La prima conferenza all'Esposizione del Valentino di Luigi Ambrosini
La prima conferenza all'Esposizione del Valentino La prima conferenza all'Esposizione del Valentino Il successo di Luigi Ambrosini Ieri- sera, nel gran salone del palazzo delia Promoiricc delle Celle Ani., al Valentino,- ove s'accoglie PEsposizioue nazionale .'Uinualc di arti tlgur&iive. Luigi Ambrosini ha iniziato dognarneiiie e con il più vivo successo,-la serie delle sette eccezionali conferenze ordinale dalla i. Promótiiee >■ stessa, insieme all'Associazione delia Stampa Subalpina e alla Società Amici dell'Arte. La vastissima salti eia affollata di un pubblico cj.isiiièìio: ìi liore dell'intellettualità torinese, Molle eleganti signore,' numerose personalità dell'arte, della letteratura, degli studi e della- politica, E il magnifico uditorio ha seguito la conferenza di Luigi Ambrosini con un'attenzione crescente, preso dalla vibrante passione da lui continuamente, trasfuso nella trattazione dell'alto leniti: Luci dantesche. Assai meglio clic da.un sunto anche diffuso della conferenza, Il lettore potrà apprezzarne l'originalità di concettò e la bellezza di siile dalle pagine integrali che di essa 'pubblichiamo in alila liane dei giornale (vedi 3.0. pagina). L'Anibrosini — com'era du attendersi dalla sua genialità di critico e dal suo temperamento di artista — non si e confuso nella folla dei <. ricercatori e scopritori minuti » dell'opera dantésca, perdendosi in pedinitene scolastiche; ma affermato il concetto che « la conquistai di uno spirito magno guaio (juello di Dante e conemisia del nostro spirilo, o è un aito di vita inferiore, o non è nulla », l'oratore ha dato veramente la sensazione di salire, col suo cuore commosso, con la sua spiritualità ardente, su pei' Perla dantesca, di esaltarsi neilo luce di lineila, stessa poesia: dalla «Vita nuova» al 'Paradiso», dai ilorotti primaverili alla, stelle. Chiarite le due forme d'arie, le due ispirazioni totalmentediverse, che nell'opera di Dante distinguonoi due. grandi momenti: quello delle rimo giovanili e quello delia Commedia, Luigi Ambrosini. con bell'impeto lirico e coti fervida immaginazione, si è poi chiesto: «Ma fin dove è dunque vero che Danio sia poeta unicamente, e non Scultore, non architetto, non sapiente, non tllosofo? Non pare che in Dante la parola stessa muti all'infinito quasi nella sua. materia, in ciò elio usualmente è per ciascuno di noi? Non pare die Dame la tratti come un mago che toccando' mula prodigiosamente di forme, di colori, di suoni le cose? Mai la nostra lingua rivisse e passò per più mobili e trasmutabili forme clic in Dante, dove è canto c musica come nei lirici piti puri, e pari' bronzo o oro rome sotto il travaglio dei cesellatori 0 degli statuari, e pare marmo e struttura come negli architetti, o -svaria talvolta come elemento spalmala su una. parete o su una tavola o su una tela, come nei dipintori. Dov'è negii altri ]>oeti la larola cosi varia così creatrice e rivelatrice di più diverse qualità e potenze dall'ingegno umano.' Onde Denta fu detto padre di nostra lingua. Non ch'egli inventasse parole che erano prima di lui. Egli usò la lingua stessa di sua in% dre. ma quei termini usuali e correlili nel parlar comune animò a uno a uno dello più proprie e potenti significazioni, e li fece vibrare di tutta l'interiore vita profonda.. Egli ebbe nella, composizione dello siiie lo scrupolo minuzioso dell'elemento 'primo, domo nei grandi pittori ci fu la cura e la scienza della-preparazione dei colori: ma creatóre e poeta, all'alto dello scrivere, vivificatore personale e polente di quella lingua di tutti, di quel volgare ch'agii Illustro, nobilitò appunto col trarlo dalle vie, dalle piazze, dalle case, dalle risse dei trivi e dalle dispute dei filosofanti alla sua corte., cioè alla coite delsua niente sovrana, dove lo fece muovere, agire, rivivere nei Ira vagli del pensiero, nei canti o nei furori, neile paci e nelle ballaglie dell'anima nelle corse e nei voli della fantasìa pei sentieri della terra e per i campi del cieiCk Ecco il parlare Illustre, aulico, cortigiano. La vera colle era la sua. vasia. varia., meravigliosa: clic va dalla Vita'nuova al Paradiso, dai fioretti primaverili alle nelie » L'uditorio ha Interrotto due volte il conferenziere per applaudirlo, cosa questa che capila piuttosto di rado ai conferenzieri, specie ili perìodo ili centenari, e alla fine lo ha salutalo ron una calda ovazione. Oli ò che Luigi ■Ambrosini; con questa conferenza lettera? ria,, ha liaflcrinato le migliori sue qualiU't di stile e di pensiero, ili arte, e di critica, ingegno fervido e incido, scrittore come pochi altri comunicativo, che riesce, senza, rettorica, senza enfasi, senza luoghi comuni, a persuadere e a commuovere. E il pubblico, persuaso e commosso dalla bella orazione, lia. ricompensato l'oratore con la più viva manifestazione di ammiralo entusiasmo. La seconda conferenza della serie o, ciucilo di Sabatino Lopez, intitolata: Dietro il sipario, che avrà luogo domenica sera, 12 correlile, alle ore 21,30. lia'Promotrice' posticipa di mezz'ora l'inizio delle coiilcienze. per dare maggior àgio d'intervento al pubblico. Il Consiglio direttivo della Promoirice avverte che1 soci di questa. dell'Associazione della Stampa e della Società. Amici dell'Arie, presentando la tessera sociale, avranno libero ingresso alle' conferenze.
Persone citate: Danio, Luigi ?ambrosini, Luigi Ambrosini, Sabatino Lopez
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