. Al ventiduesimo giro Di Palma è costretto a ritirarsi per un incidente occorsogli alla macchina. Non rimangono più in gara quindi che tre competitori : i due francesi Goux e Chassagne, e a rappresentare • la marca italiana Wagner. Questi è ancora perseguitato da in- cidenti: in quattro giri successivi, cambia"quattro pneumatici!... Ma ormai la corsa ha perduto molto del suo interesse : la vittoria dei Francesi, di Goux in particolare, è assi- curata, non più contestabile. Resta solo ildubbio se Wagner riuscirà a conquistare il secondo posto, togliendolo a Chassagne. Ma I alla sua fine, viene eliminato. Eccetto un cas: non prevedibile i tre rimasti unici in gara rimarranno nell'ordine in cui ora procedono. Sono le undici e trenta. Il Re lascia la tribuna reale, e salutato dallo autorità e do applausi per parte, della folla, mentre la compagnia di bersaglieri rende gli onori, salo in automobile, e parto alla volta di Brescia. Poco-dopo avvengono gli arrivi dei corridori, che toccano la lino del loro trentesime giro e della gara. Arriva prima- Goux, salutato da molti applausi; poi Chassagne; e infine Wagner. Cronometrati i tempi e fatto le medie, risulta che: Gou.r, vincitore per questa corsa del Gran Premio automobilistico d'Italia, ha compiute con la stia macchina Ballot (« 11 ») i trenta giri del Circuito, equivalenti a 510 chilometr:. in ore 3,35'0", con una media oraria cioè di IH chilometri o 737 metri ; Clwsxaane, anch'egll con macchina Ballot (« 8 »), ha compiuto il percorso in ore 3,40'52", con la media oraria di 140 chilometri e 01-5 metri ; Wagner, con macchina Fiat (« 2 »), ha compiuto il percorso in ore 3.45'33'Vcon la media oraria di 133 chilometri o (K) metri. L'enorme pubblico va sfollando rapidamente le tribune e il campo. Per la strada che condùco a Brescia si riformano lo interminabili filo degli autoveicoli, che avanzano lenti, tra la confusione e il tumulto, che sostano lungamente, fin clic si sgombrino gl'ingorghi elio ad ad ora si producono e.che impediscono la marcia La giornata del Re A mezzogiorno il Re, dopo lasciato il campo del Circuito, si è recalo in casa del senatore Bottoni. Alia colazione intima, che quivi ha avuto luogo, hanno preso parte, in•siome con il Sovrano., il senatore Bettolìi stesso e la sua famiglia; il ministro della Reai Casa, Mattioli-Pasqualini; il primo aiutante di campo del Re. generalo Cittadini; il grande cerimoniere, duca Cyto; la dama di Palazzo marchesa Della Vallo; i senatori Passerini e iBoniceili; il sottosegretario di State Longinotti; i deputati Bònardi e Ducos: l'exdeputato conto Vincenzo Bettolìi; il prefetto di Brescia, Marcialis ; il presidente del Consiglio provinciale, comm. Bisogni; il presidente delia Deputazione provinciale,, comm. Fossati. .-Vile 15, poi, nella sala della Pinacoteca Municipale Tosio, si è svolto un ricevimento di tutte le autorità civili, militari ed ecclesiastiche, di senatori -e deputati, di magistrati, della rappresentanza amministrativa, cittadina, dei sindaci dei Comuni circonvicini, del rappresentanti delle Associazioni di beneficenza, ecc. La rappresentanza di Ponte di Legno ha offerto al Re un curioso lavoro in metallo recuperato da proiettili esplosi in guerra, riproducent.e l'Asilo che fu demolito appunto da proiettili nemici, e che la pietà degli abitanti del. Comune ha Nuovamente eretto. . ' > Dopò il ricevirhento alla Pinacoteca il-Re si è recato 'allo Stadium. per il concorso ippico. Ma questo ha dovuto essere, sospeso e rimandato per l'improvviso, furibondo temporale che s'è scatenato, e che ha allagato letteralmente lo Stadium stesso. Questa sera ha poi avuto iuogo un gran pranzo in casa del senatore Bottoni, cui hanno partecipato anche il precidente del Consiglio Bonomi, i ministri Beloni e Gasparotto, il ministro di Stato Crespi, presidente del-t l'Automobile Club di Milano, il comandante del Corpo d'armata di Milano, generale De; Albertis. ed il comandante la Divisione militare di Brescia. Dopo il pranzo il Re si è recalo al teatro, per la serata di gala, con la rappresentazione del lìigolefto. Quindi si è recato 'alia stazione, donde è partito, per far ritorno in Piemonte. MARIO j.'-»ìijì. Ciò che scrive Auto (Semino speciale aclla Stami»] Parigi, 5, mattino. Se la duplice vittoria francese al Circuito di Brescia è stata qui accolta con entusiasmo, l'Auto rende però un doveroso omàggio alla Fiat e a Bordino che con tanta abilità ha difeso lo chances della Casa italianav « La grande.marca italiana — scrive C. Faroux nell'Auto — ha fatto una eccellente rentrée, ciò era stato addirittura notevole. Ho trovato i motori ammirevolmente ordinati; ma quello che ha posto la Fiat in istato dii svantaggio è indubbiamente l'elevazione dell centro di gravità. Quelle vetture tenevano meno bene la strada dello altre. Comunque, ili motore della Fiat è un motore che farà parlare di sè; s se Bordino in questa corsa è stato poco fortunato ha però guadagnato i galloni di grande conduttore. Ma il grande vincitore della giornata — Continua l'Auto — è stato il comm. Mercanti, al quale si deve la buona organizzazione, addirittura perfetta. Il Mercanti, che s'è prodigato senza risparmio, è stato ammirevole e dirò nettamente la mia opinione: il Gran Premio d'Italia del 1921 è stato, sotto il rapporto dell'organizzazione, un modello. Ed anche Indianapolis è battuta. Noi abbiamo dello lezioni da prendere ».