Nuova fase critica nel dissenso tra Francia e Inghilterra

Nuova fase critica nel dissenso tra Francia e Inghilterra Nuova fase critica nel dissenso tra Francia e Inghilterra La riunione del Consiglio Supremo rinviata iS inizio della discussione alla Camera {Servìzio speciale della Stampa) francese Londra Londra, 19. notte. Le agenzie trasmettono le proteste più o meno violente e le mantfestazJoni. di slizza e di riseTitlimento della stampa francese contro le ultime dichiarazioni di Lloyd George sulla questione della Slesia. La tempesta non sembra doversi pìfeacare, anzi, si constata oggi una ■più vigorosa ripresa di attività polemica ed offensiva dall'altra pai-te della Manica. I giornali inglesi appaiono anche maggiormente impressionati della piega che gli avvenimenti sembrano assumere, e raddoppiano all'occorrenza di circospezione e di moderazione. Per 10 più tutta-la stampa, salvo naturalmente la ultra-fraincoilla e reazionaria Marnino Post, si schiferà ancora questa volta a fianco di Moyd George, ed in modo speciale i giornali liberali, quelli stessi putiamo — ò cosa che va ricordata -- che non lasciano irascowere un sol giorno senza rivolgere un attacco a!Ju politica del primo ministro. Un giornale antilloydgeor(rfario per eccellenza, come la liberale Westminsirr Gazetie, scrivo stasera clic « i francesi si sbagliano di grosso quando insinuano che l'opinione pubblica inglese disapprova Lìoyd George. Essa — dice il giornale — sostiene limveco compatta il primo ministro, il quale sulla questione della Slesia esprime il pensie.ro dell'intera nazione ». L'atteggiamento tìf Lloyd George vi i rapporti inglesi dalla Slesia Senonchè all'approvazione incondizionata per l'altitudine prosa dal primo ministro nella questione della Slesia, si oppone oggi da vari giornali una disapprovazione per il grave gesto compiuto da Lloyd George rivolgendosi direttamente alla stampa francese, gosto pericoloso in quanto non può placare li! ire scatenate a Parigi ed apre la via ad Interminabili Twjemirlie, dannose non solo jier il prestigio personale del primo minist.ro, tua per l'avvenire, e la solidità dell'Intesa, Iti alcuni ambienti politici londinesi si critica con alquanta vivacità l'alquanto impetuosa ofionsiva ingaggiata dal primo ministro contro li suoi detrattori ed insultatori francesi, e ciò in quanto essa è contraria ai dettami della <vosidetita etichetta diplomatica, i quali, eì dice qui, « non consentono ad un primo ministro "di discutere a tu per tu con qualche ■esaltato giornalista i prontemi massimi della politica europea ». Si riconosce però che Moyd George! ha espresso 11 suo penserò in modo che non potrebbe essere, più chiaro, l.loyd George, dicono persone che hanno avuto modo di conversare coti lui, fi iiritatissimo. Basta a questo .riguardo leggere il commonto editoriato del Tìaily CiimnJcle.. il più violento di quanti ne stiano apparsi in questi u-'timi giorni circa la questione poEacca e la politica della Francia. L'organo llyodjreorgiano iirolesta contro l'insinuazione della stampa francese, secondo la quale il primo ministro sarebbe guidato nella trattarono rlcila questione della Slesia da considerazioni di politica interna : e sostiene che eo vi 6 un Governo al momento attuale che nelle rru&stioni Internazionali si ispira soltanto a, considerationi transitorie di politica parlamentare, questo 6 proprio il Governo francese. E' fuori di dubbio che ad, accrescere stizza di IJoyd George contribuiscono anche gli innumerevoli rapporti elio dalla Slesia giungono al FcTOign Office, e le lettere che arrivano dalla s:csia da ufficiali e funzionari inglesi a ministri, parlamentari ed amlicti personali del Prèmter. Essi riferiscono fatti e dettagli di una gravitò, eccezionale sol contegno dello 1mppc. francesi : forniscono prove «indiscutibili sulle responsabilità della Polonia, e indirettamente ideila Francia, ncìlla rivolta della Slesia ; e tutti esprimono una simpatia profonda e una lDoond>ia:onata approvazione per il contegno delle truppe italiane. Alcune lettere che abbiamo potuto consultare oggi riferiscono come l'indignazione degli ufficiali e dei soldati italiani sia giunta oli colmo; e che solo il senso profondo della disciplina e le continue prove di simpatia cut sono fatti segno da ufficiali inglesi e dalla parto sana della popolazione, apportano un freno' alla esasperazione degii an'mi dei soldati italiani. L'america si disinteressa fondamentalmente della questione Tali lettere, comunicate, al Foreign Office, come pure i rapporti ufficiali giunti a questo Ministero, saranno trasmessi, a quanto si annunzia da persone bene informate, al Consiglio Supremo nella sua prossima riunione, (inalerà essa avvenga. Corre infatti voce che, data la tensione dei rapporti anglo-francesi, la convocazione del Consìglio Supremo potrebbe essere procrastinata. Per ora intanto si 6 rinunziato a tenere un convegno franco-inglese ad Hythe, al quale si oppose ieri recisamente il signor Berthelot nel suo colloquio con l'Ricaricato di Affari dell'Ambasciata inglese a Parigi. Come riferimmo giorni or sono, molti sono quelli che in questi ambienti .politici e diplomatici consigliano che la questione della Slesia sia deferita ad una Corte arbitrale, anziché al Consiglio Supremo. Le difficoltà che 'questo ultimo dovrà affrontare sono immensamente accresciute. L'America, sulla quale mollo si era contato qui in Inghilterra, accenna a volersi ritirare in buon ondine e a rimanere estranea ad un dissidio che minaccia di farsi sempre più profondo. L'osservatore americano del Consiglio Supremo è stato, infatti istruito dal suo Governo a non intervenire sotto nessun pretesto nella discussione del problema della Slesia, che Washington considera rientrare nella categoria delle questioni di interesse esclusivamente europeo. A tale riguardo ci è stato narrato oggi un fatto, il quale pur essendo di scarsa importanza di fronte al dissenso sorto fra l'Inghilterra e la Francia, getta una luce interessante sulle intenzioni dell'America. Lo riferiamo a litolo di semplice curiosità: Lloyd George ha oggi presieduto un banchetto offerto all'Ambasciatore americano, colonnello tlarwev. Il Primo Ministro si era proposto di pronunziare un lungo discorso, nel quale per la terza volta avrebbe espresso, apportandovi schiarimenti supplementari, lìl suo pensiero sulla Slesia. Senonche l'Ambasciatoro degli Stati Uniti, informato dello intenzioni del Primo Ministro di sollevare la questione della Slesia, corse al l-'oreign Office per avvertire il Segretario Generale di quel Dicastero che egli si trovava nell'assoluta impossibilità, in seguito a tassative istruzioni del suo Governo, di pronunziare finanche-la semplice parola: Slesia. Di guisa elio egli non avrebbe potuto partecipare al banchetto nel caso in cui Lloyd George avesse insistito nel suo proponimento di battere ancora una volta sul etiiodo della Slesia. E Lloyd George vi ha rinunziato — cosi al.eicno narrano le male lingue. Parigi Parigi, 19, notte. Mentre ieri mattina si parlava di raddolcimento del tono del discorso che Lloyd George aveva pronunziato venerdì scorso alla Camera dei Comuni, perchè nel lesto stenogranco alcune delle frasi che avevano qui sollevato i più aspri commenti sarebbero apparse sensibilmente attenuato, ì giornali parigini, dopo le nuove dichiarazioni dei primo ministro britannico, parlano senz'altro di * crisi » dell'intesa cordiale. La questione è posta in termini chiari sopratuttò dal Journal, il quale dice di avere qualche ragione di chiedersi se il linguaggio temilo ieri dal primo ministro britannico non sia addirittura una minaccia di rinunziare alle buone relazioni con la Francia, poiché persone che hanno occasione di avvi ciliare Lloyd George « vanno ripetendo a dritta e a manca che la sua ultima dichiarazione farà capire chiaramente alla Francia che è l'intesa cordiale che è ora in giuoco, e la Francia dovrà riflettere bone su tutto, poiché senza i'Inghilterra non potrebbe andare molto lontano, ne in Germania nè in Siria ». E il Journal continua: « Anche se le cose non stessero precisamente cosi, e fuori dubbio che la dichiarazione di Lloyd George costituisce una conferma precisa e senza alcuna attenuazione del discarso della scorsa settimana, con la sola omissione del passo concernente l'autorizzazione che dovrebbe essere eventualmente data allo truppe tedesche di penetrare nell'Alta Slesia ». Hervé contro la corrente Non pochi giornali, fra cui l'Edio de Parisfacendosi forti ili dichiarazioni clic avrebbe fatto il conto .Sforza e di qualche commento italiano, si studiano di dimostrare l'Inesattézza in cui sarebbe caduto il pruno ministro britannico circa l'appròvaalone unanime con la quale la slamila americana o italiana avrebbero autolto il discorso pronunziato alla Camera dei Comuni. Anche poi ammettendo che10 affermazioni del primo ministro britannico fossero scrupolosamente esatte, la grande maggioranza dei giornali si rifilila di accettare, per la Francia la. regola della maggioranza in una questione che, rome quella dell'Alta Slesiaè per essa della massima importanza, poiché certi affari — secondo una nuova lesi improv visala per l'occasione in Francia — acche fra alleati non possono essere risolti che con formule unanimi. Solo a lottac contro la corrente rcsla Gustavo Hervé, il quale perù pur non ripudiando quello che aveva scritto all'indomani del discorso di Lloyd George sulla necessità per la Francia di piegarsi eventualmente alle decisioni della maggioranza degli Alleati nel caso anche che questa non fosse favorevole alla tesi da essa sostenuta, scongiura Lloyd George 0 Briand a trovare una soluzione che, tenendo conto (ielle diverse coneerzioni che. della giù stizia, nella questione dell'Alta Slesia, hanno l'Inghilterra e la Francia, sia conformo aglinteressi politici dell'Intesa ed al sentimento di amicizia che lo duo nazioni provano l'ima per l'altra: e ciò perchè lo esige il "inameni mento dell'alleanza franco-britannico- Per il Temps è poi oggetto di preoccupazione quel passaggio dello dichiarazioni di Lloyd George nel quale il primo ministro ha detto « clic l'avvenire del mondo ed in particolare l'avvenire dell'Europa risulterà dalle condizioni di vecchie o di nuove amicizie »; e rammentando che dopo la vittoria, come durante la guerra, la Francia si è santenuta rigorosamente fedele alle vecchie amicizie, l'autorevole giornale rimprovera all'lnghiterra,' in certo (piai modo, di voler coltivare amicizie con la Germania, di cui potrebbe aver bisogno in Russia, e contro la Russia ora che. dtvenuta la Germania potenza puramente continentalenon può più dare ombra all'Inghilterra. Igiornale dice che « mentre la Francia, che non ha avuto nulla di tutto quello che l'Inghilterra si è. attribuito, si mostra inquieta nevedere i reazionari tedeschi prepararsi ad invadere l'Alta Slesia, il Governo di Lloyd George si preoccupa di informarsi presso l'ambasciatoTe di Francia a Londra e presso il Quai d'Orsa.y per sapere se In Francia ha davvero l'intenzione di occupac la Ruhr » : ciò chesecondo il Governo inglese, sarebbe contrarto all'accordo eli San "Remo e pericoloso per l'intesa franco-britannica. « E in quel giorno — conlinna il Temps — Lloyd George trova modo di alludere a « nuove amicizie ». Cosi la Francia è costretta a disputare coi tedeschi, perchè essa sola è incaricata di imporre loro irispetto del trattato. Essa porla tutto il peso di luti! i rancori, di ut te le scissioni nazionalche ingrandiscono oltre Reno: ma non ha affatto i principali benefici della guerra: essa è odiata a causa di quello che altri (leggi Inghilterra', hanno incassato, ed è paralizzata quando vuote servirsi da sola. Si comprende percsò che gli Steli Uniti non abbiano tenuto a condividere, con la Francia,' ratificando ipatto di alleanza e quello della Sooietà delle Nazioni, la missione ingrata che. la Francia sta assolvendo sul Reno ». Ed il Temps, polemizzando sull'opera politica (Ir Lloyd George« che eccelle nel dividere e nell'aderge.re gluni contro gli altri tutti i popoli del continente ». invoca finita Francia una politica che invece possa unirli. 11 passo inglese per stabilire le intenzioni francesi riguardo all'occupazione della RuhrQuel passo, cui allude «. Temps, compiuto dal Governo britannico, che fece chiedere a quello francese se la Francia occuperebbe la Ruhr nel caso In cui la Germania penetrasse 'in Alta tvlefiiii. 3 ojonfermnto dallo stesso Temps, ii quale da informazioni attinte nei circoli autorizzati ci rivela che conversaaioui hanno avuto effottivamentet luogo tanto a Londra, ove lord Curzon sì è intrattenuto con lo ambasciatore di Francia, quanto al Quai d'Orsay. ove l'incaricato di affari britannico si è recato ieri. « Il Governo britannico — diceva ancora il Temps — era desideroso di provocare ni più presto possibile una riunione del Consiglio supremo, nella quale verrebbe decìso in merito alla questione dall'Alta Slesia ma il Governo francese, vincolato dai dibattiti pajj-aineiitniri iniziatisi oggi alla Camera, non potrà pronunciarsi su tale questione fino a che ie discussioni noii siano terminate. Ed esso non potrà perciò rispondere olla domanda britannico prima di linieri': prossimo. Il signor Briand. coriteariamentc a quanto aveva fatto tri passalo, non sembra quesita volta -intenzionato a mostrare un'eccessiva premura nel trovarsi così presto davanti ad un tavolo cogli altri membri del Cons&glio Supremo, perchèsecondo quanto avrebbe dichiarato il Daily Mail, non ritiene desiderabile l'incontro col primo ministro britannico sino a che tutti I documenti relativi al plebiscito ed alle sue conseguenze non saranno stali ricevuti dalla Commissione interalleata che slede ad Oppeln. Ma intanto il Governo britannico vorrebbe sapere se la Francia pensa a!Hi'occupazione della Hiiur, poiché una tale operazione effettuata spontaneamente dalla Francia, solleverebbe a Landra serie obiezioni. Il Governo francese — afferma il Temps — da porte sua non può affermare sin da ora che non avvenga nessun evento che esiga l'occupazione della Ruhr. A •Parigi non sii crede che fatti di tale genere debbano prodursi nell'Alta Slesia : ma non si può nemmeno garantire che non se ne verifichino o nell'Alta Slesia od altrove, perchè ciò non dipendo dalla Francia ; e per quanto questa abbia fiducia nella sincarftà del nuora Gabinetto tedesco, questo potrebbe anche rimanere sopraffatto », Il punto di vista francese E' doveroso segnalarvi, per deverò di imparzialità, il punto di vista «ti queste sfere politiche. Qui si fa notare che la posizione del Governo polacco e quella del Governo tedesco sono mollo diverse. 11 Governo polacco avrebbe veramente chiuso le sue frontiere : ed è ni di Aioni del territorio sottoposto alla sua autorità che agiscono gli 'insorti dt Korfanty. invaco sarebbe sul tenutario sottoposto aJ'l'auItortt* del Governo tedesco che le bande tedesche si organizzano, si armeno e ei trasporta¬ no attualmente per invadere l'Alta Slesia. Tutto quésto, beninteso, si afferma qui a Parigi, dove le notìzie si ispirano a quello stato d'animo che voi ben sapete e bon comprendete. E dove anche ci si afferma che. qualora si voglia ristabilire la pace, importa agire a Berlino, facendo notare i rischi a cui la Germania si esporrebbe qualora non arrestasse i preparativi di guerra che vengono continuati in casa sua. ulle ragioni che hanno indotto Lloyd George a faro le sue dichiarazioni di iersera, il corrispondente londinese del Tempi segnala ma secondo lui per fare rilevare l'inverosimiglianza di questa Ipotesi, die il primo ministro britannico abbia agito in tale guisa per appaggiare il signoT Briand nel dibattito ch'c oggi si e iniziato alla Caemra francese e per orientare la situazione in un senso favorevole ai capo del Governo Francese. » Se tale versione — dice il oorrisponrlente del Temps — appare a priori inverosimile, e fuori di dubbio che la nuova filippica di Lloyd George contribuirà noh poco a raccogliere attorno a Briand la grandissima maggioranza della Camera; sicché la discussione oggi cominciata terminerà cereamente con un voto che neanche i più ottimisti avrebbero osato sperare ». La ripresa dei lavori parlamentari Questa ripresa dei lavori parlamentari, alla quale gli eventi recenti conferivano una importanza particolare, è stata abbastanza calma. Vi era folla nelle tribune e nei corridoi, e la maggior parie dei deputati erano tornati dai loro Dipartimenti; ma non vi era febbre, nè agitazione, uè si aveva l'impressione di una battaglia parlamentare nella quale le sorti del Gabinetto potessero essere in giuoco. Tre oratori hanno occupato per intero la seduta. Andrea Tardieu, che già anteriormente aveva preso posizione contro la politica estera del Gabinetto, oggi non ha risparmiato le sue critiche a proposito della riduzione a 132 miliardi, accettate dal signor Briand, della cifra totale delle riparazioni per tutti gli Alleati da pagarsi dalla Germania. Tardieu, occupandosi poi del problema delle relazioni franco-britanniche, affermò che la Francia non si sarebbe disgustata con l'Inghilterra so si fosse sostenuto più energicamente il punto di vista francese; e rimproverò al Presidente del Consiglio di aver costantemente ceduto nei suol negoziati con l'Inghilterra, e ciò per giungere all'ultima manifestazione oratoria del Primo Ministro britannico! Secondo oratore, il dei tato De Baudry d'Asson, realista della Vandea, che criticò a sua volta il signor Briand per aver abbandonato a Londra i diritti della Francia, per accontentarsi di accordi che egli qualifico •■ cenci di carta ». Finalmente il radicale-socialista Margaine reclamò per In Polonia tutta l'Alta (Slesia, senza preoccuparsi affatto di quello che potranno deciderò lo Potenze alleate, La discussione continuerà domani, e probabilmente domani stesso, n sabato, il signor Briand pronuncerà il suo imito atteso discorso.