Parabole

Parabole Parabole l e è e r o 5 a , Vogliamo, per un istante, aprire una parentesi di serenità, di limpido buon wmore e di profonda simpatia umana nel mezzo delle ansie e delle febbri di parte che agitano queste nostre giornate piene d'afa? Vittime di tante complessità, vogliamo immergerci per un momento in un bagno di parole semplici e chiare, che sembrano ricondurre alle nostre scogliere un suturro di placide verità eterne, simili alle onde liscie di un mare che viene calmandosi? Sono quattro piccole parabole uscite, insieme con molte altre, dalla penna d'un vecchio pastore d'anime di Boston, li quale si cela sotto uno pseudonimo derivato dalle « Mille e una notte », Safctl the Sage. Kgli le ha scritte con animo moderno, ma in istile arcaico, e con un andamento quasi biblico, che il traduttore ha cercato, senza riuscirvi, di mantenere. Le dedichiamo a tutti coloro che non hanno ancora disimparato a leggere verità profonde sotto parole elementari e ingenue, e a trarne buon respiro. Per gli altri, che possono scambiarle per balbettamenti pue fili, queste parabole valgano come una curiosità giornalistica del momento, e come uno spiraglio die rivela un aspetto dello spirito anglo-sassone d'oggi, febbricitante esso pure come il nostro. ICsse, infatti, stanno facendo il giro della, stampa americana, che le riproduce nelle sue pagine più calme, quelle che si studiano di avvicinarsi ai focolari delle masse. N Giardino Pubblico. Una volta viaggiavo sopra un treno. E passai la notte in una camera di tortura della nostra frettolosa civiltà, ossia nello slccping-car. E dormii bene E, a giudicare dalle mie scarpe, bene dormi anche l'inserviente. Ora avvenne che al mattino il treno fece una lunga fermata. E io guardai fuori dal finestrino, e vidi un giardino pubblico. E il giardino era cosparso di imbrattamenti come se la sera prima vi avesse suonato la banda municipale o vi fossero state le elezioni. Poiché vi era carta straccia d'ogni genere, o in grande abbondanza. Vi erano sacchetti di carta che avevano contenuto nocciuole, e scatole che avevano contenuto cioccolatini, e altresì brandelli di giornali e programmi sdrusciti c manifestini; e' se esistono altri generi di carta straccia che la gente lascia nei giardini pubblici e ai comizi elettorali, anche ciuesti vi erand, ed altri ancora. E io guardavo, ed, ecco, un uomo con un sacco. 15 il sacco era sospeso al suo collo, e la bocca del sacco era tenuta aperta da un uncino. E la bocca non era molto grande, ma rimaneva spalancata; e ciò che cadeva nel sa.cco non ne usciva fuori, ma vi restava dentro. E il sacco era un grande sacco, e aveva la capacità di due moggi. E l'uomo portava nella sua destra una; lancia, ossia un bastone che ad un capo recava una punta. E l'altro capo del bastone era foggiato a manico. E l'uomo passava traverso il giardino, e infilava con la lancia i pezzi di carta straccia, e altresì i manifestini e : giornali, e i sacchetti per le nocciuole e le scatole dei cioccolatini. E poi li lasciava cadere entro il sacco. E quando il sacco era colmo, allora egli andava a vuotarlo in un inceneritore di ferro dietro una siei.e, e bruciava la carta straccia col fuoco. E poi traversava di nuovo il giardino, o rifaceva la s-tessa cosa. E già mentre aspettavo il segnale di partenza, il giardino ricominciava ad apparire rispettabile. E vidi che primo, che il sole salisse allo nei deli, il compito dell'uomo col sacco sarebbe giunto a termine, e ciò che era stato un'offesa per gli occhi sarebbe tornato ad essere un luogo di bellezza. E io considerai tutto questo, e dissi, Un peccatore devasta molta cose belle, ma un uomo giusto che va intorno facendo del bene è capace innanzi sera di metter riparo ai peccati di molti peccatori. Perchè, ecco, la folla che buttò in giro la carta straccia era di molti, ma l'uomo col sacco persegue alacre il suo compito di render migliore la sua parte di mondo. Ed ecco, 10 assolve. E ancora considerai che nel mondo vi ò gente la quale riempie di luce il cantuccio in cui vive, e lavont quietamente a serbarlo lindo e sicuro, e non leva per questo alcun frastuono. Poiché la folla che mangia nominole e grida rah-rah-raìi, e butta intorno .carta straccia, fa molto baccano nel mondo, ma il mondo non vede e* non ricorda il lavoro benefico dell'Uomo col Sacco. La Zappa e la Lenza. In una città vi erano due fanciulli. E ambedue adoravano la pesca. E venne Un giorno di primavere, e i due fancLuIli udirono il richiamo. E uscirono dalla città, e si sedettero sulla riva di un fiume. E si provarono a pescare. Ma uno dei due fanciulli, prima di uscire dalla città, prese una zappa, e andò nell'orticello dietro la sua casa, e vi scavò 11 terriccio tino a che ebbe una dozzina di vermi e una vescichetta sulla palma. Ma l'altro fanciullo amava pescare e non amava scavare il terriccio per procacciarsi venni. Ed accadde che al tramontar del giorno ambedue tornarono a casa. Ma uno dei due fanciulli aveva una filza di pesci e il naso abbrustolito, e l'altro aveva soltanto il naso abbrustolito. E accadde che i due fanciulli divennero uomini. E uno di essi, prima di cominciare ogni nuova improsa, scendeva nell'orticello retrostante e vi faceva una quantità di duro zappare. E l'altro si metteva la canna in ispalla ed iniziava senz'altro la sua pesca, e guardava il suo sughero galleggiare placidamente sul pelo dell'acqua senza mai essere tirato sotto. E la stotia di uno di questi uomini fu una successione di successi, e quella dell'altro fu una serie di vendite all'asta. E quando considerai tutto questo, io.dissi. La vita è una piscina, ma è anche qualcosa di piti. Essa è anche un orticello retrostante, dal quale bisogna, cavar fuori i vermi con molto duro lavoro; e, ogni altra cosa essendo pari, la filza di pesci che un uomo piglia è proporzionata alla sua scatola di esche, e al numero di vescichette che il manico della zappa suscitò sulle sue palme. Poiché il m^Juco della zappa ò meno piacevole alla palma che la canna della lenza, ma è un elemento importante La Donne Spirituali. Tre donne vennero alla mia casa, e si sedettero, e mi mossero la parola. E mi interrogarono, dicendo, Quando sei malato, chiami in aiuto Dio o il Dottore? E io risposi, Non sono mai malato. Ed esse chiesero, Come, giammai? E io dissi, In verità, quasi mai. Da più di quarantanni non perdo il lavoro d'un giorno per malattia. Ed esse dissero, Ma potresti inalarti, e allora chiameresti in aiuto Dio o H Dotto re? E io dissi, Chiamerei l'Uno e l'altro. Ed esse inorridirono e dissero, Perchè non solamente Dio? Ed io dissi, 11 nostro corpo è pieno di meraviglie e di misteri, e nessuno molto ne sa, ma il Dottore lo conosco un po' meglio di me. Se avrò bisogno della sua scienza, non dimenticherò che ad elargirgli questo dono è stato Dio, e neppure dimenticherò che Dio fa croscerò erbe sulla terra per il bene di quelli che sono malati. Ed esse dissero, Ma tu non puoi riporre la tua fede in Dio e nello stesso tempo in queste cose materiali. E io considerai il modo nel quale ciascuna di esse nutriva fede altrettanto nelle cose materiali quanto nel Signore. E dissi alla prima, I tuoi denti sono falsi. Ed essa rispose, Tu non sei un gentiluomo. E dissi alla seconda, I tuoi occhi sono annebbiati, e tu ti affidi agli occhiali. Ed essa rispose. Ciò non ti riguarda. E alla terza dissi, 1 tuoi capelli non sono indigeni. Ed essa mi rispose, Tu sei un bruto. Allora io nuovamente parlai loro, e dissi, Non venite dunque a rimbrottarmi per la fedo che nutro nelle cose materiali. E parlai alla prima, dicendo, Vattene, e abbi fede in Dio fino a che non ti rispuntino i denti. E parlai alla seconda, dicendo, Vattene, e non tornare fino a che i tuoi occhi non si siano snebbiati. E parlai alla terza, dicendo, Vattene, e non tornare fino a quando non saranno cresciuti di nuovo i tuo: capelli. E dal modo in cui si dipartirono, potei arguire che non mi amavano. La Pompa a Vapore. Il mio nipotino venne a casa mia, o singhiozzava. Io ne chiesi il perchè, dicendo, Per qnn.l ragione piange il piccino ? Ed egli scoppiò in grandi lamentazioni, e gridava, Voglio vedere la pompa a vapore. E sua madre parlò, dicendo, Passammo davanti alla Caserma dei Pompieri, e i pompieri lavavano la pompa a vapore. Ed egli voleva fermarsi, ma io dissi, Ci fermeremo tornancìo dalla Posta. Ed ecco, quando ritornammo, i pompieri avevano governato la pompa, talché non la vedemmo più. Vi sono dolori grandi e dolori piccoli; ma il dolore di un bimbo che voleva vedere la pompa a vapore, e non l'ha vista, è il Dolore della Calamità. E il Piccolino piangeva a calde lacrime, dicendo, Voglio vedere la pompa a vapore. E io dissi, Vieni dunque con me, che certamente la vedremo. E come ci dipartivamo giunse uno che voleva parlarmi, ma io dissi, Aspettami fino al ritorno, oppure vieni domani, perchè ora ho molto da fare.E andammo alla Caserma dei Pompieri. Ed io parlai con il Capo, e lo salutai, ed egli ini salutò. Ed io dissi, Vorremmo vedere la pompa a vapore. E il Capo prese in braccio il Piccolino, e lo sollevò, e'1 lomise a sedere sul sediolo dietro il volantedi sterzo. E il Capo gli diede la cordicella■ -, - ,- k. . , ' .. delia campana, e il Piccolino tirò la cordi-cella., e la, campana suonò. Eri egli vide Ioscale automatiche eri il carriaggio e la locomobile, e l'intiera facendo. E alcuni pompieri fecero cpiolche manovra perche egli potesse vedere quello che fanno quando risuona un allarme. E il Piccolino si divertì mezzo mondo. Inoltre mi divertii abbastanza io medesimo. Perchè non sono troppo vecchio per aver dimenticato che io pure correvo dietro alla pompa a vapore. E così il Piccolino ed io tornammo a casae lo lasciai con Keturah, e con sua madre figlia di Keturah. Ed esse dissero, O voidue hunbini avete duncrae visto la nomnomie D.unnmi, avete dunque visto la pompaa vapore ? E noi rispondemmo, dicendo, L'abbiamo veduto.. E U mio nipotino parlò a lungo del volante e della campana, e delle scale automatiche e del Capo dei pompieri. Ora avvenne che quella sera, quando recitai le preghiere, io parlai a Keturahdicendo. Oggi ho fatto qualcosa di buonoe qualcosa di meno buono. Ma un'azione potentemente buona ho compiuta quando per un'ora ho piantato in asso il mio lavoro, e me ne sono andato col Piccolino a vedere la pompa a vapore. Poiché ehi compie un atto gentile per un bambino, lo compie per i lunghi annche stanno di fronte a quella tenera vitaE però io dico chiunque mi ascolta, Non lesinare atti di gentilezza ad ogni sorta d'uomo e di donna, ma la buona azione che più durerà sarà quella che tu compirai per un bambino. Ed inoltre sarà anche per te una bell'ora di spasso. S afe et il saggio.

Persone citate: Come, Sacco, Vapore

Luoghi citati: Boston