Grazietta e le sue..... debolezze

Grazietta e le sue..... debolezzeFigurine che passano sf Grazietta e le sue..... debolezze Nello scenderò dal suo modestissimo allogleio al secondo piano, Hartoloineo trovò, come non di rado gli avveniva, c sempre per un identico e per lui iparticolarmeiiu? doloroso rrotivo, la portinaia elio lo attendeva. Non irimase sorpreso, ne si allarmò. Non mostrò di adc-ntarsene, nò di irritarsi. Si limitò a scrollare lo ampie spalle, capaci di reggere il peso di due ciuintali, a portarsi la marni 'ai baffi neri e spioventi o a cacciare un so' spirone, più che colla bocca con gli ocelli tondi c ciliari, posti in penitenza sotto due sopraciglia fólte e nerissime, gronde più clic sogni. La vivelet, grassoccia, rubiconda e... arcigna, rimase a guardarlo compassione voi . mente. — Lo so, lo so già, che cos'è che ha da dirmi, signora Gertrude — borbottò più che non' disse Bartolomeo. — Le mie miserie le conosco cosi bene che non ho bisogno che 'filtri me le racconti. • Capisco. Lei si fa eco riti lagni del vicinato?! E' più che giusto! E' il si» compito. Tutti strillano, e lei... Quanto vorrebbe diami e che capisco e giustifico me lo sono sentito gridare ieri sera rientrando dalla signora Verdolini, che da! suo alloggio tutto il giorno sta a guardare in casa mia cosa succede, pai' il gusto di strepitare e scandalizzarsi; me lo ha lirista stamane la GhirtnghelJi, preoccupata perdio le sue figliuolo minacciano di seguire l'esempio di mia inceli o c affermano che col caldo che fa Grassetta ha ragiono di far a meno ai vestirsi... Che ci elevo fare io? Mi hanno detto che ieri tutti gli inquilini della casa di fronte erano alla lincstra a godersi lo spettacolo offerto, a mia irrisione e mio scorno, da colei che dovrebbe essere la mia metà, ideale ed è il mio tutto... infernale. E' inconcepibile. E' terribile. Ma che ci posso fare io? Con una donna .cerne Graziella irritarsi è peggio. Se io mi mettessi in mente di obbligarla, quando ò in casa, art essere meno parsimoniosa di vestiti, quella mi ti va per le strade con le gambe nude. E se bastasse! Un aitro uomo, che non fosse della mia pasta, non reggerebbe. Grazietta! E dire che il suo .nome mi era parso di buon augurio. Grazietta?! Un brivido di primavera. Grazietta sì, perchè fisicamente, r.e lo inerita un nome simile, la disegna, la dipinge, la scolpisce, ma... Un demonio! Un demonio ! •La signora Gertrude, che sino à quel momento non aveva osato intorromix'.re le confessioni di Bartolomeo, nel sentire l'elogio, sia pure solamente fisico, della inquiiina che le metteva in subbuglio la casa, scattò inviperita: — Bei demoni, caro il mio signor Bartolomeo, non ci sono che gli imbecilli o quelli che hanno venduta a! diavolo la loro anima che hanno paura; gli altri rompono loro le corna. Lei è un buon uomo, troppo buono. So ben io che «osa dovrebbe fai* per togliere a sua moglie tariti capricci dal-capo e farle mutare abitudini. Dieta e legnaie. Le assicuro che in pochi giorni diventa un agnellino. E "Bartolomeo: — La violenza! Ecco la violenza! Non si sa pensare ad altro, non si sa vedere altro. Che tempi! Dieta? Legnalo? Glie tempi! Anche lei come gii altri! E la credevo una donna di giudizio, una persona timorata! La violenza! II bastone ! Oh, mi sa dire perchè Domineddio ci ha fasto desti uomini... ragionevoli? Perchè... ragionassimo, vero? Il bastone! "Io non ho di queste- abitudini. Sono un uomo conciliativo. A me piace ragionare, convincere, persuadere... Ho la certezza che Grazietta finirà per diventare una.dotuiina di giudizio, ma ci vuole pazienza. Ne ho tonta io; e sono il principale interessalo. Ne abbiano un pochino anello loro.-Giudizio lo metterà... — Quando perderà i denti. — Perchè vuol essere cosi cattiva, signora Gertrude ? Vedrà, Me lo ha promesso anche stamane. Pochi minuti fa, prima di scendere, le lio fatta tante raocomandazioni, ina tante... Mi ha promesso che starà buonina. Me lo ha giurato. E' leggera, si; ma non la eredo donna da mancare ad un giuramento. Dopo tutto, io le chiedo cosi pòco... A questo mondo, se si vuole avere mi po' di pace, bisogna essere di... mànica larga. Perdonare per essere perdonato. Tutti siamo soggetti a peccare. E' cosi facile... E' anche cosi dolce. Lo so, lo so che cos'è che lei vuol dirmi: Grazietta pecca troppo... E' fatta cc-sil E' lauto carina... Altri si adonterebbe: perchè? Io compatisco. Una .'.ola cosa le raccomando sempre: « Se non puoi essere p.. casla u, sii almeno « cauta ». Non è bene far sapere i latti propri! a tutto il vicinalo » le dico ogni giorno, e. Che figura ci faccio io?! Che figuraci fai tu? Sii « cauta «.Perchè offrile alla gente dei pretesti per malignare? lo chiudo gli oochi, e non è facile; abbi lu almeno la prudenza di chiudere le finèstre La grate può perdonare le tue distrazioni, come le perdono io, ina non può tollerare di vederli andare in giro per le stanze con la sola veste che ti ha dàlia il buon Dio ». Mi ha promesso stamane, non solo che si sarentis vestita, ma die non sarebbe stata in casa ;.-r nessuno. Oggi e sempre. Signora Gertrude, teniamo per buona la sua promessa... Anche il giusto pecca set.le volte. Tania candidezza e semplicità di spirito disarmò la signora Gertrude. Bartolomeo, lieto in fondo al cucile,- delle assicurazioni -avute dai Grazietta, sicuro che almeno per quel giorno nulla di 'anormale sarebbe successo nel suo alloggio e alla sera non avrebbe avuto nuove lagnanze dal vicinato, se ne an6ò. Doveva recarsi, .per affari, ili una cillà vicina « non rientrare che u none, lardi. In ierrovia, però, senza una speciale causa, un motivo determinato,, un demoniètto gli s> infiltrò nella mente e gli soffiò Kidea di laro una. sorpresa olia moglie, idi tornare Immediatamente a casa per assicurarsi se aveva mantenuta la promessa fatta. Vestirsi c chiudere la porta a tutti. Brutta idea. Terno nel pomeriggio, Su] iportone non incili, itrò la portinaia. •.- Meglio — pensò. — Mi Diispariniò cosi le solite chiacchiere e mi tirerò da molti pettegolezzi. Gran buona donila la signora Gertrude, ma ha sempre il gozzo- pieno e il prurito di svuoi:'.'!? >. Per le scale incontrò un amico, imo di quei tali amici ohe amano cacciarsi tra moglie e marito per tuiipfltaro gli orizzonti coniugaliSscendeva le scale in fretta. Lo fermò. «Tu qui? — esclamò con voce eli sorpiesa. — Scommetto che vieni da casa mia ». U l'amico, pronto: « Da casa tua? Mano per so gnu! Scendo dal terzo piano, e tu st.;i ai secondo». Bartolomeo respirò, sollevalo, c teso ia mano all'amico: >■ Grazie! Grazie! Non liuoi penserò quale gioia mi procuiaho lo tuo.'Parole. Dal terzo piano? Benone ». Imprese a salirò, e l'amico, malignamente sorridendo, tornò a discendere e con maggiore precipitazione. Entro in casa, E come vi entrò., doa cosa ebbe a trovale, a. quali atti si abbandonò e quali no furono le co:, «guenze 1» seppe più tardi la signora Gertrude, che J> aoggxese mentre cercava di sgattaiolarselaGèmtpamdrrsdvlllml senza essere visto, per recarsi alla vicina farmacia. Camminava a fatica, aveva la testa fasciata, e con un fazzoletto pietosamente si nascondeva l'occhio destro. — Dio solito! Signor Bartolomeo-! Ma die cosa le è successo? — Mento. Niente, Un pruno in un occhio. Grazietta ha tentato di togliermelo, ma non è stata, capace e ha fatto peggio. — L'occhio, sia bene,' ma. è il resto 7 Cammina in un certo modo... Ho la testa fasciata... Cos'è? E' ruzzolato per le scale... — Ma eho cosa le salta in mente? Un colpo d'aria, alla... testa, un attacco di reumi... alle spallo... Grazietta mi ha fatto un po' di massaggio e... — Non si direbbe, ma ha lo mani... pesanti. — Eh! già. Con permesso... a rivederla... E via di frotta senza dire altro. Nè più tardi quando rientrò, nè il giorno dopo, nò mai, riuscì alla signora Gertrude a farsi raccontare dal signor Bartolomeo che cosa gli era successo. Lo seppe dagli inquilini della casa di fronte. Grazietta, come al solino, non era vestita che. della sua... grazio, e Bartolomeo l'aveva trovata in tale atteggiamento da non lasciargli dubbio che l'amico incontrato polle scalo era uscito da casa sua. Protesto pel mancato giuramento e Grazietta, montata sulle furie, affidò le sue ragioni alle sue mani. Gigi.

Persone citate: Signora Gertrude, Verdolini