Novità in politica estera per tenersi buona la Destra?

Novità in politica estera per tenersi buona la Destra? Novità in politica estera per tenersi buona la Destra? Il richiamo del console a Spalato - il Sottosegretariato della Consulta y - ' ' Homa, 9, notte. Un nuovo elemento della situazione politica viene in luce. Dopo il lunghissimo Consiglio dei Ministri d'oggi, il ministero Bonemi procede ad una revisione della politica adriatica del Ministero Giolitti, specialmente hi rapjiorto all'applicazione de, trattato di Rapallo, la cui stipulazione è avvenuta con il consenso e la 'firma dell'attuale Presidente del Consiglio on. Bonomi. La genesi di questa revisione della politica adriaticà" deve essere apparentemente ricercata uell'insediamento alla Consulla del marchese della Torretta, che appena preso possesso del Ministero degli Esteri volle rendersi conto dell'esatto stato della questione in corso di trattazione. Dopo aver avuto un lungo colloquio col suo predecessore on. Sforza, il marchese della Torretta ebbe stamane un colloquio ai carattere decisivo col Presidente del Consiglio e con alcuni dei componenti la Commissione per la delimitazione dei confini fra l'Italia e la Jugoslavia. Da questa conferenza il nuovo ministro degli esteri trasse elementi concreti per un accordo col Presidente del Consiglio su quella che sarà la politica estera del nuovo ministero, secondo le dichiarazioni che l'on. Bonomi farà in Parlamento il 18 luglio. Gli elementi di questo programma furono portati dal ministro .degli esteri nel Consiglio dei Ministri d'oggi ed ottennero una approvazione di massima. Le dichiarazioni che il nuovo ministro degli esteri farà per bocca del' Presidente del Consiglio saranno concretate in altro Consiglio dei Ministri, che sarà tenuto mercoledì. Per ora rimane la decisione di profili lare l'azione del nuovo Gabinetto, circa, la questione adriatica,^otto una luce un po' diversa da quella'in T:ui la prospettò il conte Sforza. Ciò come risultante delle idee del successore di quest'ultimo. 'Questa è in apparenza la mossa. La sostanza deve invece essere ricercata nel desiderio del nuovo Ministero di amicarsi i gruppi di destra, cioè i fascisti, i nazionalisti ed i liberali di destra, consolidando ih tal modo la propria situazione parlamentare, che in caso diverso rimarrebbe assai precaria. Il Ministero, se non ottenesse una tregua dalla destra, si presenterebbe alla Camera stretto fra due opposizioni (socialisti e destre) senza il risoluto appoggio delle malcontente sinistre. Come rimediare a questa instabile situazione? Assaggi compiuti presso i socialisti prelusero ogni possibilità di tregua. I socialisti tengono ad accentuare anziché mitigare l'opposizione all'on. Bonomi, il quale del resto, ha composto bensì un Gabinetto di sinistra.- ma con orientazione verso destra. Furono quindi praticati sondaggi vèrso destra, che diedero migliori risultati. La destra è rimasta estranea al nuovo Gabinetto ma non.è molto disposta a rimanere all'opposizione. L'esperimento fatto dàlia destra di rimanere fuori delle ultime combinazioni ministeriali, ha condottò ad una sterile opposizione. Perciò si manifesta nei gruppi di destra una « détente » nei primitivi propositi di opposizione all'on. Bonomi, ' che fu con la destra nel periodo della guerra. Di questo stato d'animo reca. un riflesso la lettera di oggi pubblicata dall'on. Salandra all'on. Federzoni. L'ex-presidente del Consiglio, che si atteggia a -capo della destra attuale, non parla soltanto di una eventuale opposizione della destra al Gabinetto Bonomi, ma fa precedere tale ipotesi dall'ipotesi contraila, quellakcioè di una collaborazione al ministero Bonomi, che dovrebbe ittogni caso «essere esercitata con dignità e coerenza». Inoltre, l'on. Salandra, delineando quella che dovrà essere l'azione della destra in Parlamento, dice che non deve essere ispirata al fine di procurare posti ai propri adepti, bensì di dare effetto e sanzione alle proprie idee e programmi. Orbene, a questo fine volgerebbero ap punto i tentativi che si stanno compiendo peri includere la destra nella maggioranza ministeriale. Se questo programma riuscisse, il Ministero potrebbe disporre di una maggioranza, che lo terrebbe ài sicuro da ogni vento di fronda dei popolari e delle sinistre. Ma la destra, per dare il proprio appoggio esige in ogni caso affidamenti, I garanzie enunciati nel programma ministoriale. E" qui che viene in scena la rettificazione della precedente politica adriatica. 'Essa, insieme ad una revisione della politica economica e finanziaria del passato Gabinetto (si allude alle leggi Giolitti). costituirebbe il corrispettivo dell'appoggio che. eventualmente la destra potrebbe dare al Ministero. Esistono naturalmente difficoltà per l'una come per l'altra delle due concessioni. Così per la politica adriatica come per la nominatività dei titoli,, sopraprofltti di guerra, controllo delle industrie, sta il fatto' che l'attuale presidente del Consiglio (come del resto anche l'on. Soleri, ministro delle Finanze) fecero parte del Ministero Giolitti e ne approvarono incondizionatamente il programma. Come superare questo punto morto della situazione? Taluni amici dell'on. Bonomi avevano pensato, per giustificare una eventuale svoltata nella politica adriatica, di gettare a mare il conto Sforza. Gli impegni per Porto Baros, ecc. —- si diceva — furono personalmente assunti dall'ex ministro degli Esteri, ma ora che egli è scomparso dal Governo, con lui vengono meno i suoi impegni e l'Italia /hiede di ridiscutere di nuovo. Ma questa soluzione, teucita di fìl bianco, apparva. subito puerile, irrealizzabile. Esiste ima continuata di governò negli impegni intemazionali, come dice giustamente l'organo del partito popolare. «Un Governo non può non riconoscere gli impogni assunti da quelli che lo precedettero; fosse pure con semplice scambio di lettera, senza urtare l'onestà contrattuale del suo paese ai. Quindi, non soltanto l'on. Bonomi non può seguire il consiglio che gli è stato dato di sacrificare l'on.. Sforza, ma - deve invece seguire il metodo opposto. Dovrà, cioè, assicurare che tutti gli impegni assunti dal, precedente Governo, di cui egli faceva parte, saranno mantenuti. Del resto, si dice che personalmente, com'è logico del resto, l'on. Bonomi pensi che la creazione del consorzio di Fiume compensi l'Italia della perdita di Porto Baros. Quindi upa vera e propria revisione sostanziale della politica adriatica del precedente Gabinetto non risulta possibile. Si può invece assumere orientamenti diversi nelle questioni ancora da risolvere in dipendenza dell'accordo di Rapallo. Si possono dare affidamenti mutando tallir persone, ed è questo il terreno vergine sul quale il Gabinetto Bonomi si propone di lavorare per conquistarsi le simpatie dello destre e tentare di attrarle nell'orbita ministeriale. Un sintomo di questa politica di piccola revisione consiste nel primo atto attribuito al nuovo ministro.degQ Esteri. Il marchese Della Torretta si è appena insediato alla Consulta e già si annuncia il ricaliamo del console italiano a Spalato, cav. Amadoii Virgili. La stampa fascista e nazionalista da tempo bàtteva in breccia per il richiamo di quel console, che fu oggetto di attacchi, anche nell'ultima discussione di politica estera. Il conte Sforza rifiutò sempre il richiamo e difese il console in Parlamento. Oggi si dichiara che il console richiamato non tornerà più al suo posto. Si dice che i piccoli doni montegono l'amicizia, e un altro dono verso la destra potrebbe riservare ad uno dei suoi U posto di sottosegretario agii Esteri, che neppure oggi fu nominato. Questo ritardo nella nomina (sebbene sulla, lanterna magica della Consuita siano apparsi numerosi candidati) si giustifica col fatto che il marchese della Torretta è daqualche giorno soltanto in Italia e • che, nuovo al mondo parlamentare, vuole ambientarsi prima di scegliere: Ma risulta invece che si vuol tenere il posto libero per dare alla Destra, occorrendo, una prova tangibile delle buone disposizioni dèi Ministero. In conclusione, per quanto riguarda la politica adriatica, il Ministero prometterà un indirizzo più consono ai desideri della Destra nella rimanente applicazione del trattato di Rapallo, cercando anche concessioni per meglio salvare l'italianità-di Zara. A Zara, intanto, verrebbe destinato come commissario civile il corani. Moroni, ex-prefetto di Mantova. - ■ Pei' quanto riguarda la politica econonomica e finanziaria, nessuna decisione fu presa nel Consiglio di oggi, durato circa quattro ore. Gli amici dell'on. Bonomi dichiarano che il programma del nuovo Ministero, si riassume in un ritocco alle leggi Giolitti per dar respiro all'industria e per aiutarne la 'resurrezione, con relativa diminuzione dell'allarmante disoccupazione. Circa la marina mercantile e costruzioni navali, nessuna decisione fu oggi presa. Martedi il ministro dell'industria, on. Belotti, riceverà .una Commissione di armatori e costruttori e nel Consiglio dei Ministri di mercoledì riferirà intorno alla questione. Per quanto concerne i provvedimenti per la disoccupazione, venne nominato un Comitato inteijninisteriàle composto di cinque ministri, per studiare i mezzi onde concretare provvedimenti- 'al riguardo. Per la burocrazia • si proporrà la noiùina di una Commissione interparlamentare, che agisca a fianco del Governo. Per la presidenza della Camera fu deciso di tentare, prima di scegliere un nuovo presidente, nuove insistenze presso l'on. De Nicola. L'esercizio provvisorio sarà probabilmente chiesto per cinque mesi. L'amnistia per i reati politici non sarà per ora concessa: sarà sio proposta al Re l'amnistia per i contadini condannati per reato non di sangue, commessi durante le ultime agitazioni agrarie. 8. '