Il primo duello oratorio tra Difesa e Parte Civile al processo Balocco

Il primo duello oratorio tra Difesa e Parte Civile al processo Balocco Il primo duello oratorio tra Difesa e Parte Civile al processo Balocco Non potete punire „ dice la Difesa - " L,a comincia Fora solenne della Giustizia ( Oojrte ci' Assise eli Torino ) 99 e finita: dice la Parte Civile tlTaprirsl 'dell'udienza manca il difensore ; v. Roggteri. Poiché è il turno della dilesa scsttteisca i'aw. littore Magliola. L'iropu- 0 sembra abbattuto e volta le spalle al pubco tenendo, comi; al solito, 10 mani alla tela per occultare 11 viso agli sguardi di 1 l'attornia. 1 giovane avvocato cosi esordisce: - lo non vi chiedo, o signori, la vostra atìzione, io so che questa mia raccomandane non ha più ragione; di questa causa non aio perduto una battuta, non ima battuta eie perduto di questo lunghissimo dibattiaito. Io vi ho qualche volta guardati ed. ho ■ ito che avete ascoltato attentamente e spesse Ite ciucciati tutto quanto si e detto in questo tvissimo dibattimento. Il chiedervi che voi ascoltiate perchè io vi dica una parola in csa di questo disgraziato sarebbe superfluo. io so che, non fosse che per quell'atten•ne che si esige alle cose singole, voi mi stae attenti, e questo è innegabile: vi trovate : la prima volta da tre anni che un fatto è vienuto, per la prima volta'davanti ad un mo, che non è Pietro Balocco, il quale inde una parola in difesa del Balocco. Voi nte, fuori di qui ed ancìre qui, udito, assiro continuamente a discorsi, a Tentativi di nostrazloni, ad atteggiamenti di convinti! per la colpevolezza di Pietro Balocco, ete visto che anche qui ad ogni risposta ì egli ha dato allo affermazioni ed obbicni degli avversari, ad ogni tentativo di ;egazione gli si è risposto qualche volta ì dello spirito-, spirito di buona lega, imo rito forse di. applicazione dubbia, c soprato come si sono comportati gli avversari vanti, a lui: sempre, tutti, con queli'atteg.mc-nto quale si comporta davanti ad un no che si ritiene Inevitabilmente colpevole, iza elio ci sia per lui possibilità, men che ro, (ii abbozzare una difesa, lo dico che si n'ebbe pensare che anche Pietro Balocco ha padre, una madre che piangono e si dispcio; che «1 dovrebbe pensare che anche Baco ha un piccolo tìglio ignaro, che oggi non quale sventura pesi sulla sua razza. Se ha emesso un fallo, ne paghi la pena: questo devo dirvi soltanto. E fin dai tempi, pio reti si disse che la persona dell'imputato e -a. e che quando un uomo scende in questo ingo, non come condannato, ma come ini nto, e elio può essere anche assolto, lo colpe dell'Imputato bisogna sentirle, bisoi ascoltarle sempre con. serenità, senza pre•cetti, senza, prevenzioni : ed è di questo, nori giurati, che io vi supplico. Ascoltate mie pòvere e brevi parole, dico bre\i, senza venzioni di sorta. Dimenticate tolto quello ! e stato detto fuori di qnest'aula, tutto ilio che fuori dell'aula e stato scritto, tutto .ilo che voi avete detto o pensato fuori di . Ascoltatemi con convinzione profonda. Le .ire porsene me ne fanno fede. Ripoto: ?llo che è successo fuori dell'alila, i comnti di fuori non contano. Quello che conta niello che e successo qui', quello che si svolto davanti ai vostri, occhi, quello che .te potuto udire ed anche quello che avete uto vedere- . questo punto l'oratore avverto i giurati di a preoccuparsi del passato di Balocco. 1 irati non dovranno giudicare nè il cattivo rito, nè il cattivo impiegato, ne il giocatore irviato. Non gli si fa un processo disciplina- 0 di adulterio. Chi è senza peccato scagli prima pietra! Pietro Balocco si c presentato udienza con una versione nuova nei partiari, ma uguale alla precedente mila sonza, E' stata aeeolia con sfiducia, quasi con ierno. Ma vorrei chiedere: Che cosa avreste io se Balocco si fosse presentato coi suoi mortoli? Ah! vi sarebbe piaciuto far la isa su quei memoriali. a P. C. fa segni di negazione. ' Veri*?; infiorata «li menzogne,, alocco — prosegue il difensore — vi ha io in quei memoriali la verità infiorato di nzogne; ecco il suo torto, che gli ha fatio adire l'accusa di aver detto menzogne dal urùpio alla line. . questo punto il difensore di P. Balocco urne la difesa anche dei primi consulenti Balocco durante l'istruttoria e la latitaliper quel che detti consulenti non hanno lo per portare luce nel tenebroso delitto e • rafforzare la tesi dell'imputato. Ma i giu- 1 devono dare la spiegazione sulla versionltima, su quella portato all'udienza, sulla Mone, diciamo cesi, estrema che è del reprevista dal legislatore. i etaro Balocco dice quindici giorni dopo il o: io non sono un assassino. Ripete questo rio due mesi dopo: all'atto de! suo arresto; udienza, sempre. Collii che commise il deli è Pozzetto Antonio di N. N. L'oratore si ede, dopo la deposizione dei congiunti isnar- rieevuti all'udienza cosi... leggiadramente la P. C, se debba riconoscere nel morto Massa Lubrense il Virginio Isnardi. Perchè ì lo ha latto la P. C. e l'Accusa in onesti ipi? L'oratore dica di non sapere con ro:uza chi sia; ri limito, ad esporre ciò che queR'ide.ntificazimie c'è di sirano c- di Ginare. Giudicheranno i giurati, oi della difesa — aggiunse — volevamo •rcare traccio dell'esistenza dcll'Isnnrdl. ce ne avete dato modo. Non e5 avete :o se era mai stato condannalo o no; 1".' eoùpevole? Non lo so. Asserzioni si core noi ì possiamo farle e non le faccio. Questo ardi passeggia da Genova a Torino; ed t'urino era elegante. Quello che premfi a dimostrare ò che un uomo lì ciato a To3: un uomo si chiami Bizzetto o Isnardi; un nonio c'è e che e distrutta la versione l'impalpabile Uizzetto. Si è dato colpa a ceco di non avere assunto informazioni commerciante Rizzetlo: rea si dimentica eravamo in tempi d'eccezioni, in cui i nnercianti s'improvvisavano e. ei mohipH ano, anni in cui un semplice ferroviere èva diventare negoziante d'olio o di latine. Ma don Gnavi, si risponde, non ne mai parlalo. Non ha inai parlato perchè •he lui era un uomo chiuso, che raramente lava dei suoi affari, percliè era un sacerd c non ora un commerciatile. Si è parlato ri taccuino e non 5'ho visto. .0.: — Ma come" C'è. c'è. fra gii altri etti repellati, residènte : — Ce ! c'è I itigli ola: — C'è come c'è il Rizzetto; ima lo i ;'ho vifito, perché non l'ho trovato, lo vi 1 che por la stessa ragione per cui don GnaFiou parlava del Rizzétto, r;t,.si non ne scri,!. non no teneva nota nel taccuino. ' e-:irne palla anche della portinaia la quanta! Ita inai visto il Rizzetlo. Volete che h'io porti una lode a questa Vigile porUà;?... w. Erizza: — La medaglia I... tagliola: — Volete che anch'io partecipi conségna della medaglia cosi argutameniniata dall'Eccellentissimo Presidente per •••i teste? Sì. Ma non vorrete che io mi ga a ritenero che la sua vigilanza giuri. controllare tutti quanti passavano per sua portineria, 51 Ribatto <H Jf. K, 'aw. Magliaia esamina alcune deposizioni dice favorevoli alla versione Balocco, a linciare dalla deposi) me nel vetturino Cóli che nella sera dei delitto avrebbe visto ipulafo con un Individuo di cui egli ha 0 i connotati e che corrispondono ai conati del ltizz-.i.••. Difende udì deposizione è slata,attaccata dall'Accusa e sarà 60Stea dalla Difesa pei ; .' • .marne la atti i ti ; ; discolpando pure i famigliari di Baio cercare testimoni per !••» t± iosao recali a ; famiglia perché: ciò N»« 11 dite.,.. . le deposizioni della ponila ,i e della (,. », coinqumna di Baiocco ncna casaro Donizctti. La portinaia dice di avere.ve-o la sera del 33 febbraio un lume neliap-lamento di via Maria Vittoria: la Celadon serrìito il Balocco nella stanza attigua nino- si, tossire, e assicura che fosse scic. Da ste due testimonianze deduce che una se- persona fosse nell'alloggio di vìa Mariai.orche Balocco ora in via Donizelti. » retti :'• Questo' proposito che 1! Balocco ilno 10 o 11 chiese alla portinaia: « Avct- • .•-.'•••• all'alloggio il colonnello Filipp*4-Noi esisteva il colonnel-ardo ma • colonueìlo non nfc il wcte, ni u.na donna- ere un lhco-1i2L...» il v«Ur.-.-t;o di Ki Jvi V io ri"" io at-* ; fermo-, ma era una seconda persona che" ha lasciato dei segni, delle tracce del suo passaggio e che soprattutto ha proceduto allo squartamento del povero prete con ima « rara abilità » come hanno dotto i periti, non un impiegato ferroviario. Aw. Villabruna: — Un sartoI... Aw. Mogliola: — Io non dico che fosse il sarto, o rtizzetto, o Ile Luca. Io vi dico clie un individuo 6 esistito, ha agito indiscutibilmente. E' un avventuriero certo: è un uomo misterioso. Cercatelo, identificatelo voi della P. C. A noi della Difesa basto provate che e esistito. Il difensore ribatto l'accusa di premeditazione partendo dall'affitto dell'alloggio di via Maria Vittoria, affitto di cui non aveva fatto mistero colla sua padrona di casa di via. Donizett.i. « Era un alloggio, quello di via Maria Vittoria, neppure a sua completa disposizione perchè la contessa s'era riservata di tenero una cliiave. E" vero che si fa consegnare questa chiave, ma pensalo che a pochi giorni dal delitto il Balocco parla con amiche e con una vicina di stanza dell'alloggio affittato; giungendo persino a particolari descrittivi, come quello del tappeto grandissimo. Ma è possibile che un uomo, che premedita un delitto simile, commetta tali leggerezze?». L'oratore prosegue: — Io non so quel che facciano quelli che hanno moglie, perchè non l'ho, lo non affitterei col mia nome e cognome. Aw. Quaglia P. C. : — Bada che non ti capiti quel che 6 capitato a Balocco ! Aw. Magliola (proseguendo): — ...Ma anche ad Alessandria agisce come a Torino ed affitta due alloggi e nessun prete è stato, o signori, trovato in questi alloggi... Aw. Villabruna P. C. : — Ma volevi che ne uccidesse due ! (Ilarità prolungala). fin appuntamento La difesa conferma che Balocco aveva un appuntamento il giorno del delitto. A questo appuntamento l'imputato — prosegue — ha dovuto rinunciare, perchè la donna che non aveva mai avuto scrupoli wdla sua onestà ne ha avuto mio aitando è stata interrogata dal giudice ed ha negato l'appuntamento. Ah I se questa donna fosse venuta ed avesse détto ijuroui uoiijoi lubsc vuuutu- un avesse m'ito: «Ho peccato come peccano tutti: tante han- no peccato! Si. dovevo avere in quel giornoim. appuntamento ». E noi vi avremmo dettoche quando si premeditano simili delitti non s'è tempo e voglia per simili appuntamenti ! Dopo l'appuntamento femminile. Balocco ne <ià uno al teste Merlo, per la sera del delitto, alla stazione, dovendo ambedue partire per San Remo. E la Difesa nega che un delinquente, colla necessità di far scomparire alla sera e nella notte le traccie del Relitte, abbia potuto pensare a partire per affari. Nega che Balocco avesse interesse ». far scomparire il sncorda.te, perchè era. creditore verso di lui di 30 mila lire, e parimenti spiega perchè nell'ali agjrio di via. Oonizetti fu rinvenuta la valigia coi resti di don Gnavi, e fu rinvenuto il pacco delle, cartelle di rendita: l'una e l'altro erano di pertinenza del Rizzerio. Giustifica quindi la fuga del Balocco, perchè non poteva, fare altro, perchè tale è il consiglio che diVr.no comunemente gii avvocati ai loro clienti, siano colpevoli o innocenti. E toglie ogni importanza a quanto si è detto della vita lussuose del Balocco a Genova., dove faceva da se persino lai cucina... Aw. Villabruna (P. G): — Aveva già fatto lo spezzatino... — Abbiamo traccia — dice — di comiche bicchiere di cìtamrfagne! Eli! lasciate." Aveva bisogno di dimenticare non il delitto, che non aveva compiuto, ma il tracollo della sua vita. Aveva a sua disposizione denaro proprio: aveva la famiglia che l'aiutava: c'era il fratello, che si portava a Genova, per portargli probabilmente aiuto: c'era l'avv. comm. Greppi, clie. per conio della famiglia, gli portava consiglio e denaro. Poteva vivere quindi, ha affermato il teste tenente traversa, con distinzione. il difensore viene a questo punto a trattare l'episodio di Massa Lubrense. Quali prove della partenza di Balocco da Genova? Quali prove della sua permanenza a Napoli L'i di Parte Civile perchè indubbiamente, data la versione dell'accusa, doveva trovarsi laggiù a riancheggiare il Rlr.zetto? Ci sono tre tosti moni ari ze che proverebbero che ai primi di giugno Balocco era a Genova: e l'avvocato trova strano clie gli avversari, i qnali vorrebbero che la difesa provasse la permanenza di Balocco a Genova, non si preoccupino alla loro volta di provare in questo stesso tempo la sua. presenza a Napoli. Balocco si trovava a Genova, a Dolomia, dove voleva; una cosa doveva provare l'accusa: che si trovasse a Napoli. L'Isnardi suicida o assassinato non interessa alla difesa: quello che importo è che non fu Balocco ad ucciderlo. E se qualcuno aveva interesse a ucciderlo e l'ha ucciso, quel qualcuno era il Uizzetto. era l'autore del delitto di don Gnavi, era quella seconda persona di cui la difesa e Balocco hanno sempre parlato. L'aw. Magliola fa una particolareggiata disamina dello perizie mediche e delle perizie calligrafiche. Accetta quelle mediche ed anche quelle calligrafi che. Da queste ultime deduce che non c'è stata la mano del Balocco nel vergarle. Che le abbia scritte Isnardi, che era un analfabeta, che le abbia scritte Uizzetto, o un emissario, di costui, alla difesa non importa. Le perizie sono inutili. 1 periti dei periti sono i giurati. L'oratore conclude: «Qualunque cosa abbiano detto i periti, voi avete vùito le calligrafie. Perchè può anche essere che questo individuo abbia pensato e studiato per ricavare una lettera quasi senza errori, ma può anche avere scritto sotto la suggestione di qualcuno. Ma tutto questo non conta, quello elio vale invece è questo: Balocco in un dato periodo di tempo a Genova lo abbiamo trovato; a Napoli nessuna traccia di lui si è potuto invece scoprire ». " Non potete pnniro c La causa ve l'ho abbozzata nelle sue grandi linee, sono le slesso a cui ha accennato il P. M. nel suo discorso, lo vi faccio sopratutto presente le enormi ragioni di dubbio che in questa causa permangono. Voi avete .dinnanzi mi feroce cinico, oppure avete dinanzi un uomo travolti» da un cattivo destino e dal -, . ..... , , - „ 1 ingiustizia dell'opinione pubblica. Voi sapete quanto sia facile essere travolti dall opinione pubblica e per essa arrivare a dei convinci menti errati, infami. Il pubblico non sa. ne. può sapere, come si possa facilmente essere tratti in errore da circostanze varie. 11 pubblico non sente tutta la responsabilito che a hai dovrebbe incombere sopratutto (piando un suo'giudizio errato può dare adito ad un giudizio definitivo. Va voi no. Voi sentite tutta questa, responsabilità e voi siete all'altezza del compito che dovete compiere. L'Accusa vi chiotto, in una causa in cui non si è per nulla raggiunta una prova, un verdetto di colpevolezza, senza pietà e seirza attenuanti e la"~coscienza vostra, invece, martoriata dalle oscil lezioni di una verità che non splendo e dalla necessità di min sanzione che come giustizia si impone, non è più serena c_si dibatte nel dubbio. Vi dico questo soltanto: per Jpoter dire il monosillabo che condanna bisogna poter giurare a voi ste;-.si che questo monosillabo corrisponde alla verità. Per l'affermazione della colpevolezza ci vuole la certezza, l'assoluta certezza. All'assolutoria si arriva anche per un breve dubbio. Ed in questa causa non c'è che dubbi. « Signori cittadini giurati! Se voi sentite che Balocco può anche non essere colpevole, dovete assolverlo inesorahilmente e dovete anche assolverlo se credete di poter diro: probabilmente. Balocco è colpevole, perchè ne abbiamo hi certezza. Ma qui voi non l'avete la certezza. Il Procuratore Generale ieri vi ha detto: «Quel Dio che Balocco spesso invoca lo perdonerà, forse, voi dovete punirlo ». Ed io vi dirò: Quel Dio, se Balocco c colpevole, lo può punire; voi no ». L'avv. Magliola. che ha pallaio con molto calore e molto impegno per circa due. ore, riceve da • colleghi o da amici molte congratulazioni. I/udienza è quindi rinviata alle ore 15