L'imensa arena e il formidabile pugilato

L'imensa arena e il formidabile pugilato L'imensa arena e il formidabile pugilato é o o è i a o i a e e o l . i ei JERSEY City,-':, notte. Abbiamo vissuto una giornata in&irt*±~.ticabile, — una giornata afosa e nerv'osa, ma inimensaiaente gloriosa, 1 cui echi rintronano mentre telegrafo per le vie di questa città, sul ferry-boats che intersecano l'Hudson, e per i canlons edilizi nelle cui gole sfolgora la notte di New York affollata di gente piena di entusiasmo. Perchè Dempsey, il campione americano, ha vinto, e anche la cintura d'oro della boxe mondiale rimane ipotecata agli Stati Uniti. Il gran flusso della folla Sin dalle prime ore del mattino la colossale folla cosmopolita che si diede convegno negli ultimi quindici giorni a New York per assistere all'odierno torneo pugilistico nella vicina città di Jersey si metteva in cammino per la mèta. Con essa migliala e migliata di n.ew-yorkesi e di americani venuti da ogni dove, Pareva, negli ultimi giorni, che la metropoli esplodesse • di congestione. Tutti gli alberghi pieni; anche migliaia di vagoni ferroviari trasformati, sui binari morii dei diivtorni, in domicilil momentanei della moltitudine degli ospiti sportivi, disposti, talora a soffrire tormenti indicibili di discomfort pure di assistere al match di oggi,, oppure di avere il privilegio di conoscerne ài pHmo attimo II risultato. Seguiamo la corrente degli spettatori, che Si incanala verso Jersey City. Incanalarsi è il termine,. perchè da Manhattan, pei raggiungere il sobborgo trans fluii àie bisogna attraversare l'Hudson. Esso non si attraversa die in ferrovia, entro i Quattro colossali lunnels subacquei, e in ferry-boat. La Metropolitana aveva organizzato un servizio di treni speciali capace di trasportare scssantamila spettatori* I lunnels inghiottiscono fiumane di folla, mcn-tre altre correliti, si affollano sili ferry-boats, che la Società esercente ha moltiplicali di numero, e che riempiono l'Hudson di boati. La caldura della giornata carica- d'afa non ha spaventato alcuno; e neanche la minaccia, di .,'iuet temporali improvvisi che negli ultimi ii h^iarni hanno rlsciaquato la, regione new- e e , a n , r e o i a , e n e o n . i r a , n o a i a o a r, . o o r i ù e, ta — mi o o, ri o i- gorkese come doccie. A poco a poco, l'arena improvvisata alla periferia di Jersey City viene affollandosi di una moltitudine variopinta, che seicento policemen aiutano a trovarsi posto, costringendola alla più rigida disciplina con i suoi gesti imperiosi. Anche gli accessi dell'arena brulicano di agenti in divisa e in borghese. L'America ci tiene a mostrare al mando che il più imponente dei matches si svolgerà sènza incidente alcuno. La gigantesca arena Da lontano, nella piana glabra e'giallastra che attornia Jersey City, Carena del match fa l'effetto di un enorme assito. E' slata edificata quasi a tamburo battente, con una spesa di cinque .milioni di lire. E' un anfiteatro ottagonale, il cui più allo girò di posti raggiunge l'altezza di oltre dieci metri. Di dentro, è tutta una scalea che declina ad imbuto verso la pedana eretta n&l mezzo. I posti più alti, e più lontani dal ring vero e proprio,.distano dalla breve piattaforma delia lotta poco più di cento metri. Sono gli. ultimi posti- il biglietto per accedervi è il semplice, umile bU ghetto d'ingresso da loggione. Costa cinque dollari e mezzo, in moneta italiana 110 lire. Nessun riparo contro la sferza del'sole. L'impalcatura di^ legname che costituisce quésto Colosseo estemporaneo non. reca copertura di sorta. Ciò creava il pericolo che l'ardore della canicola rendesse scottante il legno resinoso, e che un cerino lasciato cadére per inavvertenza potesse generare una fiammata. Si è provvisto a. stornarlo con una dotazione d'idranti a pressione formidabile le cui bocche emergono lucenti qua. e là comò i ventilatori dalla coperta d'un piroscafo. Tex Itickardt. il promotore del match e il costruttore dell'arena, ha garantito che il suo pubblico non avrebbe 'sofferto neanche una scottatura, salilo quélla inevitabile del sole. La figura brunastra. quoti rocciosa di questo imprenditore del West viene presto additata dagli 'spettatori più esperti a quelli tirocinanti. Tex è partito dalle praterie, dove faceva il cow-boy, ed è arrivato a questa meravigliosa organizzazione quasi dì sbalzo. E' un uomo senza conoscere il quale non si può intender bene la giornata d'oggi. Dicono che consideri la vita come un semplice giuoco diazzardo: e quando, fattosi promotore del match, fisso coma onorario fisso sei milioni di lire a Dempsey t quattro a Carpentier inon è colpa sua te il tuao u ne fari consegnar* una Mita dai dvgfillgTsglnffttg'snacicpmvvnmrKedsml due fortunati pugilisti), si ripetè Cfte Tex stava esagerando il suo gluCTV. L'esagerazione gli è andata bene. I Usci milioni di assegni fisti. ' t cinque ~tdtoml per la costruzione deil'arena'som gin coperti dagli introni, i quali lasciano inoltre alVimprenditore un piccolo guadagno personale di tre li Ultori-■ iti tire Tutto alla grande, dove Tex si. mette! L'arrivo dei campioni Intanto, lentamente, un yacht di piacere scende il corso dell'Hudson. Su di esso, tra gli amici che lo han voluto ospite del loro legno, viaggia Georges Carpenlier verso la. scena in cui culminerà — ahimè, senza troppa fortuna — la sua carriera di maltatore. Il suo fido Descamps ha voluto che Carpentier evitasse, recandosi al convegno formidabile, di transitare per New York. Ha voluto che viaggiasse Uscio, tranquillo, senza eccitazioni di 'sorta. L'offerta del yacht gli andò subita a genio. Sul ponte si parla d'altro. Carpentier, anzi, non parla. Accarezza Kip, il buon cane ch'egli vuol sèmpre, con se, e cerca, secondo i dettami di Descamps, di tenersi più calmo che può. Nari molto prima dell'ora fissata, la piccola, comitiva sbarca a Jersey, e un'automobile la fa proseguire veloce e incognita verso il ring che l'attende. Jack Dempsey, invece, arriva in ferrovia. Ha dei nervi d'acciaio; neanche la sosta a New York e la ressa che a momenti gli fanno intorno dei gruppi che lo riconoscono 'sembmno sconcertarlo. Jack Kearns, il suo capo di Stato Maggiore, più elegante e raffinato che mai, lo trafuga rapidamente ai curiosi, e gli fa raggiungere II suo spogliatoio nell'arena, senza che troppi- am.miratoti se ne avversino. Pubblico portentoso Le prime ore del meriggio trovano ormai quasi occupati tutti qu'aÈti i posti dell'anfiteatro. SI condensano sulle impalcature, entro breve, oltre novanlumila spettatori. E' una folla straordinaria non solo pel numero, che forse giammai si trovò accumulato entro lo spazio, relativamente angusto di sette acri che l'arena ricopre. E' straordinario anche per la sua varietà, e per to sua positura. Per tre quarti, i un pubblico in maniche di camicia. Gli americani si tolgono la giacca anche d'inverno, nei loro uffici, sovrarlscaldati. Oggi, se la decenza e la polizia lo permettessero (speciaimente la polizia, che tiene un occhio sulle proteste elevate da certi moralisti i quali, volevano far andare II match a carte quarantanove), si leverebbe forse anche la camicia. Sono americani di tutte le parti dell'Unione. Quasi tulli recano i colori di Dempsey. I più infuocati nello spalleggiare le sorti del pugilisla americano sono l cmiddetti fan»: « i ventagli ». In qualunque spettacolo d'antagonismo sportivo, c'è sempre una corrente di spettatori giovani, entusiasti, scalmanati, vociferanti che rappresentano come il coro della tragedia atletica. Alla menoma provocazione, essi esplodono in urli, applausi e dimenamenti d'ogni genere, agitando forsennati la carta dei programmi. Per questo li chiamano « fante » : fanno vento alle scene culminanti e all'ardore degli attori favoriti. Sono, per lo più, studenti, impiegati, commessi di negozio, piccoli sportsmen in vacanza- ma vi <si scorgono in mezzo, talora, anche dei pizzi bianchi di colonnelli in riposo, e finanche del vislni simili a pesche agitate da un temporale sul ramo: visint di « venlagliette » che affermano l'etèrno femminino anche nel campo sportivo.. Qua e là, chiazze di spettatori stranieri. C'è il contingente francese, costellato di tricolori, e con la giacca debitamente infilata : due o tre mila connazionali che sono accorsi, in quest'epoca di crisi, a riconfermare e garantire a Carpentier le vigili premure della sua terra Kontana. Con quanto tuono si eleverebbe In. Marsigliese da quei banchi se In fortuna arridesse al bellissimo Georges! Un forte contili- gente di residenti inglesi si nota mescolato con gli spettatori indìgeni, ai quali per le fattezze e il.portamento quasi sì assimila. Gl'inglesi sono quasi neutrali, nel conflitto d'oggi; o, meglio, alcuni di essi portano ì colori di Dempsey, altri di Carpentier. Sembrano combattuti fra il ricordo che Georges atterrò come un vitello ti toro Beckett e la nozione che l'America sta intascandosi, anche sui campi sportivi ili Londra, ogni genere e sona di campionati atletici. Gruppi dà uomini brunastn, con scintillamenti di diamanti alle dita. e.ai polsini, sì nolano nei posOi viù dispendiosi : sono md-a. mericani c cubani che ifogaumo una fungaia di panama inestimabili, ut nota pure una fio, ntum & signore .anche la boxe richiama è e a a n. sempre più nel suo tempio le figlie d'Eva non. più ritrose di fronte al nudo più o meno classico. Gli esperti ed i critici Ma le figure più interessanti, nella folla, son quelle dei pugnatori di mestiere, degl'inno■lifrt confratelli vecchi e giovani dei due astri migliali, del giorno. Sì riconoscono, nei posti Più vicini alla pedana, dalla marca di fabbrica dette loro'spalle lOUadratc e del loro volto glabro. Nomi famosi nella cronistoria del pugilato passano suìfè labbra di chi fisa gli occhi su quegli omenti, eh, : "'itono animati, si scambiano'strette di mar,:, •tandosi dopo anni dì lontananza, e làiu ah i ir7io aforismi asciutti insieme con an • che ormai, nei sancta.sanctorum defacendosi unanime: « Vincerà Jack: .. Li presso, i banchi della stampa. z questa volta, in un vero e propro reggimi di cronisti. Settecento di noi sono qui, inviati, da tutti gli angoli dell'America e da ogni paese del mondo. Trenl'anni fa, quando Corbett battè il vecchio glorioso SiUlivan, diventando campione mondiale, i corrispondenti nell'arena erano soli cinquanta'. Divennero quattrocento a Toledo, nel 1919, quando Dempsey si conquistò la cintura strappandola all'elefantesco Jessy Willard. Oggi siamo in settecento, Crescit eund»-.. Ed oggi, naturalmente, slamo fiancheggiati da squadre di cinematografistiGiacché i pubblici del paesi più remoti hanno il diritto di contemplare sulla pellicola,. entro poche settimane, la serie di scene che noi ci accingiamo a descrivere col solo aiuto di una matita affrettata e di un trasmettitore cabloiiruflco.' Sul terreno! La grande ora sta per scoccare. Tex Bickardt annunzia, tra un silenzio improvviso, che il match comincerà alle 16 precìse, Passa fulminea una voce-. E' qui Carpentier! ». Sono le 14.55. Accompagnato dall'inseparabile manager Descamps, e dal suo trainer Wilson, Carpentier si presenta.. La fólla in piedi, sventolando bandierine tricolori dà il benvenuto al rappresentante deVCatletismo europeo. Egli si inchina a più riprese, sforzandosi di vincere l'inlema commozione. Egli non s'attendeva un tale scoppio di entusiasmo. Gli applausi e le grida si diffondono, dUrepassano i limiti dell'arena. Carpentier stringe sorridendo, e con gesto energico, le innumerevoli móni che gli si tendono,- si sbarazza del pastrano tra nuove 'salve di applausi alia giovanile perfezione fisica del campione francese. K Alle 15 esce nel ring Dempsey, seguito dal suo fedele trainer Joe Beniamin, e la folla rinnova le entusiastiche dimostrazioni. Ma Dempsey, prima di ringraziare, si avvia verso Carpentier e gli stringe, con gesto cardiale la mano. Il campione americano appare, in questo m.omento, piuttosto nervoso. Sembra pallido, con insistenza batte i piedi sulle tavole della pedana. Descamps percorre il ring, ne ispeziona le connes'sure e la resistenza, ne controlla le dimensioni, vigilando al tempo stesso i gesti e la mimica dell'avversario. I due campioni sono infine l'uno di fronte all'altro. Carpentier, a fianco del gigante americano, sembra piuttosto smilzo. Egli volge un ultimo sguardo all'arena e prende immediatamente posizione di. battaglia. Il combattimento II tempo è coperto. Par un momento, ha pioviscolato. Fa un calore pesante. L'atte'sa dirtene opprimente. Il pubblico sospende la nvt.<tirazione lU'il'iinirifincnbàe chewlng gum e del suoi sigari cubitali. Taccuino anche tj'i tmrnén'i'i megnfnnl che distraevano II pubbli- psuaisCco Irimiando d"i 'oro cinque cornetti acustici n le ultime notizie generali di sport. Uno dei di¬ e i , i i i a. a oa rettori del match ne specifica il programma e le condizioni. Si svolgono alcuni combattimenti preliminari, ed è finalmente fora della pugna suprema. Dempsey e Carpentier sono di fronte, vigilati dagli arbitri. Chi inizia l'offenislva è il francese. Al primo round egli somministra un formidabile desìi o al lato dritto della faccia di Dempsey. Una seconda volta il guanto di Carpentier colpisce pOsanlemenle la mascella dell'americano, che per un attimo sembra titubare. Carpentier approfitta del momento t>er tentare una mossa suprema. Il suo pugno coìvi scc in pieno J>iso II campione americano, il ^twtó^j^^^, con w^^i^tgcttta^ riesce a . n. o n oi i io ucsi o oe ti, e è ma o nco eo tino ro ci a oio, a ». ili, eo. i np i nóo ral a a o e o o, a e i e e en aa a a e 'i i- rallentare la furia del francese e a rispondere con un colpo diretto al viso, infetto a braccio lem. Al secondo round, è Dempsey che prende l'offensiva. Egli sospinge man mano Carpentier all'orlo del ring. Il campione francese indietreggia, svia con sorprendente agilità alci^,. ni colpi direttigli al viso c al ventre, e 'sferra ancora una vcilta un destro alla mascella di Dempsey Questi istantaneamente risponde con un colpo che infligge una nriifimdii scalfittura all'occhio sinistro del francése Carpentier, pur sanguinando, non perde la sua presenzi! di spirito, e riesce con una rapida mossa a scansare due formidabili croucliets direttigli da Dempsey. Poi perviene a porre vari destri alla mascella di Dempsey, che risponde con un crouchet e con vari sìnùstri rapidi ed energici. Verso la fase risolutiva La seconda ftise si chiude però a vantàggio del campione francese. Egli insinua un destro Olla mascella di Dempsey, che vacilla ma subito ritrova le 'sue forze. Al terzo round, Carpentier incomincia'a dare qualche segno di stanchezza. Egli si sforza d% realizzare subito un risultato decisivo, ma un suo colpo diretto alia mascella delh'avversario fallisce. Dempsey istantaneamente risponde con un crouchet. Il sangue cola in abbondanza dalle labbra di' Carpentier. Al quarto round la strategia di Dempsey si delinea, interamente. Risulta chiaro il suo proposito di stancare l'avversario fino all'esaurimento. E' il suo sistema preferito e infallibile di lotta. Con una impressionante velocità, incomincia a martellare il suo avversario, Carpentier cede tempre più, la sua difesa perde vigore. Egli barcolla, appare incerto e intontito. Dempsey giudica! il momento opportuno- per iniziare là fase risolutiva dell'azione. .11 knock-out a Carpentier ~mo destro alla mascella' di Carpen■ ',■ :•■ — fuori combattimento. Il francese c-rrivo di serlsi. Dopo nove secondi C'jU a luanlunque sfinito, accenna a volersi- «• / nte difendere. Non ne ha il tempo, i... „. • • lo "nnidaMle dritto lo colpisce alla mdscel .•*«« definitivamente fuori <:om.ba.tlim£.u Le braccia 'spalane. , :-cne. francese precipita a terra, battena, '".volato. Egli giace ^inanimato, meni,. > - con urla deliranti di entusiasmo e fra Ih di bandierine, acclama alla villo) ■ < ■a-Jìr sey, riconsacrato, dopo la più cnunta l glia della sua carriera, campione mondv'< boxe. Il quarto round, il round decisivo è staw unp. drammaticità insuperata. Quando tesso incomincialo, Carpentier sembrava in migliori condizioni di Dempsey, che lo inseguiva incessantemente nel corpi a corpi, martellandolo aspramente coi pugni. Dempsey vibrò a Carpentier due corti crochets di destra. Carpentier cadde a terra, malgrado tutti gli sforzi fatti per rimanere in piedi. Grazie però ad una feroce deterininazione e ad un'energia senza pari, riesci a rialzarsi In capo al nono secondo, cioè ad un secoiulo prima di essere messo « knock-out ». Tentò alUìra Ai sfuggire ci i¬ eódae loindedeIlsìdtrscboqtogestconvmespmmbmbgimprnamClidtgadpttStsIrcmbagli assalti del terribile combattente america- ' gno, rispondendo energicamente ai suol colpi, ,èMa. le gambe di Carpentier erano impacciale, i suoi muscoli non rispondevano più. Ho avuto l'esatta impressione di un corridore di. quattrocento metri che, avvicinandosi all'arrivo, spiega tutta la sua energia per muovere le sue gambe esaurite. Ed ecco quello che allora avvenne -. Dempsey gli portò due terribili colpi di destra, che colpirono Carpentier alla mascella e lo posero definitivamente fuori di combattimento. La quarta ripresa era durata esattamente un minuto e venti secondi. Sforzi disperati ma inani Sleso a terra Carpentier aveva il viso rivolto verso di me. Vidi tutti i muscoli del volto conlrarsi nello sforzo che faceva per rialzarsi \ in tempo. Egli riuscì a mettersi sulla schiena, ì ma non ebbe la forza sufficiente per rialzarsi. \ Il migliore momento di Carpenlier fu alla .„ J .. seconda ripresa, quando già aveva lì, volto ! compiei mente tumefatto. Egli colpi allora \ Dempsey con un magnifico .uno e due » che avrebbe messo a terra qualunque campione \ Mzmasdtsanm3pr e nui il n ia di la tinvi il a pugilista del mondo, ad eccezione dì Demptsey. Quando constatai che l'effetto prodotto sul campione americano era insignip.cante, riconobbi che la vittoria non poteva essere al francese. Evidentemente Dempsey, presto o tardi, troverà a sua volta un vincitore, e tascierà ad un altro il titolo di campione del mondo, ma non avevano torto coloro che constatavano che l'attuale campione del mondo t rapido come Carpenlier. Tuttavia, quelli che hanno asHsiitn al match sono concordi nel riconoscere e' e non si è mal visto un comliultimeniu più emoilonaute di quello di oggi. " Ho fatto del mio meglio „ Il match si è svolto in modo così rapido che il telegrafista della Morose non aveva il tempo materiale di registrare i colpi die gli erano annunziati dal ring. A vedere i due combattenti muoversi rapidissimamente si sarebbe creduto di assistere ad un match di pugilisti di mezzo peso. Ho potuto vedere Carpentier al guardaroba, mentre stava lavandosi il volto tumefatto e rivestendosi. Mi ha detto -. » Ho fatto del mio meglio, non posso che inchinarmi di fronte ad un awet'sario più valido di me. Dempsey è più forte, muscolarmente, di vie. I suoi cnlpi sono formidiUiitt, sopratvtto nel combattimento corpo a corpo. Ho capilo immediatamente che la mia solita tattica era di combattere di lontano. Ma oaem riuscir» a ndsfvsvrntdvcBL eóprtrsi da un avversario che non è arresUè da nessun colpo, che attacca e òhe si amiein e che colpisce, malgrado tutto? Dempsey è, è lontano, il migliore pugilista che io 'abbia ■ incontrato dacché faccio della boxe. E' del suo titolo, e gli mando .qui Vetpres, della mia ammirazione ». Il frenetico entusiasmo americani Lentamente, l'arena si sfolla; la mollitudh sì rincanala verso New York, dove la notti della vittoria americana ha già ristionato i traverso la metropoli. L'entusiasmo è ine scrivibile. L'America sopra tutti, anche nel boxe!. Ma non manca, per il biondo Georg* qualche lacrimuàcia. Il pubblico, verso il vi to, esprime una simpatia'profonda, gli fu d gesti cavaliereschi di elogio per (a «ria re sterna accanita, pel trionfo della tua vaion contro le forze che gli mancavano e la /ori na che lo abbandonava. . La vittoria di Dempsey, qui, era Quasi ui versalmente attesa. Le scommesse, che tono maste assai scarse anche nella estrema* vigili erano quasi tvXte in suo favore : un fatto ~ spiega appunto la loro scarsità. Ma in q! momento il tempo di far continenti r-,., manca. E' il quarto d'ora del notiziario ft brile. Una organizzazione stupefacente I messo in grado i corrispondenti sul poste di. biografare e radiotelegrafare sull'istante gliaia di parole di resoconto, con una m immediata che abbraccia torbe terracquee, più lontani paesi, tra pochissime ore cernati ranno lo svolgimento e C'esito dì questa rri: nettamente come ora spettatori sul postg. anche, questo è uno dei parodiai di questa menticabile giornata. (VEDI ULTIME NOTIZIE). '