Il Consiglio della Lega delle Nazioni accetta di giudicare la questione della Slesia

Il Consiglio della Lega delle Nazioni accetta di giudicare la questione della Slesia Il Consiglio della Lega delle Nazioni accetta di giudicare la questione della Slesia (I>eil nosti'o ijra^riato speciale ) GINEVRA, 29 notte. Questa mane, alle 10, nell'atrio del palazzo della Lena delle Nazioni, che. schiera le 150 finestre della sua caratteristica facciala da grand hotel ih conspello del Inno azzurro, .nel fulgore di sole della giornata serena, di fronte al candido profilo lontano del manie Bianco, invece dell'atteso «//fi/ire dei diplomatici chiamati a congresso, non si vedevano altri personaggi che squurìrc di operai scamiciali intenti a dare l'ultima mano alla lucidatura, del parquet. La seduta del Consiglio, preannunciata per slamane, era slata rinviala alle ore 16. Del resto, su c giù per le scale del grande edificio un andirivieni affaccendato di dattilografe e di segretari. Previsioni ottimistiche Occupiamo la mattinala libera raccogliendo gualche notizia, e. gualche considerazione, di personaggi qua venuti per la circostanza, intorno ai lavori, clic oggi si aprono, di questo areopago ginevrino. Quello d'oggi sarà un primo contatto. La discussione vera e propria comincerà soltanto più lardi, li visconte Ishii hit ultimalo sabato la relazione preliminare, che presenterà ai colleglli. Essa sarà strettamente obbiettiva, limitandosi, ad esporre i dati del problema c lR difficoltà riscontrate dal Consiglio Supremo. Dopo la altura di questa relazione, che comprenderà un riassunto dei documenti costituenti l'incartamento relativo, il Consiglio dovrà determinare la procedura da seguirsi. Il barone Ishii potrà, iutt'al più, proporre un metodo di lavoro. Appaiono dunque ingiustificate le apprensioni manifestate dalla slampa nazionalista francese ver l'influenza ostile che essa sembra temere^da parte del. rappresentante del Giappone. Si è inoltre parlato di una deliberazione puramente formale che potrebbe, prendere il Consiglio rinviando l'esame della questione alla Corte internazionale di giustizia. Ciò non appare verosimile, giacché questa Corte non c'ancora definitivamente costituita, ed il Consiglio è stato direttamente investilo della, questione, dal Consiglio Supremo ìibterallealo. Esso perciò dovrà venire ad una deliberazione conclusiva. Può darsi tuttavia che il Consiglio, decida di procedere anche ad una nuova inchiesta. Questa idea gode, come è noto, il favore di Lloyd George, ma è più. probabile che gli arbitri adunati a Ginevra ricorrano senz'altro al materiale già raccolto dagli esperti interalleati, il quale è ormai esauriente. E' opinione dei bene informali, che rappresentanti della Germania e della Polonia saranno invitati a far valere le tesi rispettive. Non si sa aurora chi sarebbero questi rappresentanti. Si osserva che questa misura sarebbe bere indovinala, confidando, si che l'audizione Jnii* parli in causa per parte di un tribunale imparziale, col ricondurre la discussione al punto di partenza porrebbe fine, a molte delle confusioni e ■ delle complicazioni sopraggiunte nel corso della lunga controversia. Il visconte Jshii ha ir.ii.., chiaramente che la deliberazione conclusiva, dovrà essere presa alla unanimità.- E' vero che, secondo il patto della Società delle Nazioni, in caso di mancato accordo, la maggioranza e la minoranza compilerebbero ciascuna ifha propria relazione, ma in tal caso il Consiglio della Società delle Nazioni verrebbe a trovarsi in. mh vicolo cieco, come il Consiglio Supremo stesso ed il dissenso anglo-francese non ne sarebbe che aggravato. E' apparsa perciò evidente la necessità che la deliberazione del Consiglio sia presa alla Unanimità, se non vorrà significare un vero fallimento.- Qui si fanno generalmente previsioni ottimiste, considerando che ì rappresentanti dei diversi Governi adunati a Ginevra saranno sottratti all'influenza che avrebbero subito a. Londra ed a Parigi. Saranno qui uomini nuovi che non sono 'ancora stati implicati nel conflitto e che si riuniscono col sincero desiderio di mettere capo ad un accordo. La disposizioni concilianti dei delegali estranei alla questione avranno certamente una benefica influenza sopra i rappresentanti dell'Inghilterra e della Francia. E' certo infine che, liberi dalle cure di Governo e dalle preoccupazioni parlamentari che assillano sempre i primi ministri adunali nelle sessioni del Consìglio Supremo i rappresentanti dell'Intesa nel Consiglio della Società ■ìellr Nazioni avrauno -maggiore elasticità ? si troveranno posti molto più, fin dall'inizio, sopra un terreno comune. Intorno'al tradizionale tappeto verde Poco prima dell'ora (Issata nel pomeriggio giungono^a[la spicciolata i delegati delle varie nazioni. Alle 16 si inizia ut prima seduta del Comiglio della Lega delle Naznoni. Essa ha luogo nell'ampia sala del piano terreno del palazzo. Attraverso le vetrate si scorgono gli otto membri del Consiglio che prendono posto attorno al tavolo rettangolare, coperto dal tradizionale tappeto verde. Al centro dal lato maggiore è il presidente visconte Jshii. Egli ha alla sua sinistra il segfetario generale della Lega, sir Drummond, ed alla sua sinistra il dflegato francese. Leon Bourgeois, il solo barbuto dei convenuti, curvo sul tavolo, con grandi ocdviali a stanghe la montali in tartaruga, precisamente come quelli di Balfour, che spicca alla, sintttra di sir Drummond, con la sua lesta cani ida. Quindi dal lato minore del tavole-, a sinistra, il belga hymann, e da ultimo il brasiliano Da Cunha; a destra, invece, sempre dal Lato minore del tavolo, il marchese Imperiali, quindi il delegato spagnuolo Quinones de Leon, ed infine il cinese Wellington Qoo. Precisamente in faccia al presidente visconte Jshii è l'interprete ufficiale, incaricato, di tradurre di volta ih volta i discorsi rispettivamente pronunciati, in inglese e in francese. Tulio intorno al tavolo maggiore sono i tavolini dei segretari degli otto. Balfour ha rome suo segretario Spiecr; il marchese Imperiali ha come segretari i commendatori Berthold ed Armili; Bourgeois ha come segretario una signorina. Vi sono poi t tavoli delle varie sezioni della Lega delle Nazioni, la Commissione legale, la sezione per l'alimentazione, la sezione, politica, quella del disarmo- e dei transiti, che e diretl" da un italiano, il prof. Attolieo, e quella delle informazioni. Il segretario generale della Lega, sir Drummond, è assistito dal signor Monel. La relazione di Jshii La irrima cerimonia, appena il Consiglio della Lega delle nazioni è riunito, è quelita di farsi iolografare tulli, insieme. Aperta, poi. la serltUa, il presidente visconte Tallii, dà lettura della sua relazione, ebr, in testo dattilografato, viene distribuita a tutti. La relazione del visconte Jshii ricorda quali sono i punii che definiscono la posizione del Consiglio della Lega delle Sazioni. Da questa risulta che il Consiglio deve far pervenire un parere alle Potenze rappresentate net Somiglio Saliremo, le quali \soic, secondo il Trattato di. Versailles, possono prendere una decisione finale. D'altra parte il- visconte Jshii ha ricordato di aver ricevuto U 24 agosto dal signor Briand una Nota, nella quale si dichiarava che nella, seduta del lì agosto ciascuno dei Governi rappresentati nel Consiglio Supremo si era solennemente impegnato ad accettare la soluzione che fosse raccomandata dal Consìglio della Lega delle Nazioni. « A tali condizioni — dichiara il. visconte Jshii — ritengo che il Consiglio ha non solo il diritto, ma il dovere di assumere il compito die gli e proposto. <; per il quale gli è assiderala tutta la 'libertà e tutta, l'autorità desiderabile-». Il visconte Jshii. ha insistilo sul. fatto che il trattato di pace vuole la determinazione di un confine 'senza- che alimn tracciato sia anticipatamente imposto oa escluso. Egli ha soggiunto che desideroso di rispettare in, ogni punto il giudizio del Consìglio, non si proponeva di entrare nello spirito della esposizione del problema, né di dire qualche cosa che possa pregiudicare il metodo che il Consiglio potrà adottnre per lo studio approfamiìto del problema. Dopo avere quindi, ricordato ì risultati del plebiscito alto-slesìano e le. principali peculiarità che offre la fisionomia etnografica ed economica del paese, il visconte Jshii. ha dichiarato che, menzionando questi fatti, egli si e proposto soltanto di 'indicare le difficoltà di ordine ptililieo ed economico che presentano le varie fasi della questione alto-slesiana. Egli, ha osservato pure che il Consiglio non deve concentrare esclusivamcnt-e la propria attenzione su una di queste parti, all'infuori di tutte le altre. Esso è posto innanzi al problema della, questione alto-slesiana nel suo complesso ed in tutta Vi sua portala. Concludendo, il visconte Jshii, ha dichiarato che spetta innanzi tutto al Consiglio di pronunciarsi sidl'accctlazioiie del compito che il Consiglio Supremo gli ha chiesto di lissumerc. Se il Consiglio accetta questo compito, esso dovrà in primo luogo pronunciarsi sulla procedura che gli sembrerà, più opportuna per conseguire il fine proposto. Le deliberazioni del Consiglio l membri del Consiglio, a più riprese, durante la lettura stessa del documento, avevano manifestata la loro piena approvazione. Terminata la lettura della relazione, elisi son stati unanimi nel dichiararsi disposti ad assolvere ■il compilo che il Consiglio Supremo li ha invitati ad assumere. Il visconti JshU. è staio incaricalo di far conoscere tale ucccllaziomc al presidente del Consiglio Supremo. La seduta si è svolta nella massima tranquillila; in- qualche momento essa ha assumo l'aspetto di una conversazione, con amiclievoli sorrisi e parole scambiate confidenzialmente fra vicini. Il delegato brasiliano ha avuto più volte gesti vivaci; ed anche il marchese Imperiali si è espresso geslemlo animatamente. Dopo qualche osservazione, il visconte Jshii ha insistilo in modo speciale a mettere bene in chiaro 1 punti- sul quali la opinione pubblica non deve essere fuorviata, ri-badendo ancora le dichiarazioni fatte alla stampa. Il visconte Jshii ha cioè dichiarato: « Qualche giornale, pubblicando che i rappresentanti della Polonia e della Germania sarebbero convocati dal Consiglio della Lega delle Suzioni durante l'esame della questione dcll'.Vta Slesia, ha citato come un precedente la presenza dei, rappresentanti della Polonia e della Lituania alle discussioni sulla questione di W'tlna o dei rappresentami della Svezia e Finlandia durante le discussioni delle isole Aaland. Il Consiglio — ha detto il visconte Ishii- — non mancherà di esaminare se i Governi della Germania e della Polonia pos sano essere ammessi a presentare le proprie osservazioni, e in che modo ed in guai forma, ma non deve stabilirsi nessuna analogia fra la questione alto-slesiana e l'affare delle isole Aaland o di. quello di XVilna. Il Consiglio deiUt Lega delle Nazioni è slato investito di questa questione dal Consiglio Supremo, non già dalla Polonia nè dalla Germania,- e spella quindi al.':! Potenze rappresentale nel Consiglio Supremo, secondo il trattalo di Versailles firmato dalla Polonia e dalla Germania, di determinare il tracciato del confine alto-slesìano. Per il Consiglio della Lega delle Nazioni non esiste un conflitto polacco-germanico. Non vi sono parti in causa, fra le quali portare un arbitralo; ina si tratta di ima r'ac; comandazione rivolta 'al Consiglio Supremo* su domanda di questo, circa l'applicazione di una clausola del trattalo di Versailles •. Dopo:l'approvazione delld sua relazione, il visconte Ishii ha osservato come fosse innanzitutto necessario di studiare Vincartamento) inerente alla questione, cosi come è stato trasmesso al Consiglio della LegU delle Nazioni dal Consiglio Supremo. Egli ha perciò proposto di. fissare la prossima seduta per giovedì l.o settembre, nel pomeriggio, in sessione straordinaria. Il Consiglio della Lega delle' Nazioni non terrà seduta fino al l.o settembre;] ma intanto si potrebbe procedere al disbrigo' degli affari ordinari. Infine il visconte Jshii ha proposto, ed ili Consiglilo ha approvalo, che la 'sessione ordì- ! naria. la quale doveva iniziarsi appunto ?s! l.o settembre, sia invece anticipata, e sì tenga' seduta domani SO agosto. La giornata del 31 ' ' agosto sarà in ogni modo lasciata libera, peri dare maggiore tempo al lavoro personale del] Singoli delegati relativamente all'Alta Slesia.' La questione della presidenza - Lo spirito informatore delia relazione di ìshii Una questione di non secondaria importan-', za-si è presentata a questo punto: quella del--, la presidenza dei lavori del Consiglio. Difatti ; il delegato giapponese visconte Jshii ha presieduto l'inizio dei lavori della 'sessione straordinaria del Consiglio della Lega perchè era presidente in carica al momento in cui il Con-, sigilo Supremo interalleato aveva chiesto aliti! Lega, di assumere lo studio dai problema alto-' slesiJino ; ma il presidente designato per la sessione ordinaria indetta per il l.o settembre,' A il delegato cinese Wellington Koo. Come procedere? Si doveva togliere il visconte Jshii' dalla presidenza dei lavori che si erano ini-]. ziati 'sotto la sua guida? Sn proposta di Bal-\ foia; subito accettata da Leon Bourgeois e dati marehese Imperiali, si è invece deciso che il] Consiglio continui sotto la presidenza del ut-i sconte Jshii le sedute 'straordinarie; mentre' invece-Ha sessione ordinaria sarà presieduta da' WeUìnglìion Koo. Così e rimasto stabilito che la prima 'seduta della sessione ordinaria sia] fissata per domattina alle ore '10,30. La seduta odierna non è durata che un'ora* Essa è terminata alle 17. Poco dopo la seàuta.\ il visconte Jshii ha fatto brevi dichiarazioni alla stampa. , ' « La relazione che io ho presentalo — hai detto il visconte Jshii — meraviglierà forse per, la sua brevità. Tengo, a dire che volontaria* mente ho rinunciato ad addentrarmi nell'esame approfondito del problema altoslesiano. E1 questa una questi'crne delibata per complicale considerazioni etniche, politiche, ed economiche. Ora io tengo essenzialmente a /rispettare^ nel modo più assoluto, Pintlipendenza di giù- j dizio e la d-eclsione del Consiglio. Mi è semi brolo molto difficile entrare nello studio partii colarcgoialo della questione senza dare, cori ciò in qualche modo al Consiglio quelle che. i sarebbero' potute chiamare direttive di stu-> dio. Ogni delegalo potrà per conto proprio, procedere all'esame dell'incartamento della questione altoslesiana, che è molto volumi-, noso. Io ho rinunciato a fare la scelta dei puntfcpiù Importanti del problema; ed- ho preferito trasmettere al Consiglio tutti i docile menti, senza alcuna previa disamina. Con tale spirito io ho concepito la mia relazione. Soli» questo punto di vista prego sia giudicata ». A iti pi a libertà di decisione Questa la cronaca della, giornata. E* eviden-^ te come nella sua relazione il Visconte IsMt abbia avuto cura,che essa, in oge>ì. sua parte,' non potesse considerarsi altrimenti che una] introduzione ai lavori del Consiglio della Lc-\ ga delle Naziiini-. E' sintomatica la insistenza^ mostrata dal presidente nel confutare l'idea] esposta da qualche quotidiano politico, e cioè] di eliminare ogni preconcetto che potesse solo far sembrarejl Consìglio\ di Ginevra indine a rimettersi sulle orme di coloro che avevano già prima lavorato attorno' al problema. Il' Consiglio di Ginevra vuole essere indipenden*te nel suo giudizio, e, per quanto sappiwmoi sotto questo aspetto i lucori si iniziano, con7 ottimi anelici. Sembra _cfte realmente i ffo-[ verni abbiano lasoiato anipla UbertA ai rispettivi delegati. Si potrà atìèTìdere_cosi una solu-; zionc con spirito solidale ditZ membri del Con-,. sigilo della Lega delle Nazioni, piuttosto che; da rappresentanti di governi aMagoniatlcll ispirali a interessi particolari e contradditori.i Come abbiamo detto, fino al l.o seltembrdi non vi sarà alcvn'altra sedala per la que-' stione alto-slesiana. Soltanto, ora. sì dovrà co-i mungile prendere una qualche decisione cìrcaìt la procedura da seguire. Naturalmente sii avranno intinto colloqui a due U due o frai piccoli gruppi dei membri del Consìglio. Come è ovvio ' guesti colloqui sono aia comift-i ciati. Così ad esempio, prima della sedut'Jt d'oggi, il nostro delegato marchese Imperiali' ha avuto un'amichevole conversazione corti Leon Bourgeois e con Balfour. Dopo fissata lei, procedura da seguire, il Consiglio degli, aitai dovrà eridentemente concedersi un certo fem-i po per lo studio approfondito del problema^ del quale saranno incaricati naturalmente Commissioni e relatori particolari. E non è\ ■ escluso che si abbia a procedere, oltreché adi Un nuovo esame dell'ampio materiale rac-collo dal Consiglio Supremo, anche ad une nuova inchiesta ed a rilievi speciali. Appare durupie probabile che i lavori dea* . due sessioni, straondlnaria ed ordinarla, dei Consiglio della Società delle Nazioni potranno procedere soltanto lentamente, e abntnà 1 dureranno una buona parte del mese di seU tenibre, tanto più che il proffrnmma delld sessione ordinaria à aanpio, e sono iscritte , all'irritine diel giorno di esso molle questiona di cospicua importanza- politicò. Luigi Emery