Echi degli ultimi avvenimenti negli ambienti operai

Echi degli ultimi avvenimenti negli ambienti operai iva vertenza della. ** Fiat 99 Echi degli ultimi avvenimenti negli ambienti operai a Poiché il primitivo asppt.to della vertenza è stato in questi ultimi giorni profondamente mutato dai due fatti nuovi: l'appello delia Diluì ;ii singoli, operai e dall'intervento iifiìciale del Comitato centrale della Fiom. •abbiamo condotto una breve indagine fra le.nrasse operaie per raccogliere impressioni e:.previsioni. Un l'alto che udimmo commentare con maggiore frequenza dai nostri interlocutori e che essi segnalano come la fonte maggiore del malcontento delle maestranze, è quello del numero dei licenziati, il quale, man mano che i giorni passano, aumenta. Ci diceva feri un operaio che quantunque .la voce corsa, nei primi giorni della semata, che ì licenziamenti, cioè, avrebbero raggiunto 11 numero di tremila, sia. stata smentita ripetutamente da fonte autorizzata, pare invece che tale cifra sarà superata, a giudicare ,almeno dal numero elei moduli per il sussidio di disoccupazione che la Direzione della Fiat ha richiesto all'organizzazione di previdenza degli operai metallurgici. Il nostro interlocutore infatti assicura che. secondo tale dato, i -licenziati dovrebbero essere poco meno di quattromila, perchè i moduli ritirali furono cosi ripartiti: Fiafigentro 2aoa; Aviazione. 200: (Industrie metaWHBfr.hn (non « serrata ») 3or>: Brevetti-Fiat WrXa:rozzeria 300; altri repani 300 o 400. "t a Anche la categoria dei capi e deyli impiegati — secondo i nostri informatori -- darebbe il Suo continoenie ai licenziamenti1; Un calcolo approssimativo e induttivo, che abbiamo sentito fare, darebbe, come futuri licenziati almeno un capo per oqni IO operai, cioè 300, ed altrettanti impiegati amministrativi.' Quanto all'appello della Ditta, le previsioni nell'ambiente operaio sono discordi. Qualcuno ritiene che un certo numero di dichiarazioni firmate verrà, raccolto, specialmente fra i disorganizzati e gli elementi raccogliticci. Ma. secondo queste previsioni, tale numero non oltrepasserebbe la metà degli operai intercisati. Altri invece negano qualsiasi efficacia ti queste dichiarazioni. iPrima di lutto — si dice — esse saranno in quantità quasi trascurabile di fronte alla massa operaia coinvolta nella vertenza, anche tenendo conto dettano che si assicura, avvenuto, che molti .afweia il si sarebbero recati n firmare la nc^HHnmrazione nella speranza di una revislEBBr In secondo luogo, soggiungono, anbBwp si raggiungesse il numero di 8-9 mila dichiarazioni, vi sarebbero compresi tanti operai organizzati e disciplinati all'organizzazione, che la ripresa del lavoro non potrebbe andar esento da gravissimo perturbazioni, cosi da consigliare i dirigenti della Fiat, a venire ad accordi con l'organizzazione. Questo toma della necessità di concludere un accordo con 1 organizzazione è il motivo dominante che abbiamo udito nello conversazioni dei gruppi operai. Coloro coi quali abbiala parlato — e riferiamo i discorsi uditi a titolo di cronaca — manifestano quasi tutti il dubbio che si voglia colpire, gli organismi sindacali. Essi basano questa ipotosi sul fatto che la Fiat, mentre si richiama al Regolamento nazionale, non ha mostrato verso le suo disposizioni quell'ossequio che invoca dagli operai. « La Fiat: — dicono -- aveva l'obbligo, prima di effettuare la serrata, di esperire tutti i gradi di procedura previsti dal Regolamento, denunciando, il concordato ed avviando trattative per lo^&Mltlesazioni desiderate ». -'iJSkC cumdcccimelespqtgtrorgerenvcssnsfdrlcgemvlmpcglvnspsQuesto fatto viene collegato con altrfcÀstomi che potrebbero essere conseguenza doTla^cVlsi ma che gli operai interpretano come ' l'esecuzione di un piano dogli industriali rivolto a staccare gli operai dalle organizzazioni sindacali. E citano degli episodi: una fabbrica che, avendo chiesto e non ottenuto dalle maestranze l'esecuzione di ore straordinarie di lavoro, minaccerebbe ora di ridurre l'orario; un'altra officina che. pure avendo lavoro, intendo diminuire il numero degli operai per licenziare alcuni elomenti meno graditi: un terzo stabilimento, in condizioni normali di ordinazioni, olio ha preannunciato 300 lieenziamenlL eoe.'Citano pure le vicende della vertenza dei cementisti di Casale come riprova della fondatezza delle loro congetture. La dichia.rnziono l'atta dai comm. Agnelli, di voler cioè convocare il Consiglio di Amministrazione prima di aprire trattative con la Fiom, Viiio interpretata come un espediente dilatorio. Osservano a questo proposi^1, gli operai che nel colloquio avvenuto in Prefettura sabato 3 aprile, il comm. Agnelli si era mostrato disposto ad accettare di limitare i licenziamenti a 1500 col criterio di licenziare prima i possidenti, poi i meno capaci, poi i .! meno anziani, alla sola condizione che per o! quanto riguarda le Commissioni interne si sarebbero osservato lo prescrizioni regolamentari. Se in quel giorno — osservano gli operài — il rappresentante della seziono avesse deciso di accettare i licenziamenti tutto sarebbe finiio, senza che fosse occorso l'intervento del Consiglio d'Amministrazione della Fiat. Per ciò ohe riguarda l'intervento ufficiale del Comitato Centralo della Fiom — che ora vivamente desiderato — i pareri sono uniformi e di marcato ottimismo. Si nutro molta fiducia nell'opera dell'ou. Buozzl. il quale, malgrado gli attacchi 'di una minoranza estremista, ha ancora molto prestigio fra la,.^niassa operaia, che confida molto in lui por JjjfiEjpsritaggiosa soluzione dell'intricata vortfiwaarPe- e i a , n a , i , , o i i à o . o o , a re a n e , n a i i ao à l i - r e, ri o a o oue, la Ì'0-^nche'i^ r juali abbiam parlato appaiono fermamente persuasi essere indispensabile che qualunque e componimento venga, trovalo esso non potrà sortire, utili effetti se non sarà il frutto di un concordato stipulato coH'organizzazione, sola condizione, dicono, perchè la lotta possa aver termine, In tenia di previsioni sulla durata, della serrata, abbiam trovato, in genere, alquanto pessimismo. Quasi tutti sono proparati a rimaner fuori dello officine ancora per parecchi giorni, essendo diffusa l'opinione che la ta.se dello, trattative da svolgersi con la Fiom non potrà essere inolio breve. Oneste le impressioni-e le considerazioni che abbiamo potuto raccogliere fra i lavoratori. La cronaca della giornata di ieri non oltre alcuna novità. Presso la sede provvisoria degli uffici della. Fiat m via Carlo .-Uberto e presso la) Fiat-Centro sono continuato lo inscrizioni degli operai che dichiarano di osservare il Regolamento dj fabbrica. L'ultimo tratto di via Carlo Alberili, dove è la sede temporanea, dogli uffici, era iermatU.na animatissimo. Crochi dì operai sostavano presso il portone N. il e discutevano, senza grande vivacità. Gli operai che avevano Intenzione di far la domanda, entravano nell'androne, si presentavano ad uno degli impiegati incaricati della bisogna, declinavano le generalità, sottoscrivevano e se ne andavano. Nel cortile vigilava il signor Orme», fuori vigilavano alenili giovanotti.e, anche, gruppi di operai...- astensionisti che osservavano l'andirivieni elei firmatari. Abbiniti visto anche parecchie operaie recarsi ai tavoli e sottoscrivere la nota, dichiarazione. Quanto alla riunione del Consiglio di Animi, imitazione della Fiat alla quale il cornili. Agitelii desidera riferire intorno alla vertenza, chiesi;- informazioni, ci venne risposto che avrà luogo lunedi, li' quindi da provvedere che prima di martedì non potrà avvenire il colloquio fra iì presidente della Fiat coiiini/'^nelli ed il segretario delia Fiom. on. Buozzjjtó,.- a-; oi- _, ua, f 1,1 ' el1" 1 omm. a o eoe I "Gli ammaestramenti del caso Mkplì$>f K' questo il titolo di una relazioim'.v'^he (I segretario Cari" Braga ha. latto al Comitato centrale della Federazione italiana operai*chimici, dopo la chiusura della vertenza insorta presso la Dilla Micini in. E' cronaca recente, quantuquo retrospettiva; ma, poiché, il •• caso Michclin » costimi il precedente immediato dell'attuale vertenza. Fiat, che ne riproduce esattamente quasi, tutte le fasi iniziali, — di licenziamenti, chiusura, occupar {pare, dichiarazioni individuali firmate, — non 6 privo d'interesse conoscere come negli stessi ambienti sindacali operai sono giudicati taluni atti d'irriflessiva intransigenza che una non molto numerosa parte di organizzatori compie per ostinati* eccessivo anice alle propria tesi e che si risolvono col danno generale. La relazione, premesso un rapido cenno delle vicende sindacali delle maestranze addette al' iStabilimento Michelin, ed enumerate Jfrj£pu-squisto eh- la Federazione aveva cotMiggijne a a a con metodi meno perturbatori di quelli ora in uso. soggiunge: « L'Organizzazione, d'allora mirava a quel lavoro lento, graduale, efficace di educazione delle masse per preparare e creare ad osso una coscienza politica e sindacale che avrebbe potuto metterle in grado d.i combattere con successo le p,iù aspre battaglie in ogni campo ». La relaziono si occupa quindi della trasformazione subita dall'organizzazione ad opera elei dirigenti, di tinta comunista, e così si esprime : « La Lega gommai e chimici si è subito trasformata in un organo senza direttive precise., preoccupato soltanto di creare popolarità, a quei dirigenti, anche quando queala non poteva venire spontaneamente; incoiamelo a svolgere una azione bestiale di propaganda contro oeni Istituzione e contro la stessa Federazione, che tanto prove aveva dato della éua ottima opera. Nei comizi, nelle riunioni, i dirigenti muovevano continui attacchi tigli organismi superiori ed alle persone, e su di essi colla più infida malafede scaricavano -la responsabilità, dello loro malefatte » del loro errori più grossolani Si impostarono questioni senza alcuna baso. o. senza alcun preventivo esame, e s'imposero scioperi ed agitazione che non portarono mai frutti ad' sforzo della massa, giungendo aneli sciopero generale di categoria, durato 4 giorni, per un disgraziato schiaffo dato ad un segretario e. Proseguendo. In relazione esamina la fase finale della vertenza, chiusa — corno si ricorderà — con una petizione firmata dagli operai por essere riammessi al lavoro, e chiedenti la sollecita riapertura dell'officina. Ricorda come gli operai stossi si ribellassero ai dirigenti, e dico che giunte le cose al punto in cui erano giunte, « chiunque, fornito del più elementare buon senso, in questo circostanze avrebbe dovuto corcare di risolvere senz'altro la vertenza per non creare maggiori guai alla maestranza e all'organizzazione, non essendo possibili ormai altre vie di resistenza, data anche l'occupazione militare della fabbrica; eppure il Sindacato e. per esso, qualche dirigente, non pago ancora della sconfessione dello maestranze, allo ultirn? trattative, dio dove-, vano stabilire le modalità della riapertura, nome di questo stesse volle insistere su qui stion! di principio, che si sarebbero potuto es; minare dopo l'apertura dolio stabilimento, ira podendo in tal modo la trattazione di quei postulati che lui Federazione aveva avuta la garanzia di poter ottenere nell'interesse delle maestranze. Perciò, anche escluso dalle trattative il segretario del Sindacato, la vertenza si è chiusa colla risposta che. gli Industriali avevano dato negativamente alla ultima riunione presso la l^ga Industriale ». A conclusione delle sue considerazioni, il relatore prospetta alcune eloquenti domande, che mettono in evidenza alcune analogie fra quegli avvenimenti e quelli odierni relativi alla Fiai: « Lo Nell'impostare la battaglia di fronte alla crisi che tutte lo. industrio attraversano, il Sindacalo aveva qualche elemento per sostenoie la propria tesi? j] Sindacato aveva inier» pollato la Federazione? « 2.o Aveva il Sindacato misurato le proprie forze e la possibilità di riuscita? « 3.o 11 Sindacato, che seguiva le teorie dell'ini ransigenza, agiva, col consenso dei propri organizzali? '"•;'■•"«"; 1 agitazione Seguali nIlo.^•.he ad 'ino-fi to a ; r n i a i a e i a i e i r i i S«rispondiamo che il Sindacato nell'ingaL giare la lotta non ha tenuto calcolo di ihk? suno di questi elementi, e ohe perciò ha dimostrato, anche in queeta circostanza, di non aver nessun concetto sindacale e di non sapere in nessun modo condurre e dirigere una qualsiasi vertenza ». Nel presentare agli operai questa relazione, il •Comitato centrale e quello regionale dei chimici concludono affermando che: ■> abbiamo diritto, ed hanno diritto tutti gli operai organizzati, di volerò dei rappresentanti che non traggano in inganno la massa operaia... Notizie pervenuteci a tarda ora darebbero come raggiunto il numero di circa cinquemila domande individuali già. sottoscritte da operai della Fiat. A queste notizie si ricollegano le voci che abbiamo raccolto intorno alla non improbabile riapertura parziale di alcune officino della Fiat. •Secondo queste voci, si tratterebbe di riaprire qualcuna delle officine minori servendosi della maestranza elle già ha fatto la dichiara-/.ione, Ma non sarebbe neppure esclusa la possibilità della riapertura della stessa FiatCentro, sia pure, limitatamente a qualche reparto, per il quale, fra gli operai che hanno presentato la dichiarazione firmata, vi sono già gli elementi necessari alla riattivazione di parecchi reparti. ■vU ift di

Persone citate: Agnelli, Braga

Luoghi citati: Casale