I tributi locali

I tributi locali Contributo alla riforma burocratica I tributi locali ; II'Governo sta alacremente studiando il problema finanziario locale e si annunzia •prossima l'emanazione di ima legge per venir in sollievo delie stremate finanze dei ^nostri Enti autarchici territoriali che ora gemono sotto i più gravi pesi. L'impellente necessità del momento attuale consiglia, senza dubbio, di adottare provvedimenti che valgano a sanare parzialmente le profonde ferite che hanno subito i bilanci di tali enti durante la guerra e nel periodo nsntccscmrsvil i,. • il i • ii* ■■ ■■ i I 1.postbellico in attesa che si addivenga ad ]•una• Granerà!e sistemazione di tutto il no- ■una-generale sistemazione di tutto il 110 ;s.,ro ordinamento tributario, sia statale come localo, ordinamento che è streltaniimte collegato colla riforma amministrativa ora •allo studio. Occorre però che fin d'ora siano gettate, le basi di tale ordinamento che ■dovrà orientarsi assolutamente verso nuove concezioni tanto riguardo all'espletamento dei servizi gestiti dagli enti locali quanto rispetto all'onere da essi derivante. Oggidì le amministrazioni comunali 0 l'provinciali provvedono a tante 0 cosi ete rogenee funzioni di indole strettamenfe ani scldteainistratlva e di natura economico-sociale cIche è follìa erodere che ai corrispondenti' PKStS:1&tó«^W/^ h°t t teprovento delle pubbliche contribuzioni, os-1 ]6ia coi fondi raccolti conglobalmenlo senza ialcun riferimento al servizio che si deve npp[espletare. La mancanza di legame tra il U'"tributo ed il servizio pubblico gestito dal- Ipibente e conseguentemente l'utilità che da Icquesto servizio ritrae il cittadino-contri- «ccente produce evidentemente la scarsa !giproduttivitA del tributo stesso da una parte tie la cattivo, per lo meno, deficiente gestione •del sevizio dall'altra.' Richiedere, come.ora plei fa, enonni somme al cittadino .pei1 ini- 'i(piegarle al conseguimento di utilità di or- «Idine generale non aventi, cioè, alcun ri-1 un vero e proprio as-|p(ferimento specifico all'individue; che. M^•le somme stesse è un vero e proprio as- rsurdo, Assurdo che produce a lungo nr.-tdare quel senso di sfiducia nella grande cmassa dei contribuenti che comincia già Pri fn.rai'(ronfi™ in tutto in <m» oetonsinin.idare quel senso di sfiducia nella grande c'a farsi^sentire in tutta la sua estensione-;e^ gravità .e che si accentuerà certamente in seguito fino a produrre lo sgretolameli- io della compagine amministrativa degli lenti pubblici che poggia più che tutto sul coriijorso', sia pure morale, dei cittadini. La moderna scienza amministrativa in generale e la evolvcntesi tecnica della organizzazione dei pubblici servizi in particolare hanno, ci paro, assodato questo che per noi costituisce il postulato fondamentale in questa materia, irta di tanta difficoltà: l'attività degli organi pubbl tori per essere efficace e produttiva di utili li- j sultati deve necessariamente essere inle-1 grata da quella dei privati cittadini into- ressati riguardo ad un dato specifico ramo deU'attività amministrativa. Ser-za il aitimi- taneo concorso delle due attività non si ; 'potrà ottenere quell'intreccio organico" ed armonico mediante il quale si eliminano 1 móltissimi degli inconvenienti proprii dell'azione degli enti pubblici in cui gli organi preposti all'espletamento dell'azione stessa non hanno alcun tornaconto personale a) buon funzionamento dello amministrazioni da cui dipendono e perciò non possono otte nersi.risultali discreti-coll'impiego di limi- tati mezzi finanziari e funzionali. Solo l'in- tervonto nell'atto da compiersi di chi è di- rettamente interessato può paralizzare tale inconveniente e rendere più rapido ed erti- j cacé l'espletamento dell'atto medesimo 1 Trasportando questo principio generica- Imente affermato nel campo in esame pos-' siamo da esso trarre importanti consegùen-1ji ..jì„„ („,^„„ U . 1 zo_di ordine teorico e pratico. Ed anzitutto •colla sua applicazione noi possiàiho addivenire ad una discriminazione dei vari tributi locali facendo corrisponder a ciascuno di essi 0 per lo meno a ciascun gruppo 'di essi, un determinato servizio 0 più servizi intrinsecamente ,ed estrinsecamente omogenei, rinserrando il rariporlo che intercedo, tra il servizio ed il suo costo effettivo ed avvicinando questo al concotto di costo dell'utilità economica che dal servizio medesimo viene a ritrarre il privato cittadino. L'ente pubblico, in altri termini, procederebbe al soddisfacimento di un pubblico bisogno e richiederebbe il concorso finanziario di coloro che più direttamente e più intensamente vengono a profittare della gestione del servizio cui si riferisco quel bisogno. Come conseguenza immediata, della applicazione di tale principio sarà' la miglior gestione dei servizi pubblici, os- ... •Eia 1 impiego dei minori mezzi, finanziari in rapporto alla produttività dei servizi stessi. Di qui appare chiaramente come inririserramerito dei vincoli tra l'ente pubbli-1eo ed il cittadino sia anche un efficacissimo freno delle, spese che gravano sui bilanci uelle amministrazioni autarchiche tci-rito- lman, spese che molto spesso si potrebbero .benissimo evitare, 0.quanto meno nòtev mente ridurre, col colpire chi usufruisce dei servizi .gestiti da. tali amministrazioni e col risvegliare l'interesse privato ad esercitare un efficace controllo sul modo co! quale si espleta l'attività degli organi pubblici. 11 principio da noi affermalo va ini?so ed applicato nei suoi esatti lei-mini por evitare assurdi ed incongruenze pratiche '-ho attenuerebbero la bontà, del principio stesso 0 i vantaggi che da esso possono derivare nel campo amministrativo propriamente detto e flnanziario-tributa.rio. Ed in particoiai- modo convien escludere dall'orbita del principio in esame quei servizi di indole geonemie ovverosia non divisibili in quote parti ai quali non si può far corrisponderò esattamente un tributo che din H.gettito necessario per il loro funzionamento. Per questi bisogna necessariamente mantenerti fermi i principi ora in vigore relativi alla indivisibilità delle contribuzioni. •Riguardo poi a.lla. misura dei tributi, per ,i servizi divisibili in quote parti (tributi che rivestqno evidentemente il carattere di tassa, intesa questa nel senso di corrispettivo pagato dal cittadino per una data prosfazione pubblica) si osserva che col sistema eia noi vagheggiato si viene ad ottenere rilevanti gettiti, dato che coloro che sono chiamati u contribuire possono sottoporsi a oneri maggiori per l'utile diretto ed im-, mediato che essi ritraggono dal servizio.' Essi essendo i soli consumatori delie quote-parti del servizio si trovano nella pos-ibilità di sostenere tutto il relativo carico senza che questo venga ripartito su quelli che non usufruiscono del servizio come attualmente avviene. Il sistema della discriminazione dei tributi in rapporto alla utilità ritratta dai servizi a cui debbono riferirsi i tributi stossi può, se opporf 11 munente applicalo, risolvere convenientemente il grave problema finanziario locale ciie oggi preoccupa tutti in modo veramente impressionante. Lo amministrazioni comunali 0 provinciali si dibattono ogni giorno in mezzo alle più gravi difficolti', derivanti dal l'enorme . squilibri-.' Ira. lo speso e le entrate loro: i tiontribuenti levano alle le loro proteste per gli eccessivi oneri ad essi imposti.- le maste richiedono che i pubblici organi intervengano sempre più largamente in taluni particolari rapporti connessi col benessere collettivo. Di frunie a tanti opposti interessi da conciliare convien pensare seriamente all'attuazione delia riforma che possa schiudere veramente- novelli orizzonti alla vita delle Amministrazioni <•'••• sono chiamate acl esplicare l'invocata assist > e tutela ,;i quei rapporti. Il termino conciliativo delle tendenze divergenti, delle esigerne, cioè, degli enti pubblici, ovverosia della collettività, e dei diritti dei contribuenti, sta inItenbiameute aelL'acc«rmata ìtìs* «.vento ini saldo fondamento non solo economico, ma pur anco politico e sociale, oltreché amministrativo. Le modalità colle quali si attua in pratica il principiò sono diverse e rientrano nel campo-proprio della scienza amministrativa e finanziaria e perciò sfuggono al nostro esame, avuto riguardo alla sède 'della trattazione. Il Governo attui pure la riforma che ora sta studiando a sollievo dei bilanci dei Comuni e delle Provincie, dato che sarebbe troppo lungo aspettare che si concretizzi il grande e radicale nuovo ordinamento delia materia tributaria locale die risponde ai nuovi postulati assodati dalla scienza, ma non deve dimenticare di avviare intanto gli studi per la fissazione del- I 1 Ili HI ill-i..' fili ObUUl l.J^-L iti HOOH.MUI 1U 111 ]e norme reiStive all'ordinamento stess .1-1 i_ « _ senza del quale rimarremo eternamente nel campo dei puri palliativi incapaci a sanare le gravi ferite dei bilanci locali. Silvio Molinari. L i di lii

Persone citate: Silvio Molinari