Le maestranze della Fiat prendono accordi per la riapertura

Le maestranze della Fiat prendono accordi per la riapertura Le maestranze della Fiat prendono accordi per la riapertura sciopero generale GJ-li fSCraseiclii dello La comunicazione ufficiale delia Direzione della Fiat — do, noi pubblicata — con cui si Invitavano gli operai tirninlai-i a prender contatto coi dirigenti per reciproche inteso sulla ripresa dei lavoro, ha suscitalo ieri mattina un'enorme impressiono in mezzo agli operai interessali. E. 'dopo quattro settimane d'incertezza e d'aspettazione, tale impressiono — uhe fu ili sollievo e di soddisfazione — e lieti Sòntprensibile e giustificata. Oltre diecimila 'taimgUo, nello quali gin cominciavano a tarsi ìtrudelmente sentire i. tristi effetti del cessato guadagno del capo, attendevano con ansia il segnalo della line ili i|uesto angustiamo periodo che le ha tormentato e le iia tenute in All'angosciosa trepidazione. Perciò la notizia tieH'imiiilucnio riapertura delle officine ò. stata accòlta come una liberazione daU'incubo delL'incerto. avvenire. i;n segno tangibile di questo stato d'animo tho abbiamo accennato, lo si ebbe iennattina. Ohio no niigliaio di operai, letto il comunicato delln Fiat, ascorse dinanzi all'edificio ovt: ha seri» lo. Fint-GiMitro. Venne- li per li, senza al.'iin.-i. preparazione, improvvisato una specie di comizio, al tonnine del quale i preMuti designarono nove loro compagni perchù bì abboccassero col capo officina Questi uovo rra.i \ cimerò scelti rra.gli anziani e qualcuno ossi a veranien.'h! fra" i più vecchi dipendenti deUu Fiat: persone che anpartengono «.Ila Ditta dal ';i(iii-''.«.'7 e clic perciò sono molto «.taccate allo stabil.mento dove trascorsero tanti anni della loro giovinezza, quando estere, operai '.Iella Fiat — prima dell'invasiòne negli anni di guerra. — era idolo di vanto di bui i lavoratori andavano orgogliosi, come di fen diploma di speciale capacità professionale. I nove delegali ebbero un abboccartelo preliminare cofi'ihg. tìoliliato. Ebbe luogo uno scaiiinio d'idee che però non portò 'ad alatola decisione, giaivhi i delegati e- l'ing. Gonfoato convennero di ritrovarsi stamane per au più lungo colloquio. Ciò che avvenne per hi Fiat-Contro, si ì' ri potuto — naturalmente con molto minor iuiervc.ul.0 ili operai — davanti alle altre Setioni dello. Fiat: lircvciti-Cilindri-Oarroz/.eriii. ecc. Auclie in queste ■i-ezioni alcuni rapnretentauti ctesignal.l dagli operai presenti si*abboccarono coi rispettivi capi-offteinn, intrai teneiulosi sulle modalità con le quali si ipotrà addivenire allo, riattivazione delie, ciucine. Ma ogni decisione venne rimandata ad un Successivo colloquio die i delegati dagli operai delle diverse Sezioni avranno oggi coi capi officina, coi quali solamente tratteranno polche, la Direzione, iitua.no estranea a questi colloqui. Oggi, presituiibilmejifd, i rappresentami provvisori della massa avranno nuovi e maggiori dementi de., rei-are nei colloqui coi capi iti quaivto sappiamo, che ieri' stesso ebbero luogo adunanze speciali fra. gruppi di operai della stessa officina per intendersi meglio. • Ciò clic appare, orti.ai come uri fatto sicuro li la riapertura deli ; l'i,-ti iter nuiOdi prossimo, t; maggio, e questo e il più- importante costijtuemto l'avvenimento essenziale che più interéssn.'la massa operaia o la. cittadinanza l.o modalità, i particolari, lo intese di dettaglio Verranno dopo e — data Inattuale situazione ■— non sarà tlifflclle trovare il ■> modus viven!di » che tenga conto, in equa mbttp, di tutti S diri}><i, le aspirazioni, i bisogni <cd i.desideri jd'ambo Je. parti. f Un gruppo di operai ci prega di pubbleare al./ieguenle appello: «ìS'luvibaio fili operai tutti della carrozzc*rla (.entro o Lingotto, a volersi trovare stajm'aUiiui. alle i w 10,'iiO uei3ceali della Trattoria {Patrtti. via Madama, Cristina 5per delegare •ira rùpiiresentunza operaia onde atitjjaxó in ltra.ua;h'.-. con fu. Direzione Fiat perla riapertomi dogli Stabilimenti. r*2fter «omuxdcaziòoi e deliberazioni importane •li i stirati bianchi sonhi^ohvowiti ihjjr qui tt'oggi sabato. aHetoren'i5%aelhv--Rede*soc {yia ^. Chiara 17. I Riapertura degli stabiiiri:enti-serrali fnedgcrul'lsrl'dDvrsBrctrcdttgntottsdtcntsdmptuvtttncsnclcgdlapsalcaGpvsaagSmpbradd[lesfi I ìalo j o. Il-gravissimo penuriianiento degii^nimui:. ! :teeguito.ai tristi latti della notte di- lunedi e, tìeljo sciopero generale seguitone, lui luseiato, Doblilo ni leggeri si può iiimiaginare, torbide sUsale dietro «i sé, oscmi foménti d'irrecruie- vleZiia ed episodi, foriuiiatamente isolali, di j t' violenza c di ribellione^ Cosi si sono avuti gii attci.Toti tenoristici ix>nn-o l'industriale De Benedetti. gU incendi dolosi, i tentali incendi, « qualche tentativo, come avvenne all'» Itala », idi cUsohbediunza e di resistenza agii induSU'ia•li. gli nitri .sintomi dei turbato animo delle tmdsse che- ia cronaca lia-icgtsuato in questi igiorai. Abbiamo già pubbliouu> .<4i6'*iu> «;i rmetaUurgieiie il lavoro non «i-a eiatO" ripreso N<I i. . come tu tulli gli altri stabilimenti — nello; [mattinata di giovedì, ìwrnltò in esse ciano : jac.-aiumi incidenti liti dirigenti ed una parte ideile maestranza, in seguito ai (pialligli indù-1 ■striali avevano deliberalo la'Serrata di un glorimi e proceduto al licenziamento degli operai i ;ku cui pesavano le respoiwabilitù degli mei-' denti avvenuti. Queste òflicine erano sei; Itola, Spa, Diatto, [Industrie Metallurgiche, Lancia e Carello. Ieri 'mattina, però tilt;1 e sei .questi stabilimenti veritiero riaperti e aii operai furono ìiammes.-i al riavoro, eccezion fatta, ben inteso, dei licenzia- Hicme IrIdi | I i licenauvestdto l-j . 1 |ti_ La riapertura noe diede Ittogi ad inciti mi, I* quanto risului da informazioni avuti dalle [•organizzazioni pa'drouali. Soltanto e.'!' Itala » | {avvenne ciie anche gli operai nziati pece-- [trarono ueil'oificina. Non tutti però Jziati erano il. Di questi, uuo venne per altri motivi. Altri sei accettarono Ulicen-I |saan-iemo e a e ne andarono. 1 rimanenu miai- ! /Wm'dici uivece l'.oii tenendo conto del provve- ^tlimento deUaDitta, outrarono Ugualmeuie^nei laboiaton e si misero a! lavoro. Vennero oìffl- dati nuovamente od ondarsene, nella stessa mattinato di ieri. Ma alla ripresa pomeridiana del lavoro, essi rieuuai-ono nuovamente col]igrpsso degli aut. operai e m rimisero ai loioijposti. Avvertite di eie, la Direziono dello Ditta mando a chiamare un operaio che copre vari-iclic elettive neU'onsftnteai^ono e ph dichiai-o che non era .disposta a tollerare dire la Pie- senza dei licenziati nell officina u O i licen- iuati se ne vanno —^^fecoro capire i dirigenti - o saremo costretti od adottare provvedimenti Mi.i-e valgano a tutelare la disciplina, non es-j scudo rumili:.-;ibi!e. eh. operai li . -.issati entrino c rimangano in oillcina contili la volont : dci,JiadK'iii. Non ììi&ntc :i provvi hi rimanente de da esservi uri ni colpa iiii=tr.i se eventualmenti ìtòtramiò 'recare danno .dia maestranza. Nell'officina ha potere ! ■. L'operaio couipresé perfetttunentc quale nuo. va complicazione potrebbe nascere ove l'ostinaziorte dei licenziati o l'imaneie nell'officina dovesse prolungare l'attuato situazione, e promise, di ud'ii«ei'ui'»i i» r convincere j guol colleghi a non cagionare nuove perturbazioni, (li ■sui nessuno in verità sente il minimo bisogno o desiderio. Ld oro *i vedrà se i buoni ulte i bile*saranno esercitati verso i quattordici., tetiàci lavoratori soitirauno l'effetto desiderato. lira stato pollili irai'i eli- lo sciopero effettuato, dalli' n.'iv-i'<.'•'.'• ib'lltt fabbrica « Viscot«ai di \'<'iiii.-i.-! lieo!;, if ii tra stato una conseBuenzo Uell'av\xiiuio incendio della Camera deltavoio, • i.-ilr scioperò aveva cagionalo ìui .à-aniio di sa mila lire alla Ditta. A questo •piuix»>it.' ci pendenc. -i fì ili in ciato Glóvaruii, «e»» pi'-c.':ii'.'i-u di pubblicazione, ima lettera niella quale, 'io i altro, e detto che e. salta D'affermazione che 1" sciopei • sia slatti effetfiuato indipendi ntumi me dall'inciidio della Ca; meiadel lavoro. Lo ina rànza non si sarebbe)poriat;-. al lavoro un md ihatiiiio, se avesse 1avuto sentore d'Uà dicbiai izi ile ni sciopero !generale di protesta i"--.- 'li Ino e provincia. [Crediamo sia enormemente > a:;erata la cifra birca l'ammontare dei danni. pur ainmel• tendo i danti!, questi non Liete imputabili allo 'Irnàss», itia tensi a' dirottolo il quale prima di far -idistiniggere e gettare le materie in la ivorazione.-poUiva attendere -ts ore senzi «ire danno alcuno a dette materie v. ii nuovo attentato alla fabbrica De ?eneuett;In una seconda edizione del giornale, ieri nautna, abbiali..', con abbondanza di particolari, narrato un c.:'e<' attentato compiuto dasovversivi contro te tabbrica e l'abitazione deiring. Ile Benedetti. Per i lettori ai qualii i'•I"non A nula che la iu sventili ve prima edizione, rie-1il aravv <j,ijt.<il<i. 1 fTing. De Benedetti aveva raccolta nella giornata di giovedì alcune voci, secondo le quali egli e la sua famiglia sarebbero stati oggetto di un attentato da pone di comunisti, a somiglianza di quello compiuto il mattino di mercoledì, ad opera del giovano anarchico Mario Facta, elle trovò ia morte nel lancio di una Imi ulta. L'ing. De Denedetti, messo sull'avviso, vegliò coi famigliari durante tutta la notte. Verso le 2,40 si udirouoi rumori sospetti all'esterno. L'ingegnere si armò di una rivoltella eu usci coraggiosamente. Vide nell'oscurità la bgura di un uomo appiattato dietro il muro di cinta dello slabitimemo. Diede il • chi va lai ». e vista l'ombra muoversi in modo sospetto, sparò in quella direzione alcuni colpi. Lo sconosciuto allora si diede precipitosamente alia fuga, e il De Benedetti lo Inseguì. Intanto dalle tenebre erano sorte oltre ombre di sconosciuti, ed anche, contro di essi egli scaricò l'arma. Art un tratto uno dei fuggiaschi si fe'rrnó e lanciò contro l'inseguitore una bomba. 1] De Benedetti fece appena in tempo, vista la Jlammata, di gettarsi a terni; rimase cosi completamente illeso, sebbene il micidiale ordigno gli sia scoppiato a breve distanza. Egli ritornò nella propria abitazióne, che, come ó noto., è annessa alio stabilimento, ih via SantAllumino, Barriera, di Francia. I soldati di guardia alla vicina Scuola motoristi, attami dal rumore degli spari, scorsero ii gruppo degli sconosciuti in fuga, e diedero l'« Alt! ». Quindi, siccome quelli intensificavano la corsa, spararono parecchi colpi di moschetto ai' loro indirizzo. Oli sconosciuti risposero con vuoiti! rivoltellate, ma tutti quei colpi ondarono a. vuoto. La Questura, avvisata mandò ioslo un « camion u di guardie regie, al comando del vice-commissario Zoccardi. Quando però giunsero sul posto In località era completamente deserta e tranquilla. Funzionario e militi eseguirono una minuta visita nel dintorni, ma non trovaroiin alcuna traccia di persone. Dalle notizie raccolte successivamente, sembra risultale che gli ignoti autori del nuovo attentato olibìauo potuto sollecitamento allontanarsi dalla regione mediante uu'automobile. clic durante li» svolgimento dei fatti sunarmti si trovava neite vicinanze. Le indagini vennero iti apprèsso intensificate da parto specialmente del commissario avv. Mosso, della locale Sezione. Le devastazioni alla Camera éel lavoro Intorno art alcuni particoìari dei danni, recati nei locali del Palazzo Utell'Associazione generale operai oltre a quelli cagionati dalle damme, Gino Guaniieri ci scrive pei- segnalarli i danneggiamenti riportali dagli uffici ante «era allogala la «■Cassa disoccupazione o* parai metallurgiciRj;issurii.i.'iiue. le parti essenziali della lettrua. 11 Gua'mieri narra che avendo visitato, martedì mattina subito d l'in.•cudio, i locali aveva povuim constata che i fascisti avevano; rispettato gli unici che avevano carattere tecnico. « Ritornai ai martedì serra — contìnua il G-uarriieri — verso le 10 insieme all'on. Buozzi petrch&-ci eravamo accorti che si slavano involando le bottiglie di vino e di liquori die si erano ancora salvate. Rifacemmo la visita ai locali e ci accorgemmo che si incominciava a fare quanto dubitavamo al mattino. Rtvolgeinco-lo .nostre, proteste al Commissario cav. Serra, ina maljrrailo gli ordini dati da! Commissario in nostra presenza, avemmo la impressione, che le guardie facevano, ed avrebbero continuato a fare, i loro comodi. Sono ritornato al mercoledì, e pui'irormo mi accoro» che coloro che erano ritirasti a giuu'dia della nostra proprietà. —- non so se ì soldati icle guardie regie — avevano completata [li: distruzione degli Uffici. Difntti ho notiti'» constatare che ouedo che al Martedì era ace.ora intatto, al mereoledì era quasi tutto di-J strutto. ìii-i mio ufficio hanno asportata la da scrivere — che sono poi riuscito in al'.ri. uffici --- cancelleria, libri, fnaucojiollj 'ecc. Mi hanno sventrato delle, scri- r:>pi> i I j oiacohim ti «scovai . jriie, stracciato delle d'omande di sussidio ! :■,.;.;,> ^ operai disoccupati. , .vl>rotes!tfi.re per tutto ciò. egregio signoi Direttore? Neanche per sogno. La. sola con siatazione che quanto w era. salvalo dalla in vasione fascista venite metodicamente, distnitj to dalia, forza pubblica Proprio da chi ha l'in- ' lirico -- ed 6 per questo compito pagato dalla Nazione -- di tuaèiai-e la j/ropri'eia privata anche se e proprietà della classe lavoratrice, l'n ultimo chiariménto: La Cassa Disoccuplir.ione nostra ha i suoi fondi costituiti dai sqIì contributi operai. L'ori. Gina Olivetti non <• il presidente della Cassa rna sol»consiglière I pi r la parto industriale: Va nostoa Cassa era ondi • • I ; : 1 i ' Iriconosciuta daflt> guato e' (faceva, per questo I Ida ox&ano erogatore dei sussidi di disoccupa- zi one? iLa Cassa disoccupazione operai metallur- gir-i, elide nolo a lutti i disoccupali elio ,h- iv.-valio presentarsi 'a ritirai^ oggi il sussidio, che a causa delfincemMo dei locali sociali , :>> ■■ staio reso impossibile. La Cassa Disoe- i e • i. r e-:' --.a pero provvedendo alla ricerca I| di altri locali, e spera con la giornata di lu- |I noni -.' maggio di incominciare il pagamento Le 43.500 lire del!' «■ liaia „ Una dichiarazione del cassiere luci su&siiii '• la accettazione delle nuove do- -mani-. Comunica a tutti i disoccupati liceo- j zia! : in questi gii-mi <■ che non hanno potuto presentiaisi a. farela domanda, che verrà man. 1 tenuta ugualmente hi, loro anzianità anche se j!f domanrla verrà presentata in ritardo, l.o còmnuicazfone doll'fndirizzo dei nuovi locali | | verri fatta a mezzo dei giornali cittadini - ( „ 4q Bnn i;,,0 (]0tf'«Halà !I Sulla complicata faccenda delle 43.500 lire ! u,.,.'iUil;1. tll cui si è pai lato tanto in questi giorni, il signor italo Berauzzi, cassiere dello ÈtallìUment0i ci IuaU(la l)Ues;a sua uichiara- zi0!1(J. . ; ,uui avvenuti nello stabilhnento itala, tabbrica automobili, durante roccupazio- ], ie operaia, mi «presto comunicarle, che nssj si ■isvolsero diversamente dalia versione data, fri- fatti, verso le il circa del -,'<; coii-ente, si pre-i,,,.,,,.^,,,, riialu,_, 0p*»ui nei mio ufficiò, in- giungendoraj di consegnare low i danari e le .onlavl della cassa, lo rlitutai, dichiarando che se c|Wevo ectiére allo violenza volevo almeno ffiU. i:. consegna nelle mani di un membro Mono Commissione interna. Essendosi allora j ,„., .,.,„.„,, l'operaio Bussola, membro d'i detta o commissione, ed avendo etti a sua volta ini,..:s,i.. uv.,v ja cnéisegno della cassa, io mi o requie i sare, ucciso ( nuli in ■ arso j."» questi u o o a a e) e 1., o ! " . [t||j: a f, • ''-'•'. o ' a ;, ri al e I i; fronte allo minacciose insistenze e dopo averi preso le uniche precauzioni che la situazioneimi permetteva -, l funerali del fascista Oiidonc ' I." esequie dell'operaio fascista Qddoue prima P'-ro di averne latin constatarli la risuinufza clic era di circa £3.500 li.':'. i). ,i io:., sopra risulta dunque che non.-ui . non invitai ^ii operai ad assumere laisegna della eassa, ma cedetti'soltanto di «ver sperato iastuta uruoiie t-eun comunista la serti di lurincipe Oddone, avranno Inolina, iu fornia stretta mente privo..-!. La salma si trova da qualche giorno al cimiti iu, u stamane alle .s.no sarà iuteJraia, Presenzicranuo alla cerimonia, die sai^a semplice e lueve, i polenti ed una rappreseiitatiKU dei Fasci t- di qualche ente politico. Pur non a.-: allumilo essa, anche por volere della famiglia, speciale signiilcaKo ed imjior; a nza, io cerimoiiia sarà vii.-il-.ita do. un odiguai i servizio di polizia-yia predisposto dalia Questura Le indagini e l'istruttoria L'aulici -i di pubblica sicurezza e quello gitili t Umano intanto nelle ricerche di.■••rcre e delimitare le responsa«iduali nei luttuosi tatù che dallairta ad udii ; snnzione, t rogatori dti lunedi in poi hanno fune-ittà (Hi arrestali, senza di-.no siati sottoposti a ripetuti intei-(inali eméigoiio nuotidiamimente• ,«t,u«., .— -,—— Innovo cli'costanze che lumeggiano ^ti uvveni-"prilli r-he unta la cittadinanza, unanime, de-la notizia -i:i da nói o.ib-,. - • - CJie oltre ade persone arrestate-,sua-1 tiro de 1 OiUpiova. E' confermata ìrrc-stavc alla Camere del lavoro ed alla sede del Fascio di combattimento sono stali denunciaci all'autorità giudiziaria, ipiaii istigatori e complici, l'avv. Cesare Mari:: Devecchi, Bruno Hmolti sevreiario del Sindacato die lavoro, un mem-fascio, il lenente '.'avalli e Sia I on. Facta all'Istituto di Sociologia II ministro on. Facta, accogliendo gentilmente l'invito dell'Istituto di Sociologia pronunzie™, martedì 3 maggio, alle ore 21, nel salone della Camera ih Commercio, un discorso in cui illustrerà il programma generale del Governò, con particolare riferimento alla situazione eoonomieo-tlnaiiziaria dui l»acse. Il discorso del Ministro delle Finanze assumo nel momento attuale importanza politica ed avrà certamente un'eco al di fuori della, nostra cerchia elettorale. Non mancherà perciò in tale circostanza il pubblico delle, grandi occasioni. COI discorso dell'on. Facta risanno di Sociologia si propone di iniziare durante la campagna elettorale una breve serie di conferenze, che saranno tenute dalle personalità piti rappresentativa delle, varie tendenze politiche ih lizza inon candidati nei collegio di Torino). Le tessere per tutte le conferenze, e i biglietti di invito possono ritirarsi presso le principali librerie.

Luoghi citati: Diatto, Francia, Ohio, Torino