La seduta del voto

La seduta del voto La seduta del voto Roma, 1, notte. Sotto la presidenza del vice-prosìdente Melodia, la seduta è aperta alle ore 16. Si riprende Ih. discussione sulle (comunicazioni del Governo. Fatto personale di Caviglia CAVIGLIA parla per fatto personale. L'onorevole Bonomi ha fatto all'oratore un appunto di natura disciplinare, ma egli non crede che si possano muovere rimproveri di questo genere a lui che ha affrontato l'impopolarità per restituire la disciplina nella sua pienezza, dove altri non erano riusciti. Le frasi aspre, di cui si è doluto l'on. Bonomi, non erano rivolte a lui, ma piuttosto ad altri che già era stato colpito dalla Camera del deputati. In ogni modo, nemmeno questo era lo scopo dell'oratore, che unicamente si proponeva di richiamare l'attenzione sulla questione di Fiumei Per ciò che riguarda la valigia portata a Fiume, l'oratore credeva che in essa si contenesse la risoluzione della questione di Porto Baros, e quanto a quella piena di doni, il Governo non l'ha fatta portare da lui, che ha avuto l'incarico di offrire solo dei bocconi amari. Non 'crede opportuno di rilevare dei pettegolezzi di corridoio: non ha fatti personali contro l'on. Bonomi, al quale» invece era unito da s'inceri legami di amicizia, che ha nel suo discorso dovuto superare per amore di Fiume. Non aveva intenzione di sollevare un incidente parlamentare. Avrebbe parlato prima se le contingenze glie lo avessero permesso e se il Gabinetto precedente non. fosse caduto precisamente sulla questione di Porte Baras. Passa quindi a parlare delle truppe dtlla Venezia Giulia. Ringrazia l'on. Bonomi di aver letto in Senato i due documenti; però gli sembra che quei documenti fossero precedenti alla comunicazione dW Libro Verde fiumano, ed in ogni modo quelle dichiarazioni erano molto parsimoniose di fronte alle, calunnie numerose e dettagliate contro gli ufficiali e contro reparti, tanto cho recentemente nell'altro ramo del Parlamento un deputato ha ripetuto tre dt queste accuse, e cioè quella del tradimento di Natale, quella dell'ubbriachezza dei soldati e quella dèi danari. Nessuno si è levato allora dal banco del Governo j a smentirà . .... BONOMI, presidente del Consiglio e ministrò degli Interni (interrompendo).: — Credo che l'oratore cada in equivoco. CAVIGLIA: — Se così stanno le cose, se l'on. Mussolini non ha detto quelle parole, ritira la sua affermazione. (Vivi commenti). Le truppe della Venezia Giulia sì sono condotte umanamente, civilmente ed italianamente. Sarebbe stato più soddisfatto se l'on. Bonomi o, per lui. il Ministro della Guerra si fosse almeno in parte associato alle sue dichiarazioni. Riesamina come siano andati i fatti relativi alla questione di Porto Baros. Il 18 novembre 1920 l'oratore si recò da D'Annunzio e gli portò una copia del Trattato di Rapallo. D'Annunzio gli fece subito conoscere che vi era ima clausola segreta che attribuiva Porto Baros affli jugoslavi. Il Governo, dietro sua richiesta, gli risponde che non vi è nessun impegno c che la questione è da definire secondo il Trattato di Rapallo- Perciò, tanto in lui quanto nei delegati fiumani, si era formata la convinzione ce Porto Raros non fosse compromesso, ed anche il Parlamento italiano aveva dato il .voto favorevole al Trattato di Rapallo nella persuasione che Porto Raros non fose stato ceduto alla Jugoslavia. Lo stesso presidente della Commissione per la politica estera sentì la necessità, di informarsi se Porto Baros fosse in qualche modo compromesso: era perciò ben naturale che l'oratore avesse la stessn fiducia che tutti gli altri nutrivano. Conclude affermando che dopo le dichiarazioni del Governo ritira il suo ordine del giorno. (Approvazioni). E ne presenta un altro che suona cosi : « Il Senato, preso atto delle dichiarazioni del Governo che l'onore della Nazione italiana, è impegnato alla soluzione del Trattato di Ranallo quale fu approvato dal due rami del Parlamento e che la questione di Porto Baros è ancora insoluta ed è oggetto di negoziazioni in corso, anorova le comunicazioni del Governo e passa all'ordine del giorno ». Gli ordini del giorno LAGASI svolge.di seguente ordine del giorno: c II Senato, confidando che il Governo saprà applicare una politica di lavoro che, provvedendo alla disoccupazione, si ispiri alla necessità di compiere con criteri di giustizia distributiva fra le Provincie opere utili, sovvenire ai bisogni dei Comuni con provvedimenti tributari opportuni ed efflccntl, semplificare i servizi dello Stato e degli Enti locali, attende che con energia dia immediata applicazione a'ie riforme di ciii nelle sue comunicazioni >. PULLE' svolge il seguente ordine del giorno : « Il Senato confida che il Governo saprà salvaguardare la posizione giuridica del Montenegro ». L'oratore chiede che il Governo italiano tenga fermo il punto di vista da lui esposto: che la questione del .Montenegro venga regolata dagli organi internazionali. Consiglio Supremo e Società delle Nazioni, con tutte le garanzie di procedura; chiede altresì che frattanto essp osservi la convenzione 30 aprile 1919 se non nella lettera, nel suo spirito, g'ustideato in ogni caso da quella ragione di umanità cho va al di soppa di ogni contingenza politica e diplomatica. RAVA rinuncia a svolgere il suo ordine del giorno. SECHI svolge il seguente ordine del giorno : a li Senato raccomanda al Governo di dar corso ai criteri di massima già concretati per la cessione In esercizio ad enfi privati, ferma restando la proprietà dello Stato, di quegli sta biUmenti di lavoro attualmente gestiti dai Ministeri militari che risultano esuberanti ai normali bisogni del tempo di pace. In pari tempo raccomanda al Governo di preparare accurata mente ed organicamente la mobilitazione di tutti gli elementi della industria nazionale (officine, tecnici, maestranze, riserve di materiali), cosi da potere ottenere in qualunque tempo 11 passaggio rapido e organico da.lle normali produzioni industriali di pace alla produzione di guerra e questo con particolare riguardo al materiale di aviazione e al munizionamento le cui dotazioni di pace comportano rischi e.spese che conviene ridurre.». La replica di Bonomi agli oratori BONOMI. Pres. Consiglio e Ministro Interno, dirà il pensiero del Governo circa gli ordini del giorno che. involgono speciali questioni Il sonatore Gallini ha presentato un'ordine del giorno per richiamare il Governo ad un'azione più intensa a favore degli orfani di guerra Prega U senatore Gallini di volar ritirare il suo ordine del giorno e considerarlo come una j raccemandazione che il Governo accetta ben volentieri. Al sen. Pullè dichiara che per ciò che riguar- da la situazione del Montenegro, il Governo st trova di fronte ad uno stato di fatto che considera come uno stato di diritto, al quale pero manca la sanzione degli Alleati. Non essendo mai la questione del Montenegro venuta in discussione, il Governo appoggerà, secondo le tradizioni liberali dell'Italia, quella qualunque decisione che la maggioranza della popolazione del Montenegro dimostrasse di desiderare. Al sen. Rava dichiara che non avrebbe difficoltà di accettare l'ordine del giorno da esso presentato, e nel quale sono contenuti voti, a cui tutti possono sottoscrivere, ma lo prega di appagarsi che il Governo accetta questi voti come vive raccomandazioni. Assicura il sen. Sechi che il Governo concorda nelle direttive esposte nel suo ordine del giorno e camminerà nel solco da lui tracciato. Rimangono tre ordini del giorno dr indole politica: il l.o è quello dol sen. Giardino, il quale è un ordine del giorno di attesa prima di concedere la fiducia al Governo. Data questa intonazione dell'ordine del giorno del sen. Giardlnffi.il GovernoTàòn può accettarlo ed invita il proponente a.volérlo ritirare. Similmente non può accettare l'ordine del giorno del sen. Caviglia, perchè esprime fiducia nel Governo In modo limitato. Invita pertanto il sen. Caviglia a ritirare il suo ordine del giorno e ad associarsi a quello di Schanzer o meglio Schanzer-Bettoni, 11 quale riassume tutta la discussione: • Approva le dichiarazioni.del Governo e passa all'ordine del giorno ». Questo ordine del giorno è di completa fiducia al Gabinetto e quindi lo accetta e vi pone la questione di fiducia, perchè il Governo, in questo momento cosi difficile, ha bisogno di tutta la fiducia del Senato. {Approvazioni). CAVIGLIA: — Il suo ordine del giorno mirava a togliere di mezzo un equivoco. In oui si è rimàsti finora, per quel che si riferisce alla questione di Porto .Baros. Il Senato ha approvato un Trattato, nel quale questa questione non era compromessa,' ma dopo sono venute le dichiarazioni dèll'ex-Ministro degli iEsteri alla Camera dei deputati, del 15 giugno scorso, «•Ile quali è detto che non vi è più-nulla da fare'per Porto Baros. D'altra parte, 1 discórsi pronunciati dal senatore Scialoia è dal Presidente del Consiglio fanno credere che nessuna clausola relativa a Porto Baros sia stata accettata. Mi sembra quindi che sé ne potrebbe far cenno nell'ordine del giorno del sen. Schanzer ed in questo caso egli lo accetterebbe. SCHANZER non può aderire al desiderio del sen. .Caviglia. 11 suo ordine del giorno è una formula generale di fiducia nel Governo. In questi gravissimi momenti, in cui il Governo deve essere sorretto dalla fiducia del Senato, geloso custode della dignità nazionale, sarebbe lieto se il senatore Caviglia si associasse senz'altro al suo ordine del giorno nella formula come è stato presentato. CAVIGLIA ritira il suo ordine del giorno e voterà contro quello dell'on. Schanzer. GALLAMI confida negli affidamenti datigli dal Presidente del Consiglio e converte il suo ordine del giorno in raccomandazione. Dichiarazioni di voto GIARDINO, dopo aver presentato un ondine . s-„;del giorno, che confidava nePGoyerno, maohe ha dovuto ritirare negherà nel si» voto™ fiducia al Governo. Il suo voto non conta nulla, | ma conta la sua coerenza, che deve spiegare, e più di -tutto il debito di lealtà che ciascuno deve assolvere innanzi ed Senato. La sua coscienza non gli permette di consentire nell'indirizzo che risulta dalle dichiarazioni del Governo e perciò voterà contro. ORLANDO S. ringrazia il presidente del Consiglio delle dichiarazioni fatte in ordine ai desideri che l'oratore espresse nel suo discorso di ieri l'aJtfo. Av.tf*be desiderato come altri senatori la sanzione del Senato sul suo erdine del giorno. Ad ogni modo lo ritira e lo converte in raccomandazione. .PULLE' .ringrazia il Presidente del Consiglio delle promesse che gli ha fatto. Dichiara di avere fiducia in esse e ritira il suo ordine del giorno. LAGASI. dopo gli affidamenti dati dal Presidente del Consiglio non insiste nel suo ordine del giorno e lo ritira. RAVA prende atto dille dicìiiaiazioni dei Presidente del Consiglio. Lo ringrazia e ritira il sito ordine del giorno. SECHI fa analoga dichiarazione. Il PRESIDENTE annuncia che è stata presentata domanda di appello nominale per la votazione dell'osdine del giorno del senatore Schanzer, ma prima dà la parola ai varii senatori che desiderano fare dichiarazioni di voto. TAHON DI REVEL afferma che le dichiarazioni dea Governo su Porto Baros non lo assicurano. Se Porto Baros passasse sotto la sovranità degli jugoslavi, l'italianità di Fiume non sarebbe garantita. Si astiene quindi dal voto, anche perchè ha votato contro il Trattato di iRapallo. GIARDINO negherà col suo voto la fiducia ail Governo perchè ritiene le dichiarazioni da esso fatte ambigue petciò che ha tratto alla politica interna di fronte alla quale passa in seconda linea la questione di Porto Baros. CAPPELLO: si asterrà porcile, mentre non ritiene opportuno in questo momento un voto di sfiducia a questo Governo, non è soddisfatto delle dichiarazioni da questo (fatto relativamente alla restaurazione dell'autorità dello Stato ed i provvedimenti da prendersi contro i partiti sovversivi. Augura in ogni modo che i;on. Bonomi possa con i fatti dimostrare infondati i suoi timori. PELLERANO: il suo discorso accennò ai dolorosi fatti di Sarzana, ove furono trucidati 43 fascisti e chiese che si facesse una seve'ra inchiesta per ristabilire la verità ed accertare la responsabilità. Parlò di bande armate che scorrazzano sui monti di Carrara e Massa. Il Presidente del Consiglio ha completamente taciuto. BONOMil. presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, interrompendo : — Abbiamo dato ordini severissimi. PELLERANO ne prende atto, ma non può votare la? fiducia nel Governo. DI BRAZZA': Quando-vede innanzi a sè un Ministero il cui presidente, per costituirlo, ha dovuto passare sotto le forche caudine di un partito, quando rivede nettamente rappresentato da due ministri il principio del socialismo di Stato e da altri la volontà di arrivare ali'anwilstia per i delitti agrari, quando vede che, dopo la costituzione dell'attuale ministero, la situazione, interna ha singolarmente peggiorato, non vedendo chiaro in quella relativa al Trattato di Rapallo, quantunque possa'avere, fiducia in alcuni dei membri del Governo, deve dichiarare che voterà contro. DE CCPIS: Non sarebbe disposto a dare 11 suo voto «Utocdino del giamo Seti w jhk- ct)è Ita una portata ilHimitata. Crede che le condizioni dell'assemblea siano estremarnen te diffìcili per poter dare aJ Governo il quale non ha espoi e preciso programma di politica interoa, di politica .finanziaria e di politica estera. Divide le idee che sono siate esposte dai vari oratori stilla politica Interna, ma no-n può ammettere l'indifferenza dol Governo di fronte ai partiti che si agitano e turbano la pubblica pace. Comprende il socialismo, ma ritiene che il comunismo non dovrebbe trovare Quartiere. Parlandò delle condizioni finanziarie ed econo, miche del paese, dice che pe-r quanto sia impellente Ja necessità di raggiungere il pareggio, è più impellente quella di dare stabilità e sicurezza alla economia nazionale. PRESIDENTE ricorda al senatore De Cupis che le dichiarazioni di voto devono essere fatte in forma succinta e non devono ser -„,... ? n Sm^ri! flrinrik "eepC un chiaro | sione. DE CUP1S conclude dichiarando che non Guò votare l'ordine del giorno del senatore fechanzer. s»eie itine iti lormn buccini» e non uevono ser-: viro di addentellato per entrare nella discus-1TAMASSIA non è riescito a mettere d'accordo le ultime dichiarazioni esplicite del- ; l'onorevole Sforza, dalle quali risulta decisa Ut sorte di Porto Baros, con quelle, de.1 'Prest. , dente del Consiglio da cui apparisce, che Ili 'questione di Porto.Baros non è compromessa* Quindi si astiene. ' ,'. i •. -, AMERO D'ASTE: — Accedendo a (manto-n* detto il senatore Tahon di Revel per Pòrto Baros, si astiene. ■ - 4-.;• DEL GIUDICE: — Gli duole che nell'ordln* del giorno del senatore Schanzer non ci sia inclusa la clausola del senatore Caviglia re"*lativa alla questione di Porto Baros. Crede tuttavia che la formula dell'ordine del giorno del senatore Schanzer non escluda IJ ■ desiderio del senatore Caviglia e perciò lo vota perchè è certo che, cosi nella politica interna .. come in quella estera e particolarmente per ciò che si riferisce alla questione di Fiume, | « ministero tutelerà gli interessi dell'Italia. La votazione Procedutosi alla votazione per appello ho, minale sull'ordine del giorna presentato dalTom. Schanzer, si ha questo risultato: Votanti: 164 - Maggioranza: 0:1 ,;i Hanno risposto 81' 146 Hanno risposto NO ,17 Astenuti - SI I contrari e gli astenuti Votarono contro il Mlnlsero I senatori: Caviglia* Cenre'M, Colonna. Fabrizio, DI Brazi.1, Fratifletio, Ghlqll-anovich, Giardino, Gualtiero, Lucca Martnez, Pellerano, Tassoni, Tortcmla, Torrtglanl Luigi, Verga, Vitelli, ZupeUl. — SI astennero : Amero e : verga, »■»»•, — j-rr;—Viiìitir r>-iri. -11^%^^%^^%^ ^ru° u% rìot'tl, *Mair"lnj7' Millo, Orlando. Presbitero, RU)oU,; Tamassla, Techio, Tahon De Revel, Tomai, Tomgianl Filippo. . .... Il Senato) approva l'ordine del giorno.dei senatori Schanzer, Bettoni, Mazzoni. La seduta è levata alle ore 18,50.