I periti discutono la frontiera alto-slesiana e il Consiglio Supremo tratta dell'Oriente e dei soccorsi alla Russia

I periti discutono la frontiera alto-slesiana e il Consiglio Supremo tratta dell'Oriente e dei soccorsi alla Russia I periti discutono la frontiera alto-slesiana e il Consiglio Supremo tratta dell'Oriente e dei soccorsi alla Russia (Servizio speciale della STAMPA) ttedi Versagli ll Gi tt itp / (Parigi, 10, notte. Gli esperti, cui si erano aggi-unti gli alti commissari in Alta Slesia, non sono pur Anco riusciti ad elaborare un progetto uìiico, ila sottoporsi al Consiglio Supremo, per la nuova frontiera gcnnuno-polaccit. La questione dei nuclei isolati in mezzo a popolazioni di altre nazionalità oltre dilli-, coita per il tracciato della nuova frontiera, che i penti non sono ancora riusciti a tracciare: cosi essi dovranno riunirsi domani mattina, per tentare di preparare la soluzione, du* potrà essere — si spera — sottoposta al Consiglio supremo nell'ultima seduta che questo terrà domani, alle 1? ; poiché i delegati interalleati saranno nella mattina ospiti del Presidente della Repubblica al Castello di Rambouillet. Una cosa, la più importante, ó ormai acquisita ; e cioè che né il signor Briand nè Lloyd George vogliono rompere l'unione degli Alleati per la'questione dell'Alta Slesia, li' evidente che qui si spera che non vena oltrepassato il limite che la Francia intende porre alle sue concessioni. Se tutta la parte oìiantale del bacino verrà data ai polacchi, 1 quali possederebbero d'altra pane i giacimenti di carboni dei distretti di Pless e !di ltybnick, si può ammettere che la 'frontiera potrà lasciare Gleivvitz e le regioni circostanti alla Germania. Da quello che si può sapere, la nuova linea di demarcazione si riavvicinerebbe sensibilmente ai .due progetti successivi elaborati dal conte Sforza. Se nesun mutamento si verificherà, ■la Germania acquisterà.indubbiamente dal 155 al GO per cento della zona disputata. Domani si deciderà al riguardo. Una «elegante» questione di Diritto Internazionale Non potendo quindi occuparsi dell'Alta SUsiu, d Consiglio Supremo ha continualo ■:siainane la trattazione degli altari di Uìirnie, e più specialmente della questione uolui neutralità. Finora la neutralità eia saia considerata, non solo come un obbligo ai Sialo ; ma anche obbligo da pane nei semplici cittadini. Ma la guerra lui sconvolto questa icoria ; e si ò avuto l'esempio degli Siati Ululi, i cui cittadini, uniaine la grande guerra vendevano munizioni all'ingliilterrrà ed alla Francia, non meno che alla Germania, mentre il Governo di Washington continuava ad osservare la neutralità nel conliitto. L'inKihltcrra. si è latta 'naturalmente forte di tale precedente. Lloyd George ha sviluppato infatti la tesi, secondo la quale la neutralità non si estende agli acquisti fatti da privati: lo ordinazioni di materiale bellico possono dunque essere fatte ed e.iseguite dall'industria privata) senza violare la neutralità, Anche i governi non in Pervengano nella questione. Questa interpretazione ò stata accettata ual Consiglio Supremo, dopo che il marchese della Torretta ebbe .fatto osservare che era ben inteso che, non soltanto i greci, ma anche 'i turchi avrebbero approfittato di tale interpretazione. Lord Curzon ha poi esposto la situazione 'diplomatica, quale esiste attualmente fra i turchi ed i greci. Egli ha rammentato che, dopo il progetto di mediazione fatto a Londra nel marzo scorso, e rinnovato , a Parigi, nel giugno, tentativi entrambi ' fallili, iqualsl'asi nuovo passo in questo senso sarebbe destinato esso pure a fallire, con grave nocumento al prestigio degli alleati. Lloyd George ha tuttavia dichiarato [che occorreva che gli alleati si trovassero •pronti, qualora da parte di uno del belliAeranti venisse proposta la mediazione deiile Potenze. « Gli alleati — egli disse — '(.ccorrc siano preparati anche t:el caso ih 'cui dovesse accentuarsi la vittoria dei greci, poiché essi dovrebbero sapere quello ■che il Governo di Alene vuole ottenere, e quello che i turchi sarebbero disposti a cedere. Sarà quindi necessario che gli alleati procedano nd uno scambio di idee, per non essere colti alla sprovvista ; e occorrerà anche .sanerò quale è la situazione degli allenti negli Strotti, nonché le forzo che potrebbero occorrere per fronteggiare ruahmmie situazione ». F.trli ha perciò proposto che il Comitato militare interalleato \ di Costantinopoli venga interpellato al rir-nardo. Anche il marchése Della Torretta hn convenuto nella proposta del Primo ministrò britannico, soggiungendo che non farebbe eerto piacerò a nessuno il ristabilimento della « i?>'ande Grecia», quale è lei-ilo arguire dagli umori che si manifestano nella stampa' ellenica in presenza (lepli attuali successi dell'esercito greco. TI sinpipr Briand si è puro associato .alla richiesta di Llovd George ; tuttavia seguendo ciò che già disse ieri. ,il maresciallo Foch, celi non crede nd un successo strnftegirn dei greci. Se onesto dovevo essere, e definitivo, esso si trasformerebbe certamente anche in un successo politico. A iole riguardo nero eo-li desidera venga fin d'ora esclusa la possibilità, che i greci entrino n, Costantinopoli: che r-e poi, col sorravvenirc della enti Iva sta pione i greci di vesserò avere la peggio, gli otenti profini terebbero ; e si vedrebbe poi quello che si deve fare. Bue mozioni approvate dal Consiglio Supremo per il conflitto greco-turco. La seduta venne quindi tolta ; ed il siBiior Briand trattenne oggi a colazione i membri della delegazione italiana, onorevole Beinomi e marchese Della Torretta, renelle l'ambasciatore d'Italia conte Bonin Lingare. Prima di togliere la seduta antimeridiana, il Consiglio Supremo ha. adottato la seguente mozione: <• l Governi alleati'han~io deciso di conservare wi dileggiamento di stretta neutralità nella guerra grecoturca. Essi sono d'accordo nel non intervenire nel con/litio sotto forma di assistenza a di aiuto qualsiasi, sia che-si tratti di invio di truppe, di anni o ammissióne di crediti, senza che questa disposizione sia però 'di natura tale da attentare alla libertà del commercio privato », Regolata così la questione delle proibizioni, il Consiglio Supremo, a proposito del problema della mediazione, ha adottalo la seguente mozione: « Pur riservando 11 passibilità di offrire la loro mediazione, fi Governi alleati ritengono che l'ora non e venuta ir cui un'opera di tale natura ■possa dare risultati ». Lo Commissioni di controllo in Germania La seduta venne ripresa alle 16 ; e il dtòpamltnmctmnpCcnàiglio Supremo intraprese l'esame del-la questione del controllo dell'aviazione te-Li.sca. Ai termini dell'art. 198 del Trattato di Versaglia, alla Gei-mania e stato vietato di avere una aviazione militare ; ma lo ò stato concesso di dare un ampio sviluppo all'aviazione civile. Tuttavia, siccome ò assai facile trasformare l'azione civile in militare, si sono dovute fissare norme, che la Germania ha del resto dichiarato accettare. Cosi ò stato stabilito che gli aeroplani che potranno sviluppare una velocità maggiore ai 170 chilometri, nonché quelli che potessero essere manovrati senza piloti, verranno considerati come a] ^ rocchi militari.. Altre condizioni concernevano il numero degli aeroplani che la Germania poteva possedere, e gli scali a cui gli aeroplani avrebbero dovuto far capo. Su tale punto erano sorte divergenze fra ringhi!- terra e la Francia, la quale considerava che Io sviluppo dell'aviazione tedesca doveva essere sottoposto alle stesse restrizioni del suo esercito. L'Italia aveva aderito al punto di* vista francese. Il maresciallo Foch ha fatto a tale riguardo una lunga esposizione. Dopo, il Consiglio Supremo è passato a discutere la questione più generale di tutte le commissioni di controllo che esistono in Germania: quello che hanno fatto e quello che hanno da fare, la loro trasformazione, ecc. Il Consiglio Supremo ha deciso di rinviare al Comitato militare di Versaglia tosarne di tale questione, incaricandolo di far conoscere nel più breve tempo possibile lo stato dei lavori attuali, quello che ancora rimane da compiere, e le proposte che esso credesse l'are oer l'avvenire, per il funzionamento di tali coinmis.--.ioni dal punto di vista militare, navale ed areonautico ; e ciò nllo scopo di rendere più efficace la sorveglianza dell'esecuziorfe del trattato di Versaglia. Alla discussione hn partecipato il marchese Beila Torretta, il quale ha recato l'appoggio dell'esperienza •me egli aveva avuto occasione di fare in seno alla Commissione interalleata di Vienna, della quale egli, come è noto, ha chiesto ed ottenuto una riduzione. I soccorsi alla Russia - La tesi di Bonomi Il Consiglio Supremo .è poi passato a discutere la questione dei soccorsi alla Russia. _I1 signor Brinnd ha dichiarato che dal punto di vista umanitario era impossibile che l'Europa, e più specialmente gli Alleati, rimanessero indifferenti al flagello Hie si ò abbattuto sulla Russia; e ciò anche per un debito di gratitudine verso quel paese, che ha sparso in abbondanza il suo sangue per la causa degli Alleati. Llovd George si è associato a tali parole, non solo dal punto di vista umanitario, ma anche da quello della difesa contro il diffondersi delle epidemie, che, come il tiro e il colera, sono conseguenze della carestia. Tuttavia egli non si è nascosto che 1 opera di rifornimento in Russia si urterà, contro gravi difficoltà. Egli ha inoltre fatto osservare che, nelle regioni meridionali della Russia sono parti ricche, e occorrerebbe perciò che prima di ogni altra cosa la Russia provvedesse con i soccorsi delle suo regioni più prospere. L'ori. Bonomi, prendendo a sua volta lo parola, ,=i è reso conio del valore delle obbiezioni del primo ministro britannico circa le difficoltà che l'opera ili soccorso dell'Europa presenterà in Russia : però egli ritiene che la Croco Rossa, la quale ha già compiuto opere di soccorso analoghe, sia la più idonea per assolvere miche questo difficile compito. La creazione di una nuova Commissione internazionale non servirebbe, a suo parere, a nulla. Del resto bisognerebbe mettersi in rapporto anche con il governo bolscevico ; ed a tale riguardo egli ha osservato che l'Italia e l'Inghilterra non avevano avuto riluttanza a ristabilire relazioni con detto governo. Riferendosi poi a quanto aveva dichiarato Rrinnd circa il debito di umanità che gli Allenti dovevano assolvere verso la Russia e all'obbligo che le nazioni europeo hanno di lottare contro il pericolo di malattie epidemiche, che potrebbero porre a grave repentaglio In saluto eli tanti paesi, l'on. Bonomi ha detto che l'obbligo di scorrere-la Russia si im-poneva anche per un'altra ragione; e cioèper dimostrare al mondo nel modo più luminoso che il bolscevismo, che fu detto essere un paradiso, è invece una tale catastrofe, che il governo soviettista ha dovuto lanciare un appello a tutti per venire in soccorso della Russia, appello cui i governi europei non sono rimasti sordi. Il ìuppt'esentante del Giappone, associandosi a quanto avevano detto i precedenti oratori, ha assicurato che il suo Governo metterà la sua Croce Rossa a disposizionevenire in soccorso della Russia cosi col pita. Analoghe dichiarazioni ha'fatto il Belgio. Lord Curzon, che ha una particolare esperienza delle carestie, che egli ebbe occasione di osservare in India, ha a sua volta confermato le grandi difficoltà che l'opera di soccorso incontrerà. Occorre soprntutlo che vi siano molti fondi, poiché i bisogni dell'organizzazione sono immensi. Occorrerà stabilire punti di soccorso in varie regioni della Russia; e ciò allo scopo di esercitare un'opera di severo controllo sulla distribuzione affinchè gli Alleati e le altre potenze possano ossero sicuri che la distribuzione avviene tutta in prò' dello regioni colpite, e che non vada invece in soccorso dell'esercito rosso. Venne finalmente decisa la creazione di una Commissione internazionale, che studierà i mezzi più idonei per intraprendere con la maggioro rapidità possibile questa opera di soccorso, valendosi della Croce Rossa e delle grandi organizzazioni internazionali private, principalmente quella dell'i! Hoover». Lo questioni essenziali proposte agli esperti Circa i lavori della Commissione dogli esperti, essi hanno per iscopo di rispondere particolarmente alle questioni seguenti: l.o Quali sono i comuni rurali o suburbani che sono collegati ad ogni centro industriale del bacino della Slesia ? 2.o Quali sono le relazioni di questi centri tra eli essi, e quali sono le loro relazioni relative colle regioni situato al nord o al sud del bacino industriale ? 3.o Quali sono le ferrovie che sono necessarie aila prosperità dei centri industriali? Gli esperti non hanno per missione dtracciare un progetto di frontiera ; ma le loro investigazioni condurranno a quanto sembra a distinguere i vari elementi di cusi compone il bacino industriale, ed a mostrare i vincoli che uniscono questi elenrenIti, sia tra di loro, sia alle regioni non coni 1 prese nel bacino industriale. I Governi al i leati, quando possederanno domani il rap porto degli esperti, vedranno dunque come il problema si pone ; ed è ad essi che spetterà di decidere ; e la decisione conterrà naturalmente anche considerazioni politiche, sulle quali gli esperti non possono pronunziarsi.