Spiriti di pacificazione in Germania

Spiriti di pacificazione in Germania Spiriti di pacificazione in Germania Nuova fase della questione slesiana (Servizio speciale della Starnila) (Servizio speciale della Starnila) Basilea, 1, notte. In alcuni ambienti berlinesi si dichiarava questa sera che negli ultimi giorni i progetti italiano ed inglese circa la ripartizione della Slesia si erano alquanto avvicinati, e che nella prossima riunione del Consiglio Supremo'da parte di queste due nazioni, indipendentemente dall'azione mediatrice dell'Italia, sarebbe presentata la proposta 3i attribuire alla Polonia i circondari di Bibnik, Rosenberg, Pless e Lublintz, mentre alla Germania rimarrebbe quasi intatto il territorio industriale. Naturalmente una tale notizia va' segnalata con le dovute riserve, .jaaniunque i timori manifestati a Varsavia dallo stesso presidente Wilos, il quale deve essere in grado di conoscere meglio di qualunque altro le intenzioni dell'on. Briand, non ^escludano completamente che fra gli .albicati si possa giungere anche ad una intesa di tale genere. Il Governo intanto continua a mantenersi in quella posizione di attesa difensiva assunta ormai da parecchi giorni, mentre gli ambienti più vicini al Ministero degli esteri e alla Cancelleria attendono con interesse e con vivo desiderio il ritorno a Berlino dell'ambasciatore d'Italia, senatore Frassati, di cui è annunziato imminente l'arrivo nella capitale tedesca. In ogni caso ò certo che in queste ultime ventiquattro ore, malgrado l'Inghilterra sembra essersi associata alla Francia nel chiedere al Governo di Berlino di tenersi pronto per un eventuale trasporto di truppe inglesi, ]a situazione politica tedesca registra un sensibile rialzo. E non sarebbe perciò del tutto improbabile che questo favorevole orientamento della^ situazione fosse dovuto precisamente al consiglio di arrendevolezza, ricevuto e accettato, ed a maggiori concessioni cui la Germania stessa sarebbe arrivata, merce l'opera mediatrice di qualche grande Potenza dell'Intesa. Ci troviamo quindi di fronte ad un'ondata di affratellamento e di pacificazione degli animi, di cui ieri fra altro si è avuta, nonostante il caldo tropicale, una imponente manifestazione al grido di « nie vvieder kriegl » (mai più la guerra) organizzata da social-democratici, da indipendenti, da associazioni prci-fiste di reduci di guerra, ecc. Non meno di trenta oratori, fra le personalità più in vista, hanno parlato ad una folla immensa, per la maggior parte in maniche di camicia, predicando e auspicando la fine dello spirito di revanche, affinchè l'ora attuale dimostri che la Germania desidera veramente una intesa fra i popoli di tutto il mondo, e specie con quelli che le stanno più vicini; sia pure a costo di qualche sacrificio, che non dovrà però essere dimenticato nella valutazione della nuova mentalità tedesca. In tutta questa atmosfera'di conciliazione e di ottimismo non mancano però quelle correnti le quali dichiarano ancora una volta che la soluzione del problema alto-slesiano, nel senso voluto dalla Francia, non sarà mai: accettata in Germania, mentre la tesi angloitaliana potrebbe trovare terreno più favorevole, se però contemplasse anche la soppressione delle sanzioni. Le sconfitte che i turchi subiscono in Asia rianimano indirettamente l'ottimismo della stampa tedesca, la ouale temeva fino a poco tempo fa che a Parigi ci si volesse servire dell'Oriente come oggetto di compensazione nella auestione slesiana. Il lìerliner Tageblatt, dopo avere naturalmente protestato tutta la sua amicizia per le due nazioni in causa, — la Grecia e la Turchia. — insiste sul completo disinteressamento della Germania, la quale non ha più ormai laggiù alcun interesse; ma soggiunge però che se la Francia è impedita dalla piega degli avvenimenti al fronte greco-turco di servirsi dell'Oriente slesso come oggetto di compromesso nella questione dell'Alta Slesia, non" si può a meno di esserne sinceramente contenti. Sugli scontri fra italiani e francesi ad GTppeln e sugli incidenti di Kandriczin, dove, come è noto, una pattuglia di francesi sparò contro alcuni soldati italiani che ispezionavano un treno, si hanno oggi scarsi particolari. SI sa solamente che, per evitare maggiori incidenti, dato l'atteggiamento ostile assunto anche dalla popolazione, di fronte al contegno provocatore dei francesi, gli italiani arrestarono i provocatori, uno dei quali tentò fuggire', ina si costituì poi quasi subito, prevedendo che la fuga gli avrebbe procurato guai ben peggiori da parte della popolazione. Un grande ponte ferroviario è stato infine fatto saltare dai polacchi sull'Oder, presso Oppeln, mentre l'incendio, data la grande siccità, va distruggendo tutte le opere vicine e propagandosi nella campagna.

Persone citate: Briand, Frassati, Pless, Rosenberg