Le inchieste sulle responsabilità nel disastro della Magliana

Le inchieste sulle responsabilità nel disastro della Magliana Le inchieste sulle responsabilità nel disastro della Magliana Ln stazione sgombrata : il servizio riattivato - Altri impressionanti particolari sul disastro - Un nipote del cardinale Gasparri tra le vittime - i funerali a speso deli'Amministrazione ferroviaria. n Bit . noma. Bit, notte. I L'impressione per l'immane disastro fervo-1 sarlo della Mugliane, -e durata vivissima per tutta la giornata di ieri e d'oggi. Conuseiutnai con precisione il mimuro dei morti e dei erltì. elio, tier quanto «sempre gravissimo, iì tfero "pur sempre inferiore allo cifre eorse nell'ansietà' e nella confusione del primo momento, l'attenzione delle autorità e del puòlilico si è concentrata sulle catisc da cui il terribile disastro lia avuto origine. L'inchiesta giudiziaria L'inchiesta giudiziaria è stata affidata all'aw. Cliimienti ed aU'aw. Mazzuccliicllo in unione al cancelliere cav. Vici. .iE' necessario promettere qui che da quanto testimoni oculari hanno 'detto, lo scontro e avvenuto ad un centinaio di metri dalla stazione della Magliana e più precisamente alla fine del piazzale di questa stazione o davanti al casello posto alla fine del i3.o chilometro di rete ferroviaria Roma-Termini, là dove i due primi binari di sinistra si raccordane. Nel primo binario di sinistra transitava il treno di Ladispoli, nel secondo era invece un treno merci composto d'i una macchina o di sei eàrri. Questo secondo convoglio eseguiva una manovra e avrebbe dovuto raggiungerò il primo binario che porla a Roma non appena passato il treno di Ladispoli. Evidentemente 10 scambista di servizio allo scàmbio dui duo binari esistenti ni casello 13 ritenne che il merci, por la sua velocità, avrebbe raggiunto 11 primo binario dopoché il treno di Ladispoli fosse passato e perciò tralasciò di prendere le dovute precauzioni onde evitare che il merci raggiungesse il primo binario mentre "era attraversato dal treno di (Ladispolt- II merci entrò nel primo binario proprio nell'istante in cui passava il Treno di Ladispoli; esso urtò una vettura del centro dell'altro treno o l'urto fu tale da far precipitare otto vetture dalla scarpata in quel punto molto alta. Tornito conto di ciò, i rappresentanti l'autorità giudiziari?., giunti all'una eli ieri sui luogo del disastro, dopo aver osservato i binari sui quali è avvenuto il disastri» e dopo aver fatto rilievi di poca importanza, si sono recati alla stazione, dove In assenza del càv. Norone, die era smontato dal servizio tre ore prima, interrogarono il capo Stazione aggiunto Izzo. Pro e condro ii/màcchinista del {reno Investitore Procedendo quindi all'interrogatorio del personale della stazione, avrebbe messo in rilievo una grave circostanza. Pare — secondo quanto si afferma — che il macchinista Martini, nel momento in cui la locomotiva del treno merci erasi staccata dalla colonna dei carri per avanzarsi e fermargli nel tratto di binario avanti lo scaio, non si irovasse. sul tandem ma fosse in altro luogo e v'è chi aggiunge anche, all'osteria. La macchina sarebbe stata condotto dal fuochista Filoconioni. Dopo l'uno tremendo il macchinista bendatosi il capo tìngendo di essere rimasto fqrìtcì, si sarebbe presentato al capo stazione e ai brigadieri dei carabinieri Cipriuni e Gn.tucci rivelando profondo sbigottimeato e. mostrando di non essere in grado, per la sua forte emozione, di dare spiegazioni sul disastro. , Vi è però chi dice che questa versione ò assolutamente falsa perchè il fuochista ferito òlla spina dorsale con la gamba destra sfracellata anche volendo no7i avrebbe potuto muoversi, e il .macchinista Martini ©.'rimasto Sul luogo fino ali ora in cui doveva terminare il suo servizio, tanto o vero clic ali-uni giornalisti occorsi sul posto hanno avuto la possibilità ili interrogarlo', ligli aveva una benda intanilo alla frónte e diceva di essere stato ferito nell'urto dei due treni. Si osserva poi che anche sapendo di essere soggetto a provvedimenti disciplinari e non penali, per trver lasciato la macchina sopra un binario morto, egli avrebbe avuto tutto l'interesse di assicurare che in quel momento il convoglio non era condetto da lui, ma dal fuochista, il quajo nel caso avrebbe mosso arbitrariamente il peno. La responsabilità del Martini in l'apporto allo scontro, sarebbe stata diminuita in maniera considerevole. Invece egli stesso ha dichiarato di aver avuto alle 17..45, cioè al momento del cozzo, il governo di troni. Ila dello altresì che insieme a lui ora intonto al suo lavoro, il Filocoineni. i) quale con questo sarebbe immune da qualsiasi colpa. In poche paiolo il Martini ha confessato In. sua rospoiibabilità, se pure non ha dichiarato la sua colpabilità. Ha affermato che egli aveva cominciato a manovrare prima dell'ora stabilita, perché è ormai consuetudine che alcuno minuzie del regolamento si trascurino porcile se per caso si applicassero alla lettera le disposizioni, le autorità di l'ebbero che si fa dell'ostruzionismn. rumane, sempre, puro accettando per buona questa giustiflcnr.io.ne, un quesito che sembra insolubile al Martini: perchè avrebbe occupato in traversa limite oltre la quale nessuno gli aveva dato il permesso di manovrare. Ecco la causa del disastro. Fanali sponti - iì capostazione e la manovra derjli scambi Secondo altre versioni, principali responsabili del disastro sarebbero pure il capo-stez-ione od il cantoniere che litm ha acceso i fanali di segnata/viene, mentre anche il macchinista del trono di Ladispoli aon sarebbe immune di responsabilità, perché non vedendo i fanali, non avrebbe dovuto avanzare. Circa il capo-stazione, pare che il capo del trono in Ladispoli abbia tatto una gravo, dichiarazione. Avrebbe detto, eio-e, die se il capo-stasiionè avesse presenziato la manovra come prescrivono i regolamenti, il disastro non sarebbe [avvenuto. Intani il capo-stazione ha l'obbligo idi aprire personalmente la chiavetta degli Scambi o quanto meno' di presenziare ti quelita manovra. E' una operazione delicatissima e perciò i regolamenti prescrivono che venga latta alla presenza del capo-stazi ohe, il quale deve sorvegliar» gli scarnili e accertarsi che quello su cui viene inoltrato un treno in arrivo, non sia ingombro, nò possa ossero ingombralo- da treni in manovra,. Questo, sabato sera il capo-stazione di Magliana non iia fatto, perchè doveva telegrafare, E così il deviatore di Magliana sabato sera apri la chiavetta degli scambi senza pensale che sul binario doveva giungere l'accelerato di Ladispoli. Viene nuche raccolta la voce che dice, come il personale di servizio olia stazione ili Magliana sia in numerò deàcicnle e ciio un cupe-staziopo non possa bastare à tutto.- Al Ministero dei I.livori Pubblici è stato dot- to essere ancora necessario ogni risorbo sullecauso, porcini è tuttora in corso che, datti la complessità, delle esaminare, non potiti ossero ih Cile. 11 cav. l'ari, segretario del l'inchiesta imiti¬ li Ito r.n direttore generale delle Ferrovie dello Staio, ha dono come lutto il personale delle ferrovie, è stato dolorosamanta colpito dalla grave disgrazia. Il f.inin. ing. Ottavio Viglionc, altro funzionario, interrogata, lia a sua volta fatto osservare che non e ancora possi lare un giudizio esalto -ni imitivi causalo il disastro. In proposi» funzionario, ó stoni croata ima sj missione entrain oggi In funzìon. Li C i missione e presieduta dal cai i. comi itrtìmenin di Roma comiu. ing. Valenti .-,i .. rum •■• il altri tro membri, rispettivamente ni pi dolio riivisk n conipari.iin.'ii'all dell'esercizio, c\w cono gli ìiiffegrHWl Chailiot. Roux, cipo-div!gmne doi lavori, e Floro, capo-divisione trazione. Solò sale Commissióne potrà con sicura scienza ini •, .aie il pubblico non impana avrà espletate il siio non facile e fnpitò.— C'ò por eas.i un'analogia con quello che avvenne parecchi ; ! ... sono a Castel ciiu-bileoT — 6 stata chiesto al funzionario. — No. Il disastro di <:. ' l'.iublleo —lui risposto il CMnim. Vigli avvenuto in modo dèi tutto riIveri • . iti i,nen?« al caso od'ttiii.i: l'Investi mani . pur un errore verificatosi durame ui •• min ••,. mentre il treno investi;.:) era r<-n>i • i1 stazione. L'attuale scontro, invece, semi»a . .•; .. , :••, ad altre causo. Si sapeva olio il uvu . •„ teiza da Ladispoli per Homa doveva patsa:«li-costanze dabreve, nè fa- trova, mi quella linea a quellor», e nessun altro treno, riè da Roma, ne da Pisa, doveva pasi e o a è e o a a e e a e, j 1 ,," sare. Si spera in giornata di poter raccattare tutto il materiale che si trova ancora sulla linea. Fin da stamane il servizio è stato ripreso sul tratto Iloma-Gl'JItaveccbta e lutti i troni del trónco, rimasto por un momento avariato, hanno ripreso regolarmente il loro percorso. Se in quid tronco la. strada fosse corsa in piano, il disastro sarebbe stato certamente molto aieno sensibile e noii si sarebbe avuto a deplorare la Uno di tanto povero vite. — Ma lo vetture del treno — e stato chiesto a questo punto- al cornili. Vigliane — so fossero state meno fragili e più ve=isi<onti, l'urie non sarebbe stato attenuato? — Le 18-vettuje, a cui era preposto il bagagliaio, erano adibito ci servizio locale, ed in maggioranza erano vetture di ileraa classe con terrazzini. Dato i modo com'è avvenuto lo scont'i'o, non si può dedurre, so lo vetture fossero stalo diverse e piti moderne, clic l'urto sarchilo risultato mono forte e perciò le consegenze mono gravi. L'alacre opera di soccorso rie; vigili romani Vengono intanto in luco altri particolari sul disastro. L'ingegnerò dai vigili, Olivieri, ha detta: « Ricevemmo un telefonata da Magliauà alle li,l'i che ci prospettava la gravità del .Usasire. Partirono subito due carri-attrezzi con trenta vigili al comando dell'ing. Venuti. Arrivarono sul luogo •del disastro dopo circa mezz'ora, ponendo subito mano all'opera di estfazione dei t'oriti e d'elle salme. Il lavoro fu quanta mai lungo e faticoso poiché l'oscurità della notte era rischiarata dal chiarore fumoso dolio torco e sotto una piòggia dirotto. In ogni* modo, allo 9 tutti i tenti erano siati estratti. Rimaneva solo un groviglio informo di rottami sotto il quale erano ancora dei moni. Stamane, alle ia mi sono recato con due squadro àgli ordini dei graduati Donati 0 Di "Benedetto per poter estrarre .le ultime salmo. Abbiamo puntellato i vagoni con una minuziosa opera di legacci e foretti, abbiamo demoliti i piami:- Adii vetture, riuscendo ad estrarre tutti i marti*. Il pro-sindaco pi*, i. Baldini, richiesto delia sua impressione sulla entità dei danni del disastro ha inoltre dichiarato: «Ero sabato serfì, poco dopo le t>. in Campidoglio, quando una telefonata mi diede la notizia del disastro avvenuta alla Magliana, di cui non si sapevaprecisare nè ioni uà. no il numero dello vitlimo. saltai in automobile. Il sindaco Valli è fuori di Roma, c ieri mattina giunsi quasi contemporaneamente ai vigili alla Magliana. Lo spettacolo era dei più impressionanti. In sostanza i vigili dovettero operare in tre punti diversi : presso la macchina investitflce, i due vagoni colpiti in pieno si erano accatastati l'uno sull'altro frantumandosi, e in parte rovesciandosi sulla scarpata : nel prato sottostante ove erano alcuni vagoni rovesciati e più ovanti ancora sulla linea ferroviaria ove evano duo vagoni anche essi dunnopgiatisslmi. Da tutto le parti si elevavano gomiti di dolore, invocazioni di soccórso, urla disperate. Il salvataggio si è svolto ininterrotto fino oltre, le 9,31) sotto una pioggia fittissima, implacabile, al lume delle torce. Non so dire gli episodii tragici: povero mamme lo quali hanno perso 1 toro piccoli'che hanno visto soffocato sotto i rollami. Uno dei salvataggi più difficili e più lunghi è stato quello della signora Petraglia, che e durato oltre un'ora o mezza in condizioni critiche, i.a poveretta venne ferita gravemente alle gambo e impigliata sotto 1 rottami per un bràccio: non si riusciva a toglierla di h. mentre appariva a vista d'occhio che la poveretta perdeva sangue a gran forza: si è portino tentata l'amputazione dell'arto: inùtilmente. Finalmente, dopo sforzi immani, siamo riusciti a tirarla fuori ... 23 morti e 85 foriti Il nipote del cardinal Gasparri calcola che i danni subiti dal materiale ferroviario possano raggiungere la cifra di due milioni, senza pregiudizio naturalmente, delle somme che dovranno essere devolute ai Viaggiatori che hanno risentito del disastro, sia con danno alla persona, sia con la perdita del bagaglio. Per lo sgomino completo dei rottami saranno necessari una diecina di giorni e forse, più. Intanto la linea è rfata completamente riattivata sopra un altro binario e si spera nellii giornata di oggi di poter tinche t sostituire il materiale rovinalo sul binario di- : retto con altro materiale nuovo, l.a macchina invostltrice clic era rimasta incastrata sul binario e la vettura de! trono .sventrata, sono stali rimossi dei» lunghi sforzi. Sembra che non nbiiia subito danni rilevanti. , Si 6 infine potuto'precisare il numero dei moni e dei leciti. I primi ascendono a 23; quattro di ossi s.nto lidia camera mortuaria dell'ospedale doila Consolazione egli-altri Vi sono Stati trasportati alla, chiesa, della ParroCchietta. Dei morti giacenti alla ConsoUizionu tre sono stali identificati o di quelli della identificati 13, FtóTmorti Vi un uipoìedldel"7m-d"Ìiràle" ita- sparti- 1 feriti sono complessivamente 85. ricovo- rati nei vari ospedali di Roma. Ad ossi si devo aggiungere una quarantina di contusi ~ che Isaiifco ricevuta le "prime cure al posto di soccorso a Termini e hanno l'atto poi ritorno alle rispettive abitazioni. Ecco i nomi dei morti: Lionello Italo; di Antonio, d'anni 13; Cannine Congiunti in Cernili: Coloni Bartolomeo, d'anni ;ltì; Gora Oiru'uia di Meuoni, d anni 17; Boltri Angelo di ! Pio irò, impiccato di Casa Houle; fpntakia Marianna tu Husqnaie; l'ontano l tamia, figlia delta suddetta; Torgassi Luisa mari tota i'or.nulnl, d'anni 41; Angelotti Domenica in ìta!i listi d-atii-ii 31; Rosati Nitnitiim di Scipione, d'anni V; Ousoorri Giulio lu Bartolomeo.. "ìpoie del segretario di -Stato del Papa, cardinale Gasparri; Morea Hobcrto di Augusto, di Ianni 18. Dei quattro cadaveri giacenti ali <J> spedale della Consoiosmio solo ire sono siati ! identificai!. Ouellct Moria Vcrnier identificata subito dono il disastro, che si eliceva e. I francese, ó invoco dì Perugia. Gli altri morii sono: ilo Mortimi Uosa vedo d'anni 47, da Salerno, o Basso '.ano lu Palu.iùale, d'anni V. da Sala Constili»»'. nei vari ospedali sono: iiiiloviclil Amerigo in Ferovicre. All'Ospedale San filuseppe, d'anni 18, da M:ln".::i Sabatino,' carabi i, 1 feriti ricoverai i ispedale di ! Celio : lieétto. d'anni 23. f Oiòvaimi: Gasugilf Biiddus i (Sassari): nioro della slaziouc di lenii; ■' Francesco, carabiniere della si.az mini; Di tairoio'j Anna di Salvai* tifi ttoma: JJ-.iir.i"ic i Ad'ilO fu l.ui.:i. n an.nl 00, ita Viiiendola: Marini Mariti fu Michele, ù'an28, dà Torino, abitante in via Maighera 17: Vgfi P.nberto di Pietro, d'anni li, da Vigevano; ilet-iai Anna fu Nicola, d'anni 50, da I orino, bittintè in via Rui.tazz! 12: Voltali Giuseppina«ère ..iio lacci ! di I Ni n o w . e - n l n . , « pmaìtenili 'l'or-d'anni 7 "iltau Oiuseppmaitamii, studeniecsa;da Roma; ih .Stamda Veilott'i; Hossarolua 'd'anni '.J.3 do Honciglioiie; Gadda Idail, lutai d'unni 28 da Imma. All'ospedale del Maglióne Caterina danni ii, dattavi Nella 'd'anni 19, da R0ma;■ ri o, d'aiuil J.j, (I i novi ut ila; iti. d'anni sa Nim/.iuta. d'unni ;J.a, i Assn iJ--li'.-liiìici: Roma 1 ! : uno RC ai-io, ciaiml 18, da -lioma; Fousotro' Min del o don.iì 53; d.t l-'iivinw. ardii vista rta) . ..„ ibi Tesoro; Eonsn Umberto, figlio ddetto, d'itoni ó: I.iti Goltl'Ude, d'anni 30. da noma; Pastina Itaniito, d'anni 12, da RoKio, .M-'t1! ' del S'uno spirili': Fiorini Ambrogio, d'anni -i.i do 1m remino, agente inVt-stigiiiivi); Alii'ii yiiiiptio, ila Adi'incola, di lutili M, (-.'iiiiiuiii.lv cttpo delle Ferrovie; urbiic'.l! Agnese, lioinii. d'anni ?/.'.; Allegra Giulia, d'i.uni 30, da Itoma:' Pacifici F.lcna. di unni l', da ttonià; l'alibii Ueuio, d'unni 2T, dò Miui'i'i. All', rpodnlc ili 80.ii Glaaumo: ltattan'.l! Ida, il'anui 30, dli lioma; Uevtlac^ua Paimira, d'anni 35, (Iti Itiimn: l-'aialo Anna, 'ìianni 50, da itomti; Coloni Fiora, «l'anni 18. da(Ionia: V.asoi -ni Garin, d'anni 53, da HoinutLeóniiclmi Giunta, d'anni 3-3, ria Alban ;)i.ini Giulio, d'inni Hi, stabili. Ognedaltì della ConsoliusiOlie; Leonardi r.ug.'tiin, (l'anni J2, da Itoitia; l'nt'ciani Kisili.i, (!'iini'i iti. (la l'iigiiunn; . Mengliiui Anniin. d'anni S8, da itun-a: f.ooiiardl Augtistp, ,ranni i-ì. da Amiittii e: Antonini Angolo, di mini ài, da Ancona: Hassi Ondina, d'anni 11. (la lincea da speli: Mancini Giulia, d'anni 23. da l'ali-sirinii: Sorelli i-ornando, d'oiini 23, do Roma:; Baroni Attilio, d'anni 1-S, da Forano; l'iacéntini Viucwi' i'mai 55, dr. Vaia**» ii' Castallàmmai'i' di i o e a i a e to o o n tene; Piacentini Clara, d'anni 13, da Roma; Romani Ottorino, d'anni 5, da Roma; Maiicini Turiddo, d'anni 81, da Palestrina; MostroPiero Cosira, d'anni 21, da Itoma; Piacentini Jolanda, d'anni iX), da Itoma; Piacentini Romano, d'anni '23 da Roma; BonaldLAugusto, d'anni 34, da Roma; Jannottl Olga, d'anni 20, da Roma: Civilclti Kenilano, d'anni 40. da Gallese; Parata Clementina, d'anni 45, da Imola; Calati Aldo, d'anni 8, da Lecco; Morsinl Lola, d'anni 3, da Roma; Giovannota Maria, d'anni 7, da Roma; Pcilenno Giuseppe, d'anni 40. da Roma; Paradisi Alfredo, d'anni 24, da RomP; Hcn-osano Amerigo, d'anni 31, da Koma; Lionello Alberto, d'anni 12, da Roma; Antonucci Teresa, d'anni 28, da Prosinone; Lorenzitti Emma, d'anni 30, da Roma; Calisi Alfredo, d'anni 45, da ' Montegiorgio; Porlo Faustina, d'amti 30, da Firenze; Savini Annamalia, d'anni vi, da Roma; linoiigiovanni Eugenia, d'anni 45, da Sossari; Imandctti Celestina, d'anni 47, da Lecce: Petrnia Carlo Alberto, d'anni 13, da Roma; Giovannoli Anita, d'anni 30, da Frascati; Romani Albertina, di anni S, da Rónia; Di Donato Raffaele, d'anni 47, da Gastelnuovo; Paris Umberto, d'anni 21, da Ladispoli; Mantronndi Antonio di Francasco, d'anni 20, da Ralcite; Caviglia Francesco, d'anni 10; Piccirilli Mario, d'anni 21, da Roma; Sisfoni Adele, da Modena; Placchi El¬ a; ni oni oo, 0, da onl a, n4, da a; e; si lo auleAla, di ni 21, neda El¬ vira, d'anni 40, dal Valmonte; Celesl Angolo, d'anni 17, da Roma; Antonelli Clelia, d'anni 10, da Gallese; Burdini Alessandro, d'anni 23, da Roma; Deferma Vincenzo, d'anni 20, da Roma , .. . , . , ... Due torinesi tra i feriti Nel pomeriggio il Papa 6 stato infor- mato, por mezzo delta Questura di Borgo, che fra i morti si trova - corno vi dissi - an- Tra i feriti vi sano due signare torinesi: Maria Marini, danni 33 abitarne in via Mor-ghen. 17; Liberati Anna," d'anni 56, abitante invia Urbano Raltazzi, 12. Sono ricoverati al- l'Ospedale San Giovanni. Si preparano solenni funerali alle vittimelt spese dell'Amministrazione ferroviaria, lo ssimo verranno trasportate forse in giornata alla stazione di Termini, per essere deposta in una sala trasformata in camera ardente. Mercoledì, dopo che la popolazione di Roma avrà stilato dinanzi allo salmo, portando l'omaggio ed il compianto più puro e sentito alle vittimo, i feretri saranno trasportati al V'erano seguiti dalle autorità e dalla cittadinanza.