L'ultima avventura di un principe egiziano

L'ultima avventura di un principe egiziano L'ultima avventura di un principe egiziano Roma, 9, notte. Una lotterà dal Coirò aìVEpoca di Roma riferisce alcuni interessanti particolari della vita avventurosa di un principe egiziano. Scrive il corrispondente: « 11 prìncTpe Azis, della famiglia sultaniale, 'è stato invitato da un ufficiale della.Residenza l>ritannic& ad abbandonare l'Egitto- e si e imbarcato per l'Europa. 11 giorno Sella par tenza una folla di effendi ha improvvisato una dimostrazione- popolare in onore dell'espulso, ma la comparsa di un'automitiagliatrìce britannica Ita smorzato l'entusiasmo dei dimostranti, ed il bollente pronipote dì Mo ìramined Aly 7ia~veduto dal ponte del piroscafo i suoi ammiratori iuggire a gambe levate di fronte al simbolo meccanico della potenza liisiese. « Il principe Azis è stato espulso perclvì la sua presenza era un ostacolo alla tranquillità del paesej iK>n era forse a capo di nessun movimento "preciso, ma, intrigante nato e fa natioo estremista, legalizzava con la sua autorità di principe sultaniale molte manifestazioni dell'irrequietudine popolare; a lui facevano capo coloro che raccoglievano denaro per le truppe di Kemai pascià: nel suo palazzo di Shoubra si riunivano i conciliaboli dei mal contonti, dei nazionalisti intransigenti, dei ■rivoluzionari all'acqua di rose che pullulano come funghi nello stradine del Muski e nei vicoletti dell'Hamzaui; le consorterie osi ili ai Sultano si servivano ilei suo nome, le falangi antimtriisteriali dlsfilusQ dell'attcggamemo •più riservato dei principi Tossoum e Kem'al, [Cominciavano a considerarlo un po' come il loro Capo, ed i bellicosi studenti dello Ahzar, nelle loro sbrigliate fantasticherie, sognavano Il principe, ex generale turco di cavalleria e 'comandante di Divisione, allo- testa del nuovo 'eesercito arabo contro gli inglesi. « II principe è infatti il prototipo del poten,iato -orientale della vecchia maniera, intrigante e vizioso, prepotente ed audace, sempre pronto ad: organizzare raggiri e congiurette, a isfruttare invidiuzze di Palazzo, a stimolare ambizioni e geiosio di cortigiani; uno di quei signorotti feudali musulmani che consumano le laute rendite del proprio patrimonio a togliersi tutti i capricci che l'Oriente consento ai principi etTai pascià. « In contrasto col principe, rappresentante, diremo cosi, della vecchia corte Kedivialc e dei suoi sistemi di tirannide satrapesca, sta l'attuale Sultano Fuad, sovrano moderno e costituzionale, diplomatico ed uomo di Stato che ha temperato il carattere orientale della sua Corte con le tradizioni ed i protocolli deiìe Corti europee, specialmente dell'italiana nella :quale egli ha vissuto. E'monarci) che non tratta come il Kedive Abbas i ministri di lacchè, ma presiede le sedute dei Consiglio dei ministri dopo avere studiato nel raccoglimento del proprio studio i problemi politici ed economici del suo paese. .«.Il generale Azis pascià, insigniiflcante co.me principe e poco simpatico come uomo, è linvece interessantissimo come tipo di una 'mentalità orientale che e destinata a scomparire, ma che ha ancora numerosi esponenti nella vècchia aristocrazia latifondista piulisciale. non solo in Egitto, ma in quasi tutti i paesi mussulmani. « Quando scoppio la guerra europea e la Turchia si-alleò con gli Imperi Centrali, lo yacht del principe Azis lasciò Costantinopoli .e venne a gettare l'ancora nel porto tranquillo 'di Alessandria. \ « Il Kedivè Abbas, lontano da Cairo, mandaiva il suo uomo di fiducia a sorvegliare il tro|no. Il principe restò a bordo del suo yacht e ;Vi dette orgi.' fastose, mentre sui campi di 'battaglia d'Europa imperversava la grande carneficina. Pareva che egli non si occupasse 'd'altro che di consumare duini di champagne in omaggio alle vittorie di Von Kluli. ina informazioni da Costantinopoli e da Londra lo segnalarono alla polizia politica egiziana come il cai» di una progettata sollevazione dell'Egitto. « Ruchdy pascià, allora Presidente del Consiglio ed oggi vice-presidente delia Delegazione egiziana a Londra, ordinò tuia perquisizione nei palazzo del principe a' Shoubra. e furono cosi scoperte le. Illa, di un vasto complotto concretato a Berlino ed a Starnimi per fare insorgere l'Egitto al momento dell'attacco turco contro il Calmale. E' questo un episodio della grande guerra mondiale ignorato d ilpubblico e posso dame la primizia ai lettoriàell'Epoca per le rivelazioni dell'ispettore ca-po della Pubblica Sicurezza egiziana. Philip-pides bey. Al momento della insurrezione, ilprìncipe avrebbe dovuto assumere la reggen-■za in nome dol Kedivè Abbas e fra i doni-menti furono rinvenuti diversi fogli in bian-co con la firma del Kedivè per legalizzare glieventuali decreti. Scoperto, il principe .Azisceraci' di guadagnare alla sua c'ausa il Presi-dente del Consiglio, ma Ruchdy pascià gij ri-spose bonariamente che l'interesse dolili. Patria esigeva che l'Egitto rimanesse tranquillo: se gli Imperi Centrali avessero vinto, il Kedi-ve Abbas avrebbe ottenuto dalla Germania vit-toriosa l'indipendenza deli Egitto : nel casocontrario gli Egiziani avrebbero avuto sempre la risorsa di negoziare la loro ind'pendenza con l'Inghilterra. « Espulso dall'Egitto, il principe -si ritirò al'lora in Spagna, ove possiede una magnifica villa, ma il suo spirito avventuroso non poteva rimanere inattivo. Nel silenzio della fasto' sa dimora tuil Guadalquivir e^li complottò copretendente al trono del Marocco quella sol-;Ievazlone delle Kabilie contro i francesi che ; dette tanto lite da torcere al generale Liàutey. Omar bey. Aref. tiglio del Governatore dDamascò Aref bey el Mardini. fu mandato a Fez per dirigere la insurrezione: al momento opportuno Azis avrebbe assunto il comandodei, ribelli, ma la polizia coloniale scopri ilcomplotto ed arrestò i principe-; indiziali. «Alla fine della guerra, Azis ritornò a Co}stantinopoli ed ottenne dalla generosità delsultano Fnad di rientrare in Egitto. Ma appena ribevuta l'acqua del Nilo e ritrovati i suoi devoti cortigiani, l'avventuroso generaleè stato nuovamente sedotto dall'amore dell'intrigo ed ha dovuto riprendere la via dello esilio •.

Persone citate: Aref, Sultano Fuad