Una rissa in piazza Carignanao

Una rissa in piazza Carignanao Una rissa in piazza Carignanao In piazza Carigimno, e precisamente davanti al Caliu-Kistoranic Drelier, ,ioì'i mattina, verso le 2, scoppiava unprovv.eamente una rissa, tiu. due numerose comitive. La contesa, sebbene sorta da motivi di nessuna entità, col suo rapido estendersi ed acutizzarsi, clava luogo a. molto rumor© e ad esagerati allarmi, talché le prime voci sui fatto corsero portando notizia di* gravi conseguenze, che effettivamente, per fortuna, si rivelarono poi insussistenti. Ecco come si svolse la. deplorevole scenata. Verso l'ora indicata arrivava in piazza Carignano e si dirigeva vorso il Ùreher una vettura pubblica inverosimilmente corica di passeggeri. Ne discesero infatti quattro o cinque giovanotti dall'aspetto operaio, accompagnati da alcune donne, yuesto erano nella categoria di... signorine che non è difficile trovare a tarda ora per e vie del centro ; i cavalieri erano gente che a.vevano, chi più, chi meno, bevuto abbondantemente» in onore del sabato inglese, e che intendevano chiudere la giornata con un ultimo sacrificio a dio Bacco. La comitiva era infatti giunta col proposito di bere il bicchiere della staffa al Dreher. A quell'ora però il caffè era chiuso, in ossequio ai regolamenti sugli esercizi pubblici. Tale ossequio deve essere apparso ai sopraggiunti esagerato e fuori luogo, perchè si posero a battere sulle saracinesche abbassate, chiedendo venisse loro data l'ospitalità di un quarto d'ora. Le saracinesche infatti si sollevarono, ma non già per la-' sciare entrare i nuovi clienti, sebbene per lasciar uscire i clienti... vecchi: coloro cioè che, a detta del personale e dei proprietari, ner. essere amici e conoscenti dei proprietari stessi si erano trattenuti nell'interno del locale oltre l'ora legale, ma in forma tutt'affatto famigliare ed eccezionale. Queste cose vennero spiegate ai nuovi venuti, à sostegno del rifiuto che il ne-sónale era costretto a dare alla loro domanda di entrare; ma costoro noneparveio entrare facilmente in quell'ordine di considerazioni, anzi, la presenza di quegli amici costituì appunto il pomo della discordia. « Se costoro — dicovano quelli della, comitiva — sono stati nel caffè fino ad ora, non c'è motivo perchè non possiamo entrare anche noi ». E si dichiaravano più che mai risoluti di mandare nd effetto il loro divisamento, mentre, dall'altra parte, non si dimostrava la minibia intenzione rH cedere. Intanto i due gruppi si erano fritti sulla inulta contesa, e lì si stringevano minacciosamente. Lo cose si nn-gravnrono alquanto, allorché eli n.miei del locale si shierarono decisamente a sostenere le parti del personale. Per farla breve; diremo che è successo quello' che in simMi condizioni era forse ineluttabile che arco.desse. Dono che le voci si furono fatte alto e concitate, dopo che furono pronunciate mimicele ed ingiurie, si passò allo mani, o, menrlio, ai bastoni. Fra i due frnmni avversari si accese una furibonda zuffa a suon di putmi e di legnate ; ed intanto le grida dei contendenti e gli strilli delle donne salivano al cielo. La~ lotta si fece proprio generale, perchè anche il vetturino, anziché mantenersi in una benevola neutralità, scese nell'agone in soccorso dei suoi clienti,; impugnando la frusta ; ma un colpo di bastone al capo gli fece abbandonare l'aiirja di schianto. Quasi nello stesso tempo uno degli operai, ricevuta una tremenda .bastonala al capo,, dava in un selvaggio grido di dolore e cadeva a terra. Àd accrescere la confusione" e il frastuono della tregenda, dalla soglia del caffè venivano sparati in aria, pur intimorire gU irriducibili avversari, tre colpi di arma da fuoco. Fu solamente allora che gii invasori decisero di darsi per vinti e rinunciarono alla battaglia dileguandosi di corsa, uomini e donne, fra le vie adiacenti. Sul campo rimasero soltanto i caduti- eoe i feriti. E vi rimasero anche per poco-, perche furono accompagnati all'ospedale, dove ricevettero le cure del dottor Pinardi. Essi sono ii vetturino Battista Berruto, di anni 34, abitante in corso Vercelli, 90, guaribile in giorni otto : Giuseppe Motta, d'anni 25, abitante in via Valcggio, 5, pur esso guaribile in pochi giorni di alcune lesioni ; e Luigi Rigoni, meccanico, d'anni 20, dimorante in corso Vinzaglio, 16. Lo stato di questi, colpito da una poderosa bastonata al capo, aveva a tutta prima sollevato le preocciLpakioni del sanitario, che temeva la commozione cerebrale. Il ferii • - enne quindi ricoverato, ma ieri mattina, ' essendo scongiurato ogni pericolo di complicazione, venne anch'egli dimesso. Già abbiamo detto come là violenta scenata abbia suscitato nei paraggi panico ed apprensione. Specialmente i tre colpi di rivoltella fecero pensare che stessero accadendo i peggiori guai, e.'provocarono come una larga zona di spavento, in cui'i rari passanti si diedero a fuga disordinata, cercando scampo n un pericolo in gran parte insussistente. Siccome '1 Caffè Dreher è frequentato da buon- numero di fascisti, alla battaglia si diede anche colore e carattere politico; si parlò,.cioè, di scontro fra fascisti e comunisti ; ma. come vedemmo, non i è affatto trattato di ciò. Sul posto è intervenuta la polizia, in persona del funzionario di notturna, dott. Ancelucci, e di agenti. Non risulta che si siano fa^ti ar- agrglfacLictednas_a%dtlcgtpdmcdffasnsvDsAufsasIdbcavclplfdvtest i.

Persone citate: Bacco, Battista Berruto, Giuseppe Motta, Luigi Rigoni, Pinardi