La tragica giornata di Sarzana

La tragica giornata di Sarzana La tragica giornata di Sarzana (Dal nostro inviato speciale) i e n i l e i i l i i a l i e i . l g a a e . , e o , r e e ti pn o a a e a ; i è o e a n l i o . ò r a l e tn. eti na el eae e so o b so fo ili si Il il e e o il rlcrae o ne ri oe e di di na e re e isi Srtrsonst. 21, notte. E' stala scrilfa oggi in lunigiana la pagina più sanguinosa dì questa dolorosa guerriglia ciivle. die si combatte da tanti mesi nelle strade del nostra sciagurato Paese, ove è divampato terribile, violento, spaventoso t'odio ed il sangue, la penna si rifiuta di. 'scrivere te | parole di. rovente ammonimento clic questi j episodi della Lunigiana dettano alla mente. E non vi e da dire che gli episodi, d'oggi non fossero prevenuti. Si sapeva e si temeva. Si sapeva che ormai la zona che va da Massa a Sarzana, e che si estende sino al paesi dispersi ai piedi delie Alpi Apuane, in quei paesi che il terremoto dell'anno scorso percosse terribilmente, si era creata una situazione grave e dimette, la lotta delle fazioni, che avvelenano le plaghe migliori d'Italia, si era fatta hi questi luoghi famosi nella storia recente e remola per le contese politiche, aspra e violentissima. Covava sotto la cenere il fuoco, e più volle in questi ultimi tempi la cronaca ha dovuto registrare i conflitti che quasi quotidianamente si verificavano. la cronaca ■sanguinosa della scorsa domenica è la causa, diciamo cosi, immediata dei gravissimi fatti di oggi. A Montone, a Santo Stefano di Magra, sulle rfve della Magra stessa ed in altri paesi della Lunigiana, domenica si svolsero conflitti ed atti di rappresaglia, ed altri Incidenti in seguilo all'uccisione del fascista Procuranti, la giornata si chiuse, com'è noto, con un bilancio di sette morti e numerosi feriti, ma purtroppo lo scontro delle fazioni non doveva terminare qui. A Sarzana, dove più grave era il fermento della popolazione contro i fasscisti, le Autorità, che avevano occupato mKUtarmente la cittadina, procedevano all'arresto del segretario dei Fasci di Carrara, avv Tticci. e di altri tredici fascisti, tra i quali erano t\dii i membri, del Direttorio del Fascio di Carrara stessa. Questi arresti, che l'Autorità manteneva allo s:opo di accertare le responsabilità, essendo stati uccisi alcuni comunisti ed anarchici, provocarono un vivo fermento tra i fascisti della regione. Nel campo avversario si preparava frettolosamente la controffensiva-, formazione di nuclei di arditi del popolo, popolari rioni che si armavano e si premunivano per respingere i fascisti, contro i quali si faceva una vasta propaganda dagli anarchici, dai repubblicani e dai comunisti, che in quasi tutta la regione hanno l'assoluto predorninio sugli altri partiti. Ed eccoci così alla spedizione fascista, le pratiche per ottenere il rilascio dei quattordici arrestati di Sarzana. condotte da varie parti fallivano, ed allora martedì sera veniva decisa o un'azione dimostrativa », affinchè la liberazione dei detenuti avvenisse a qualunque costo. Sta di fatto che le autorità vennero subito informate delle intenzioni dei fascisti e presero tutte le misure necessarie per concentrare a Sarzana un nucleo di forze sufficiente a respingere qualsiasi attacco. 1 fascisti prepararono la loro spedizione curando tutti i dettagli e cercando di concentrarsi all'insaputa di tutti per me assolutamente imprevedute. Martedì notte i primi nuclei di Pisa. Firenze e Prato giungevano inavvertiti a Viareggio e da qui ripartivano buona parte per via di mare su barche a vela per sbarcare.a Marina 'di' Carrara.1 Ieri'notte, dà -Avenza' stazione-, situata' fra Sarzana e Massa, gufati primi nuclei si sono incontrali con altri provenienti da Infossa, Carrara. Forte dei Marmi e Pietrasanta. Quanti erano? Sembra'che U numero non superasse i quattrocento. La spedizione era al comando del. fascista fiorentino Amerigo Dumini, e aveva per obbiettivo Soriana, Essa -voleva raggiungere questa città nelle prime ore di- slamane. Sarzana, ove in grande maggioranza l'elemento è socialista, e il comune è retto dai. socialisti si attendeva, abbiamo detto, la visita dei fascisti, la popolazione da domenica si manteneva, per cosi dire, sul piede di guerra, ieri poi. come ho accennato, erano state riunite in città forze di tiuppe e di. guardie regie, da Spezia. Avendo il capitano dei. carabinieri assicurato i. socialisti che l'entrata dei fascisti in città sarebbe 'stata a qualunque costo impedita, le armi venivano temporaneamente deposte. Stanotte però la notizia del prossimo arrivo dulia spedizione fascista portava nuovamente l'allarme fra i socialisti: e i fucili e le rivoltelle facevano di. nuovo la loro comparsa. Sembra che i fascisti volessero raggiungere Sarzana. prendendo il diretto N. 8, proveniente da Spezia, e che giunge ad Avenza verso le 5. Ma la stazione di Avenza era guardata dulia truppa, e allora i dirigenti della spedizione deliberavano di raggiungere il loro obbiettivo a piedi. Avendo le Autorità di Sarzana appreso dai carabinieri di Avenza la partenza da quella città. lungo la linea ferroviaria, di circa 350 fascisti di molte località toscane, un pattugliane di carabinieri veniva inviato verso la stazione, con. l'ordine perentorio di impedire l'ingresso ilei fascisti in città. I fascisti giungevano dalla stazione incolonati e armali di pistole, di moschetti e di bombe a mano. Al loro apparire si. verificava un vivo panico nel personale ferroviario, che parte si dava alla fuga, e parte si rifugiava nel fabbricato della stazione, sbarrando porte e cancelli. I fascisti raggiunsero il guardiusala e lo obbligavano atl. aprire le porte d'ingresso della stazione, mentre molti di. essi scavalcavano il cancello, sboccando nella piazza, dove si. faceva loro incontro il tenente (lei carabinieri Niccodemi, intimando loro di arrestarci. Dai fascisti si. rispondeva di voler entrare in città per liberare i loro compagni di Cairara. L'ufficiale diceva di avere l'ordine di impedire il -loro inoltrarsi in città, e di non poter impegnarsi per il rilascio degli arrestati. Mentre si parltumenlava nella piazza fra due fascisti, e il tenente Niccodemi, veniva sparato un colpo di moschetto, pare da una casa, vicina-, il colpo feriva alla lesta un carabiniere. Quasi. emUemppraiieamente, nientre il soldato del Sl.o fumeria Diano Pasquale, In servizio alla stazione, giungeva sulla piazza per av vertire che molti, fascisti cercavano di pene trare in città aggirando la stazione ferrovia ria. stramazzava al svolo colpito mortalmente all'occhio sinistro da un colpo d'arma da fuoco. Fu allora, che i pilliti fecero fuoco a loro volta. Si svolisc un cruento conflitto. Dopo tre consecutive scariche dei carabinieri, la colonna dei fascisti si sbandò. Intanto giungevano nella piazza un plotone di guardie regie e plotoni di fanteria. Il capitano della guardia, regia Siracusa Guido, lem dandosi terso i carabi-neri al grido di: « Viva l'ItaliaI ». riusciva, a far cessare il fuoco. Sul terreno rimanevano Ire cadaveri: quello Miri fascista Paducci Vecchio, da Viareggio, dì 17 anni, di Bettolio Michele, da Massa, e di Lombardini lUzzieri, pure di Mussa. Numerosi feriti venivano raccolti dalla pubblica, assistenza e condoni all'ospedale, dove due di essi spira- Bdrsalidcsnstd'SnfvdfdcdtpMmgi a i 7 a - Bfi.rlol.ini. Gastone e di Maggio Giuseppe, ambedue diciassettenni. All'ospedale venivano pure ri cove iti ti; moribondo, il soldato mano Pasquale; ferito, il carabiniere Giuliani, e. feriti altri, dicci fascisti. Mentre molti fascisti., prcfsl dai panico, dopo le scariche si sbandavano,per le rampogne, inseguiti dal socialisti, e diti contadini urinati di. fucili da caccia, i dirigenti-, parlamentando con le antonia, riuscivano ad. ottenere il rilasci.0 dei [asetsti arrestati domenica, c si disponevano alia partenza da Sarzana. l lascisti salivano sul treno lOfil diretto a Pisa. Ma il treno era appena uscito dalla stazione, quando il fascista Gattini Pietro, di Carrara, che 'St trovava sulla macchina scorgendo una donna che da una finestra gesticolava contro i fascisti, sparava alcuni colpi di fucile E provocava così una violenta reazione per parte di altra gente armala, sparsa lungo la linea ferroviaria, e che. ai colpi del fascista, rispondeva con violente 'scariche di fucileria, t colpi crivellavano le vetture del treno determinando un grande spavento nei viaggiatori. Il Gattini, colpito mortalmente al petto, spirava dopo pochi istanti. Ilimaneva piwc ferito il soldato Cei Alfio, del battaglione Aerostieri di Milano, che si recava tn licenza a Pisa. Ti pomeriggio a Sarzana è trascorso tn. calma relativa. A Carrara, all'ospedale, sono -stati ricoverati una ventina di feriti più o meno gravi. Da nomilo Magra veniva nel pomeriggio portalo a Sarzana, ferito gravemente alla testa, il fascista Pugelli [Arnaldo, di Prato, inseguito fino a Romito dai comunisti e fatto segno a colpi di moschetto. Egli, spirava alle 16. Dalla campagna e precisamente al caMlo a mezzo chilometro dalla stazione ferroviaria, dove venivano scoperti da un caporale di fanteria, giungevano a Sarzana, trasportati dalla pubblica assistenza, i cadaveri dei fascisti Pclloux Paolo, Bandlni Alcixli. e del ventenne Terramica Guglielmo, da Marina di Massa. Quest'ultimo, fuggito dopo le scariche dei carabinieri nella piazza della stazione, veniva colpito ad una gamba da una scarica di fucile a pallini, sparatagli, da un comunista. TI disgraziato si metteva in cammino, benché ferito, nella speranza di raggiungere la sua residenza-, allorchè a Marina di Avenza quattro \comunisti. armati di fucile, gli si facevano incontro e lo finivano... Al momento di andare in macchina, non ci è giunta la fine di questo fonogramma del nostro inviato speciale a Sarzana. Egli ci ha ancora comunicato queste notizie riguardo alle vittime della giornata: « Secondo notizie da me raccolte, i morti sarebbero nove, e ì feriti sedici. Secondo un comunicato dei fascisti, i morti sarebbero diciotto, e i feriti trenta ». tildilarual talobalopucotefaflnladotamchtuepcomgicoarptomdsurozitetemnadpnddandriSgpLa spedizione fascista narrata da chi la capeggiò Firenze, 21, notte. Amerigo Dumini, che ha comandato la spedizione fascista a Sarzana, ha raccontato in questi termini il conflitto. i ci eravamo ritrovati alle due di notte coi compagni di Viareggio, Pisa e Spezia. Eravamo circa 400 in tutto. Luogo del convegno era Avenza. La marcia si svol.se dapprima senza incidenti. Camminammo lungo la spiaggia sino a Marinella: e poi salimmo sulla strada ferrata. Forse da un treno, che ci sorpassò poco dopo, ci si scorse, e fummo segnalati: poiché, quando giungemmo al primo casello avanti la stazione di Sarzana. un contadino si avvicinò a noi sventolando una bandiera tricolore, probabilmente per attirare la nostra attenzione. Infatti riusci nello scopo, polche noi, credendo di avere a che fare con uno dei nostri, lo chiamammo, jid un tratto parli una scarica. Persone erano appiattate' ai lati della strada. \iimerose pallottole fischiarono alle nostre orecchie. La maggior parte degli aggressori doveva essere armala di fucili da caccia, poiché qualcuno di noi rimase ferito leggermente da pallini. Non raccogliemmo la provocazione, poiché i nostri propositi non erano di violenza. Andavamo a Sarzana soprattutto per ottenere la liberazione dei nostri compagni arrestati domenica scorsa a Monzano. « A Sarzana, quawlo giungemmo, era poca gente. Trovammo la stazione quasi deserta. Erano appena passate le cinque. Pensammo subito di porre alla stazione forti, nuclei per evitare che ci venisse tagliata la via.- e fu una precauzione che salvò non pochi di noi. Intanto la maggior parte dei fascisti avevano scavalcalo ì cancelli che 'separano la via ferrata dalla piazza della stazione, e si andavano raccogliendo ed ordinando. Io avevo visto pattuglie di carabinieri e di guardie regie agli sbocchi delle vie che convengono sulla piazza; ma non me ne ero preoccupato molto. Mentre 'i fascisti stavano per avviarsi nel paese, si fece avanti il capitano dei carabinieri comandante la forza. Egli ci invitò ad allontanarci, notìficandoci che non avremmo potuto entrare in città. Feci osservare che noi non volevamo compiere alcuna violenza, intanto mentre si svolgeva questo colloquio ì. comunisti erano usciti fuori e si andavano riunendo dietro i carabinieri, l comunisti venivano da varie direzioni, itimostrando evidentemente la loro intenzione di circondarci. Il cerchio man mano si restringeva attorno a noi. « Intanto là conversazione tra me ed il capitano dei carabinieri continuava. Questi sembrava non voler intendere ragione. Alle mie insistenze egli rispondeva-, a Per la liberazione del fascisti arrestati penserà il procuratore del Ile. Intanto io ho l'ordine di non lasciarvi passare ». Qualche fascista intanto si era avvicinato, ed uno non potè trattenersi dal prendere parte alla discussione. Ad un tratto anzi esclamò : u Ci penseremo noi a alberarli se non li mettono in libertà! ». A queste parole, il capitano {giova ricordare che è il fascista Dumini. comandante della spedizione, che parla), acceso tn volli), si diresse verso i suoi nomimi, che erano all'angolo della piazza, coi moschetti crociate», e diede loro l'ordine di sparare.' Echeggiò una scarica. Subito dieci o venti dei'nostri caddero a terra, e qualcuno, purtroppo, per non più rialzarsi ». fi Dumini. continuando il racconto secondo la vets-lone personale ch'egli dà dei fatti, afferma -, « .1 questo pillilo io •: gli altri capisquadra cì facemmo addosso a quelli che avevano impugnato le rivoltelle per rispondere al fuoco. Ma intanto la raffica micidiale continuava, perchè anche I comunisti, lui. cui si trovavano alcune donne, spararono subito dopo i carabinieri.. Qualcuno è vero sì face acuiiti ui militi. Era forse l'ufficiale che comandava la truppa, che domandava di cessare il fuoco contro i fratelli. I carabinieri abbassarono le armi. Non così gli « arditi del popolo », che iniziarono subito una.vera caccia ai fascisti, a quei pochi che si erano sbandali per la campagna ». pdphi dpddmlBedneppundpfcptGvesefIdBdladMetcdoTsClepariddP«c•<vbaevvvDsmq« Tra i tanti, episodi che il Diim.tn.1 ha raccontili", re ice uno particolarmente straziante, che dimostrerebbe la ferocia degli avversari. Due lascisti senza mèla percorrevano la strada fer. ruta, in cerca di un rifugio. Erano cosi giunti al 'casello dove era stala prima lesa l'imboscata. I comunisti erano rimasti jj. in attesa del oro avversari, e gli sventurati giovani piombarono in mezzo ad essi. I comunisti furono loro addosso, e li finirono a rivoltellate ed a pugnalale. Un. terzo fascista, che passava poco dupo per lai località, venne ferito gravemente e dovette la salvezza della vita soltanto al fallo che egli ebbe la presenza di spirilo di fln/jersi morto. In quella località arrivò più lardi una pattuglia di guardie regie al comando di un gradualo. , Esse si limitarono soltanto a. piantonare i cadaveri — afferma il Dumini — senza (are nulla contro gli uccisori, che non si erano neppure presa la cura di tugaire ». Sempre il Dumini ha affermato questo altro episodio. I militi della Croce Verde, accorsi colle lelligiie, avrebbero sfogale ì loro sentimenti anti-fascislid contro i poveri feriti che giacevano in mezzo alla strada invocando soccorsi-, molli di questi disgraziati sarebbero arrivati un'ospedale colla lesta gonfia per i paoni e le bastonale ricevute, n fascista Bartolini di Firenze, che era ferito non gravemente, sarebbe stato finito dagli infermieri dell'ospedale. E'ssi. avrebbero preso Ha barella sulla quale era adagiato il ferito, e l'avrebbero sbaltacchiata contro il muro. Tutte queste — ripeliamo — sono affermazioni personali del capo-fascista Dumini., niente affatto controllate, e per ora non confermate da nessun'allra testimonianza. E probabilmente, a questo riguardo, il Dumini stesso non ha fatto che raccogliere voci ripetute da altri. Avvenuto u conflitto, il Dumini e gli altri dirigenti la spedizione, si preoccuparono soprattutto di lar parure da Sarzana il maggior numero di feriti. Attendevano un treno, che doveva arrivare dalla Spezia; ma il personale di detto treno, giùnto alla Stazione precedente a Sarzana, appreso quello che era successo, non intendeva proseguire. Furono i fascisti del luogo che presero posto sulla macchina, e riuscirono, bene o male, a manovrarla sino a Sarzana. E questo fu appunto poi il convoglio che venne preso a fucilate lungo la vìa, presso Aulla. aiDlzcImdVmpptvopvrtelzzUna dimostrazione a Milano Milano. L'I, notteQuesta sera, verso le 21, numerosi gruppi di fascisti e di nazionalisti si sono adunati al centro della città, per protestare per i fatti di Sarzana. Formato un corteo, hanno percorso le vie del centro, invitando i proprietari a chiudere i negozi in segno di lutto. Più tardi andarono al Trianon per ordinarne la chiusura. Ne nacque un diverbio. Accórsero je guardie Uno studente rwnase ferito non gravemente. Conflitto a rivoltellate presso Budrio Due socialisti in pericolo di vita Bologna, 21, notte. Giunge* notizia da Budrio di una violenta mischia avvenuta ieri sera a PrUnaro, località distante circa quattro chilometri da Budrio. Cinque fascisti di Castenago si erano recati a Prunaio pttr chiedere ragione di gravi 'minacce fatte da elementi comunisti del luogo od alcuni fascisti ; ed erano entrati nell'osteria di certo Rinaldi Camillo, padre di uno dei comunisti ricercati. Mentre parlavano con costui udirono alle loro spalle una scarica di colpi di rivoltella, che però non ferì alcuno. Accorsero rinforzi in aiuto dei fascisti ; o si ingaggiò una vera e propria battaglia a rivoltellate tra socialisti e fascisti. Non furono sparati meno di cento colpi di rivoltella. Vi sono due socialisti in pericolo di vita : il calzolaio Parma" Umberto, ferito da arma da fuoco e certo Pes;e Giulio, ferito da bastonate. Sono stati ricoverati all'ospedale di Budrio. Anche l'oste ebbe la sua parte di bastonate. Quando sopraggiunsero i carabinieri, i fascisti i erano già allontanati, e lo stesso avevano fatto quelli dri comunisti rimasti incolumi.