Alta Slesia e Ruhr

Alta Slesia e RuhrAlta Slesia e Ruhr L'opinione pubblica italiana ò rimasta [commossa e, al tempo stesso, indignata'pcr i fatti dell'Alta Slesia. E' rattristali-1 te, e ripugna alla nostra coscienza come una mostruosa ingiustizia, che, 'dopo fanIo sangue versate dal nostro popolo, pelanni, «ni Carso, sugli Altipiani e sul Piave, soldati ed ufficiali debbano ancora perdere la loro vita, in piena pace, o non più a difesa del suolo patrio o comunque per gli interessi e gli ideali della nazione. Comprendiamo, pertanto, o condividi diamo questa commozione « questo sdegno. 3Ia nltempo «tesso crediamo ueces-j sano raccomandare alla opinione puuùli- fa di non fermarsi ni la considerazione : dell'episodio, preso per sé stesso, ed al;roan pianto, per quanto giustificato, dello vittime. Al di là di quésti legittimi sen.- ' Finenti, occorre che in llnlia si sappia ' vedero il significato o la portata politica di quanto accade oggi in Ali» Slesia, coordinandolo con tutta la situazione politica europea, La rivolta polacca in Alta Slesia non è una esplosione subitanea, occasionale,'locale. Tutto addimostra che essa, era]preparata da un pezzo, con molta cura, eon molto metodo, con larghezza di mezzi, jli preparatore immediato non può essere I state se non colui che oggi ne è apèrta- mente a capo: Korfanty, cioè il rappic- sentante del Governo polacco nell'Alta Slesia. Ma la preparazione medesima ha avuto la sua base al di là del confine, nelIterritorio dello State polacco : le notìzie delle agenzie non lasciano dubbio su (me- sto fatto capitale, e la complicità delle autorità polaccne appare induoitabile, | mentre si presentano sotto nuova luce le forti concentrazioni di truppe polacche da ,più teimpo permanenti al confine te-1 desco, non spiegabili, evidentemente, col- lo stato di guerra, oggi del resto cessato, I con la Russia dei Soviet. TI momento in cui la rivolta è aeop- pinta appare, anche ad una riflessione sii-.|perficiale, doppiamente significativo. Era imminente quella d&cisione sulle sorti dclTAlta Slesia che taluno aveva cercato, I in ogni maniera, di ritardare. Era imini- I Mente, e si prevedeva, anche, quale sareb- bè stata, almeno all'ingrosso: molto dif-iterente da quella patrocinata a Varsavia ed a Parigi. Occorreva prevenire questa decisione, impressionare e forzare la mano al Consiglio Supremo, creare, soprattut-1fo, un <r fatto compiuto ». Ma non la sola j decisione del Consigliò Supremo sull'Atta j Slesia era imminente ; si preparava al fresi, all'opposte punto cardinale, i occupazione della Utili r. ÌVei piiiaii antigermanic.i comuni a Polacchi e a potenti amici della Polonia, ltuhr e Alta .-desia formano («me le due branche ili una tenaglia che dovrebbe schiacciare inesorabilmente la nocciuola germanica. Schiacciarla economicamente e politicamente. Perdute già il carbone della Saar, la Germania, ove fosse privata anche di quello della Ruhr e dell"Alta Slesia (qualche cosa come centoventi milioni di tonnellate l'anno) rimarrebbe priva della base per tutta la sua industria, e ridotta, quasi, ad una enorme Austria, sconquassata e pezzente. Altri, che già è in possesso di molto carbone, e, Sopratatto, detiene ' ',... ',. u una enorme quantità di ferro, monopo- lizzerebbe direttamente o per interpóstaipersona, i due preziosi metalli in Europa, assidendo su tele monopolio, rome sopra'una roccia, l'edificio della propria ege- ' . T r- r • 1 7 monia economica. La Germania, resa in-1 dustrialmente impotente, sarebbe altresì annullata, per un tempo indefinite, nel rampo politico-militare; ridotta alla con- dizione di un prigioniero disarmate e famelico fra due guardiani bene in forze ed armati fino ai denti. Il possessore della egemonia economica avrebbe altresì la egemonia politica sull'Europa continentale. Queste cose hanno pensate certamente cosi il sig. Dmowski e il sig. Korfanty, sulle rive della Vistola e dell'Oder, come il sig. Daudet e il sig Lysis su quelle delia Senna. Nè gli uni nò gli altri sono certo da identificare senz'altro con i (roventi responsabili. Ma che cosa sono i Governi responsabili, in tempi di demagogia nazionalista c di sconvolgimenti come questi ? Poco più, in verità, ohe una accolta di individui irresponsabili, che vivono alla giornata, subiscono le pressioni più diverse, contemporaneamente, e infine si dirigono — Be pure è il caso di dir così — là dove la spinta n più forte. Non ha visto il mondo politico internazionale un recentissimo esempio di un uomo di governo che, venuto al potere 'tome l'antitesi di un altro, ha poi adottato, esagerandole, le idee e il linguaggio di questo? Le passioni politiche scatenate conducono gli uomini di governo, oggi più che mai ; e specialmente su certi fiumi storici, che ridestano così vivamente, in un cavalleresco popolo europeo, il ricordo di aquile vittoriose e di eterminati imperi. Vi sono dei centenari che oggi, a chi li «elabra non parlano dei principi della Iti rotazione — liberti, égalitè, fratenulè :— u solo di dominio e di conquista: e PI ministro della guerra Barthou ha rievocato, pur ieri, commemorando Napoleone, uon il Codice civile, o il Concordato, o la pace d'Amiene — che- cosa ha da iare, con questa roba, un ministro della Iguerra ohe si rispetti? — ma Tilsit, e Io schiacciamento deila Prussia, ripromettendosi, che, laddove l'impero napoleonico riuscì imperfettamente, meglio riuscirà, ammaestrata dall'esperienza, la Terza 2tepuUdica>. Dogo le diali ingioiti della fraternità renana, alla quale è rimaste ancora fedele il vecchio violino di Matt l'ice Bafrès, invano evocante con frusti motivi un inesistente genie da Rliin, ò la manièra forte che trionfa: Debellare superbo)!. Tenere la ltuhr e l'Alta Slesia, 1m biisi economiche della Germaiiia; c .straripare ollrn il Reno, lino al centro della" Germania, da una parte, mentre i 600.000 polacchi ancora sotto ie armi — sei volte tanto di tutte l'esercito regolare tedesco — possono dirigersi su lìreslavia e Berlino. Così, dice Daudet, si eviterà la guerra futura franco-tedesca. Cosi la si prepara infallibilmente, diciamo noi. Ma questo, si pottrebbe, obbiettare, ^ af fare francese e tedesco. Sia pure. Vedano dunque, Francia c Germania, se conven già loro seguitare a sdrucciolali' per la chi ua sulla quale attualmente si trovano: o non sia invece il caso, per l'ima di chia- t'ire definitivamente la sua politica 'secondo scopi pacifici o possibilità concrete, per l'altra di adottare una linea di condotta precisa, compiendo uno sforzo mas siino e definitivo per soddisfare i bisogni economici dell'avversaria, ed evitare le nuove sunzioni interalleate. Ma i wppor ti franco-tedeschi hanno delle interfetenze profondissime con gli inteiessi ita lii.ni. E precisamente: l.o Occorre che la liquidazione delle riparazioni tedesche avvenga in maniera non dannosa per l'e conomia italiana. Xi.o Occorre che l'orga nizzazione economica tedesca non venga distrutta o sconvolta da misure francesi, o interalleate, perchè ciò si ripercuote re.bbe sinistramente su quella nostra. O.o II regime del l'erto c del carbone in Eu ropa non deve andar soggetto ad alcun monopolio, ma deve esser tale da assicu rar il più possibile l'equilibrio economico europeo. 4.o 11, mantenimento della Gei mania come grande potenza — e. quindi l'unità germanica — è indispensabile per l'equilibrio politico europeo, e cioè per la libertà internazionale dell'Italia. Ecco dei capisaldi che ogni Governo italiano dovrà tenere bene fermi, e contro i quali dovrà evitare di urtate ogni politica altrui. In tanto si cominci coll'invilare energiea mente, il Governo polacco — da parte di tutti i Governi dell'Intesa — a chiari-e le proprie responsabilità nella insurro zinne dell'Alta Slesia ed a prendere tutte le misure che da lui dipendono per far'a terminare. Tanto più occorre che in questp atteggiamento l'Intesa sia eiiettiva mente unanime in quante una parte della aita stampa-ha tenuto, nei passati mesi e in questi giorni stessi, un contegno tale da promuovere e da giustificare l'iusur lezione polacca. Quell'insurrezione polac Cii che ha costato già la vita a molti ita nani e rappresenta un deplorevole tenta fivo di risolvere colla violenza, a proprio esclusivo vantaggio, c contro gli stessi li sultati del plebiscito, una questione d'iti teresse europeo. LUIGI SALVATORELLI. Le condizioni in cui si troverebbero i reparti italiani nell'Alta Slesia 'Servizio speciale dalla - starnila..) Basilea, 7, notte Dalla Slesia Superiore si hanno oggi scarse notizie. Le informazioni dei giornali si Uadlano.-a riferire le cifre più o meno appross.mative dei morti italiani. Qualche R|^mtllo Vl ,a saUre a ccnt0, mentre altri invece dichiara.no che j morii italiani im l'ebbero soltanto 15. Nei combattimenti avvenuti nei giorni scorsi gli italiani avreb- bero Perduto a'cu-nl cannoni La situazio ne permane stazionaria, perciò grave. 1 caccheggi ,cd i tentativi di avanzare le proprie linee si sono ripetuti per parie dei polacchi un po' dappertutto, senza però gravi conseguenze. A Kattówitz si è avuto ieri un nutrite scambio di fucileria. I giornali insistono ancora oggi, ed insisteranno certamente ancora per molti giorni, che compito della Commissione interalleata ò di fare tutto !J possibile per domare la rivolte OH italiani mancherebbero sopratuttu di armi e munizioni. li saluto del Ministro ds'la Guerra Roma, V. notte. II ministra della guerra, on. Rodino, ha telegrafato al generale De Marinis, commissario italiano nell'Alta Slesia, ove i nostri soldati che presiedono la regione debbono reprimere l'insurrezione polacca, pregandolo far giungere il suo affettuoso saluto agli ufficiali ed alle truppe, che, come sempre, danno bella prova della tradizionale abnegazione dell'esercito italiano. [Stefani] La deplorazione e il reciso atteggiamento della Conferenza degli Ambasciatori !Serwt5io speciale della Stampa) Parigi, 7. notte. La Conferenza degli ambasciatori si e riunita stamane al Ministero degli esteri sotto la presidenza del signor Giulio Cambon e cou'intervento del maresciallo Foch. La Conferenza si c occupata della situazione creata dai disordini dell'Alta Slesia; e dopo avere all'unanimità deplorato è biasimato i tentativi di insurrezione clic hanno costato la vita a uomini delle truppe alleate di occupazione, ha posto immediatamente allo studio le misure proprie a ristabilire l'ordine. La Conferenza ha inoltre prescritto alla Commissione interalleata dell'Alta Slesia di rivolgere alla popolazione un proclama nel quale vengono condannati i disordini. Il proclama fa pura conoscere che nessun ricorso alla forza potrebbe influire sulle decisioni dei Coverai alleati, nè impedirà loro di determinare liberamente, in f.onfonnfjà al trattato di Versailles ^''«-ihuziorie def territori sottoposti al plebiscito. l'acconto commerciali! tra Germania e Russia (Sariiizio speciale della • Stampa ») Basilea, 7, notte Ieri, secondo l'Europa Pressi, è -tate firmato a Berlino l'accordo commerciale tra la tìcmiania.e- la Russia. .^BSBSfBSlBSWlISHRSnMSMai

Persone citate: Daudet, De Marinis, Dogo, Giulio Cambon, Polacchi, Senna