Dempsey dopo la vittoria

Dempsey dopo la vittoria Dempsey dopo la vittoria Dal nostro incaricato speciale NEW YORK, 3, sera. In quest'atmosfera ancora tutta vibrante dcl: l'esito del gran match, ho potuto abboccarmi oggi col vincitore. e Il racconto del vincitore Dempsey, raggiante ancora della sua villoria, si è raccolta per un istante, e mi ha detto: a Notate bene, so e dico che non ho battuto un uomo mediocre. Ho trovalo in Carpentier il più grande combattente che io abb-la incontrato giammai. Egli ha un punch formidabile. Tentai con tutte le mie Ione di giungere a termine nel primo round, ma l'abilità di Carpentier riuscì a salvarlo. Al secondo, cali mi '•sterra un colpo disperalo, ma lo ricevetti senza crollare, incalzai allora Carpentier, con una serie di colpi. Un suUe corde del ring. E l'eccitabile, sospettoso Descamtts accorse dal suo cantuccio, per ispezionarmi le mani, e vedere che còsa potesse renderle così invincibilil... Al secondo round, Carpentier mi colpi con una serie di rights al mento. Non sentii nulla. Lo respinsi nuovamente Uno all'orlo del ring. Egli si riprese, vibrandomi tre colpi col destro. Furono colpi formidabili, da maestro; ma anche questa volta tenni duro. Appresi però chi; il pugno destro di Carpentier era cosa da non 'scherzarci su. Al terzo round, fallii vari colpi del mio sinistro, ma Carpentier fatiì uh silo uppercut destro. GU detti allora un right e un left con ««Me le mie forze; ma egli 10 sostenne virilmente. Allora cominciai a lavorare un po' più, sul 'serio contro il torso di Carpentier. La lotta divenne spietata, i nostri colpi si mantennero quasi a contatto. Quando la campana suonò la fine del round, mi sentii nettamente più forte di lui. Nell'ultima ripresa vibrai il mio colpo prediletto ed abituale, V « uno e due », con un energico left, e un secondo colpo col destro, che calò come una martellata. Allora, una reiterazione di right e di left rapidissima mise Carpentier knolt-out. La battaglia era terminata ». Il miraggio della vittoria Quindici soti minuti furono sufficienti al campione americano per mettere fuori combattimento Carpentier. Questi, durante i due primi rounds, sofferse bensì due di quegli incerti del mestiere che accompagnano le partite fra i pugilìsli e che conferiscono alla boxe, agli occhi del pubblico ordinario, impronte di drammaticità quasi spasmodica e micidiale. Infatti, il naso incominciò a sanguinargli nel primo round, dopo un cozzo col guantone di Dempsey; e nel secondo, — mentre il francese, tentava di colpire l'americano alla fronte, doD'eoli «iene una mal cicatrizzata ferita che può dirsi il suo tallone d'Achille alla rovescia, — si pigliò un puffnó all'occhio sinistro il cui sopracciglio si contuse, aggiungendo sangue ni sangue. Ma, in sostanza, queste furono Inezie, che non infirmarono la potenzialità del francese, e il fatto essenziale fu che, nel due primi' rounds, Carpmtier rimase calmo e sorridente, convinto d'uscire vittorioso dalla battaglia. Senonché, all'iniziarsi del terzo, non tino tra le migliaia di spettatori che gremivano l'arena si illuse più'sulla sorte inesorabile che attendeva 11 giovane campione. Carpentier potè nutrire serie speranze di vittoria sino a quando ebbe modo di vibrare all'avversario il suo colpo, favorito, quello in virtù del quale fu salutalo maestro invincibile nei rings europei. Il guaio fu che Questo colpo, abbattutosi fulmineo sulla mascella dell'americano, lo lasciò quasi impassibile. Soltanto un lieve pallore si diffuse sul suo volto; ma fu un attimo. L'uppercut di Carmntier, inferto con tutta la forza di cui egli mponeva. non sorti, l'effetto speralo. Per la prima volta nella sua lunga carriera di pugillsta, Carpentier si accorse che il, suo pugno era destinalo ad infrangersi, come sopra un muro incrollabile, sull'attrezzatura muscolare che corazzava ferrea i punti sensibili del corpo di Dempsey. Altra volta, l'uppercut di Carpentier avevu posto fuori combattimento uomini ben più vigorósi di lui, e mai era fallito. Anche ieri Carpentier ebbe modo di vibrare nel modo voluto e nell'occasione tanto intensamente attesa, il colpo irresistibile. Ma la temprata mussa muscolare di Dempsey non ebbe che un fremilo. La macchina innegabilmente continuò a funzionare, ed una tempesta di colpi di ricambio si abbattè immediata sul torso di Carpentier, mentre questi, sicuro della vittoria, accennava ad allentare le sue precauzioni difensive. L'elemento svalutato A questo punto Carpentier si sehtl alle prese unchc con un elemento al quale i suoi cai dcgglalori più cicchi non avevano dato il debito valore: vale a dire la rapidità che integra il vigore di Dempsey. la prova improvvisa di questa rapidità convinse presto Carpentier eh solo un miracolo acrebbe potuto permettergli ddsupvttvprdtsisirmrirpdaavrpvacpPaslcdfsarpgmrgzN di. vincere. Cosi-fu che, al terzo round, egli diede segni visibili di disorientamento e di sforzo, e che soccombette al quarto. Ancora una volta egli tentò dì vibrare la sua botta prediletta, a braccio teso. Purtroppo colpì nel vuoto, mentre 'sul suo corpo indifeso tonava a tempestare implacabile la replica di Dempsey Una violenza inaudita caratterizzò questi ultimi, due rounds, in eia il campione francese visibilmente affondava. Egli, feri, nel suo proposilo disperato di. colpire al capo l'americano, lasciò troppo spesso insufficientemente difeso il proprio torso. Fa un grave errore; tanto più grave, in quanto Carpentier era stato bene informalo dal suoi amici, e dalle indiscrezioni dei nemici, intorno ai principi strategici di Dempsey. Questi, infatti, nel suo intenso bisogno di tenere « mondo al corrente dei suoi sistemi di lotta, non nascose mai che intendeva stancare l'avversario, esaurirne qualsiasi tentativo di resistenza con un incessante martellamento sul ventre e nella regione cardiaca; sicché, mentre Carpentier si preoccupava soltanto di giungere fulmineo alla mascella dì Dempsey, quest'ultimo si studiava d'indebolirlo e disorientarlo. Quando, alla fine, il colpo fatale potè essergli vibrato al plesso solare, le forze di Carpentier erano ormai quasi esauste. E cadde- Il vinto e il vincitore Come cablografai, già iersera. l'esito era previsto qui da quasi tutti i vecchi assidui del ring. Solo qualche dilettante o qualche appassionato aveva espresso la speranza che vincesse il francese,- ma il mondo pugilista americano, abitualo a basare l giudizi su dati concreti e muscolari, anziché sulle aspirazioni patriottiche e sentimentali, aveva visto chiaro. Pertanto, alla fine del quarto round, durato appena 76 secondi, Carpentier si abbatteva pesantemente a terra come una massa inertele braccia e le gambe spalancate sul tavolato, col sangue che colava abbondante dal muo, da un labbro contuso e dalla profonda scalfittura all'occhio sinistro. Uempsey, in piedi, senza un graffio, senza un sussulto, si tenne a lato del vinto, aspettando per tre minuti che ricuperasse i sensi. Poi lo .raccolse e lo trasportò, come un fanciullo assonnato, sulla seggiola. Su questa, Carpentier rimase ben sette minuti immobile, incapace di pronunciar parola, mentre i suoi assistenti e il suo medico gli venivano asciugando il sangue. Ben pochi tra gii spettatori, tanto fu rapida la fine, si avvidero che Carpentier era liquidato. Nel momento supremo, infatti, l'attenzione di molti era stata distratta dalla pedana. Numerose signore e s'ignorine, traverso l'anfiteatro, impressionate dal volto sanguinoso dì Carpentier, erano svenute. L'emozione delle spettatrici Ho vivida negli occhi questa inattesa scena finale che l'ora tarda mi costrinse iersera a saltar via. Si udirono urla acute di spettatrici esterrefatte, e qua e là si traudì, fra le più contegnose e forti, anche qimlche singhiozzo inconfesso. Una porzione del pubblico entusiasta della strenua, disperata resistenza di Carpentier, del coraggio formidabile' di cui durante tutto il combattimento uveva dato prova, si astenne dall'applaudire il vincitore quando questi, raggiante, lasciava, fra una doppia ala di agenti, l'arena, per recarsi nel suo carne, rlno. „ il nostro cuore è tutto con Carpetier. benché il nostro denaro sia con Dempsey *, dicevano questi dissidenti della massa. Uempsey era conscio dei nuclei di ostilità ch'erano venuti -formandosi verso di lui, e la sua vittoria gli apparve ancora più grandiosa. Appena rimessosi dall'emozione, telegrafò alla madre.Non gli mancò un attimo d'amarezza, lasciando il ring. Aveva 'steso la mano a Carpentier, che lo ricambiò con una cortese slrct. tu. La stese anche a Descamps. Pallido come un cadavere, tutto accigliato, questi rifiutò la mano, e dovettero intervenire ì presenti perchè, da ultimo, la stringesse anche lìti. Il fido Descamp'i non sa rassegnarsi alla sconfitta. Due fratture al metacarpo Circolano stasera a New York dicerie curiose intorno allo stato di Carpentier. Certuni riferiscono che le sue condizioni sarebbero più gravi di quanto iersera non sembrasse, e che il poveretto giace circondato da tre medici. Altri vociferano che egli ha riportato una grave frattura all'osso nasale e un'altra al polso destro. Devono essere le solite voci del sensazionalismo, le consuete esagerazioni. Per parte mia, ho chiesto ragguagli esatti, stasera stessa, al medico che, come di prammatica, è addetto ai quarlier generale di Carpentier. ed egli mi ha annunciato, con un lèlegrumnia di risposta, che ha constatalo due fratture al metacarpo della mano sinistra dal pugnatore. B, B. {Duily Telcgraph).

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