La fabbrica dei milioni

La fabbrica dei milioni La fabbrica dei milioni I biglietti di Stato sono quelli da cinque, dieci e ventìcinque lire: gli altri, quelli da cinquanta, cento, cinquecento e mille, sono " biglietti di banca », e come lali vengono fabbricati dagli istituti di emissione autorizzati c cioè: Banca d'Italia, di Napoli e di Sicilia, o intendo parlare dei primi, poiché mi ha preso vaghezza di vedere in che modo vengono confezionati questi biglietti che giornalmente' ci passano fra mano. La fabbrica dei biglietti di Siato de.1 Regno, più comunemente conosciuta col nome, di « Officina Carte Valori «, ha sede Iti Torino in via Carlo Alberto, in un bel palazzo che fa angolo colla piazza omonima. -Sul portone e di guardia una sentinella che ha ordini altrettanto severi come se custodisse una polveriera. Prima del '(io il fabbricato era ancora in efficienza quale convento dei Filippini, poi la Finanza ne occupò un'ala; n seguito altri locali furono adibiti per le Poste e Telegrafi e finalmente l'Officina Carte Valori costrinse i Filippini in un ristretto angolo del caseggiato, che occupano tuttora. L'officina funziona dal lSOó, quando l'allora ministro delle Finanze Quintino Sella, volendo elio lo Slato si emancipasse dall'industria privata per la quale occorreva un controllo ed mia sorveglianza non sempre possibili, presentò al Parlamento un progetto (subito approvato), e. vennero stanziate; all'uopo 200 mila ire per l'impianto della i'abbricimono di marelio da bollo e francobolli. Privila di quell'epoca Iu fornitura era affidata ad una Casa inglese risiedente a Londra, Casa che per invito del Governo Italiano si assunse poi l'incàrico di addestrare nei propri laboratori la prima maestranza che venne adibita alle Officine Carte Valori Nazionali di Torino. Nel '(Jl>, dunque, nei nuovi laboratori si iniziò l'allestimento delle marche da bollo per le Provincie Venete annesse al Regno ed alla stampa dei primi sette milioni di biglietti da dieci lire. Per là carta filigranata occorrente si dovette ancora in quell'epoca ricorrere all'industria estera, poiché le cartiere italiane avevano una produzione limitatissima. Da quel tempo l'Officina preparò tutto le Gatte-Valori del Regno: buoni del Tesoro, cartelle, certificati del Debito pubblico, vaglia postali, marche, francobolli, ecc. Nell'Sl. in seguito all'abolizione del corso forzoso, ebbero vita i biglietti di Stato da 5 e da 10 lire, destinati a sostituire i Ilio milioni ili biglietti consorziaii. Nel '95-'90 si iniziò la «Campii dei biglietti da 33 lire, il bollo per le carte da giuoco, ecc.. Durante questo periodo lo stabilimento statale venne man mano sviluppandosi e perfezionandosi, sia nel macchinario sia nelle maestranze, tonto che giù. da molti anni essa è nuotata come una deile prime fabbriche di carie-valori ed i suoi lavori furono premiati nelle principali esposizioni di Vienna. Parigi o Londra. 'incisione in acciaio Questo sommarie indicazioni sulle origini e sulla attivili! della fabbrica ini vengono irrtile dal Direttore dell'Officina Carte Valori* rotimi, ing. .Monti. Il direttore dà poi incarico al cav. Lorenzo Roggero, che da cincniaut'atini è col fratello lìiacinto capotecnico doll'officin.i, di condurmi a visitare lo stabilimento. Kiìlrianio subito nel reparto artistico dove si eseguiscono le incisioni in acciaio. Il capo incisore, cav. Repelliti, gentilmente mi spiega iiuali sono le Mie mansioni e quelle dei suoi compagni di lavoro. Qui giungono i disegni in grandi' l'urinalo dei biglietti di staio e dele obbligazioni di nuova emissione pei mirili si deve eseguire l'incisione In acciaio. La vignetta, ridotta fotograficamente della dimensione voltila, viene'lucidata a mezzo di un foglio di gelatina stilla lastra di acciaio, dopo di che con InAnita pazienza, e servendosi della enie, l'incisore eomini-ia eoi bulino a modelare accuratamente i fregi e lo ligure. li' queste un lavoro paziente elle richiede a voli: molti mesi di continua applicazione, firn sola testina, ch'io veelo ultimata su un punzone (l'acciaio è costata piti di un mese di tempo ad uno dei più esperii artisti del bulino. Ma non tutto e eseguito a mano : i fondi sono invece tracciati da piiiiiogra.lt automatici, che cominciano e finiscono perfettamente i più complicati .ii'-egtii formati da intrecci di- curve e rette. (Juando l'incisione è fluita,, il punzone di acciaiò viene temperato con cianuro di potassio per dargli la durezza che permetta di ottenere a mezzo di un'altra màcchina — tipo americano — il trasporto e l'impronta su altre lastre d'acciaio di una serie di dieci, voliti o anche piti vignette uguali al primo originale. Lastra che, temprata a sua volta, potrà essere stampala calcograficamente. Come, novità mi vengono rainmostrati gli originali dei nuovi francobolli di prossima emissione per le Colonie libiche. Fssi sono stati disegnati da artisti della Capitale. Alcuni sono veramente belli. Ricordo una maschia tesla di guerriero romano il cui profilo spicca sul piano d'una vanga mentre la mano nervosa siringe un lascio di verghe. Questa testa si affacela artisticamente fra due tronchi di palme. Un altro rappresenta una galea stilizzata Inquadrata con gusto in un fregio. L"u terzo: la Vittoria che esce dall'ina e sullo sfondo — appena accennato il paesaggio di Tripoli. 11 mio sguardo viene poi attirato da un curioso disegno. Due nudi stanno uno di fronte all'altro. Uno sta arrotando la falce e l'altro è raffigurato nell'atto di battio un pesante inanello. Sotto ognuno dei nudi "è la leggenda con su scritto «dicci lire»: in mezzo un rettangolo bianco riserbate per la filigrana. E' questo-il nuovo biglietto da dieci lire, che, appena, approvalo, verrà messo in lavorazione per una nuova emissl me. il disegno, ini vien detto, è del pittore Maltalenti. Non pallerò del valori- artistico di questo nuovo biglietto di .Stato. l*a galvanoplastica Dopo d reparto artistico visitiamo la galvanoplastica. Non tutti i lavori in acciaio vengono stampati calcograficamente, ma di molti di essi, come marche da bollo, obbligazioni, ecc.. vengono eseguiti i galvani che sono poi passati alle macchine tipografiche da stampa. fin due immense bacinelle t'umùi» ai piombo I] , |:iI'l k piene di una soluzione di solfalo di rame ed arido solforico sono immerse le matrici di guttaperca o di 'piombo, sulle quali, al' passo agio della corrente elettrica, si deposita un sottile strato di metallo che si viene man mano decomponendo dalla soluzione. L'impronta cosi ottenuta, perdio abbia la necessaria consistenza, viene poi riempita di una lega di piombo o stagno, indi livellata e fissata su uno zoccolò di ghisa. L'officina possiede anche uno sviluppatissimo reparto meccanico ed elettrotecnico. In esso sono state pure costruite delle macchine complete, ina per lo più è incaricato della riparazione dei numeroso macchinarlo e della preparazione dei numeratori automatici per Buoni del Tesoro, obbligazioni, biglietti di Stato, ecc. Questo delicato congegno è combinato in modo che ad ogni corsa del carrello tipografico cambia automaticamente il numero .VI reparto calcografico osservo la stampa di diverse « plancie » di francobolli, poi seguo il capo-tecnico che mi fa da guida, nella stamperia. In un grande salone oltre una ventina di macchine da stampa sono in movimento. Il rumore prodotto dalle continuo corse dei carrelli è assordante. I numerosi operai — uomini e donne — tutti indossanti dei camiciotti dello stesso colore turchino, si affaccendano attorno alle macchine. Alla prima occhiata quel salone sembra quello di una comune tipo grulla, ma appena mi avvicino alla prima macchina l'illusione' scompare. Il tamburo ritmicamente gira imprimendo dei fogli di grande l'ormato che viene a depositare sul treno posterióre della macchina. Su questi fogli sono stampati trentadue biglietti da dieci lire completi. Prendo im foglio e lo esamino dal lato opposto: anche, il retro è stampato. Non IniEiica più nulla, se non-che farli asciugare e tagliarli. La lavorazione comincia quattro macchine più ili là. Una di esse stampa il fondo, un'altra il disegno che vi si sovrappone ed una tersa il retro, tinche quest'ultima macchina vi iiiipriine le serie e le firme che rendono valido il biglietto. Passo ad esaminare altre macchini» che confezionano fogli sui quali sono impressi qiiaràritacinque biglietti da cinque lire, poi altri con su sessantasei biglietti da due lire oppure settantadue da una lira. «Sarchi-, bolli e... tonnellate ili curia Vicino a: biglietti! di Stato Indovini il lettore che cosa ,si stampano. Le marcile pel cinematografo. Vi è tale un consumo d'i queste marche che due macchine sono quasi completamente adibite tutto l'anno a questo lavoro. Vèrso il fondo del salone si preparano poi i Buoni del Tesoro, le marche da bollo e i francobolli in fogli da -500 ciascuno. Dovunque i rulli messi in moto dalle trasmissioni girano vorticosamente macinando i diversi coioti blou viola, verde, nero, aranciato o terra di siéna e sui tavoli si accumulano risine e risine di biglietti di .Stato, di francobolli, buoni del Tesoro ed obbligazioni. Tutti valori che. andranno poi irradiandosi per tutta la penisola. E ] queste lavorazioni offrono non poche diflicol, là. Basti il pensare che le stampe tutte devono esattamente coincidere colle filigrane che porla impressa la carta appositamente costruita in reparti speciali dalle cartiere e lavorata .lotto speciale sorveglianza e controllo dello •St ato. In una sala vicina si stampano cartoline postali, cambiali, bollettari pel Demanio, cartoline vaglia, bolli a secco pei buoni al portatore, tassa di bollo per vini e liquori ecc. Un altro locale è esclusivamente adibite alla stampa di carta bollata. Merce anche questa di enórme consumo, Le caute stampate vengono distese su graticci di legno Iti una sala chiusa dove una temperatura oscillante tra. i SO e 00 gradi li fa prestamente asciugare. Le marche da bollo passano poi in uri reparto dove apposito macchinario distende su di esso uno stratto di gomma, che si ascinga durante il percorso che compiono su una specie di tapis roulant, quindi sono inviale alle perforatrici. Ma Iti sala più interessante è quella dove vengono scelti i biglietti di 'Banca, che avranno corso regolare, da quelli che per una macchia od un'imperfezione qualsiasi vengono scartati (su questi ultimi viene, stampato a grossi caratteri neri: annullato'. Molto donne sedute dinanzi ad ampi tavoli esaminano ad uno ad uno i fogli. Quelli regolari vengono poi tagliati e rilegati in mazzette da cento ciascuna. In tal modo sono inviati al magazzino e. quando richiesti, spediti al Ministero che prima di metterli in circolazione taglia il talloncino di ogni mazzetta da cento rendeiiHoli sciolti. | Un movimento enorme è nel magazzino. Ogni giorno sono tonnellate e tonnellate di : carta e cartoncino che entrano ed altrettante i che escono, nò un occhiata al cartellino di I lavorazione della giornata e né ' stralcio 'alcune cifre; Biglietti di iStato da 5 e 10 llii-e 700 mila; Buoni del Tesoro 48 mila: biglietti del cinema un milione e 200 mila; francobolli e marche 28 milioni: carta bollata 225 li ih a fogli; cartoline vaglia 288 mila, oltre a. moltissimi altri tipi di valori, che sarebbe troppo lungo enumerare. Basti dire che il peso complessivo della carta stampala in un ! giorno è di !>5<\) tonnellate. | in tutti questi reparti, dove si compiono le diverse lavorazioni, dal magazzino, che si trova al pianterreno, sino alia scelta, che sta all'ultimo piano il sistema di sorveglianza e i controllo è quanto vi può essere di più scru! poloso e sicuro. I « caria viene pesata e cou|iata quando esce i il magazzino e tale opera, zione si ripete per ogni reparto dove essa \ iene depositata anche per breve tempo. Anche le I curjacce devono essere restituite e perchè posi sano venire distrutte e cioè bruciate occorre che si riunisca il Consiglio d'Amministrazione, il quale deve presenziare alla... cremazione. Nell'iiscire ho visto un carro ferino dinanzi alla porta dell'officina. I facchini caricavano sono buona sorveglianza colli e colli di valori. Dove andrà tutto quel cumulo di biglietti di banca?, ho domandato a me stesso. Serviranno essi a procurare la gioia, a lenire dolori? Mi sono ricordato che Victor Hugo in un .-::o libro dice che l'oro appesantisce le coscienze: ho sentito la mia... leggera. ». P. l

Persone citate: Lorenzo Roggero, Quintino Sella, Victor Hugo

Luoghi citati: Casa, Londra, Napoli, Parigi, Sicilia, Torino, Tripoli, Vienna