La cruenta giornata di Livorno

La cruenta giornata di Livorno La cruenta giornata di Livorno gDrno„,.....A,taDProvocazioni, rappresaglie, atti di te- rocia dall'ina parte e dall'altra- Lo sciopero generale. Livorno, 19, notte, rtio-evi i particolari dei tristi fatti accaduti «nella nostra città. sLà giornata di i^ri trascorse completamente: uti'anquiflà>e nulla faceva provedere gli inni- l'denti verificatila! stanotte, elio hanno- contri- fbilito :i. illudere la situazione sempre più gra- lve. Stanotte, inatteso da tutti, arrivava nella nnostra città, proveniente da Firenze, un cà- craion, carico di fascisti fiorentini. L'arrivo ven- ane notato subito -dai comunisti e destò In' loro lgraude fermento. Stanotte, verso Ile 2. il le- mnomo Vaccai'!, segretario del locale Fascio di fcombattiinerilo, mentre si dirigeva alla sua a- tDilazione, in vita Incese, venne avvicinato da pdue indivìdui, che alla distanza di sei o sette smelai facevano fuoco con rivoltella contro rli dlui. il', tenente Vaccai-I fece a tempo a gettarsi da terra, rimanendo filoso. rMa l'aggressione del Vacuili esasperava i Iribaciali, che stamane si abbandonavano a ivanti rapr^-esaglie. Avvennero vaili incidenti, mpaiecchie coiìluttiaztoni, qualche breve confili- qto. Verso le 9, una .guai dia regia, che si tro- vava, insieme ad altri agenti, su di un co- mioit,, spianato il moschetto contro un grup- l•l>o di fascisti, che pwmorrevano uia Cairoti, lasciava partire, un coipo, che. andava a vuoto, pverso lo io un gruppo di iscritti ai Fasci com- dWva una spedizione contro il parrucchiere a- viwciuco Armando rampollili, clu ha. il suo rnegozio in corso Umberto. 11 punto Intervcn- iJLr.uJ* ,tor£.a Pul?Dllca non potè evitare ili er.iiilit.to tra fascisti e comiinisti, conflitto che g5?« 'h-^t10 1! ncostnure '"-'! sum Paricolari. Cn-'i r^l? ,u wJ.T^c'i'"'*1 uumerosissi-, qSVmi ^rS11 terreno rimasero U1 rAr^liP"1; danni 28,6 ed II KgKE? AY £iv»n?od0V°'rf anoh? . ventottenne, iaM^neri-.f. Si L*^ W rrasforwiti, sti SlrS i't *f Progne* piìfì^ZtÀL^A «'US!'?, s,^ trova; sin Imminente pericolo di vita, tanto che. più tardi si è sparsa la voce dèlia sua morte. Appena conosciuta la notizia di questo conflitto, i fascisti livornesi e fiorentini organizzavano un'altra spedizione punitiva in borgo dei Cappuccini. Non appena però essi ebbero imboccata la via Cavallotti, dalla finestra di un secondo piano furono esplosi contro di essi pari-echi colpi di rivoltella. Anche, qui avvenne un conflitto. Un individuo che fuggiva, tentando di nascondersi, venne inseguito dai fascisti, che, raggiuntolo, gli spararono contro alcune rivoltellate; Plotoni di guardie regie, al comando di uri commissario, giungevano intanto a Ponto Nuove; Dietro le guardie si erano ammassate alcune squadre di « arditi del popolo Fascisti e comunisti si lanciarono gli uni contro gli altri, sorpassando i plotoni delle guardie. Furono esplosi numerosi colpi che, por fortuna, non provocarono vittime. Le guardie regie allora operavano una carica e sbaragliavano i contendenti. I fascisti, intanto, ricompostisi, imboccavano il viale Manzoni. Erico giunti all'altezza del pastificio Grecclu, quando alcuni Individui lanciarono contro di essi motteggi e insulti. I fascisti si apprestavano a rispondere alle provocazioni, ma lo guardie regie si facevano loro incontro, impedendo che usassero le arpii ed arrestandone uh buon numero. Sempre per rappresaglia per l'aggressione del tenente vaccari, alcuni fascisti intanto fermavano in piazza Cavour la motrice uamviaria guidata da'Alberto Cosetti, e che, aveva come fattorino tale- Adolfo Martinelli. Saliti sul tramwai i fascisti perquisirono ì due tra pivieri, apportando loro le tessere def* palliti politi., i: quindi li bastonarono a sangue. In seguito a questo fatto, i tratnvieri proclamarono lo sciopero, che man mano si e. andato poi estendendo agli altri stabilimenti : sicché alle 13 lo sciopero era genéiale, ed i negozi si chiudevano in tutta fretta.[ La città andava d'ora, in ora assumendo un aspetto tragico. Pattuglie di guardie regie e camion* con soldati e carabinieri percorrevano la città in tutti 1 sensi. Un altro episodio, di non comune graviti per la sua. ferocia, si era verificato nella mattinata. 11 panettiere Mario BitiL con negozio da fornaio in via Rieasoli, si recava stamane per affari a Ponte Garibaldi. Mentre tornava nel suo negozio, venite affrontato da. alcuni fascisti che, dopo averlo disarmato della r sd"ommivGqtca! stdbsPpdculsdiItgttnza Garibaldi A eniva poi trasportato aH'Osne-| dale. dove trovasi in gravissime condizioni. — Alle 13,30, mentre certo Umberto Masi, di anni 23. passava dà piazza Mazzini, è stato ! raggiunto e percosso a pugni ed a calci da uni gruppo di comunisti. Il poveretto riusciva a] rialzarsi- ma un marinaio gli corse dietro ó il voltella, gli tolsero la bicicletta, quindi, coli stessa sua arma, gli spararono a bruciapeloIidue.colpi. Il Bitti rimase ferito gravemente al Pventre. Egli riusciva però a raggiungere piaz-1 di, sparò duo colpi di rivoltella. Ferito al ventre, if disgraziato venne trasportato al l'Ospedale in fine di viia. Il dottor Gino Chierici, che appartiene al Fascio di combattimento di Livorno, si recava in bicicletta al compiere alcune visite ai suoi clienti, quando, ; giunto in via Pompdia, veniva percosso a|sangue, e doveva essere ricoverato all'Ospe-1 dai suoi compagni fascisti e Stonate. I«8?^^^^a^tt^l^fd^' vizio della Polizia è stato molto attivo; e si j deve ad esso so i fatti non hanno assunto una maggióre gravità'. I Come già sapete, stasera in Prefettura, i rapjpresentami fascisti e. socialisti, auspice il PreIfettn, hanno concluso e. firmato un verbale di tregua. E' da sperare che in sèguito ad esso, in città, ove ancora dura certo fermento, possa tornare hen presto la calma.

Persone citate: Adolfo Martinelli, Gino Chierici, Umberto Masi

Luoghi citati: Firenze, Livorno, Ponte Garibaldi