L'intervento dell'america nel Supremo Consiglio e il suo disinteresse per la Lega delle Nazioni

L'intervento dell'america nel Supremo Consiglio e il suo disinteresse per la Lega delle Nazioni L'intervento dell'america nel Supremo Consiglio e il suo disinteresse per la Lega delle Nazioni Dichiarazioni dell'Ambasciatore americano a Londra - Aggravata situazione in Slesia: minaccia comunista - Nuovi colpi di mano delle bande di Korfanty; la frontiera polacca è sempre aperta. (Servizio speciale della STAMPA) ; Londra, so, notte. I II «rande avveramento Sei giorno è il discosto pronunziato dall'ambasciatore degli Stati Uniti a Londra, Giorgio Harvey, al banchetto offertogli teri notte all'Hotel' Savoia. Lloyd George dertte un cordialo benvenuto al irappreeentaiiit. desi Presidente Harding, e Si rallegrò a nomo di tutto il Paeso e di tutti i. sinceri amici della paco in Europa della clcnisione presa dal Presidente degli Siati Uniti, di farsi rappresentare nell'ulto consesso interalleato. I] coJonnello Harvey ìisposo .al primo ministro dichiarando itlncialnuente che gli Stali Uniti saranno rappresentati alla prossima conferenza interalleata, come puro alila Commissiono delle riparazioni e al Consiglio degl'i ambascialori : « nui il Governo americano — ha detto il suo ambasciatore — rimarrà estraneo alla Lega, delle Nazioni. La condanna della Lega pronunziata dall'opinione pubblica americana è definitiva e assoluta. Il Governo americano 7ion vuole avere nulla a che lare direttamente o indirettamente, apertamente oppure furtivamente, con la Lega e con qualsiasi Commissione o Comitato nominato dalla Lega o responso* bile dinanzi ad èssa ». Queste dichiarazioni che l'ambasciatore, pur essendo un ottimo ed esperto oratore, lesse «candendo le parole, produssero ieri e ancora pui oggi una impressiono vivissima negli ambienti politici c giornartisticii. della capitale. J.a incertezza che finora regnava sull'atteggiamento doftniitivo degli Stali Unni di franto alla ■Lega, delle N'azioni è scomparsa. Lo parole dette dal!ambasciatore Harvey escludono senza Dossibilità di confusioni o di mntiimtesl l'eventuali Sft dell'adesione degli stati Uniti a nuaiorgawizzazlono di Potenze, Ba quale pur portando un nome meno ostico all'America di guello della organizzazione immaginala da Wilson, no conservi .intatti alcuni prinaipii ipndanientali. Tutte lo speranze apertamente o tacitamente accarezzate di una partecipazione degli Stati Uniti agili affluì europei; m genere sono oggi abbandonate. La Lega è stata condannata a morte ieri npttc. Questa è l'opixuono prevalente negli ambienti politici di Londra. Disparati giudizi della stampa inglese ' La stampa conservatrice si rallegra oggi del fatto, tributando elogi calorosi alla sincerità dell'ambasciatore americano e alla franchezza con la quale egli ha voluto porre )n chiaro il punto di vista preciso e definitivo del suo Governo sulla Lega delio Nazioni. La stampa liberale è disorientata. Il colpo formidabile, infarto alla speranza che essa continuava a nutrire, sembra averla lasciata alquanto stordita. Como disse il massimo organo del liberalismo inglese, l'ambasciatore Haivey sapeva con quale cura le sue parole sarebbero stalle esaminale, pesate e discusseEgli quindi si guardo bene dal lasciarsi guidare o farsi traviare da, una facile improvvisazione. Il suo discorso fu redatto con calma, e la forma defluii iva nella quale fu letto ieri deve senza dubbio essere stata lungamemo meditata e sottoposta ad un paziente lavoro di lima. Tanto più grave quindi apparo la sentenza ieri pronunziata dal signor Harvey al riguardo della Lega delle Nazioni e il « Daily News » commentandola non può faro a meno dal constatare come l'ambasciatore, agendo certo in base a istruzioni desuo Governo, sia andato molto più in là nella condanna della Lega dalla posizione che dfronte ad essa il presidente Harding aveva pubblicamente assunta. Il Governo americano come disse il suo Presidente, era favorevole ad una associazione comprendente ìS nazioniL'America era favorevole a una corte internazionale di giustizia. Ma ora essa condanna la Cono. dell'Aia, che la Lega delle. Nazioni aveva instaurata conformandosi ai consigli dun eminente giurista americano, il signor JV>olh. L'America vuole il disarmo ; ina esige che di esso non si occupi quella Lega delle Nazioni la quale fu sola lìnora ad occuparsene. L'orgaiv lilicrale non ha forse mollotorto chiedendo^ al L'opini mie pubblica ameri rana se la nuova, e categorica condanna della Lega sia un gesto di politica interna o un fl»-a.ndo atto di politica internazionale. La stampa ministeriale è molto più prudente a questo riguardo', e si limita ad esprimere la sincera soddisfazione con la quale l'opinione pubblica europea .apprenderà che l'America torna a poi-si a fianco delle potenze del vecchio mondo per ristabilire una pace solida e duratura. « La Lega delle Nazioni è morta e sotterrala — riconosce lo stesso «Uaily Express» — ma il signor Harvey ha annunziato qualcosa di concreto che la sostituirà per il bene de) mondo, a cioè l'amichevolecostante e cardiale appoggio offerto dall'A merica a. tutte le potenze europee ». Quale il carattere dell'intervento ? Senonche non si sa finora quale sarà la forma di tale ainpoggio. Come riferimmo ieriil problema della Slesia, non è stato sfioralo ne direttamente nè indirettamente nei discorsi pronunziati ieri notte da IJoyd George e dall'ambasciatore degli Slati Uniti. 11 primo ministro .inglese era desideroso di esprimere 11 punto di vista britannico su questa quo stirine, anche per induare il signor Harvey a precisare quello americano. Ce precisionche mancarono ieri sona giunte oggi. Una «Reuter» da Washington riferisce che le istruzioni trasmesse ieri dal Governo americano al suo ambasciatore a Londra lo autorizzano a partecipare alla riunione del Consiglio Supremo a Boulogne); ina gli intimano di agire in qualità di semplice osservatore per tutto'ciò che concerne da presso o da lontano l'Alta Slesia. «Funzionari responsabili del Governo di Washington — dice oa r Reuter» — dichiarano clic l'attitudine deGoverno degli Stati Uniti rimane quella e spressa, nella nota, con la quale esso ha ri sposto alla domanda fattagli dal Governo polacco di appoggiare in Consiglio Supremo lrichieste di Varsavia per l'Alia Slesia. Può darsi tuttavia che la trattazione della questione della Slesia ponga in luce aspetti puramente economici del problema, i quali possono in cerio qual modo interessare direttamente gli Stali Uniti. In tal casm secondo lOpinioni espresse a Wàshington, il rappresentante del Governo degli Stati Uniti al Consiglio Supremo riceverebbe istruzioni supplementari ai. Riassumendo si può diro che la partecipazione dell'America nelle sedute del ConsigliSupremo 6 cosa ormai sicura; ma non è improbabile che il Delegato americano si trovin una situazione pressoché analoga a. quella in cui- fu pasto il Delegato degli Stati Unital Consiglio Supremo di Parigi, in seguitalla partenza dell'ex-Presidente Wilson. E chricorda quanti ritardi, quanti indugi e dirti colla fiu-ono allora create al Consiglio Supremo dalla speciale posizione fatta da Wilsoal suo rappresentante a Parigi, certamente dovrà augurarsi che il Presidente Harding conferisca al suo rappresentante o amico personale, signor Harvey, poteri più vasti e maggiore responsabilità. Una naia di Briand sulla prossima convocazione del Supremo Consiglio. Si assicura stasera che il nuovo convegninteralleato sarà tenuto definitivamente a Bouiogné'- ma nulla è dato ancora sapere circa lda la probabile della convocazione. uggì nel pomeriggio, ò giunta; al ForchiglOffice "una lunga nota dell'on. Briand, delluuaie alcuni giornali francesi autorevolmentinformati avevano già rivelato a grandi trattvi contenuto. Risulta tuttavia dalle informa zioni che si posseggono in serata che, contrariamente alle asserzioni di Parigi, la nota dePresidente del Consiglio Francese non fa lmenoma allusione ad un canveyno prelimtnartra i due Capi di Governo inglese e franceseA late convegn» la diplomazia inglese si oppone ora rocìManente La nata ripete che i s é mÈ m n fissare con preoisiono la data del prossimo convegno; ma a quanto sembra, non pone quelle condizioni restrittive alla convocazione di esso, che sono state annunziato da alcuni organi di Parigi. L'on. Briand si limiterebbe a chiedere che l'ordine del giorno delle discussioni sia fissato subito e colla massima precisione, come pure siano stahiliitl sin. da ora alcuni principi sui quali la discussione dovrà svolgersi. Non si tratta quindi affatto di una richiesta da parte del Governo a che un accordo sia completamente stabilito tra gli Alleati sulla questione della Slesia piuma della comvo«;aziorie del Consiglio Supremo. Dal lesto della nota trasmessa a Londra non risulla che il Goveriio Francese abbia posto condizioni precise alla riunione del convegno interaMeato. Tuttavia molto pessimismo regna negli ambienti responsabili, e vi è chi continua a chiedere clic il problema della Slesia sia deferito, se non ad una Commissione arbitrale di Alleati e di neutri, per lo meno ad. una Commissione interalleata di giuristi, sulle cui coiiclusioni il Consiglio Supremo dovrebbe essere chiamato a pronunciarsi in via definitiva. Tale proposta avrebbe senza dubbio il vantaggio di porre i capi dei Governi alleati di frónte ad. uno schema di accordo, sicché gli argomenti per discussioni violente e inattive a Bouloguo sarebbero eliminati. Si fa però osservare in altri ambienti che ciò'ritardebbe la riunione del Consiglio Supremo. Le responsabilità del Coverno polacco e del Comando francese La situazione dell'Alta Slesia, anziché avviarsi verso una fase di stabilità più o meno soddisfacente, tende ad aggravarsi. I germi di malcontento e di anarchia si stanno diffondendo frat le forzo già per se stesse abbastanza anarchioho di 'Korfanty. Il bolscevismo o qualche suo surrogato fa notevoli progressi fra lo masse della Slesia, propagato un po' dovunque dalla farne e dalla mancanza di denaro. Il regimo di Korfanty è minaccialo da una contro-insurrezione con tendenze nettamente anti-nazionalistiche. Le masse minerarie, a quanto telegrafano i corrispondenti dei giornali inglesi e d'i agenzie in Slesia, cominciano a ribellarsi contro il dominio terroristico deile bande di lllibustieri capitanate da Korfanty. 1 viveri si fanno sempre più rari e la situazione economica della regione si aggrava di ora in ora, specialmente a causa dello sciopero proclamato dai ferrovieri, i quali per Io più sono di nazionalità tedesca. 11 Manchester Guardian pubblica oggi su due colonne un lungo dispaccio del suo inviato speciale a Beulcn, il quale riferisce fatti, del massimo interesse, sulla situazione della Slesia e sulle responsabilità del Governo polacco e del Comando francese nello scoppio dell'insurrezione. L'inviato del giornale in questione assicura di aver visto personalmente Korfanty attraversare indisturbato la frontiera polacca, come pure bande di ribelli armati recantlsl dalla Polonia nei centri dell'insuiuezlone. La frontiera, ò inulile dirlo, è guardata da soldati polacchi e da cacciatori alpini francesi. Con Korfantly si trovava, nell'automobile il rappresentante ufficiale del Governo polacco ad Oppeln. All'Inviato dei Manchester Guardian Korfanty ha dichiarato che egli non ha alcuna responsi bilità per l'Insurrezione. Le responsabilità incomberebbero tutto nientedimeno che sulla Commissiono interalleata del plebiscito, la quale, secondo li dittatore, avrebbe dovuto sapere che i polacchi delia Slesia non avrebbero mai permesso che alla Polonia si togliessero i distretti industriali della Slesia! « La rivolta e stata, spontanea — afferma tranquillamente Korfanty — ed io non ho fatto lUtro che mettermi a capo di essa, por prevenire saccheggi, disordini e assasdnii. Non ho avuto nessun aiuto dalla Polonia. Stiamo combattendo da soli, senza aiuti, la nostra guerra di liberazione! Siamo pronti a fare qualche concessione ( VII al Supremo Consiglio. Ma se la Commissione interalleata continua a chiamarmi ribelle o a rifiutare, di negoziare con me, essa deve assumere tutte le responsabilità ». « E' Inverosimile — annota il giornale liberale inglese — che questi irresponsabili di natura e di professione non riescano a pronunciare duo paroie senza parlare di responsabilità altrui! ». L'ostilità contro Inglesi ed Italiani e la caccia ai comunisti L'ostilità contro gli inglesi e gli italiani sembra essere fortissima fra gli insorti. Gli ufficiali inglesi ed italiani non possono spo starsi senza uno speciale permesso del capo degli insorti, mentre i rapporti fra questi ed i francesi continuano ad essere del più cordiali. Ovunque gli ufficiali francesi sono salutati dai ribelli e restituiscono il saluto. Soltanto ad Hindenburg i francesi proclamarono lo stato d'assedio; ina i ribelli hanno emesso un'ordinanza nella quale dichiarano che la legge marziale e illegaiel... Come era facile prevedere, gli insorti stanno dando adesso la caccia ai comunisti, massacrandoli'.: quanti ne acciuffano. 11 corrispondente del laburista Dailu Herald è stato arrestato dai ribelli perchè ò stato trovato in possesso di una copia della Rotile l'alme l'organo oomunista berlinese. La miseria si diffonde minacciosa in tutta la regione, il lavoro e abbandonato, lo miniere sono vuote, le fabbriche chiuse. Mentre la guerra nazionalista scuote con un fremito di morte la Slesia c l'esaurisce, a Varsavia si cantano Inni di odio e di guerra. Gli Inglesi dalla stampa polacca sono chiamati u mentitori, codardi, perfidi, volgari », ecc. Un giornale, il Narod. pubblica un articolo editoriale, nel quale minaccia una guerra contro l'Inghilterra e la Germania da parte del « nostro esercito di eroi polacchi » (II) Un altro influente giornate di Varsavia scrive: « Lloyd George, il nevrastenico, non deve essere più tollerato in Europa ». Il principe Sapieha, Ministro degli Esteri polacco, ha rassegnato oggi le sue dimissioni decise pel voto della Dieta chea la sua politica lituanica. Il favoreggiamento dei francesi noi riguardi dei ribolli polacchi Il Times, che va specialmente citato a riguardo della Slesia, pubblica oggi un telegramma del suo inviato a Kattovic, in cui. fra l'altro, riferisce che lunedì notte gli insorti tinnito tentato ini colpo di mano contro il deposito di locomotive della città. I soldati fralicesi addetti alla guardia della ferrovia non intrapresero nessuna azione contro gli insorti elio si ritirarono portando via 14 locomotive. « Questa — dice l'organo nortcliftiano — non ò la sola prova dell'inattività dei Francesi e della loro decisione e del loro atteggiamento contro gli insorti. Durante il colpo di mano su riferito il Quartier Generale Francese rimase inattivo, quantunque fosso stalo ripetutamente richiesto dai controllore inglese di intervenire. Questa passività ha creato nelle, masse una grande indignazione, e. ciò lino dal primo giorno della sommossa, poiché essa fu iniziata proprio nel momento in cui il generale Lerond rinnovava l'assicurazione che lutto il possibile sarebbe stato fatto. La situazione risulta ogni giorno più seria. La frontiera polacca e. sempre aperta: e treni uarlchi di rifornimenti e di munizioni giungono giornalmente agli insorti ».- U Nta inglese al Goe f