Aquile e galli di montagna

Aquile e galli di montagna ISTellet Venezia TVlde.ntiixo. Aquile e galli di montagna (Dal nostro Inviato speciale) Bolzano, 29. notte. A giustificazione del loro intervento alla Aera di Bolzano, ed a spiegazione di quanto è avvenuto, i fascisti hanno pubblicato un manifesto nel quale è riprodotta la scheda che servi per il plebiscito nell'Alto Tirolo. ed affermato che anche al di qua del Brennero pdl Atesini erano stati chiamati, sia puro solamente | In forma platonica, a dire se desideravano di restare ilncorporatl nell'Austria Tedesca o passare a far parte della Repubblica Germanica. Questo manifesto 6 stato una rivelazione anche per noi. Di questo fatto non si era sentito a parlare; nessuno ebbe sentore che a Rolzano, od in un altro centro, siano stato domenica aperte dello urne e chiamati gli atesini a votare. I fascisti hanno forse con questo manifesto voluto allacciare gli awenimenti di Innfibruck alla fiera di Bolzano, ma mi paro azzardato il dire che domenica si sta avuto un plebiscito al di qua ed al di là del Brennero, dato che non se ne ebbero i sintomi rivelatori. Fiera e corteo, erano stati fissati sei mesi fa, e quando si precisarono i festeggiamenti che si sarebbero svolti e la data di essi, nessuno pensava ancora al plebiscito. Meglio quindi che da questo molto problematico accostamento, mi sembra the l'Intervento dei fascisti a Bolzano debba essere stato determinato da un eccessivo e pauroso allarmo, lanciato alle diverse sezioni fasciste dal fascio bolognese ed alla notizia diffusasi, all'ultima ora, che i tedeschi dell'alto Adige, in unione ai Ladini, avevano presentato una loro lista per la circoscrizione del Trentino, lista comprendente i nomi dei quattro candidati dell'Alto Adige, più tre nuovi candidali scelti nelle valli Ladine. (A questo proposito è bene notare che questa Usta, che non aveva che carattere di protesta, deve essere rientrata perchè illegale. Essa venne presentata infatti colla firma di trecento elettori, che non vi aderirono spontaneamente ma solo perchè tassativamente obbligati dal sindaco dt San Ubrico di Val Gardegna). La mani f est azione... politica Precisato quindi che il plebiscito di Innsbruck e la Fiera di Bolzano, solo per incidenza, vennero a cadere nello stesso giorno, non rimone però escluso che i politicanti dt Bolzano del corteo volessero servirsene a fini di propaganda elettorale ed anche come manifestazione di protesta contro l'Italia. Che questo potessero avere 'in animo, lo penso, e basta a dimostrarlo il fatto che proprio in quel senso ne approfittarono non appena avvennero gli inoidenti. Presa in se stessa la manifestaziono non aveva carattere poetico: questo sì! I buoni contadini, scesi dalle valli per partecipare al corteo non avevano in animo che dt passare una giornata allegra. Non per altro che per assistere ad una mantfestaziono caratteristica, piena dt coloro e di vivacità, erano convenute a Bolzano tanto migliala di persona. Il corteo aveva sapore schiettamente regionale, per quanto t duo uomini cho l'aprivano, col loro costumo semi-selvaggio avessero l'apparenza di Attila scesi alla conquista d'Italia. iProlhito le bandiera, evitati i canti, anche volendolo il corteo non poteva avere forma di manifestazione politica. Chi lo vide può accertare che so per la varietà, del costumi, por i carri, poteva essere pnrnrrnrtnto ad una mascherata, ad un corso di gala carnevalesco, non poteva essere preso come un corteo patriottico. E' già stnto notato che vi partecipavano anche duo vecchi cho celebravano lo nozze d'oro e non poche giovani coppie all'alba del loro amore; occorre aggiungere che non uno del carri aveva Intento satirico, a meno che non si voglia trovare l'ironia in una partita a briscola che veniva giocata su di un carro o nelle allegoria dell'estate, dell'autunno e dalla pnimavera. Niente intenzioni recondite quindi, ma una immediata, percezione, avvenuti gii incidenti, dello rilpercussloni politiche che essi potevano avere. Abilissimi nel servirsi di ogni mezzo per provocare ed inscenare delle manifestazioni anti-italiane, i politicanti di Bolzano, mentre invitavano la popolazione alla calma e stendevano la'forma di protesta da presentare a'.l'on. Credaro. segnalavano l'accaduto di Innsbruck, ed al di là del Brennero, colle manifestazioni per i risultati del plebiscito, ai avevano le protesto contro il Consolato italiano e contro gli italiant per 1 fatti di Bolzano. Il carattere quindi che in origino non aveva, la manifestazione lo assunse in seguito e lo assunse in modo spiccatissimo per quanto gli italiani presenti a Bolzano cercassero paralizzare gli effetti biasimando apertamente il modo con cui era avvenuto l'intervento fascista. I politicanti di Bolzano I politicanti di Bolzano, sono una cosa e la popolazione atesina, nella gran massa, un'altra. Giudicando gli avvenimenti dell'Alto Adige, questa differonziaalono è bene non dimenticarla. I politicanti di Bolzano — parecchi ilei quali sarebbe stato prudente allontanare sin dai primi giorni deil'ùccupazàono inviandoli a villegclarc a Roma od a Napoli od anche al di là delle Alpi —• sono det tedeschi irriducibili. Sino alla vigilia di Vittorio Veneto, sono stati gli effettivi dominatori ed oppressori della Venezia Tridentina. Occorre una buona dosi! d'ingenuità per illudersi che se non intervengono speciali condizioni, essi mutino atteggiamento a nostro riguardo e ci facciano buon viso per averli spodestati. Non sono in molti, ma'godono larga autorità, hanno capacità tecniche di primo ordine, conoscono a fondo i problemi commerciali ed industriali dt! loro paese, sanno le nostro debolezze, hanno legami strettissimi oltre il Brennero, e non 6 loro difficile rendersi arbitri dell'opinione pubblica e piegare il pecorume a,i loro voleri. Sono pochi, ma contano per molti. VI sono compresi tra essi, e trovansi in prima linea, anche quei quattro signori che il IJéutscher Vcrbaml prosenta come candidati al Parlamento italiano. La massa 6 tutt'ultra cosa. Tra 1 valligiani i nostri soldati hanno fatta dell'ottima propaganda ed in questi due anni, so pur non si sono completamento trasformati, se pur non hanno cambiata la loro mentalità, si sono un pochino accostati a noi e se non ci amano ancora, et stimano e ci apprezzano. Ora il .■naie di quanto è successo domenica a Bolzano sta appunto In questo, che ù proprio la massa quella cho è stata maggiormente impressionata e colpita. Rientro la dimostrazione fascista, so pacifica, avrebbe servito a far comprendere al politicanti che 11 Paese vegliava, gli incidenti luttuosi, hanno Impressionato talmente t buoni contadini convenuti a Bolzano per la festa, che l'opera di persuasione, di Il dallo Autorità e dal soldati, ò stata brusca mente frustrata. I valligiani hanno abbandonato Bolzano terrorizzati ed è facile pensare che impressione avranno diffusa nelle loro valli. I fascisti: 1 banditil Nè più, nè meno. Facile presa avranno quindH nuovamente fra essi, le manovre det politicanti per tenerli avvinti agli organismi pangermanisti, cho da Innsbruck tendono le loro fila sino alla stretta d'i Salorno. E nuova forza trarranno dal fatto che le autorità italiane, volenti o nolenti, hanno pur dovuto deplorare quanto ò successo, accrescendo cosi il significato della protesta in scenata dai pangermanisti. La dominazione che fu Dal caso particolare preciplfJianio cosi nell'esamo della situazione generale, di cui quella elettorale è un riflesso, situazione che non è certo rosea per molti aspetti. Quanti giungono a Bolzano, se di una cosa si impressionano è cho permangono ancora, gelosamente custodite e difese, tutte le tracco esteriori della dominazione austriaca e se ne stupiscono, se ne allarmano e protestano ed inveiscono contro le Autorità che tollerano tale stato di fatto che rappresenta una menomazione del significato della vittoria. Confesso che a me, pur non nascondendo che mi desta un senso d'Irritazione il vedere su questa terra rifatta italiana con tanto sangue permanere le Iscri zioni gotiche cho sembrano allontanarla da noi e rendercela estranea, impressiona assai più il dover constatare che non viene affermato nei fatti il prestigio italiano e la padronanza italiana. La maggioranza della popolazione dell'Alto Adige è tedesca ed è naturalo che le tabelle d'indicazione siano scritte in tedesco, per quanto siccome siamo in Italia, o la popolazione italiana qui non manca, sarebbero preferìbili le tabelle bilingui, ma quello ohe è doloroso constatare è che dopo tanti mesi d'i occupazione nulla o ben poco ancora è stato fitto perchè quel centoottantamlla tedeschi che trovansi nell'Alto Adige si siano fatti persuasi che la nostra non è una occupazione provvisoria, ma definitiva, che il nostro confine è al Brennero o non alla stretta di Salorno e che dove oggi siamo resteremo. Quella opera di penetrazione e di persuasione, che taluni vorrebbero significata con manifestazioni esclusive di forza, perchè più adatte alla mentalità tedesca ma che io penso sia meglio pacifica, tutta creazione d'interessi perchè la ritengo più penetrante, che è stata iniziata nei primi tempi, ma della quale oggi non se ne trova quasi più' traccia. Molto per colpa idi trascuratezza, ma anche un po' per colpa di egoismo. I tedeschi si sono maggiormente irrigiditi alla loro convinzione che la nostra presa di possesso sia soltanto temporanea e disgraziatamente anche quel poco di propaganda che era stata fatta nelle valli e stata annullata dall'ultimo episodio. La duo politiche Nell'Alto Adige, come nel Trentino, duo sono state le politiche seguite. Mi limiterò, per ora, ad accennarle, riservandomi di approfondirlo in seguito, mettendone in rilievo le caratteristiche: militare la prima, civile la seconda.- Quanti poterono seguirò da vicino le due politiche sono concordi neli'osservaro che nel periodo militare, mentre nel Trentino vi furono molto incertezze, non poche deviazioni1 ed anche sbagli notevoli ed errori di metodo a causa delle influenze, alle quali i preposti non seppero sfuggire, nell'Alto Adige l'autorità multare fece quanto di meglio era possibile lare, favorita anche dal fatto cho tra una popolazione affamata o terrorizzata dal passaggio dell'esercito austriaco in i-otta, essa portò coll'ordine anche un po' di abbondanza, e affermò tu modo niagtdfico il prestigio italiano. Non pochi sogni di quello che era stato !1 dominio austriaco scomparvero; chiare provi' si diedero ai tedeschi che l'ttaliu non avrebbe pia abbandonato le Valli Atesine e che essi dovevano rassegnarsi a vedere il confine portalo alla Vetta d'Italia. Nel secondo tempo trionfò la politica, nefasta dell'on. Nlttt, di cui ossi ancora si subiscono gli strascichi e le conseguenze. Nel Trentino si trovò un maggiore equilibrio, anrhe perchè i partiti rapidamente si ricostruirono e la situazione venne chiarificandosi; ma nell'Alto Adige si abbattè la tempesta. L'on. Nini, personalmente e pel tramito dei suol ministri e dei suoi rappresentanti, largheggiò coi tedeschi in concessioni d'ogni genere. Non è detto, ma tutto lascia credere che csli non solo abbia fatto sperare ai politicanti di Bolzano una autonomia completa, ma sinnneo di, essere lasciati fuori dai nostri contini. Molte delle trasformazioni elio erano state iniziate dall'autorità militare, vennero o sospese o addirittura unnullate, ripristinando le cose come erano quando le nostre truppe doMlarono l'esercito austriaco. 1 politicanti di Bolzano si rafforzarono, il Dculscher Ycrband si costituì solidamente e si creò quella che è la situazione che oggi amaramente si constata. Non solo l'elemento pn.ngennani.sta si ritiene il padrone assoluto dell'Alto Adige, e presenta dei progetti di autonomia che si accostano da vicino a quello che potrebbe essere la creazione di uno stato Indipendente, ma, corno viene rivelato dalla presentazione della lista per la circoscrizione di Trento, accampa delle pretese anche sulle Volli Ladine- SI fa l'opera di penetrazione a rovescio. Quello che doveva essere l'assunto nostro, quella che doveva essere l'opera nostra, diventa l'opera loro. Audacia e spavalderia. Non si sa so stupirsi di più dell'audacia o della spavalderia, che questa sorreggo ed accompagna. 1 tirolesi hanno una predilezione per le penne d'aquila e per le piume del gallo di montagna, delle quali usano fregiare i loro cappelli. La penna d'aquila, nella tradizione popolare tirolese, vuol significare che chi la porta ha lo sguardo acuto e penetrante; e la piuma di gallo la tendenza alla spavalderia. Si possono i ispcttare ed anche tenere in giusta considerazione le = penne d'aquila » (vi sono personalità nell'Alto Adigo delle quali sarebbe ingiusto non riconoscere il bene cho possono fare alla regione, se restano nell'orbita della legalità), ma sarebbe torto imperdonabile impaurirsi e tenere in troppa considerazione la turba dei «bull», la schiera numerosa delle piume di gallo. Tra 1 politicanti di Bolzano vi sono più piume di gallo che non aquile, ma disgraziatamente le nostre autorità non vedono net politicanti di Bolzano che dello penne d'aquila. E ne hanno troppo rispetto. GIGI MICHELOTTI. nlasmurGcLdircvdcdcsIcasstpdeCsrcpcfgddiiNzdstan