La situazione del Ministero

La situazione del Ministero La situazione del Ministero Le dichiarazioni di Bonomi, dei fascisti e dell'ori. Modigliani in seguito ai fatti di Sarzana Roma, 21, notte. . reLa situazione del Ministero Bonomi si m va rapidamente aggravando. Soltanto un to miracolo potrà evitare la crisi, la cui so- pi limone nessuno potrebbe oggi prevedere, a Può darsi che il pensiero delle conseguen- al *> trattenga anco, a qualcuno dei gruppi, la ^ ..^.^^ dal pI.0Vocai.e i, Bsalto nel buio di una crisi. La giornata di,bodomani sarà pertanto decisiva per il Ga- - . r-, _ _ nr-r-rv ci binelto Bonomi. Fino a questa seta esso si pericolo. I dolorosi fatti di Sarzana |ono v^nuti a rendere ancor più ... |«jLiiv5ioue del Presidente! dei Consiglio. Data una consimile s.tuazione, si comprende come la discussione che si svolge nell'uula sul programma del nuovo Ministero abbia perduti; buona parte del proi>1io interesse. La situazione -non si ri solve più con i discorsi nell'aula, bensì con g]i accordi dei gruppi nei corridoi, 1 accorsi di oggi sulle comunicazioni del Governo furono quindi pronunziati dinan j zi ad una Camera disattenta e nervosa. Due di essi, cioè quello del socialista Matteotti, fatto bersaglio alle continue interruzioni dei fascisti, e quello del liberale di destra, on. Vincenzo Riccio, già ministro con Salandra, furono in parte dedicati al programma finanziario del precedente Ministero Giolitti. L'assemblea si appassionò vivamente in fine- di seduta allo strascico parlamentare dei fatti di Sarzana. Numerose interrogazioni erano state presentate dai vari settori della Camera, ma l'on. Bonomi voile spontaneamente fornire laconiche 'comunlcazJóni, aggiungendo l'augurio cha, tanto più di fronte ai nuovi dolorosi avvenimenti, tutti i partiti vogliano volonterosamente collaborare alla pacifìciuiono sociale, della quale il Governo si è fatto intermertj'ario. Le poche parole /lei presidente del Consiglio parvero fredde ed inadeguate alla gravità degli avvenimenti. Parlarono quindi, jier brevi dichiarazioni, a nome dei rispettivi 1 partiti, i fascisti Grandi e Lupi, il nazionalista Gray, il socialista Modigliani, il liberale democratico Do Vito. Le dichiarazio"' '".•"•'•sta furono di scarso buon augurio per la pacificaj.ione sociale. Infatti, i fascisti, che questa sera capedolibdegnrerelatatePunnotutaSabldoè trfaprscpolidepetuanii l>ebltrdomflcovenoBfecero chiudere a Roma i teatri e le altre sale di spettacolo in segno di lutto, per i ! sofatti di Sarzana, dichiararono che non ri¬ unmcilaponunzleranno mai, anche se la pacificazione collotliva dovesse avvenire, alle iniziative individuali. Il che distrugge a priori il valore reale di un'eventuale tregua delle violenze, conclusa mediante un patto scritto. Di ben diversa natura furono le dichiarazioni socialiste. L'on. Modigliani non solo ha dichiarato che il partito socialista acconsente a trattare la conciliazione con gli avversari, ma che i deputati socialisti, non porteranno più nell'aula recrJminazio- sustgimdeconi sui conìlitti, volendo con ciò dimostrare1* » -1/1 lealmente ia loro collaborazione alla paci-!(lofìcazione. L'oratore socialista riconobbe inline al solo Parlamento, mediante l'accordo di tutti i parliti, il mezzo per rendere . esecutivo il trattato di paco in gestazione. • L'episodio di Sarzana, compresi i relativi! qtfetiirirhi rmH-mieiiKri non hn trinvntn; l!su. selciti pai lamentali, non ha giovato, pcerto al Ministero, la cui situazione si e Jjandata oggi facendo di ora in ora più de- j bole. Le decisioni dei gruppi di sinistra di-1 apranno l'ultima parola sulle condizioni del ] neGabinetto, ma la situazione è sin d'ora ircosi critica da potersi dire che in questo ì seniotnento i soli voti che sono irrcvocabil-, ».mente stabiliti a favore del Ministero sono quelli del gruppo popolare. Il gmppo socialista ha già deciso di votar contro. L'uI kase della Direzionile del partito ha obbligato la frazione Turati-Modigliani a piegarsi e ad impegnine! a votare contro, j g Quanto alle destre, la decisióne dipende dalla riuniono dei direttorii dei tre gruppi: fascista, nazionalista e liberale di destra, riunione che a mezzanotte, mentre scrivo, continua. Il gruppo agrario (27 deputati) è ancora indeciso. Esso ha infatti votato stasera il seguente ordine del giorno: « 11 gruppo agrario mantiene fermo 11 concetto di alleanza. Ira i gruppi costituzionali di sinistra e di destra della Cantera e dichiara che, pur essendo in massima nell'attuale momento, per l'interesse supremo del paese, contrailo ad una crisi ministeriale, non può decidere del sao atteggiamento verso il Ministero 'Anche non siano note le dichiarazioni t?l Governo in risposta alle questioni che saranno prospettate dagli oratori del gmppo in difesa dell'agricoltura italiana che e la fonia principale dalla quale deve scaturire la ^costruzione economica del paese ». Le condizioni che il gruppo pone per votare a favore sono tre : l.o elio non si accordi l'amnistia ai contadini chiesta dai popolari; 2.o che non si accordino più nuovi escomi; 3.o che l'imposta sul vino venga ridotta a lire dieci per ettolitro. Consentirà il Governo alle richieste degli agrari? Comunque, i loro 27 voti diffìcilmente potrebbero decidere della situazione ministeriale. Arbitre delle sorti dell'on. Bonomi sono la sinistre. Per ora, uno dei due prandi gruppi in cui esse si suddividono ha sia dichiarato di votare contro il Ministero. Questo gruppo è la democrazia sociale, di cui era leader l'on. Gasparotto oggi mini GpotondnlafadsiItMCdtelenrcgdGdssbc( dvvrcgctmsivo della guerra. Òggi si sono riuniti i di- f . rettorii della democrazia sociale, della de mocrazia liberale e degli agrari. Il diret- tono della democrazia sociale, munito di pieni poteri, diichiarò di trattare con gli a tri gruppi per il blocco delle sinistre solo alla condizione che essi dichiarino (come la democrazia sociale) di votare coi tro 1 on. Bonomi. Il direttorio della democrazia li- ,borale non aveva consultato il gruppo cir- ca la iiuucia o meno al Gabinetto Bonomi, perciò si riservò di consultarlo. Ciò farà domani. Orbene, se domani la democrazia liberale (gruppo in parte gioliltiano) decidesse di votare contro il Ministero, ciò signMk-herebbe che la crisi ministeriale sarebbe sicura, inevitubile. Forse, la crisi sarebbe certa anche se soltanto il gruppo della democrazia sociale persistesse nel votare contro. Ad ogni modo, bisognerà attendere per formulare precise previsioni. Per ora la vita del Ministero è sospesa ad un filo. Le precarie condizioni del Gabinetto Bonomi rendono meno sicura, anzi addirittura problematica, la conclusione del trattato di pace socialista-fascista. I fatti di Sarzana vengono a rendere anche più problematica una tregua. La riunione che doveva avvenire oggi a Palazzo Viminale è stata rimandata a domani. Lo stato delle trattatile, ad ogni modo, è il seguente : i fascisti sono disposti all'accordo e hanno presentano al Presidente del Consiglio lo schema del trattalo di pace che essi propongono; altrettanto hanno fallo i socialisti mediante il segretario della Direzione del partito, on. Bucci. I socialisti pongono però talune condizioni: essi vogliono che tutti i partiti partecipino all'accordo, cioè anche i comunisti, i popolari, i liberali e ii repubblicani. Ora le difficoltà sorgono l>er i comunisti, i popolari e i repubblicani. I comunisti si rifiutano di trattare. I popolari dioono che, non ^vendo nulla da rimprovero rei »d essendo rimasti come è loro volontà estranei ai conflitti, non hanno ragione di trattare l'accordo. I repubblicani dir"-- iie, non avendo fatto la guerra ad alcuno, non hanno alcun patto da trattare. Domani l'on. Bevione che ha ricevuto i due schemi di "T6 !2 srchcma fascista e quello ! socialista, dovrà fonderli - uno schema unico clie sarà discusso non più domani, ma forse sabato. Ad ogni modo, se i socialisti non rinunziano alle loro pretese, la pacificazione potrebbe naufragare. Per un complesso di cause la situazione politica diventa, come i lettori vedono, e- , succedergli. Della gravità della situazione stremamente complicata e buia. La maggioranza della Camera pensa che il nuovo ministro si dimostri impari alla gravità della situazione, però non ha ideato ancora la combinazione polii ira '•he dovrebbe 1* sintomo la convocazione d'urgenza per 1/1 nm Ani ci ni n-i» vn nonni o Vf*A !(lomam clel Smppo popolare, Ivsl seduta . • ... ' ' . , Roma, 21, unite. ! 11 caldo, che e afoso come nei giorni scorsi, ; l!a diradato la solita folla nello tribune del , pullblico c m queUa riservata alle famiglie Jjei deputati j Alle ló.tì il presidente De Nicola dichiara 1 aporta la sedata con meno di cento deputati ] nell'aula. 11 banco del Governo è vuoto. Men ire 11 segretario Martini legge il verbale della ì seduta precedente, entra nell'aula, e va a sk, ».«-''« al banco del Governo, Il ministro deha j g Guerra on. Gasparotto, e dopo un po' di tempo entrano i ministri Bonomi, Soleri ed i sottosegretari Spada e Rossini. Dopo brevi comunicazioni del Presidente, fra le quali quella della Arma reale del decreto odierno per la nomina a senatore del regno del ministro deEsterl marchese della Torretta, si continua la discussione sulle comunicazioni del Governo. Un fascista Parla per prin» Poh. TERZAGHI, deputato fascista di Modena. Innanzi tutto, si occupa della situazione parlamentare, rilevando come sia dilticile oggi costituire una maggioranza. Iticorda che nel paese si è proclamato questo Ministero come un Ministero di colore estivo: Ciò è male, perchè si «là la sensazione al paese di non avere un Governo. Invoca per il oonseguiinenio della pace interna il concorso e la collaborazione di tutte le buone volontà, ma ritiene che sia assolutaniente necessaria, perdio";essa possa essere raggiunta, la garanzia di un Governo forte che tragga le ragioni della sua esistenza non già dal timore della Camera, ma da una ben definita linea politica. Occorre pertanto che 11 Governo chiarisca la sua futura linea di condotta assumendo cosi una ben definita responsabilità: altrimenti l'oratore ed i suoi amici sano disposti ad affrontare anche la responsabilità di una crisi, convinti di assolvere con ciò un pieciso dovcie per il bene del paese. ( Vive approvazioni). L'on. Matteotti MATTEOTTI ha presentato il seguente or dine del giorno: « Ia Camera richiama il Governo al dovere di difendere l'interesse dei lavr.'.atori contro l'assalto delle singole categorie, speculatori e prorltf.itori della guerra, che corcano di scaricare sulla nazione tutte le più giavi conseguenze della guerra ». Constata che le dichiarazioni del Governo sono difettose sopratutto per quanto riguarda il problema finanziario e la situazione del Tesoro. Al¬ - ferma che la>guei/ra non ha toccato la ricchez- za individuale, che è stata spostata ed aumentata nelle mani di pochi, mentre ha distrutto la ricchezza collettiva. Di qui la necessità di attingere olla ricchezza privata i mezzi per ricostruire la ricchezza nazionale. Questa necessiti!, fu intesa in teoria dai vari governi, ma nella sua attuazione pratica trovò insormontabili difficoltò, mentre essi privati che venivano lesi, hanno sul vari governi saputo imporsi al punto da farli rinunciare ad un prestito forzoso ed a ridurre quasi a lettera morta l'iniiposta sul patrimonio e quella sui sopraprofitii di guerra. Non può pertanto auprevare il concetto annunciato dal presente Governo di una revisione della legge sui sopra-profltli. — 11 Ministero Nit.ti — dice l'on. MATTEOTTI — voleva impoiTe un prestito forzoso, ma intervennaro lo grandi Banche e glie lo impedirono, mentre quel provvedimento avrebbe ix>tuto giovare moltissimo al nostro Bilancio. L'on. Giolitti si è invece accontentato di lanciare l'idea dell'avocazione dei sovra^profitti, che si concluderà in una turlupinatura. L'imposta sui sovra-profitti doveva colpire gli utili realizzati durante la guerra, non quelli che non si realizzano in periodo di crisi. L'on. Giolitti ha continuato a menare il can per l'aja su questo argomento e non si è ritirato per un senso di squisita sensibilità politica, ma, perchè era giunta l'ora della fuga Ignominiosa. (Rumori a. Destra). MATTEOTTI: — Siete diventati giolittiani? {Ilarità)- TOFANI: — Pensa ai tuoi milioni. MATTEOTTI; — E passò ad altro argomento. TOFANI: — Per non urtare i tuoi interessi! MATTEOTTI: — Per non urtare altri interessiI / fascisti, in coro: — I tuoi! I tuoi! TOFANI: — Pensi anche alle tue molte e ricche terre! MATTEOTTI: — L'aumento di valore delle mie terre dipende proprio da quegli artifici protezionisti che io qui dentro combatto. TOFANI : — Ma il frutto te lo godi; ugualmente ! MATTEOTTI prosegue, dicendo che il disavanzo continua a salire. Si sofferma quindi a parlare della questione dn-lla nomioatività dei titoli. Afferma che essa non fu altro che un gesto demagogico dell'on. Giolitti. Ricorda che la Destra disse di voler ridurre le funzioni dello Stato soltanto alla, difesa dell'ordino intano e dei confini. [Mussolini fa segrti di assentimento). Non trovo strano che questa riduzione nelle funzioni statali sia rivolta soltanto ai d^nni delle classi lavoratrici- (Rumori dc'i fascisti). SARDI: — La smetta, on. Pannocchia! {Ilarità). LANFRANCONI : — Noi, le posizioni le prendiamo di fronte, non di dietro. {Ilarità). MATTEOTTI attacca l'opera degli armatori, chiamandoli sfruttatori e pescicani. CODA : — Se.i di un semplicismo e di una igaoranzn grandiose. I socialisti lanciano invettive contro i fascisti, che rispondono vivacemente. La voce dell'on. CODA sovrasta le altre- Egli urla ai socialisti: — Demagoghi! Siete dei ciarlatani! Diffamate ncr sistema chi, lavora! II PRESIDF.NTE scampanella c richiama all'ordine gli interruttori. CODA: — Io difendo la verità. GAI: — Matteotti, dia le sue terre ai contadini. MATTEOTTI : — Non potendo sbarcare in mare, tentale di farlo in terra. {Applausi, del socialisti). CODA: — Parassiti del lavoro altrui,! TR07,ZI: — Oderò! Oderò! L'on. DE NICOLA interviene nuovamente ed energicamente e riesce a stabilire la calma, e così l'on. MATTEOTTI può riprendere il suo discorso. Egli attacca la politica dell'on- Soleri, che è stato preso per il oravattino dagli agrari. {Voci: — No, per i capelli. {Ilarità vivissima). L'on. MATTEOTTI continuando accennaalla recente riforma delle tariffe doganali colmipiut.a par decreto dall'Oli. Giolitti. il quale ha così violato un'suo formale impegno che avrebbe sottratto quest'importantissima materia al controllo del Parlamento e delle speciali Commissioni {applausi all'estrema sinistra). Anne questa tariffa rappresenta un nuovo assalto della speculazione all'erario. Cosi tutti vanno all'arrembaggio delle casse dello Stato, non esclusi crii stessi onerai, spinti dalla necessità quotidiana e dalla minaccia del licenziamento. Concludnndo. l'oratore afferma altra eswwa la vìa che dobbiamo seguire. Se vogliamo ricostituire il patrimonio dello Stato, si impone un dilemma ineluttabile: o per gli interessi particolari contro la ricchezza nazionale, come ha fatto l'on. Giolitti e come accenna a voler fare l'on. iBonomi, ovvero, come ha semniv s-wtpnuto il Partito socialista, contro gli int.""o~si privati per ?a ricchezza nazionale {Vivissime approvazioni; vivi e reiterati applausi all'estrema sinistra, commenti). tcnstmOpudStfctnndqpgzL'on. Fulci FULCI vuoi esaminare come si sia deter minata C'untone del partiti nella soluzione della recente crisi minteteriale. con il Ministero di coalizione. Non crede che a garan lire la libertà della scuola, alla quafce nessuno ha mai attentato, fosse necessario che un deputato di parte popolare . fosse nomiuri» o .souoisegretario di Sitato al Ministero dell'istru/Jone. Accenna ad una intervista del ministrò -'.iuafdasi'gill'.i. nella quale si attribuisce particolare importanza al fatto che ii ixu'tafiariio de.ila Giustizia e dei Culti sia stato affidato ad uno di parie popolare. R'.liEiIiXO'. ministro della Giustizia, ismen tbre recisamente l'intervista, 'asserendo' che è semplice parto della fantasia di un giornalista. RULCI imprime la fiducia che l'on. Bonomi, assumendo la Presidenza da' Consiglio, non avià subito imposizioni dai partito popolale. SI augura ad o«ni modo che l'onnìwole Bonomi vorrà smentire quello che da al'cunl si è andato affermando, circa ostracismi di- determinati uomini politici e divieti di determinate riforme, come quella del di- d e o a e l a , a i vorzio. In materia di politica estera rilleva la; coincidenza di alcune dichiarazioni ■recenti!'' dell'on. Bonomi, relative a'.la questione di Fiume, con aJtro precedenti dell'on. Nititt," d'elle quali poterono farsi forti i. negozia torijugoslari. Concludendo, riconosce ohe il Pae-' i-.e è contrario al ripetiersi frequente dette crisi. Crede che il Ministero iBonomi possa essere abbastanza vitale, m'a vi è la necessità-; elio di questa vitalità esso dia prova collere-, ta. più di queiUo che non ha fatto nel isucf programma {Approvazioni e congratulazioni,a Sinistra). Un oratore di destra ■RICCIO enunciare alcuni dubbi © rivoJgeràj aiicime domande, senza preconcetti uè lavoji revoli né ostili al Gabinetto. L'on. Meda, chai, ieri giustamente assunse tono e posizione di capo della maggioranza, escludeva dall'invi-, to, che egli invotgeva alile frazioni costltuzio-, naii, a votare a favore dai Gabinetto llgrup-. po a cui 'l'oratore appartiene. Rileva come, questa esclusione non sia giustificata nè d'alil'atteggiamento dii d&stnterease che questo gruppo ha tenuto durante la crisi, nè dalla libertà del linguaggio usato da un altro oraVV toi\! dei gruppo stesso. Trova troppo vaghe le dichiarazioni contenute nel discorso del! Presidente del Consiglio, in ordine all'applicazione del Trattalo di Rapallo ed alita que>f stione adriatica in genere. Vorrebbe che li' ministro degli Esteri esponesse sinceramente} alla Camera ed al Paewe quale è la verità sulla esistenza di un patto segreto per Porto, Baros, -ponendo termine a un silienzio che è' d.innoso alta nostra dignità, come ai nostri interessi. Domanda se e quale Influenza l'è* Steenza di trattative per un Consorzio per li-porto di Fiume fibbia o possa avere sui lavo* ri della Commissione per la delimitazione dei confini di quello Stato. Richiama anche tutta la considerazione deO Governo sitila dolorosa situazione fatta alia nobilissima città di Zara, ed attende da esso sicuro 'affidamento che provvedimenti adeguati saranno sollecitamenite •presi. Venendo alla situazione finanziaria, rileva che il Presidente dei Consisto, mir ponendone in evidenza la gravi-, tà, ha dichiarato che vi è un lieve migliora-. mento sulle .previsioni del novembre scorsòf Ostserva pero che questa dichiarazione è trop: po vaga per permanere alla Camera di farsi un concetto esatto dalla situazione attuale è di pronunziare un giudizio sull'Indirizzo ohe Si» presente Gabinetto intende seguire in materia di spesa. Dubita, a questo proposito, che fj'ii oneri nuovi che inevitabilmente trarrà se^ co la riforma dell'Amminibtrazione, possane* trovare i ìoro coiTispcttivi in equivalenti ecoi nomie. Consentendo con Fon. Meda nelrioiv"' nos'eere che nei Govèrni di coalizione non vi deliba essere propotere o preponderanza di? nassun partilo sull'altro, dubita però eliti»questa condiizione sia stata rispettata nelfa formazione degl'attuale Ministero. Ouanto 'aifatto particolare dcila assunzione di un de? putatp di parte popolare al Ministero della giustizia e dogli affari del culto, osserva che vi è contraddizione tra l'affermazione dell'ex norevolo Meda, che In questione romana è òr-, mai da 23 anni esaurita, e l'altra affermazione dello stosso oratore, circa (•! grande va? loro che deve avere rispetto aK'eUtcro il fatto che il 'Dicastero del oulti abbia potuto in ItiliIla essere -affidato ad un deputato popolari-; Esolità, a questo proposito, la legge su-b guarentigie, constatando come in materia idi politica ecclesiastica unico sia tìato ? indi rizzo seguito dagli uomini di Destra e di Sinistra clic al Governo si sono Seguiti finóra; Esprime 3 augurio ohe l'on. Rodino vorri nwnienerloi immutato. Conclude dichiarando (.1 non essere mai stato tanto perplesso noi da.ro 11 proprio voto. Si augura che le dichiarazioni dail Presidente del Consiglio siano tali.da eliminare in lui-e nei Suoi amici ogni' ragione di incertezza e di dubbio {Vive np. prova-zwm. applausi a Destra, motte congrivlutazioni. La seduta è sospesa per alcuni mu¬ Un altro socialista DONATI constata il fenomeno del disagio economico creato dallo isterilirsi della produzione da-tm lato e dalla nascente disoccupiv*.. zione dall'altro. In questo contrastò è la espressione Più tragica della crisi in cui oggi si dibatte il Paese, lii'timamente legato alia, situazione economica è il problema finanzia^ rio, dappoiché i rapporti fra l'uno e l'altra nono numerosi e continui. L'on. Bonomi, anziché comprendere il fenomeno della crisi ha solo cercato di giustificarlo, come un effetto dell'enorme distinzione di ricchezza e di lavoro avvenuta durame la guerra. L'oratore, pertanto, biasima questa maniera troppo sem-> plicista di considera re il problema econonricofinanziario. Esamina quindi le cifre del Bi-. lancio, e a proposito della legge sui soprapi oli tu di guerra, rileva le manovro degli ili* dustriali per sfuggire alla rigida applicazione di essa, {interruzioni dell'on. Tofani). Dopò avere osservato che si prevedono a momenti i' gettiti di alcune imposte, di cui poi si promette la riduzione e aver chiesto al Governo i suoi intendimenti sulla gestione dei servizi marittimi, passa a. considerare le previsioni concernenti la alienazione dei materiali di guerra, gli stanziamenti in conto riparazioni e i proventi del monopolio ilei tabacchi, 0 l'oratore afferma che spesso queste previsioni si riferiscono a cifre, le quali, in realtà non potranno poi tradursi in atto. {Interruzioni dell'on. Ministro del Tesoro). Quanto alla gestione ferroviaria non crede che nel prossimo esercizio il suo disavanzo possa essere diminuito, e lamenta che questo disavanzo non sia contemplato nello stato di previsione-. Concludendo, invoca l'avvento di una nuova èra, in, cui i problemi sociali trovino completa soluzione, in nome dei supremi interessi della coìleMiviià. ! fatti di Sarzana Alle ore 19.HO, il deputato socialista, on. Donati, vivamente applaudilo dai socialisti, ha Unito il suo discorso, e la seduta dovrebbe avere termine, essendo il seguito dello svolgi-, mento della discussione sulle comunicazioni del Governo rinviato a domani; ma abbiamo invece un'appendice della seduta, dedicala ai gravi fatti di Sarzana. L'aula si affolla gran?, demente. Sono presenti più di 400 deputali. Al banco del Governo siedano l'on. Bonomi:t tutti i Ministri. In questo momento il SóttoSegretario alla Presidenza, on. Bevione, rèe*, al Presidente del Consiglio alcuni fogli dàttt»^ logral'ati. L'on. BONOMI, tenendo in ma questi fogii, chiede la parola. Avutala il Pr siderite del Consiglio dice, tra il silenzio delfl Camera: — Anche per rettificare alcune oiS fennazioni di giornali, mi pregio comunicare alla Camera due telegrammi, che mi sont> réla- r e e o l e a e , oa ati i- teste pervenuti dal Prefetto di Genova, tivamepte ai fatU avvenuti oggi, a Sarzana. L'on. Bonomi legge i telegrammi, che danno unicamente le prime notizie di tali, fatti. Il" primo telegramma dice che stamane, circa 60£ fascisti, concentratisi pi-esso Sarzana, hanno poscia, percorrendo la linea ferroviaria* ^«Sìtato di entrare in Sarzana ma un cortfdnje di carabinieri, schierato sul piazz*le della Star' zione, ha affrontato i -fascisti. I carabinieri hanno sparato. Vi sono sei o sorto morti ed. un cerio numero di feriti. Il secondo telepn"an>| ina, del Prefetto di Genova dice che gli eleffl men.U locali di Sarzaiia hanno conferito cojs Presidente dei Fasci di Carrara. In seguito a" questo collouuio, la situazione è migliorata^ I fascisti vennero fatti 'allontanare da SaraB| na. Il Presidente del Consiglio, dopò letti questi telegrammi, dice: — Questi sono i fnttC intimorì ed interruzioni. Voci del faaeislUiE' soltanto una parie dei fattili. BONOMI, continuando: — Il Prefetto di Genova mi ha co'7 munteato quanto ho letto alla Camera. Devo aggiungere che, mentre si sta trattatilo per una pacificazione nazionale, fatti come questi di Sarzana sono tanto più dolorosi, n Gover-,