Gli impianti idroelettrici nella valle del Lys

Gli impianti idroelettrici nella valle del Lys Ive grandi opere moderne Gli impianti idroelettrici nella valle del Lys Notabilità di Milano, di Torino, di Alessandria, di Cuneo, d'Alba e di altro città, e i rappresentanti la stampa, accogliendo il cordiale invito del Gruppo regionale impreso elettriche piemontesi, hanno ieri visitato gli impianti della Società Piemontese Lombarda Èrnestoi Breda (Sip. BredaL_ SI tratta di una opera grandiosa, tale da onorare l'iniziativa e il lavoro italiano, opera che con capitali piemontesi e lombardi sorge nel nostro Piemonte, in quella bellissima Vallata del Lys, o di Gressoney, cosi ricca di acque, di piani verdeggianti, di vette che hanno pagine gloriose per l'alpinismo, suggestiva per i suoi usi e costumi, tradizioni e leggende. La scienza elettrotecnica e l'industria hanno creato in questa valle una nuova superba e incalcolabile ricchezza con quegli impianti ieri visitati e ammirati, che costituiscano uno dei più interessanti e grandiosi esempi dello sfruttamento organico di una vallata. Le acque raccolte, contenute, arginate, sono quelle del Lys, che scende direttamente dal Monte Rosa alla Dora: 4 pie del monte la cui neve è rosa In sul mattino candido e vermiglio. Lucida., fresca, lieve, armoniosa Traversa un'acqua ed ha nome del giglio. come lo cantò Carducci. L'intero dislivelio, praticamente utilizzabile, verrà ad essere suddiviso in 4 salti e sfruttato nelle quattro centrali (procedendo da monte a valle) di Gretìsonev-Trinite. di Chemonal, di Gaby e Pont Saint-Martin. Una - ,-.„„-,■> ,-n.rirr-ilo rlirptta- di sinistra del Lys. Questa centrale diretta monto alimentata dai serbatoi creati sbarrando j, j aghetti di Balrna e di Vaigno, e l'altra ,^ di Trinile, analogamente alimentata dai S^J^^^^t^ Cor- quinta centrato di Fontainemore, utilizzerà le acque ed 11 dislivelio del Paconella. affluente tiss. funzioneranno esclusivamejite come centrali d'integrazione invernale. -Le centrali di Chomonal, . di Gaby e di Pont Saint-Martin saranno le centrali di bose e sfrutteranno la portata naturale del Lys, oltre ad utilizzare, durante le magre, l'acaua- defluente dai serbatoi e già sfruttata dalle due centrali d'integrazione. Dal complesso degli impianti la Società confi di ricavare in totale circa00,000 KW (all'uscita -linee) nella stagione estivo, o poco meno, come medio, nel periodo della magra invernale. La centrale di Pont SaintMartin che è la centrale base e la più importante, potrà utilizare le acque estive sovrabbondanti. La presa 6 fatta a Gul.lemojo, dove la vallo oro si stringe, ora si aliai ga, ancora presso quel per rinserrarsi ancora presso- ««« ba*a^°' spaventoso che è l'Orrido di Giultemore. La Sto è stupenda. Quando il Lys si mg ossa essa diventa di un'imponente bellezza e 1 sua fragore si ripercuote lungo la valle con di tuono. Una cupa leggenda del vecchio Guillaume, colà precipitato a scontare suoi misfatti, popola di ombre paurose quel'tSS centrale di Pont S Martin si svolge in sponda sinistra della valle ed ha uno sviluppo di circa 10 chilometri, di cui otto in galleria, ed è stato previsto per una portata massima di 12 m.3. Corrispondentemente per la condotta forzata (che supera il dislivello di 550 m. con uno sviluppo di circa 1100 metri) sono previsti quattro tubi, cadauno per 3 me E' puro prevista l'installazione d'un quinto tubo destinato a funzionare come scaricatore. Tatto loforM La centrale di Pont St. Martin è collegata mediante due linee a 77.000 Volte con Milano e Torino. Sono due grandi linee a doppie terne, della'lunghezza di 125 km. la prima e 60 km la seconda. Mediante queste due linee la totalità dell'energia prodotta dagli impianti del Lys può essere trasmessa nei due centri di Milano e Torino. A Milano fanno capo puro le linee deU'Adamello e della Società Lombarda e cosi con opportuni collegamenti possono avvenire scambi invernali di enorgia fra il Piemonte e la Lombardia. Già nell'inverno decorso fu possibile compensare le magre molto più accentuato e tardive nella Lombardia inviando più di 60.000 KVA giornalieri alla Lombardia ed all'Adamello. Quest'ultima Società essendo collegata colla Edison e colla Bresciana, permette di attuare rilevanti spostamenti di energia sulla Bresciana e questa all'Idroelettrica Ligure in modo da compensare le magre alpine colle morbido Appenniniche. Dall'altra parto per mezzo delle lineo convergenti su Torino riesce possibilo ottenere uno scambio di energia cogli impianti della Società Alta Italia, del Moncenisio e del Monviso nonché con quelli della Azienda elettrica municipale: siccome poi la Società Alta Italia è già direttamente collegata ad Avlgliana col gruppo degli impianti d'ella Liguria si potrà attraverso la rete ligui-e spostare poi energia sul nodo livornese della Ligure Toscana a sua volta allacciala cogli impianti del Pescara, che sono 1 più grandiosi impianti dell'Italia Centrale. In tal modo — leggiamo in un opuscolo illustrativo distribuito per l'occasione — l'idea che pochi anni or sono si vagheggiava di una unione per compensazione fra il centro e il Nord d'Italia, per sfruttarne tutte le energie che la natura distribuisce in epoche fortunatamente diverse, ò un fatto compiuto e gli impianti della Slp-Breda si possono giustamente ritenere a cavaliere, diremo cosidella grande leva di compensazione che domina ed equilibra tutta questa gigantesca rete di energìa attraverso alla quale si compieranno quegli spostamenti di carichi che equilibrando le potenze produttrici faranno si che l'Italia possa vieppiù emanciparsi dal consumo del combustibile nero, avvalorando la no sti-c ricchezze idriche anche durante 1 periodi di magra. Non è lontano il giorno in cui le ultime propaggini degli impianti del Pescara, già collegati cogli impianti dell'Adriatico, si colleglleranno non solo cogli impianti Calabresi dei grandi laghi della Sila ma anche cogli impianti dell'Alcantara in Sicilia in che tutta Italia, dal Nord all'estremo Sud, sarà unita da una meravigliosa rete di grandi lince, segnacolo di progresso e sviluppo morale e materiale. La numerosa comitiva visitò i vari imp'anti, da Pont S. Martin al Gabiet a 2376 metri, dove giunse in carrelli. E al Gabiet, in un meraviglioso ambiente di lavoro e di freschezza ebbe - avv. Fubini; il pro-sindaco di Milano ing. Gay, l'assessore alle finanze Ausonio e l'assessore alla pubblica istruzione prof. Vinciani. La nostra Camera di Commercio era rappresentata dal comm. Rubino e dal segretario generale comm. Dogliotti; la Lega Industriale dall'ing. Debenodeui e dall'avv. Cotogni ; il Consiglio comunale dall'on. Romita, avv. Scaletto, prof. Tornmasina, oltre il suddetto ing. Debenedettì ; l'Unione Liberale dall'ing. Gai, e c'erano personalità del mondo elettrotecnico lombardo e piemontese, gli ingegneri Chiesa, Polestrino, Sudano, Roncaldè, Sagramoso, Soler:, eco. ecc. L'avv. Cagnoni rappresentava la Lega Indu ^ striale di Alessandrine il comm. Calissano la j SooieK .UbMe d.elettricità di cui ò presidente. Egli offri alla numerosa comitiva lo cham- luogo una colazione d'onoro offerta dalla So-1 ciclo. Parteciparono il Sindaco di Torino avv. ! Cattaneo e gli assessori Invrea, Lanza, Cosaz- j a a 0 o a , , .pagne il quale fu servito frappa come si usa;a 2370 metri, cioè frappe nella neve. ICitiamo ancora l'on. Benni deputato del bloc-1 co liberale di Milano, il conte Di Gruppetto e j un simpatico gruppo di signore. Gii onori di casa vennero fatti squis tornente dai pappié- sententi della Società Breda e dall'Amplini-1 strato re delegato della Sip ing. prof. Ponti e dal presidente comm. Besozzi. A questi due uomini, alla scienza del primo' e al fervore j del secondo, Torino deve il meraviglioso risveglio nella nostra regione di iniziative e di opere per lo sfruttamento delle forze idro.elet- °' a e n e l n a e 0 r n a o 0 a i i ttriche che daranno un giorno lavoro e rie- chezza al Paese. I brindisi furono tutti im prontati alla più grande cordialità. L'avv. De Giorgis operoso segretario del G. R. 1. P. anche egli un pioniere per la sua propaganda in materia, lia letto le numeroso e autorevoli adesioni ed ha spiegato brevemente gli scopi della riunione. Hanno parlato, tra grandi applausi, il sindaco di Torino, il prosindaco di Milano, l'avv. Cagnoni d'Alessandria, l'on. Bi-nni, l'on. Romita, l'ing. Solerà, tutti elogiando la grande iniziativa del compianto sen. Breda ed alzando inni alle vittorie dell'ingegno e del lavoro umano vincitori delle forze della natura. Per la Società Breda hanno ringraziato gli ing. Roncaldè e Sagramoso. Ed ha chiuso la riunione, accolto al suo alzarsi da una significativa ovazione, il comm. prof. Ponti, il quale con un magnifico discorso ha portato tributo di omaggio al sen. Ernesto Breda, divinatore .della grande opera ed ha -innalzato un inno al lavoro che vuol dire pace, benessere, onore. La giorma/ia fu chiusa con un numero luori programma: non col solo piccolo diluvio di champagne come nelle intenzioni del coroni. Calissano, ma eziandio con un diluvio come non era nelle voglie di nessuno : cioè con una di quelle tormente "di pioggia, di vento e di nevischio che la natura può improvvisamente dare a oltre 2300 metri. La discesa assunse perciò un tono meno brillante della salita. Santo,cielo, con tonti osanna all'acqua,., era da aspettarsela I Ma non a catinelle.