Per la dignità del Parlamento

Per la dignità del Parlamento Per la dignità del Parlamento Una sorpresa nelle elezioni dei vice-presidenti : Casalini e Riccio Rrtna, 13, notte. Due sorprese hanno accompagnato quella che doveva essere la prima normale seduta della Camera e fu invece una seduta assolutamente anormale. Le due sorprese consistono nell'episodio Misiano e nel risultato, della votazione per l'elezione dei quattro vice-presidenti della Camera. L'episodio Misiano, qualunque possa essernei il line, appare il frutto di un sistema inammissibile. Se all'errore oggi commesso di: fascisti non venisse posto riparo, l'Italia scenderebbe politicamente al livello delle repubblichette sud-americane. L'incidente sarà certamente composto dal presidente oggi eletto dalla nuova Camera. L'on. De Nicola ha ricevuto dalla Camera tale mandato di fiducia, che è del resto implicito nella sua elezione come rilevò il presidente del Consiglio nelle sue dichiarazioni di oggi. L'onorevole De Nicola dovrà risolvere entro domani un problema in apparenza simile alla quadratura del circolo. Infatti, fino a stasera i deputati fascisti giurano che, almeno per un certo periodo di tempo, non consentiranno all'on. Misiano di rimettere piede a Montecitorio. Viceversa, non i soli comunisti e socialisti, ma tutti gli altri gruppi della Camera, meno i fascisti, i « rinnovatori » ed i nazionalisti, dichiarano che 'pryna condizione per il funzionamento dei lavori parliunenta.ri consiste nella, reintegrazione di Misiano nei suoi diritti di eletto del popolo. Si annuncia che l'on. De Nicola avrà stasera e domattina una serie di colloqui ufficiosi da un lato con gli esponenti del gruppo parlamentare fascista e dall'altro lato con le maggiori personalità del gruppo socialista e col rappresentante dei comunisti on. Bombacci. Si afferma nei circoli dell'on. De Nicola che il presidente ttelln. Camera porrà come condizione per I"accettazioiie della carica la soluzione del caso Misiano. Il prosidenta della Camera, col tutto e l'abilità che gli sono proprie, riuscirà certamente, per l'onore dei Parlamento, a trovare una soluzione onorevole all'incidente. Quale sarà la soluzione? Non vi è dubbio sulla sostanza di essa: consisterà nella riammissione di Misiano in Parlamento. All'on. Misiano deve essere consentito di prestare giuramento e partecipare, ove lo creda, ai lavori parlamentari. Il Governo, dal canto suo, per bocca dell'on. Giolitti, ha risolutamente affermato il diritto di tutti coloro che sono stati proclamati deputati di entrare nell'aula e prendere parte ai lavori dell'assemblea. E quanto alla Camera, dal repubblicano Cola.ianni al deputato Cavazzoni ed a Banderai:, tutti gli elementi parlamentari (salvo naturalmente j fasciisti ed i nazionalisti) si manifestarono concordi nel riaffermare il diritto dei deputati eletti ad esercitare il mandato ricevuto. I fascisti ed i nazionalisti tentarono di giustificare l'atto compiuto mediante la nota iriicetta d'iplomaUca : « il fine giustifica i mezzi ». L'on. Coda, che è uomo di giure, riconobbe la ga-avità dell'illegalità compiuta, ma affermò che si è salvato l'onore del Parlamento. Il nazionalista Rocco riconobbe a sua volta l'illegalità commessa, ma volle spiegarla «icendola l'ultimo, per ora, anello di una catena di precettanti illegalità a favore dei comunisti e socialisti. Il fascista on. Farinacci volle aggiungere alla discussione un gesto teatrale scendendo a deporre sul banco dei ministri innanzi all'on. Giolitti la rivoltella tolta al Misiano. Ma non fu questo se non l'ultimo degli sbagli dei fascisti della giornata. Infatti, come il presidente del Consiglio rilevo nelle sue brevi e decisive dichiarazioni, il Governo non poteva ingerirsi della polizia di Montecitorio. L'on. Giolitti chiamò pertanto un usciere e mandò a deporre la rivoltella sul banco del presidente dell'assemblea. L'on. Giolitti-,; che seppe portare nell'agitata discussione una parola di calma e la nota del buon senso, vide n rìrnifi riiiiwMntiahi del giorno popolare accettato dal Governo e riaffermante il diritto del deputate adi esercitare il proprio mandato. • i • Inoltre l'assemblea, respingendo il con* cetto svolto dall'on. Modigliani di sospendere ogni atto parlamentare fino alla riammissione di Misiano nell'aula, fece proprio il pensiero del presidente del Consiglio che la Camera procedesse intanto net suoi lavori c che del caso Misiaha fosse investito l'on. De Nicola, che saprà assicurare il libero esercizio del proprio mandato a tutti i deputati. Il presidente della Camera attende infatti al mandato conferitogli. La sostanza della soluzione non può essere, come dicevo, che la riammissione nell'aula dell'on. Misiano. Si tratta ora di trovare il modo di rendere digeribile ai fascisti questa soluzione cher dovranno ammettete compiendo così la confessione dell'errore commesso. L'indoramento di questa pillola può essere di! varia natura. Innanzi tutto l'on. Misiano partirà subito dopo il suo giuramento alla volta della Russia. Tale era, del resto, la sua intenzione. Misiano intendeva oggi giurare per ottenere i vantaggi che al deputato derivano dopo il suo giuramento. Stasera stessa sarebbe partito alla volta della Repubblica dei Sovieti con la missione comunista italiana che si reca colà. Oltre la partenza dell'on. Misiano si escogita un altro temperamento, che dovrebbe contribuire a calmare i fascisti, vale a dire il deputato comunista presterebbe giuramento in un'osjL prestabilita nella quale fascisti, nazionalisti e rinnovatori si asterrebbero dalla seduta. Il caso Misiano sarà dunque in un modo qualunque risolto e l'on. De Nicola nel suo discorso di insediamento riaffermerà il criterio difeso oggi dalla grande maggioranza della Camera e dal Governo. Si annunzia poi' che i nazionalisti ed i fascisti cercheranno il mezzo di precludere regolarmente, se la Camera lo vorrà, la via di Montecitorio a deputati che si trovino, nelle condizioni di Misiano. Essi presenteranno, come ha fatto oggi il deputato di Zara, la proposta di nuovi easy di ineleggibilità. Comunque, è sovratufcto necessario che l'operato di oggi dei fascisti non segni l'inizio di un sistema parlamentare di cui sarebbero, purtroppo, facilmente prevedibili le conseguenze. Quanto alle nomine di oggi per le cariche parlamentari, viene rilevata con compiacimento la magnifica votazione ottenuta dall'on. De Nicola, il cui nome fu votato dai fascisti come dai popolari a dai nittiani. I 109 voti ottenuti da Costantino Lazzari furono infatti dovuti ai 105 deputati socialisti presenti e che giurarono e a qualche deputato conronieta. Un fenomeno di sbandamento si è invece verificato nella votazione per i quattro vicepresidenti. I candidati della maggioranza, appoggiati dal Ministero, erano gli onorevoli Falcioni, Squitti, Gasparotto e Man. ri. I due primi, per lieve differenza df voti, non furono eletti èssendovi stata dispersione di voti creata da altre candidature di isolati. Furono così eletti a vicepresidenti gli onorevoli Giulio Casalini e Vincenzo Riccio. Quest'ultimo appartiene ai liberali di destra e fu ministro con Salandra durante la guerra. L'on. Giulio Casalini è il primo vice-presidente socialista che rappresenta il gruppo socialista. Vi fu, è vero, un altro vice-presidente socialista nella persona di Andrea Costa, ma fu eletto come candidato dell'intera estrema sinistra e non. come l'on.. Casalini, dei soli socialisti. I socialisti sono riusciti a conquistare anche due posti, fr» i segretari delta presidenza della Camera coll'elezione degli onorevoli Velia ed Agostinone Questa parfe?ipaeiqne dei socialisti alle cariche parlamentari si ritiena varrà ad accrescere il senso di responsabilità del gruppo nell'andamento dei lavar: parlamentari. Non wiva di rilievo. * infine la nomina del popolare on. Anmém Mauri a vice-presidente dette CaTai»i.v

Luoghi citati: Italia, Russia, Zara