I mutilati sgombrano il palazzo delle poste a Milano

I mutilati sgombrano il palazzo delle poste a Milano I mutilati sgombrano il palazzo delle poste a Milano Un conflitto: alcuni feriti — Le concessioni del Ministero —.1 danni arrecati agli uffici. ■liana, 19, notte. L'occupazione del palazzo delle Poste da pane dei mutilati, che aveva prodotto un evidente disagio alla cittadinanza colla sospensione totale dei servizi, dopo le oro li) ha dato luogo ad un episodio che poteva avere conseguenze assai gravi : un conflitto cioè tra la forza e ja massa occupante. Verso ie 16 una grande folla stazionava presso la Posta centrale, tanto che in quel punto si era dovuta sospendere la circolazione dei tram. Intorno al palazzo delle Pòste si erano radunati forti gruppi di fascisti, parecchi dei quali erano penetrati nel palazzo. Nel frattempo circolava la voce che la Questura «avesso ricevuto l'ordino di far sgombrare il ipalazzo delle Posto. Furono immediatamente date dai capi dei mutilati lo disposizioni per la resistenza. Tutte le porte furono sbarrate e 'barricate. Squadre di mutilati e di fascisti si posero dietro le barricate, formato di tavole, di sedie e d'ogni altra sorta di mobili. Alle 16 alla Questura centrale venne impartito l'ordino di eseguire l'opera di sgombro. A tale uopo fu concentrato nei pressi della Posta un forte contingente di forza composto di un battaglione del ?.o Fanteria, di uno squadrone appiedato del Savoia Cavalleria ò di circa duecento uomini fra carabinieri e guardie regie, agli ordini del vice-questore, di numerosi funzionari ed ufficiali. Della truppa venne intanto stesa doranti alla porto principale di via Bocchetto. Vennero poi stesi cordoni in via dogli Orefici e via Bocclictto ed in tutte le altre strade che conducono alla Posta. Per trattenere la folla che andava sempre più ingrossando, il vice-questore con un reparto di guardie' regie, si portava all'ingresso posteriore del palazzo ohe si1 trova in via Negri, i cancelli erano chiusi, ma non bloccati, e di guardia non si trovavano che alcuni mutilati. In pochi minuti lo guardie regie riuscirono a scavalcare i cancelli ei a penetrare nei ipalazzo. I .pochi mutilati di guardia, vista la mossa deìla polizia, corsero a dare l'allarme ai compagni. Un forte numero di uomini òho si trovava nel salone centrale, accorse verso l'entrata di via Negri. Sospinti però dalle guardie regie, i mutilati dovettero retrocedere, riunendosi sulle scale che conducono agii uffici di amministrazione. Fu in questo momento che avvenne il conflitto. Si udirono dogli spari di amia da fuoco e lo grida dei mutilati giunsero Ano alla folla che si trovava presso il palazzo e che incominciò ti tumultuare. Furono eseguito allora dai cordoni varie cariche ed i cordoni furono portati più avanti. Durante 11 crepitare della moschetteria avvennero fra mutllatil e guardie regie delle colluttazioni e tafferugli. I colpi di arma da fuoco delle guardie regie furono tuttavia sparati tutti in aria. Il vice-questore riusciva nel contempo ad inquadrare le guardie regio e farle ritirare, mentre i mutilati rinchiudevano i cancelli, ai quali si misero di guardia gruppi di fascisti. Durante il conflitto si ebbero feriti, nessuno però grave. Alla Guardia medica di piazza del: Duomo furono medicati il cassiere dell'Associazione mutilati di Milano Augusto Asporti, contuso, il mutilato Giovanni Zanetti, che cadendo a terra durante il tafferuglio riportò una lussazione alla spalla destro. Altro ferito è Ernesto Mazzoni, che riportò una ferita alla mano sinistra. Alla Guardia medica fu pure curato un altro mutilato, tale Giovanni Sirohi. clic presentava una ferita d'arma dal punta e taglio alla mono destra. Nessuno è ferito da arma da fuoco. L'unico ferito da arma da fuoco e la guardia regia Rancasi. Alle oro 18 i mutilati mentre i fascisti stavano di guardia alle porte bloccate si riunirono nel salone centrale del palazzo ove l'avvocato Della Gotta alla presenza del comm. Sacco dirigente dei servizi postali e telegrafici espose il testo di un telegramma ricevuto dal Ministero. In sostanza il Ministero si è deciso ad accogliere in parte i desiderata dei mutilati. Venti mutilati saranno immediatamente assunti in qualità di agenti subalterni con stipendio iniziale di dieci lire giornaliero senza diritto a caro-viveri; cinquanta saranno assunti come fattorini telegrafici. Per quanto riguarda i corsi teorico-pratici, il Ministro ritiene però impossibile ridurre da tre mesi ad uno i corsi per l'ammissione dei telegrafisti. Per i mutilati, poi, che intendono frequentare i corsi di' perfezionamento, non sarà richiesto alcun titolo di studio e i corsi saranno accelerati: a corso terminato, 1 candidati dovranno sostenere un esame che comprovi la loro ìdoneità. Si è però promesso ai mutilati che sarà a loro riguardo usata una certa larghezza. Siccome i mutilati che dovranno frequentare il corso preparatorio non potranno, durante tale periodo, guadagnarsi da vivere, l'Associazione dei mutilati ha stabilito di sussidiare i suoi soci con delle borse di studio. Dopo l'esposizione fatto da Della Gatta, parlò il mutilato Baccani, il quale espose un programma di organizzazione per i soci mutilati, ì quali non potranno iscriversi a nessuna Camera del lavoro di nessun colore politico, bensì ad una Camera del lavoro del mutilati, che si terrà al disopra di ogni partito e avrà il solo scopo di proteggere economicamente i suoi iscritti. Bopo di lui parlarono altri mutilati. Sciolto il comizio, i capi decisero che il palazzo delle Posto venisse evacuato dai mutilati. Furono poste delle condizioni dagli assediami: le truppe si ritirassero; i mutilati sarebbero usciti in colonna, si sarebbero recoii'i in piazza del Buomo e quivi si sarebbero sciolti, il Questore accettò queste proposte e i carabinieri e le guardie regìe furono ritirate. I mutilati uscirono in corteo c si recarono in piazza del Duomo senza dar luogo ad incidenti. Il palazzo delle Poste liberato dall'occupazione ai presentò allora in tutto il disordine: vetri rotti, mobili infranti, porte scardinate. Tutto il materiale scnrdinabiie era stato adibito p.er le barricate. Per riparare a tanto disordine sarà appena sufficiente la nottata cosicché è incerto ancora che domani 6i potranno riprendere tutti i servizi postali e telegrafici.

Persone citate: Baccani, Della Gatta, Della Gotta, Durante, Ernesto Mazzoni, Giovanni Sirohi, Giovanni Zanetti, Milano Augusto, Orefici, Sacco

Luoghi citati: Milano, Savoia